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BRIGATA "CASERTA"

(267° e 268° Fanteria)

Costituita il 20 maggio 1917:
Il Comando di Brigata ed il 267°, dal deposito dell'83° Fanteria; il 268° dal deposito dell'84° fanteria.

ANNO 1917.

     Veterani del Carso e del Trentino, elementi cioè delle brigate Aosta, Venezia, Campania, Piemonte, Perugia ed Arno si raccolgono, nella seconda metà del maggio, sulla sinistra del Brenta, tra Fontaniva, Tezze di Bassano, S. Croce, Bigolina, Stroppari, per costituire la brigata che inizialmente assume la denominazione di "A".
     Il periodo d'inquadramento e di istruzione è relativamente breve. Il 9 giugno, infatti, la brigata viene trasportata in autocarri sugli Altopiani accampando nella Val Chiama, ove resta quale riserva della 6a armata. Vi permane fino al 18, per ritornare, poi, il 20, in val Chiama.
     Nei giorni del 23 e 27 giugno, la brigata eseguisce vari trasferimenti. Dalla val Chiama, in varie tappe, raggiunge Sarcedo (1a armata) da dove il giorno successivo prosegue per Graziere e quindi per M. Magrè (V corpo d'armata) finchè il 3 luglio, destinata sulla fronte carsica dalla stazione di Schio si trasferisce rilevando la brigata Murge, ed assumendo la difesa della zona compresa tra la strada Komarje - Brestovizza - "Roccione" (di fronte a q. 146) (267°) - q. 97, strada di Flondar q. 89 (268°), alla dipendenza della 28a divisione.
     Dopo aver preparato con lena instancabile le trincee di approccio innanzi ai bastioni formidabili dell'Hermeda, la brigata, nelle notti sul 15 e 16 agosto sostituita dalla "Mantova" e da riparti della 2a brigata bersaglieri, si trasferisce tra S. Antonio, Papariano e Beliconda: ma il 22, passata alla dipendenza della 14a divisione, viene destinata nel settore Castagnevizza - Pod Korite.
     Raggiunto Fogliano, nella notte sul 21 rileva riparti delle brigate Pinerolo, Acqui e del 18° reggimento bersaglieri. Più volte il nemico, su questa fronte, tenta di infrangere le nostre difese per riconquistare il terreno perduto precedentemente, ma cozza, sempre invano, contro le salde baionette della "Caserta".
     Il 4 settembre, la brigata ha modo di dare prova del suo valore e della sua salda disciplina.
     Sul far del mattino, alle 5 precise, il nemico, dopo aver concentrato un intenso fuoco di artiglieria di tutti i calibri sulle trincee di prima linea presidiate dal I/268° (tra dolina Sage e dolina 026) e dal II e III/267°, pronuncia l'attacco, dirigendolo contro il centro della fronte occupata dal I/268°, fra le due trincee ex austriache, nord e sud, presidiate dal II e III/267°, e contro la posizione di q. 244 tenuta dal 36° fanteria.
     L'attacco diretto contro il centro del I/268°, iniziato con forti nuclei di riparti d'assalto, viene subito infranto dalla vigorosa resistenza dei nostri. Dalla q. 244, invece, il nemico, sfondata la prima linea comincia a dilagare sul rovescio delle posizioni occupate dal 268°. Dinanzi all'irrompente avanzata nemica la destra del I/268° ripiega verso nord, fino all'ex trincea meridionale austrica, per evitare un possibile aggiramento e stabilire una prima difesa, verso sud. Contemporaneamente, nostre mitragliatrici, oppurtunamente appostate nella trincea stessa aprono un nutrito fuoco.
     Senonchè il III/268°, dislocato nelle retrostanti doline, che all'inzio del bombardamento aveva già preso tutte le disposizioni per accorrere prontemente, non appena chiarita la situazione, con fulmineo sbalzo, effettuato in terreno completamente scoperto e sotto il violento tiro di interdizione si proietta in avanti. Sconcertato, prima, dalla valida resistenza opposta dal I/268°, sorpreso, poi dall'improvviso accorrere dei rincalzi, il nemico volge in fuga precipitosa abbandonando armi e munizioni.
