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------------- Aggiornamento -------------

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Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato fin ora e speriamo molti altri si uniscano a noi per salvare Fronte del Piave.




Maggiori informazioni e aggiornamenti qui.

 
     
 

GENNAIO 1918

2 GENNAIO. - Sono venuti in convento in attesa di partire col treno due cappellani tedeschi cioè non austriaci ma germanici, accompagnati da una dama della Croce Rossa. Durante le conversazioni sopraggiunse D. G. Zaros parroco 8 I di Gorgo. Alla narrazione che egli ci faceva dei delitti che là si commettono, uno di loro che si disse allievo del Collegio germanico di Roma e che parlava molto bene l' italiano, uscì in un sorriso di compiacenza, e per tutta risposta : “In guerra, disse, il settimo comandamento non esiste.,,
Per evitare un' esplosione di sacro sdegno, piantai li la conversazione, e me n' andai.

5 GENNAIO. - Ieri sera è comparso in casa di mio padre , (non peritandosi di entrare in convento che è pieno di soldati) il nostro chierico fr. Maurizio, fatto prigioniero di guerra a Cividale, ed ora destinato ai lavori sulla strada ferrata di S. Stino.
Incredibili sono i maltrattamenti cui sono sottoposti i prigionieri italiani e le privazioni che debbano sopportare. Mezzo pane al giorno, ed è il più che ricevono : tutto il resto manca. La parola d' ordine è : “Lavora italiano, alla quale fanno seguito schiaffi, pugni, calci, legnate. La condizione degli schiavi sotto i romani era molto meno dura, anzi le bestie da soma si trattano più umanamente, perchè non si percuotono al segno da far versare sangue dal naso e dalla bocca, come accade ai prigionieri italiani dell' Austria. Al cumulo dei delitti dell' esercito austriaco vada aggiunto anche questo, che è un vilipendio di tutte le leggi dell' umanità e della civiltà.
Nazione civile l’Austria !. .. Poveri prigionieri o meglio schiavi italiani dell' Austria ! Povero fr. Maurizio ! sudicio, lacero, smunto, trasfigurato dai patimenti... : non l’avrei mai riconosciuto se non mi avesse detto che era proprio lui. – “Fummo circondati, disse, a Cividale per insensatezza dei nostri capi, dalle truppe germaniche. Chiusi entro un cerchio di mitragliatrici, piuttosto di farci inutilmente uccidere, abbassammo le armi. Ma ora i tedeschi non farebbero un solo prigioniero, tanto è triste Ia nostra condizione, tanto è barbaro il trattamento. ,,
Ritenerlo in convento un mese fa si avrebbe potuto, ora é impossibile. Fu rifocillato, pulito, rifornito d' indumenti, e con una stretta al cuore rinviato a S. Stino, nella speranza che suppliche e pratiche presso il Corpo d' Armata possano migliorare la sua condizione.
* Tutti i giorni, e più volte al giorno, voli dei nostri aeroplani sulla città e dintorni. Sono tenuti altissimi da un vivacissimo quanto inutile fuoco di artiglieria. Carnevalesco che velivoli austriaci si levano sempre in ritardo, tenendosi a bassa quota e girando molto al largo. Un ufficiale medico osservando lo spettacolo disse con ironia : “sempre così : gli aviatori quando debbono uscire in lotta non vedono mai il nemico. ,, - Supposto che facciano sul serio la loro parte, dev' essere proprio cosi, perchè debbono pur supporre che chi sta a terra vede bene le loro insulse manovre.

8 GENNAIO. - Oggi sono due mesi dall' invasione. Non posso dimenticare quel mattino che ci svegliammo... tedeschi, sotto al crepitare delle fucilate. Aprii le finestre, e il sole spuntava dietro le nubi rotte e rosseggianti. Sempre bello il sol levante, anche quando possa presagire una giornata men bella. Ma quanto triste mi parve in quel di : triste d' una tristezza inenarrabile : abbassai gli occhi con quel ribrezzo di chi rifugge da una vista di dolore che non può sopportare e che non può scuotere. Non dimenticherò mai quel giorno, quell’orizzonte, quel sole : non lo dimenticherò mai, vivessi anche mille anni. Forse era un triste senso di presagio della gravità della sciagura che cominciava per noi. Ora dopo due mesi, tutti possiamo renderci conto delle cose : non sono più induzioni, previsioni, opinioni, da qualcuno giudicate anche in mala parte : Sono cose, sono fatti.
Dopo il libero saccheggio, il saccheggio (non requisizione, intendiamoci) organizzato e compiuto dall' Autorità. Si va a piano : oggi una località, domani un'altra, oggi alcune famiglie, domani altre: Si spogliano ora di un genere, or di un altro : si spogliano senza pietà, persino dei pannicelli e delle fascie per bambini e chi resiste, da principio rischiava la vita, ora, com' é toccato a qualche donna, la prigione. Le case dei fuggiaschi sono addirittura devastate : saranno felici quelli che ritornando troveranno almeno quattro muri in piedi, ciò che non toccherà a tutti .
Sono due mesi che quest' invasori pongono la loro maggior cura a tutto depredare, asportare, distruggere senza remissione senza pietà di questo popolo che pur non ha sparato un colpo di fucile, e pel quale reputano somma mercè se gli lasciano la vita. Nella Serbia ci sarà stato forse qualche caso di popolazione civile sorta in armi, e questo avrà potuto porgere agl' invasori un pretesto un titolo colorato per fare quello che tutti sanno : ma qui !... eppure si fa altrettanto, meno il “rastrellamento. ,,
Davanti a tante iniquità e a quanto ci dobbiamo attendere, mi vien fatto di chiedere se non sarebbe stato e se anche al presente non sarebbe meglio impugnare tutti come un sol uomo le armi, e al grido glorioso e fatidico degl' immortali Maccabei Melius est nos mori in bello quam videre mala gentis nostrae (meglio è per noi morire in guerra che vedere tanta rovina del nostro popolo) purgare almeno una piccola parte del mondo da gente, che per gli atti che compie, è l’onta dell' umanità.
* Dalla notte del 6 all' 8, cannoneggiamento alquanto intenso. Si è notato che il tiro è più vicino del solito : si sentiva bene il sibilo dei proiettili in partenza. Secondo me sono batterie impostate poco lungi da noi per meglio fortificare in profondità la linea del fronte. Questa senza dubbio è saviezza, poiché non vogliono, o non possono, intraprendere un'azione efficace sulla Piave, dove pare che i loro reggimenti vengono inesorabilmente decimati. Ma molti si riscaldano la fantasia per i pericoli d' un ripiegamento : pericoli (dico pericoli per accennare a possibili sgombri della popolazione e alle conseguenti devastazioni, non già per denominare pericolo il ritorno dei nostri che auspichiamo e sospiriamo come una redenzione) che per ora non ci sono.