     Dopo circa un'ora la situazione è ristabilita e mentre l'artiglieria nemica continua a battere le posizioni, le nostre truppe si preparano a respingere ulteriori attacchi ed a compiere serenamente qualunque sforzo inteso a mantenere l'importante posizione affidata alla loro difesa. Nel pomeriggio dello stesso giorno 4, riparti dei due reggimenti hanno ordine di attaccare, allo scopo di includere la dolina Sage nella nostra linea e di eliminare il rientrante formato sulla fronte dei due reggimenti, con vertice alla dolina 026. Nuclei di arditi seguiti da altri più numerosi si spingono infatti risolutamente, attraversando la dolina Sage, nella trincea avversaria e dopo aver fiaccata la resistenza dei difensori, la occupano. Dopo poco, però, per il pronto accorrere dei rincalzi nemici e minacciati di fronte ed alle spalle, non possono più sostenersi e ripiegano sulla trincea di partenza.
     Alla sera la calma è ristabilita e, nella notte, le truppe con incessante lavoro rimettono in efficenza la sconvolta linea. In questa sola giornata la "Caserta" ha perduto 18 ufficiali, 535 uomini di truppa. Nei giorni 9 e 10 settembre rilevata dalla "Pinerolo", scende a riposo tra Crauglio e Campolongo inviando, alternativamente, i propri reggimenti nel vallone di Palikisce per lavori di sistemazione difensiva. Il 16 ottobre la "Caserta", è nuovamente in prima linea nel settore Castagnevizza - Pod Korite ove sostituisce la "Piacenza". Su tale tratto si fronte l'offensiva austro - tedesca trova la brigata salda e tenace. Il 24, infatti, dopo intenso bombardamento diretto, specialmente, sul tratto occupato dal 267°, forti nuclei avversari vengono lanciati all'attacco, riuscendo ad occupare un nostro posto avanzato; prontamente contrattaccati vengono ricacciati. Solo alla sera del 27 la brigata ha ordine di ripiegare, e, durante la notte, dopo aver passato l'Isonzo al ponte di Sagrado, va a schierarsi sulla linea: Privano - Strassoldo - Castions di Mure, costituendo retroguardia d'armata. Il 30 è a Torsa, e nello stesso giorno, si schiera a difesa della testa di ponte di Ariis e Flambruzzo, sul fiume stella (strada Flambruzzo - Rivignano). Il giorno successivo viene consolidata detta linea ed estesa l'occupazione Flambruzzo - Romana - Varmo, costituendo inoltre la testa di ponte di Madrisio sul Tagliamento. Durante il mattino del 31 si ha il primo contatto con pattuglie nemiche che vengono disperse, ma poi, fattasi più insistente la pressione, la brigata, dopo strenna difesa, ripiega oltre il Tagliamento e di raccoglie a Cordovado. Il 1° novembre è a Bagnarola (31a divisione), il giorno seguente a Savorgnano e, destinata quale retroguardia della 45a divisione, alla sera del 4 inizia il movimento per ripiegare oltre Livenza, su Motta, ove giunge l'indomani mattina. Nello stesso giorno 5 prosegue la marcia per portarsi sulla linea del Piavon affidando, al 267°, il tratto da Fossalta Maggiore a Chiarano, ed al 268° da Chiarano a Piavon passando per Cavaliere. L'8 novembre la "Caserta" è sostituita in linea dalla "Granatieri" e dalla "Pinerolo" e mentre il 267° viene posto alla temporanea dipendenza della 28a divisione, il comando di brigata ed il 268° ripiegano sulla destra del Piave a Candelù, ove il 10 sono raggiunti dal 267°. Il 14 questo reggimento viene schierato in  prima linea tra Salettuol e C. Pradano, ove rileva il 265° (brigata Lecce). Il 268° (riserva divisionale), si disloca dietro l'argine Ronchi - Candelù per lavori sulla seconda linea di resistenza. Il 16 novembre, avendo il nemico conseguito qualche vantaggio nella zona di Fagarè, riuscendo a passare sulla destra del fiume e ad occupare Molino della Sega, il 268° ha ordine di spostarsi verso la fronte Saletto - Molino Vecchio - Cappellette - Le Crosere per concorrere con riparti della 3a brigata bersaglieri all'azione intesa a ricacciare il nemico al di là del Piave. Il 268° brillantemente muove all'attacco e dopo lotta tenace e violenta batte l'avversario e lo costringe a ripassare sulla sponda opposta del fiume, catturandogli alcune centinaia di prigionieri e discreta quantità di materiale. Il contegno tenuto dal reggimento in quest'azione merita la citazione sul bollettino di guerra del Comando Supremo.
     Il 26 novembre la "Caserta" cede la difesa della linea, alla "Torino" dislocando il 267° tra C. Fontanelle, ed il 268° dietro l'argine Ronchi - Candelù quale riseva divisionale. I riparti attendono alacremente ai lavori di difesa delle linee arretrate. Il 19 dicembre la brigata torna a presediare la consueta fronte, nel settore di Candelù, ove trascorre il resto dell'anno.           