9 GENNAIO. - Si comunica ai Parroci una sfîlza di proibizioni e di disposizioni su argomenti d’ indole militare, come spionaggio, materiale guerresco, danneggiamenti ad opere militari, ecc. rendendoli responsabili della pubblicazione e della esecuzione da parte del popolo !
L’Austria sagrestana, che dei preti vuol farne altrettanti poliziotti, comincia a rivelarsi anche qui.

10 GENNAIO. - Ieri ed oggi è stato devastato il palazzo Carèr in faccia alle scuole. Porte, finestre, vetri, pavimenti, tutto è stato tolto e asportato. Di simili fatti, che sono cose pressoché di tutti i giorni, in appresso non me n' occuperò più, poiché per noi non rappresentano ormai che delle inezie .
* Dai predoni in divisa e in armi, è stata visitata anche la casa della Sign. Bianchini alle Spinade. E’ sola col marito in fin di vita. Non hanno rispettato nulla, hanno frugato in ogni angolo, in ogni cassetto, in ogni ripostiglio, persino sotto il letto. Hanno asportato tutti gli oggetti di rame e di piombo che poterono trovare, e si sono appropriata biancheria e vestiario a piacimento.
Quelli che compiono queste imprese sono proprio le guardie di pubblica sicurezza, le quali vanno a drappelli e in baionetta inastata. I primi quaranta giorni era loro illecito il saccheggio che era riservato alle truppe e ai loro “commandi ,, : ora, secondo la moralità e mentalità austrotedesca, , giustizia vuole, come pare, che qualche cosa sia acconsentito anche a loro. Hanno duplice mandato : Di perlustrare tutte e singole le case per “requisire,, il rame, e di trovare roba nascosta, presa dai magazzini o dalle botteghe dopo la fuga degli abitanti : “Questa roba è rubata, essi dicono (e qui hanno la loro parte gli scrupoli della coscienza tedesca) e appartiene a noi.,, - Il terzo scopo non confessabile, ma precipuo, è di concedere anche ai tutori dell' ordine pubblico un po' di bottino legale : In una parola, è il brigantaggio organizzato.
E’ doloroso molto, e lo noto con grande rammarico, che nelle indicazioni fornite a questi briganti v’abbia parte talvolta lo spionaggio domestico, allo scopo di prendersi qualche vendetta personale, ed anche per la stolta presunzione, che in grazia di si vile servigio la propria casa abbia da restare incolume.

11 GENNAIO. - Sono andato a Meduna a fare una visita a quel buon vecchio parroco D. Osvaldo Miani, patriotta sincero, che da tanti anni non avevo veduto. Passando per piazza S. Rocco ho veduto la Livenza vecchia gelata. A S. Giovanni ho constatato un fatto ributtante : I muri di cinta del cimitero vecchio attorno alla chiesa e parte del nuovo, a settentrione, sono stati demoliti per utilizzare il materiale a consolidare la strada nuova che conduce a Meduna. Cosa che offende i sensi più delicati dell' umanità. Al Curato che ne fece lagnanza, fu risposto che in zona di guerra non si rispettano neppur i morti. Se non ci fosse altro, ciò potrebbe bastare a caratterizzare il cinismo di quest' invasori.
Voglio notato ancora una volta, giacché mi cade in acconcio, il contrasto stridente che passa tra l’esercito operante e gli ufficiali della sanità. Pel Natale, quando tutti soffrivano della monomania di farsi un “Albero, ,, al Maggiore medico che girava nel nostro orto, furono indicati all' uopo due piccoli pini.
- E questo luogo che cos' è ? chiese.
- Il nostro vecchio cimitero domestico.
- Il rispetto che si deve ai morti disse non permette che si tocchi nulla. - Ma egli è boemo e cattolico.
Presi la via vecchia che ad un certo punto segue l' argine destro della Livenza. Constatai che per un' azione di copertura, come la dicono, consistente in fucili e qualche mitragliatrice per proteggere la ritirata, la difesa è stata ben preparata ed efficacemente tenuta. Il versante dell' argine era addivenuto una buona trincea.
Il bel ponte di ferro, appena aperto al transito, ora giace rovesciato e contorto sul fondo del fiume : un solido ponte in legno lo sostituisce.
L' effetto del bombardamento non si constata all' infuori d' un proiettile di piccolo calibro che ha colpito con lievissimo danno un angolo del campanile sulla faccia verso Motta. Ma in compenso le traccie dell' invasione nemica sono molto visibili. Muri abbattuti, porte e finestre asportate, botteghe e abitazioni sfondate e saccheggiate, case e palazzi smantellati, una cappella poca discosta dalla chiesa, profanata. Sono ben brutte le cose che quel buon vecchio parroco mi ha raccontate, cose tutte che del resto si possono ridire in una parola : Invasione dei barbari. La chiesa profanata. Sacrilegamente profanato il sacro Ciborio : la pisside fu estratta, ma perchè di metallo, lasciata là sull' altare ; la teca d' argento colla S. Ostia, scomparsa. Profanato il battistero, da cui fu rubata la coppa : i vasi con i sacri Olii, rubati anch' essi. Anche i sacri apparati profanati, e diremo quasi inutilizzati : fu rubato con intelligenza da barbari di quest' apparato un pezzo, di quello un altro, di maniera che tutti restano incompleti. La canonica fu assaltata durante la notte : hanno forzato porte e armadii. Il vino che non hanno potuto bere, l' anno lasciato scorrere.
Installatisi in casa, vi hanno fatto e vi fanno da padroni. Per salvare qualche cosa che è rimasta della chiesa e della canonica, il buon vecchio l' ha dovuta accumulare nella sua stanza.
Ho fatto ritorno per la strada nuova. Poco oltre il ponte al piede dell' argine, vedonsi qua e là varie croci. Là dove trovarono la morte sono stati sepolti gli ultimi eroi che per circa tre giorni ritardarono a Motta l' invasione nemica. Restarono al posto sino all' ultima ora : e i nemici ve li trovarono non più per combattere, ma per rendere testimonianza alla Patria del dovere compiuto.
Beatissimi voi ! umili, e forse purtroppo dimenticati dagli uomini, sepolti in umilissimo loco; ma grandi davanti a Dio, perchè pugnaste e cadeste per la difesa del sacro patrio suolo. Ancorché tutti gli uomini vi dimenticassero, non vi dimenticheranno i cittadini di Motta. Alle vostre madri, alle vostre spose, ai vostri figli che coll'angoscia dell’incertezza sulla vostra sorte domanderanno di voi, si risponderà : Disperso : ma noi sin d' ora sulla vostra umilissima tomba scriviamo :

ILLUSTRE ANONIMO
CADUTO PER IL DOVERE E PER LA PATRIA
NELLE SACRE BATTAGLIE
CONTRO I BARBARI DEL SETTENTRIONE
NEGAZIONE DELLA RELIGIONE E DELLA CIVILTA’
CONCULCATORI OSTENTOSI
DI OGNI LEGGE
E DI OGNI DIRITTO



Beatissimi voi e benedetti coloro che, riconsegnando alla terra le vostre spoglie mortali, usarono verso di voi quest' atto di religione e di umanità.
Ritornando per la strada bassa che da borgo S. Rocco conduce al Santuario, vidi con profondo dolore che il “capitello, ,, come lo chiama il popolo, ossia edicola, della “Madonna del Latte ,, era stata profanata e devastata. – Ma perchè se non per odio satanico per istinto barbarico? E' un' edicola in cui non cape un uomo in piedi e neppure a sdraio, con un solo banco e un cancello di legno. Aveva un' immagine a fresco, molto venerata. – “ Una tal gente che compie simili sacrilegi, esclamò uno con convinzione irremovibile, andrà certo in malora ! ,, - E così sia.

13 GENNAIO. - Un' infarinata di neve : è già la quinta quest’ anno. Spira venticello dal Nord, e fa un freddo eccezionale per questi paesi.
Come in città, anche in convento questi ostrogoti costruiscono stufe per ogni dove, bucando muri senza discrezione né discernimento. Un fumaiuolo è stato fatto passare proprio dov' era piantato il gnomone della meridiana che è sulla faccia orientale del chiostro interno.
Prima hanno fatto a gara a distruggere : Ora fanno a gara a rubarsi il materiale per murare o impannare porte e finestre.
Vedo tutti i giorni dalle mie finestre un prigioniero rumeno , destinato a pascolar e nel nostro orto un branco di pecore appartenenti all ' ospedale , là ritto coi piedi nella neve da mane a sera. Mi fa tanta compassione vedere un uomo soffrire tanto, mentre altri sono in mezzo alle comodità !
Non posso fare altro per quel disgraziato che recargli di quando in quando, con precauzione, un pezzo di pane sottratto furtivamente alla mensa degli ufficiali, i quali banchettano quotidie splendide, e una bottiglietta di vino.
La prima volta fece atto di volermi pagare con due corone. - No, dissi, ringraziane il Signore. Ed el levò le mani al Cielo con un gesto di riconoscenza che compendiava un discorso.