ANNO 1918.

     Fino al giugno i reggimenti si alterano nelle posizioni di prima e seconda linea nel consueto settore Maserada - Candelù, eseguendo lavori di rafforzamento e molestando il nemico con frequenti azioni di pattuglie.
     L'alba del 15 giugno è alba di gloria e di vittoria per la "Caserta" che ancora una volta può scrivere una bella pagina, che si integra nella medaglia d'argento che verrà poi conferita alle sue Bandiere.
     All'inizio della battaglia essa ha un reggimento in prima linea (268°) e l'altro in riserva dietro l'argine regio ed a C. Fontanella.
     Dopo intensissimo ed improvviso bombardamento il nemico lancia all'attacco le sue fanterie che effettuano il passaggio del Piave a mezzo di numerose imbarcazioni, alcune delle quali riescono ad approdare verso la estrema destra della fronte della brigata, determinando una infiltrazione in direzione di C. Zonta.
     Immediatamente, però, viene spinta avanti la 4a compagnia del 267° che trovasi in riserva dietro l'argine regio. Questa, malgrado il violento tiro d'artiglieria, con uno slancio veramente ammirevole, si porta sulla linea di raddoppio a C. Zonta ed in unione della 3a compagnia del 268°, muove al contrattacco, occupando in breve tempo tutta la prima linea, ricacciando i nuclei nemici che cercavano di approdare sulla nostra sponda. Contemporaneamente riparti del I/268° costretti a ripiegare sulla linea di raddoppio, avanzano anche essi celeramente fino alla nostra prima linea. Il nemico sopraffatto, si spinge verso la frazione B3, ma ben presto anche in questa zona viene battuto. Appena ristabilita la situazione, la "Caserta" prende contatto, a sinistra, nella linea di raddoppio, col la brigata Veneto, e vengono subito inviati riparti mitraglieri e fucilieri per concorrere, in quella direzione, al contrattacco che truppe della "Veneto" stanno per sferrare.
     Intanto, verso l'ala destra della brigata, nella frazione B3, il nemico sta esercitando una forte pressione e tende i suoi sforzi per occupare Candelù. Il III/268° resiste dapprima all'attacco, ma in seguito, sia per la superiorità numerica, sia per le inflazioni della frazione di destra, verso il limite della divisione, la compagnia di destra (8° del 268°) è costretta a ripiegare. Riuscito, quindi, a mettere piede sulla sponda destra del Piave verso Sette Casoni, il nemico, si inoltra rapidamente tra i due argini che si congiungono al "Fortino Triangolare" riuscendo in tal modo a minacciare alle spalle la "Caserta". Il I/267°, iviato sin da principio in rincalzo del III/268° per arginare l'irruzione e rigettarla, metre con la 3a compagnia prende contatto con la 9a del 268° sulla linea di resistenza, non riesce a vincere, pur agendo con decisione e risolutezza, la resistenza opposta dall'invasione fra la linea di raddoppiamento e l'argine regio. Il nemico ha già avuto campo di occupare fortemente il "Fortino Maioli" e quello "Triangolare" appostando numerose mitragliatrici sugli alberi. Un ulteriore suo attacco, coinvolge la destra del III/268° che in parte viene catturato dopo stenua lotta.
    Purtuttavia l'irruzione viene contenuta, lungo il camminamento N. 14 dai restanti riparti del I/267°, e lungo l'argine regio, il rio Piavesella ed il caposaldo di C. Pastori da quelli del III/267°, in concorso a riparti del 13° reggimento bersaglieri. Il sopraggiungere della notte fa sostare ogni azione e permette di riprendere i lavori di rafforzamento della nuova linea specialmete dul Piavesella malgrado la reazione dell'artiglieria austrica. Durante la notte alcune imbarcazioni nemiche tentano avvicinarsi alla nostra riva ma vengono falciate e costrette ad allontanarsi da continue raffiche di fucileria e mitragliatrici.
     Conscia del grave momento, della necessità imperiosa di tenere dell'importante compito affidatole, la "Caserta" riesce a costituire una salda e tenace linea, contro la quale inutilmente s'infrangono i reiterati attacchi che tendono al possesso del nodo stradale di Candelù.
     Viene ordianto al 267° di muovere al contrattacco per la riconquista del "Fortino Triangolare", ma ripetute volte esso cozza contro la resistenza avversaria del fortino stesso dove già sono state appostate numerose mitragliatrici. Alle prime luci del mattino, il nemico, dopo breve preparazione di artiglieria, sferra un nuovo attacco dal "Fortino Triangolare" contro le nostre posizioni di Candelù, ma viene sempre respinto.
     Nè la lotta in questo giorno ha termine: più volte i nostri, con supremo sforzo, cercano di rioccupare il fronte, e sempre più aspri sono gli attacchi dell'avversario che vuole ad ogni costo aprirsi un varco.
     Verso sera, infatti, un nuovo bombardamento tempesta le nostre posizioni della frazione B6. La prima linea, tenuta ancora dalla 3a compagnia del 267° e da un nucleo di valorosi della 9a compagnia del 268° non cede di un palmo. Purtroppo, però, più tardi, la resistenza di questi baldi non vale a trattenere il poderoso attacco che viene sferrato contro tutta la nostra linea.