15 GENNAIO. - Stamane mi sono recato da mia sorella T. Bottàn a Sala di Sopra, per constatare un fatto.
Le voci che ce lo riferivano sin dal giorno tredici, erano di cose molte gravi, e volli saperle proprio dalla bocca di quelli che ne furono vittime.
Due soldati, i quali durante il giorno undici avevano chiesto e largamente ottenuto dello strame, che dicevano doveva servire loro per dormire, verso le otto della sera si recarono a rubarne dell' altro. Sentito frugare, mio cognato Domenico usci per vedere di che si trattasse e per chiedere che cosa volessero a quell' ora. Per tutta risposta una prima legnata la regalarono al cane che l' accompagnava, e la seconda a lui, spezzandogli il bastone sulla testa. Al rumore e alle grida accorsero altri due suoi fratelli, e si attaccò una zuffa di percosse reciproche. I due ladri, che ebbero la peggio, si diedero alla fuga, abbandonando sul luogo il berretto insanguinato ed altro di loro appartenenza, e gli aggrediti ritiratisi in casa, si accingevano a recitare il Rosario quotidiano, pensando che la divergenza fosse composta. Passò appena un quarto d' ora, ed ecco che una pattuglia di quei manigoldi armati di rivoltella e di fucile con baionetta inastata, invade con clamori la casa per procedere all’ arresto degli uomini e dei giovani. Le violenze commesse sono incredibili : Pugni, calci al ventre, schiaffi, anche alle donne, percosse col calcio del fucile, minaccie colla rivoltella alla mano. Arrestati quelli che poterono agguantare, in tutti sei persone, (due giovani poterono salvarsi, uno saltando dalla finestra, l'altro in stalla entro una greppia il solo luogo che passò inosservato) si congedarono dicendo che durante la notte sarebbero ritornati per abusare delle donne. Gli arrestati furono condotti nella vicina Villa Tommaseo (Piovesana,) dove risiede un non so qual “Commando, ,, e rinchiusi nella rimessa. Per raffinatezza di crudeltà poiché la notte era freddissima, furono spalancate le finestre e fatti sedere sulle pietre colle gambe rannicchiate. Ogni quarto d' ora un aguzzino entrava a constatare se le finestre erano sempre aperte e se mai uno di quei torturati si fosse mosso dal posto od avesse comunque fatto atto di coricarsi od allungato un piede : in tal caso erano pugni, calci, schiaffi, percosse col calcio del fucile.
All'una dopo la mezza notte quei furfanti i. e reali, vollero provarsi a mandare ad esecuzione la minaccia fatta. Armati invadono nuovamente la casa, e colla rivoltella in pugno minacciano le donne. Povere donne !.. Ognuno può immaginarsi il terrore, lo spavento, i gridi che si sentivano da lontano senza che nessuno potesse recare aiuto, lo spasimo dei bambini che si gettavano e si stringevano al collo delle madri. Ma i degenerati non smettono, non si commuovono a quello spettacolo : passano alle percosse e alle minaccie. Alla fine, sentendosi più deboli di quelle donne inermi abbandonarono l’impresa.
Il giorno dopo, il 12, gli arrestati furono condotti al Comando di Tappa di Navolè, dove furono detenuti due giorni e trattati con umanità: ma quali fossero le angoscie della famiglia abbandonata alla mercè di quei malviventi - per l' incertezza della loro sorte, nessuno lo saprà ridire. Dopo varii interrogatorii e confronti, la mattina del 14 furono messi in libertà.
Caratteristica la domanda che fu loro rivolta, se i due aggressori fossero ungheresi. Tutti, soldati e ufficiali, sono unanimi nel dire che gli ungheresi sono “bestie crudeli,,. - Sarà vero : ma io sono d' avviso che fatte poche eccezioni , specialmente per i boemi, sono tutti eguali, se pur non si voglia stabilire (ciò che non è vero) che l' assoluta maggioranza dell' esercito qui operante sia ungherese.
* Stamane le cannonate partivano molto da vicino nella direzione di Chiarano e di Fossalta. Non tengo conto né dei si dice né delle ipotesi e supposizioni del volgo : ma pare, quantunque da principio non ne facessi conto, che realmente vi sia stata una punta offensiva alquanto minacciosa da parte dei nostri. Difatti nella notte scorsa vi fu un all'arme di tutte le truppe stanziate in città e dintorni, interpretato in vari sensi. Nel mattino vi fu un dislocamento di rinforzi, parte in direzione di S. Donà, parte in direzione di S. Polo e di Conegliano.
Nella sera, da persona in grado di parlare con cognizione di causa, ho saputo che si teme una vigorosa offensiva nostra nella regione superiore della Piave, e che già sono state prese disposizioni per Io sgombro di tutti i paesi alla destra della Livenza : ma Motta, disse, sarà probabilmente l'ultima ad essere sgombrata. Mi fu parimente confidato che la Livenza non è fortificata, ma ciò non ostante lo sgombro dovrà probabilmente avvenire. Grave per noi e triste notizia questa. Iddio ci guardi da tanta sciagura. .

16 GENNAIO. - Anche in questi ufficiali comincia a farsi largo la persuasione che una felice offensiva contro l' Italia non sarebbe conclusiva della tanto bramata pace. Cominciano ad uscire anch' essi alla realtà da un sogno piacevole causato dall’ ebbrezza di una facile ma certo grande vittoria. Il successo è stato molto superiore alle loro stesse previsioni e speranze, se in ciò dicono il vero : e - pare che lo dicano, perchè tutto considerato, per chi ha occhi per vedere e mente per riflettere l’ invasione dal Tagliamento alla Piave era, perchè imprevista, sotto ogni riguardo impreparata. Ma la loro disillusione non è completa : Pensano e sperano ancora che la pace possa venire imposta colle armi poiché non può esser raggiunta coi patti. La loro fiducia la ripongono strano a dirsi non tanto in se stessi come altra volta ho notato quanto nella potenza militare della Germania, la quale starebbe ora preparando una poderosa offensiva per raggiungere Calais. Dovrebbe essere effettuata con tutti i mezzi e con tutte le forze possibili, e trattata a base di gas (colme, dicono essi, a base di gas è stata condotta dai germanici l' offensiva in Carnia -?-). I gas che i tedeschi useranno sono due : Uno irritante (uso i termini che ho udito,) pel quale il soldato è costretto a gettare la maschera l' altro asfissiante che gettata la maschera, sarebbe obbligato a respirare.
- E’ un impresa ardua quella di Calais, dissi, tanto più che francesi e inglesi non saranno presi alla sprovvista. Bisogna inoltre tener conto che la stagione non è propizia per imprese in grande.
- La Germania, rispose il mio interlocutore, quando è pronta non tien conto del tempo e della stagione, ed io sono convinto che riuscirà. Ho sempre visto che quando la Germania dice che l’ impresa è sicura, certamente riesce. L’ impresa contro I Italia disse che era affare di tre settimane, e cosi fu.
- E l' impresa di Verdun ?
- Non è riuscita per mancanza di accordo tra Germania e Austria. La Germania voleva che fosse compiuta col concorso comune, alla quale poi avrebbe fatto seguito l’azione contro l' Italia : ma l' Austria rifiutò la proposta e l’ offerta, e cosi avvenne che l’ una e l’altra fallì. - Ora l’ Austria concorrerà, ma si teme che l' Italia approfitti per una forte pressione sul Piave.

18 GENNAIO. - Si conferma la probabilità dello sgombro della popolazione civile dai paesi di qua della Livenza. La deliberazione é ancora sommaria, come appare dalle modalità che sono state trattate : ma è cosa che potrebbe venire tanto entro qualche giorno, se la prevista offensiva dei nostri sarà felice, come da qui a qualche mese.
Le modalità sin' ora trattate, ma non conchiuse, sono : I. lo sgombro (aliis verbis, l’internamento) di tutti i maschi dagli anni quattordici in su : e ciò farebbe supporre la possibilità d' una ritirata : II. lo sgombro delle donne, dei bambini e degli invalidi : III. lo sgombro di tutta la popolazione.
La ragione confessabile di questo provvedimento che si sta maturando è di porre al sicuro gli abitanti da un ipotetico bombardamento da parte dell' esercito nostro avanzante : ma considerate le tre modalità ventilate, è lecito sospettare qualche cosa d' inconfessabile. Dato che gli invasori abbiano da restare qui per lunghi mesi, è indubbiamente certo che si propongono di sfruttare il paese il più possibile, specialmente la produzione della seta e dei cereali. Se la popolazione, che è densa, resta tutta, lo sfruttamento sarà minimo : se resta la metà, sarà mediocre : se sarà fatta partire tutta, sostituendola coi prigionieri (e, per
la coltivazione dei bachi, con qualche tecnico del Trentino, come se ne parla,) facendo lavorare i soldati in riposo, sarà massimo. Aggiungasi che in quest' ultima modalità la popolazione asportata oltre ad abbandonare in mano degli invasori ogni suo avere, sarebbe utilizzata per la coltivazione delle terre dei profughi del Friuli, ) e trattata in forma economica pane tribuiationis et aqua angustiae. Questa sarebbe indubbiamente la massima resa della regione, ma sarebbe anche il massimo dei delitti che potrebbe commettere una nazione nel secolo ventesimo, sarebbe la vera e propria schiavitù dei tempi barbari. Eppure queste proposte sono state ventilate presso il Comando del Corpo VII d' Armata occupante.
Non solo qualche granata che raggiungesse abitato o i ponti, o qualche atto di violenza contro le truppe, potrebbe porgere pretesto per tradurre in atto il progetto, ma anche la disoccupazione o le soverchie richieste in viveri o in mezzi di lavoro delle terre. Io mi studio per quanto mi è possibile di dire e di far dire che tutti si diano poco o molto al lavoro delle campagne, e, richiesti, come con molti è stato fatto, dir sempre che sono pochi, si, e che i mezzi non sono abbondanti ma che ciò non ostante si reputano sufficienti; che non hanno bisogno di aiuti, e che come hanno fatto l' anno scorso colle donne, coi fanciulli e col reciproco aiuto dei vicinanti, si ripromettono di fare anche quest' anno.
Molti la capiscono bene, ma molti sono restii, tanto le menti sono sbigottite e confuse sotto l' incubo del terrore (non é esagerazione, é dolorosa realtà) che ha incusso e incute il contegno sfrenato delle truppe che tutto rubano e tutto devastano. E’ difficile, in questo stato psicologico, con menti alle volte tardive, e in circostanze critiche in cui non si può né parlare troppo né spiegarsi con tutti, è difficile molto ragionare per persuadere taluni.