     Apertosi un varco, il nemico, dilaga immediatamente in forze, occupando la parte alta del camminamento N. 14, il fortino di q. 17, e C. Armellini, catturando parte del III battaglione del 268° dislocato nei pressi  del detto fortino. Contemporaneamente viente travolta anche la linea del caposaldo di C. Pastore ove alcuni riparti bersaglieri han dovuto cedere. Tenace è invece la difesa a Candelù (267°).
     Durante la notte ed il giorno successivo, 17, nuovi e sempre sanguinosi attacchi sferrati dal nemico cozzano contro la salda resistenza dei nostri che, votati al sacrificio, ricacciano ovunque l'invasore.
     Il 18, però, verso le ore 13 nel mentre la "Caserta" e la "Volurno" si accingono ad un successivo contrattacco per la riconquista della frazione B6, il nemico inizia un violento bombardamento, divenuto presto tambureggiante, cul camminamento N. 13 e su Candelù.
     La nostra fanteria, che così valorosamente ha resistito ai potenti urti, anche questa volta tien fermo su tutta la linea.
     Alle ore 14, un nuovo attacco delle fanterie avversarie, proveniente dal camminamento N. 14, dal Fortino di C. Armellini e dal Fortino Triangolare, riesce a Candelù a rompere la nostra resistenza, ed un grosso riparto d'arditi, passato il Piavesella, si spinge nell'abitato di Candelù presidiato dal 267°. Ivi il comandante, nobile ed eroica figura di soldato, colla rivoltella in pugno e col sentimento del dovere nel cuore, messosi alla testa di un manipolo d'eroi si lancia senz'altro contro gli Austrici impegnando con essi lotta corpo a corpo. Una bomba a mano, lanciatagli a bruciapelo da un ufficiale austriaco, l'uccide, ma i suoi soldati, animati dal sublime sacrificio e dall'esempio del loro comandante, con violenta reazione ne vendiacano la morte respingendo l'invasore con perdite enormi.
     La lotta, aspra e continua, dura fino al 22, allorchè il nemico stanco, affamato, disorganizzato dalla fiera resistenza delle nostre truppe abbandona la partita.
     La battaglia è vinta; vi ha ben contribuito la "Caserta", la cui bella condotta le procura l'onore della citazione nel bollettino di guerra del Comando Supremo.
     Le sue perdite ammontano a 66 ufficiali e 1754 uomini di truppa. Nei giorni 22 e 23 sostituita in linea da riparti bersaglieri la brigata si trasferisce nella zona di Limbraga per potersi riordinare e riposare. 
     Nelle notti sul 14 e 15 agosto è richiamata a presidio del consueto settore di Candelù.
     Il 17 il nemico attacca in forze il nostro presidio nell'isola Caserta, ma, dopo viva lotta ed in seguto al brillante contrattacco sferrato dai reparti dek II/267°, viene ricacciato e costretto a ripiegare.
    Sino all'ottobre la "Caserta" alterna le proprie truppe nelle varie linee respingendo frequenti attacchi nemici e consolidando con lavori difensivi le propria fronte.
     Il 16 ottobre sostituita dalla brigata Foggia, si porta nella zona di S. Ambrogio di Fiera - Biban - Selvana da dove, il 18, si sposta in quella di Borgo Furo (Treviso).
     Iniziatasi la grande offensiva autunnale, la "Caserta" muove anch'essa alla riscossa, ed il 27, infatti torna sul Piave, ai Ronch, quale riserva di corpo d'armata. Il 28 passa il fiume con l'ordine di raggiungere la zona di Rai per sostituire la 20a brigata inglese sul Monticano. Il 30, ha ordine di avanzare per raggiungere la linea Comarè - Gaiarine, indi proseguire alla Livenza, da Portobuffolè a Brugnerà.
     Con slancio ammirevole il III/268° si porta sulla sponda opposta del Monticano, costringendo il nemico a ripiegare e facilitando il passaggio alla brigata. L'avanzata verso gli obbiettivi stabiliti è rosa difficoltosissima dalla natura intricata del terreno.
     Il nemico, saldamente fortificato nelle case di Levada, con raffiche di mitragliatrici, impedisce ogni ulteriore progresso, ma l'intervento del II/267° vale a fiaccarne la resistenza ed a permettere agli altri riparti di assolvere la linea: Gaiarine - Fattoria Zacchi - C. Pero - C. Topan.
     All'alba del 31, ripresa l'avanzata, la brigata raggiunge la Livenza; ivi si schiera per ala.
     Il 1° novembre effettuato il passaggio della Livenza raggiunge la linea Maron - Villanova; il 2 nostre pattuglie, assieme a nuclei del 332° reggimento americano, si spingono verso il Tagliamento per rendersi contro della situazione del nemico, ed avendo constatato che questo resiste sulla riva opposta del fiume, tutta la brigata, il giorno 3, ha ordine di avanzare e di preparare l'attacco per forzarne la linea e costituire una testa di ponte tra S. Lorenzo e Codroipo.
     Viene designato per l'attacco il II/332° americano ed a suo rincalzo agirà, il II/267°.
     Nelle prime ore del 4 ha inizio l'azione per la costituzione della suddetta testa di ponte; il nemico che resiste ancora, tenta inutilmente di arrestare l'impeto dei nostri.
     Sulla linea Molino Romano - Villaorba, ferrovia Udine - Codroipo alla "Caserta" viene comunicato la conclusione dell'armistizio "Badoglio".