19 GENNAIO. - Questa sera é tornato un tenente che per ragioni di servizio era andato a Trieste. Racconta che là un caffé al latte con due panini lo pagò corone cinque, e una porzione di vitello con cinque bicchieri di birra, corone quindici... - Qui, il latte all' ospedale lo pagano (con “buoni ,,) centesimi cinquanta il litro, e il vitello (mensa ufficiali) L. tre e cinquanta il chilo !

21 GENNAIO. - Una pubblicazione fatta ieri in chiesa ingiunge che debbano tutti recarsi al Comando di Tappa per denunziare i capi di bestiame che hanno nella stalla, le persone atte al lavoro della terra (comprese donne, fanciulli e fanciulle,) il numero dei campi posseduti o in affitto, e dichiarare se sono o no sufficienti a lavorarli da sé.
* Devo rendere ancora una volta omaggio all' umanità degli ufficiali di quest' ospedale, che prestano la loro opera caritatevole e gratuita, anche a domicilio, in servizio di questa popolazione. Lo stesso Maggiore oggi pregato da alcune povere donne, non avendo chi mandare, per istrade pressoché impraticabili, andò in persona sino a Malintrada a visitare alcuni degenti, sacrificando l' ora del pranzo. Alle visite gratuite aggiungono anche le medicine parimenti gratuite. Tutti di famiglie signorili questi ufficiali, sono un fiore di compitezza civile, ma non disdegnano il casolare del povero. Sono in maggioranza boemi. Tutto questo va notato ad onore della verità e per titolo di giustizia.
* Ho visto il pane che si dà ai saldati. Pare un composto di mezza paglia : ma non saprei dire che cosa sia : forse avena. Altro che il nostro pane di buon frumento alla resa dell’85 %
AI loro arrivo, uomini e bestie, erano macilenti e sfiniti dalla fame. Trovandosi d' un tratto gettati in questo che eglino dissero “il paradiso dell’ abbondanza ,, si diedero sfrenatamente alla crapula, facendo di tutto uno sciupio insensato. I cavalli si nutrivano sovrabbondantemente col grano turco e si sternivano col fieno, e gli uomini s' ingozzavano di carne e di vino. Ora i cavalli si mantengono colle canne rimaste nei campi e si sterniscono colle foglie umide e mezzo macere che si rastrellano lungo le siepi, e gli uomini si cibano di paglia ! - I primi giorni, come parmi aver già notato, nella filanda Gini i cavalli - cavalli veramente imperiali ! - furono sterniti coi bozzoli da seta : ma questo è un episodio d' idiotismo dell' esercito invasore.

22 GENNAIO. – Una “Notificazione. ,, Riguarda i danneggiatori colpevoli dei telegrafi e dei telefoni, contro i quali è comminata la pena di morte. Se i danneggiatori saranno ignoti (N. B.), I. sarà posta una taglia sul rispettivo comune dove avvenne il danno (giustizia turca,) e II. Saranno fatti degli ostaggi , i quali , se il caso si ripete saranno messi a morte (e questa è giustizia austro-tedesca.) , - Si lesse nei giornali di simili esecuzioni avvenute in Serbia e altrove, ma si reputavano travisamenti od esagerazioni.
* Dopo un mese e mezzo ricevo risposta da mia cugina Suor Alfonsina Astolfo dimorante a Muggia presso Trieste. Le scrissi per mezzo del curato d' una Divisione allora qui stanziante e poi inoltrata al fronte, il Sig. D. Adolfo Brihel. Egli ha avuto tanta cortesia di mandarmela a mano per mezzo d' un ufficiale. Uomo dabbene : egli, come si espresse più d'una volta, soffriva molto al crudele, barbaro e vergognoso spettacolo che danno di se stesse queste truppe, e chiese un trasloco. E’ stato destinato all'armata dell'Asia Minore : si organizza una spedizione (?) in aiuto della Turchia per riprendere Gerusalemme, essi dicono. Si vede che le cose non vanno bene laggiù per i turchi e per i loro degni alleati.
* Si fa largo nel popolo la voce d'un prossimo sgombro della popolazione almeno sino al ponte di Redigole. E’ impressionante, né si sa perchè i gendarmi stessi si prendano cura di diffonderla. Ciò per lo meno vuol dire che la deliberazione in linea generale è presa : le modalità le vedremo, se il Signore non ci vuole proprio risparmiare questo ultimo flagello.
Ai vantaggi già accennati che il provvedimento recherebbe agli invasori, oltre la preda, aggiungasi anche quello di provvedere di abbondante e comodo acquartieramento le truppe, quantunque ciò debba parere superfluo, dappoiché non vi ha casa anche nelle campagne, dove non stanzino soldati, riducendo le famiglie in brevissimo spazio.