RICOMPENSE.

MEDAGLIA D'ARGENTO.

Alle Bandiere del 267° e 268° Reggimento Fanteria:
     “Resistevano superbamente per otto giorni consecutivi a reiterati poderosi attacchi del nemico che, in un supremo formidabile urto; tentava travolgere le nostre difese; intrepidi, incrollabili, contribuivano in modo efficacissimo alla gloriosa difesa del Piave ed alla successiva sanguinosa disfatta avversaria (I Ronchi - Candelù 15 - 22 giugno 1918)".

(Boll. Uff., anno 1920, disp. 47a).

CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.

 BOLLETTINO DI GUERRA N. 908 (19 novembre 1917, ore 13).

     "Sull’Altopiano di Asiago, nella notte sul 17 l’avversario, insistendo nel tentativo di forzare la nostra linea M. Sisemol - M. Castelgomberto, ha attaccato la direzione di M. Zona (oriente di Gallio). L’attacco ripetuto quattro volte e con estrema violenza fu nettamente infranto dal provato valore della brigata Liguria (157° - 158°).
     Più a nord in direzione di Casera Meletta Davanti, nostri riparti del 129° fanteria (brigata Perugia) riconquistarono alcuni elementi avanzati perduti nei giorni precedenti e catturarono un centinaio di prigionieri.
     Tra Brenta e Piave, dalla sera del 16 la pressione nemica è in aumento. Masse avversarie hanno obbligato in qualche punto le nostre truppe a non prolungare la difesa di talune posizioni avanzate che sono state abbandonate con ordinato ripiegamento dopo accanita resistenza e brillanti contrattacchi. A nord di Quero la brigata Como (23° - 24°) ha mostrato ancora una volta il prorio valore.
     Ieri lungo la Piave con una travolgente avanzata, reparti del 268° reggimento fanteria (brigata Caserta) in unione ad elementi di altri corpi hanno completamente sgombrata dal nemico la zona di Fagaré. Il 13° fanteria (brigata Pinerolo), respinto sanguinosamente un attacco tentato dai nemici rinserrati a Zenson, li ha ricacciati sempre più addentro nell’ansa del fiume. 
     Tentativi di passaggio eseguiti in altre località vennero immediatamente sventati.
     Complessivamente sulla destra del Piave nei giorni 16 e 17 sono stati catturati 51 ufficiali, 1212 uomini di truppa e 27 mitragliatrici".