24 GENNAIO. - Singolare e assoluto silenzio delle artiglierie al fronte in questi giorni. Si fanno invece sulla Livenza molte esercitazioni colle mitragliatrici e con lancio di bombe.
* Anche a Gorgo è stato commesso il delitto della profanazione del cimitero. Oltre al muro di cinta demolito, si sono asportate lapidi, e si sono espilate le tombe. Questa triste sorte è toccata anche alla tomba della famiglia Bottàn.
* Nelle campagne si taglia, si schianta, si ruba da per tutto il legno secco o verde che sia, altro per gettarlo attraverso le strade rese impraticabili, altro per bruciare : e si brucia senza economia. Fa pena vedere come bellissimi fusti da costruzione si segano e si spaccano pel consumo delle stufe, e pena ancor maggiore fanno tante belle piantate di viti gettate a terra e calpestate.
* A Gorgo si va sequestrando presso tutte le famiglie le granaglie per mettere il popolo a razione. Poveretti ! dopo che hanno saccheggiato tutto, si prendono tanto pensiero che qualcuno non abbia a morire di fame ! La popolazione dovrà vivere di quel poco che é rimasto, ossia di quel poco che resterà, perchè il furto e la rapina non sono finiti. Le truppe, si, soffrono indubbiamente la fame : ma è del pari indubitato che prima di esse, di fame morirà il popolo.
Ecco il segreto del sequestro, caldeggiato anche da certi incoscienti.

25 GENNAIO. - Dopo oltre due mesi leggo un giornale : “ La Gazzetta del Veneto ,, che si pubblica a Udine per illuminare queste popolazioni martoriate. Provoca lo sdegno e la nausea quest' insigne monumento oppure documento d' insigne ipocrisia e malafede. Che gente senza coscienza, traditori della Patria, Giuda venduti tentino giustificare la deposizione dei sacri bronzi dai campanili perchè altrettanto è stato fatto in Austria, (se è vero,) me lo spiego, ma che , si tenti di travisare, di rivoltare anzi all' opposto fatti avvenuti un pò da per tutto, anche quì sotto i nostri occhi, è ributtante, è intollerabile.

28 GENNAIO. - La sera del 28 pareva imminente l' Ordine dello sgombro della popolazione civile di qua della Livenza. - “A questa notte la deliberazione ci disse un gendarme. Qualunque essa sia, domattina di buonissima ora sarò qui a darvene contezza.,, Quanti timori, quante apprensioni, che martirio morale che ci pare interminabile ! accresciuto dal triste spettacolo di tante famiglie che passano avviate - prima tappa - ad Annone : Vecchi, donne, bambini, per la maggior parte a piedi, perchè i buoi durano fatica a sfangare i carri carichi di pochi viveri e di poche masserizie.
-- Provvederà il Governo, li manterrà il Governo.
- Il governo ! che ha trattato queste popolazioni coi sistemi di conquista dell' antica barbarie ! il Governo ! che al suo esercito, all’ infuori di armi e munizioni non ha altro da fornire ? - Per conto mio preferisco morire di una granata in casa mia, che di fame e di freddo lungo una strada.
- Si avrebbe dovuto sgombrare dai civili questa zona sin da principio, mi rispose un ufficiale sanitario, giusta i sistemi dei tedeschi, i quali così hanno evitato e l’ingombro degli ospedali e il mantenimento di tanti a carico dell' esercito e lo spionaggio. Ma in Austria si va troppo alla buona, e noi lo sappiamo che cosa in Serbia ci è toccato alle Spalle.
Chi mi rispondeva cosi era proprio quel medesimo che un mese fa mi disse: ” In Serbia non potevano uscire di casa un quarto d’ora senza rivoltella : qui non la porto mai meco, vado dovunque, faccio lunghe passeggiate per le strade e per le campagne, e non ricevo un atto scortese.,,
Egli è realmente persona degna di stima e di benevolenza pel bene che fa a queste disgraziate popolazioni : ma ci vuole prudenza a parlare con persone che almeno ufficialmente sono nemici, e mi limitai a rispondere : Credo che tra la Serbia e il Veneto non si possa istituire un paragone. - Da persona educata qual' è, capì che aveva detto una stoltezza.
* L' attesa e temuta offensiva dei nostri sul Piave si è sviluppata e conchiusa ! Qualche drappello, come pare, ha passato il fiume in vari luoghi, e questi presero la cosa , sul serio. Nella notte giunse la notizia che avevano ripassata l' acqua, e tutto si rimise in calma. - Era una noia che i nostri intendevano di dare : ma questi nell' aver stima dei nemici, mostrano saviezza. Intanto il pretesto per uno sgombro per ora è cessato.
Nel pomeriggio del 29 ad ora impropizia si presentarono in casa di mio padre due soldati chiedendo una fetta di polenta, in altri tempi tanto disprezzata e derisa insieme a quelli che la mangiano. Non ce n' era. Girarono lo sguardo, e : - Dateci almeno quel gatto, dissero. - Fecero compassione : - Pigliatevelo. - Detto fatto : e se n' andarono contenti come una pasqua.
* Tornando con mio padre dai campi che ha sotto Gorgo salgo lungo l' argine del Monticano sopra il ponte di Redigole. Da buche praticatevi per fucilieri, dovrebbe parere che per un'azione di copertura poteva e doveva essere difeso non meno della Livenza. Questa difesa doveva spiegarsi la notte dal sette all' otto Novembre, notte nefasta. Sulla Livenza i nostri eroi trattennero il nemico per circa tre giorni ma sul Monticano la mattina stessa dell' invasione, questi purtroppo non trovò morti, bensì molte armi abbandonate, elmetti, divise. Dolorose memorie !...
Alzo gli occhi, e contemplo in tutta la sua squisita eleganza il campanile del santuario, indorato dai raggi pallidi del sole che volge al tramonto, e che accenna ad un vicino nebbione freddo.
Quanto sei bello ! quanto sei caro ai nostri cuori insigne monumento dell' arte cristiana e della pietà dei nostri antenati ! Quante cose mi dici con quel tuo angelo d' oro, che ora punta il dito a settentrione : Ab aquilone pondetur malum super universam faciem terrae, si avvera ancora una volta
- Angelo fatidico, Angelo dell' Annunziata, protettrice della nostra Venezia !...
Ma un pensiero mesto attraversa la mia mente, contrista il mio spirito, e mi fa chinare il capo sul petto : Tu sei troppo invidioso bersaglio alle artiglierie nemiche, il giorno auspicatissimo in cui torneranno tra noi i cristiani, il giorno in cui, pieni d' ira e di livore gl’invasori se n' andranno incalzati dalle nostre armi vittoriose. O Vergine benedetta, madre e patrona nostra soavissima, che ci hai ricolmati sempre di grazie e di favori, tieni stesa la tua mano protettrice su questa città da Te amata, su questo tuo sacro Convento, su questa tua basilica, tesoro dei nostri cuori : - O Signore Iddio d' Israele, serva domum Istam kï , immaculatam in aeternum.

30 - 31 GENNAIO. - E' giunto giorni fa un avviso dal Comando di Tappa che per ordine del Comando supremo saranno tolte dai campanili tutte le campane, eccetto una per ogni comune la quale non superi il peso di mezzo quintale.
- Quelli che dovevano portarle via, facemmo notare, sono già stati tempo fa a compiere l' opera loro.
- Quelli erano furfanti non autorizzati, ci fu risposto.
E voialtri siete loro fratelli maggiori, veniva fatto di rispondere : ma la verità pura e semplice è questa, che - come altra volta ho notato - è una rapina, uno spoglio progressivo e totale, al quale tutti hanno diritto di partecipare e di cui tutti debbono usufruire.
Le prime ad essere deposte (che l’altra volta dissero di non voler toccare per rispetto ai morti !...) sono state quelle di S. Giovanni. La sera del 26 la terza campana al Duomo, l'unica rimasta, è stata spezzata. Il 27 sarebbe stato il nostro turno : ma è domenica, e di domenica questi predoni si fanno scrupolo a commettere sacrilegi.
Sono invece il 28-31 per noi e per questo popolo tre giorni di tortura morale. Grossi colpi di martello risuonano su questi sacri bronzi che minati dalla fiamma ossidrica, cadono a pezzi : ma più profondi quei colpi e più laceranti cadono sui nostri cuori e sul cuore di questo popolo, che colle sue pie offerte li aveva fusi quei bronzi e regalati a Maria, e che li aveva più cari delle sue proprie case : più d’uno s’è visto a piangere .
Hanno lasciato la campanella, ma non è detto che non debba essere trasportata al Duomo. Colle campane sono partite le corde, anche quelle dell' orologio. Non hanno sparmiato neppure la campanina della chiamata al refettorio, né quella della porteria sul tetto del convento. Anche quella della cappella dell’ ospedale ha subito la sorte comune. Tutto fu caricato su carri e condotto via con sardonica compiacenza e con satanica voluttà.
Per chi si prendesse la briga di cercare nella storia naturale una famiglia cui riferire questi campioni, non so se possa recar lume sapere che per compiere la loro opera vandalica pretendevano da noi i mezzi, e che per ristorarsi dalla fatica ebbero la spudoratezza di chiederci del vino.
* Fuori di Motta si passa casa per casa ormai da per tutto per compiere il sequestro delle granaglie. Notevole è l’ipocrisia e la perfidia che si usa per meglio riuscire a quest' atto spietato di estremo spoglio. In antecedenza si è fatto chiedere a tutti se hanno da vivere per sei mesi, colla minaccia della deportazione a chi non ne avesse : ora si procede allo spoglio lasciandone per un solo mese, in proporzione di grammi duecentocinquanta di farina ( di grano turco) per testa al giorno.
* E’ proibita dal comando di Tappa la macellazione dei vitelli, ed è cosa Ottima : ma non né proibita, a quanto pare, la rapina da parte degli ufficiali delle truppe, che la esercitano impunemente e in pieno giorno ( di notte sarebbe criminale,) purché abbiano sentore che in una stalla ve n' abbia uno. Il penultimo fatto è toccato ad un affittuale di mio padre in quel di Gorgo, che aveva, nella sua povertà, solo due vacchette magre e una vitellina stentata.
* Per sollazzo degli ufficiali, e solo per g1i ufficiali, il paterno Governo ha allestito un cinematografo : presto provvederà ad un Caffè. Ma prima di tutto, e da tempo (cosa che ho saputo solo in questi giorni) s' è dato premura di aprire una casa di tolleranza (per nostro onore mai esistita,) servita da tre perdute, fatte venire dai suoi felici paesi.

 


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