                                                                                                      Generale DIAZ.  

 

BOLLETTINO DI GUERRA N. 1121 (19 giugno 1918, ore 13).

      "Nella notte sul 18 e nella giornata di ieri, dall’Altopiano di Asiago al Montello, il nemico ha ripreso l’attacco. Sue azioni parziali vennero nettamente respinte nelle regioni del Grappa e del Montello. Noi eseguimmo puntate sull’Altopiano di Asiago, dove nuclei alleati riportarono parecchie decine di prigionieri e due cannoni, e con incessante pressione accorciammo la fronte dello sbocco avversario a sud della ferrovia di Montebelluna. Le nostre artiglierie con micidiali concentramenti di fuoco non hanno dato tregua alle masse nemiche ferme lungo la linea di battaglia ed in movimento sulle retrovie.
     Sul Piave la mattinata di ieri fu calma, ma nel pomeriggio la battaglia divampò ancora furiosa.
     I nuovi tentativi nemici di passare sulla riva destra da S. Andrea a Candelù furono tutti respinti. Sugli argini del fiume tra Candelù e Fossalta la strenua difesa dei nostri mise a dura prova l’avversario il cui impeto si infranse di fronte all’incrollabile bravura delle nostre fanterie.
     Egualmente intensa, ma su fronte più vasta, la lotta imperversò nel settore Fossalta - sud est di Meolo - nord di Caposile.
     L’avversario, incalzato da noi, si difese disperatamente e ad ogni passo il terreno è stato teatro di epica lotta alla quale gli aeroplani nostri ed alleati hanno contribuito dal cielo colpendo con 15.000 chilogrammi di proiettili e decine di migliaia di colpi di mitragliatrici i vulnerabili bersagli delle truppe nemiche costrette in spazio angusto sulla destra del fiume.
     La 1a divisione d’assalto e la 31a divisione di fanteria, le brigate Volturno (217° - 218°) e Caserta (267° - 268°) hanno ben meritato l’onore di speciale citazione.
     La battaglia continua accanita ed il nemico, pur di conservare qualcuno dei vantaggi iniziali conseguiti, non guarda alle perdite ingentissime che da cinque giorni la nostra fucileria, i nostri cannoni e i nostri aviatori gli infliggono. I prigionieri fatti dall’inizio della battaglia ammontano a 9011; parecchi cannoni e numerose centinaia di mitragliatrici austriache sono restati nelle nostre mani. Il numero dei velivoli abbattuti è salito a 50. Solo due velivoli nostri non hanno fatto ritorno al campo.
     All'elenco glorioso dei reparti citati ieri ad esponente del valore di tutto l’esercito meritano di essere aggiunte fra le truppe della ferrea Armata del Grappa le brigate Como (23° - 24°), Basilicata (91° - 92°); la 3a batteria del 50° artiglieria da campagna e la 61a e 152a batteria da montagna, la quale ultima prese saldo posto nell’eroica schiera che tenne il giorno 15 la difesa del Col Moschin".

                                                                                                                                           Generale DIAZ.

UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA.
Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte
267° Reggimento Fanteria.
1 Ten. Col. Paselli Ernesto Milano Candelù, Piave 18-06-1918
2 Id. Ferraro Aniello Napoli Medio Piave 16-06-1918
3 Tenente Giara Giovanni Vicenza Candelù, Piave 16-06-1918
4 Id. Pesenti Marcollo Bergamo Candelù, Piave 15-06-1918
5 Id. Tricomi Antonino Messina Candelù, Piave 15-06-1918
6 S. Ten. Alberti Aquilino Cannobio Osp. d. C. 75 08-09-1917
7 Id. Bernardini Pietro Fucecchio Candelù 18-06-1918
8 Id. Carpi Luigi Verona Candelù, Piave 15-06-1918
9 Id. Corrado Michele Trani Candelù, Piave 17-06-1918
10 Id. Gagliardi Renato Milano Candelù, Piave 15-06-1918
11 Id. Gervasi Matteo Trapani Osp. d. C. 75 22-09'1918
12 Id. Landucci Guido Lucca Candelù, Piave 18-01-1918
13 Id. Maglio Ambrosio Supersano Candelù, Piave 20-06-1918
14 Id. Mancini Domenico Campobasso Castagnovizza 23-10-1917
Ufficiali morti per malattia.
1 S. Ten. Carminati Umberto Venezia Osp. d. C. 122 01-12-1917
2 Id. Marotto Elpidio S. Lencio Osp. d. C. 079 04-12-1918
268° Reggimento Fanteria.
1 Maggiore Sibaud Abdon Ferrara Medio Piave 17-06-1918
2 Capitano Kallath Manlio Como Medio Piave 16-06-1918
3 Id. Orsatti Leonardo Fara S. Martino Medio Piave 17-06-1918
4 Tenente Bizzi Lino Piacenza Candelù 15-06-1918
5 Id. Cannata Antonio Bronte Candelù 15-06-1918
6 Id. Ferrara Giorgio Castrovillari Medio Piave 15-06-1918
7 Id. Grossi Mario Traversetolo Osp. d. C. 95 19-06-1918
8 Id. Paglicci Benvenuto Cesena 32a Sez. Sanità 18-06-1918
9 Id. Rizzardini Cesare Legnago Medio Piave 17-06-1918
10 S. Ten Arminio Angelo Bisaccia Osp. d. C. 046 31-07-1917
11 Id. Lampredi Lampredino Fucecchio Osp. d. C. 77 10-09-1917
12 Id. La Prega Vito Sapri Medio Piave 15-06-1918
13 Id. Maiocchi Giovanni Lodi Medio Piave 25-09-1918
14 Id. Remerciaro Asraele Oristano Medio Piave 15-06-1918
15 Id. Zoccoli Ildebrando Nuoro Hermada 04-09-1917
16 Aspirante Gasperetti Francesco Firenze Molino della Sega 22-11-1917
17 Id. De Luca Dr. Ignazio (medico) Caltagirone Medio Piave 23-06-1918
18 Id. Lotti Giovanni Fucecchio 74a Sez. Sanità 17-11-1918
Ufficiali morti per malattia.
1 S. Ten. Appatecchia Vittorio Segni Osp. Roma 04-08-1918

  MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE.

267° REGGIMENTO FANTERIA.

     Tenente Colonnello PASELLI ERNESTO, da Milano:
     “Comandante di un reggimento, con la parola e con l'esempio mantenne in critici momenti vivo l'entusiasmo ed il vigore nelle proprie truppe, rendendo vani i ripetuti e furiosi attacchi sferrati dal nemico per più giorni sotto intenso bombardamento. Rimasto il suo reggimento scoperto sul fianco, si portò alla testa di un piccolo nucleo a fronteggiare forti infiltrazioni nemiche, incontrandovi morte gloriosa, si che i suoi prodi, entusiasmanti dall'eroismo e dal sublime sacrificio del loro comandante, con una violenta reazione ne vendicarono la morte, respingendo l'avversario con gravi perdite ed affermandosi saldamente sul terreno, fatto, per essi, più sacro dal sangue del loro amato comandante. - Candelù, 15 - 18 giugno 1918". 

(Boll. Uff., anno 1921, disp. 20).

 

MILITARI DECORATI CON L’ORDINE MILITARE DI SAVOIA.

COMANDO DI BRIGATA.

FIORI ADOLFO, maggior generale -Cavaliere - Medio Piave, 15 - 23 giugno 1918.

268° REGGIMENTO FANTERIA.

PUCCI PILADE, colonnello - Cavaliere - Piave, 15 - 22 giugno 1918.

MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO.

267° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 22 - Truppa, n. 40.

268° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 21 - Truppa, n. - .

MEDAGLIA DI BRONZO.

267° Regg. Fanteria, Ufficiali e militari di truppa, n. 82.

268° Regg. Fanteria: Ufficiali e militari di truppa, n. 29.

COMANDANTI DELLA BRIGATA.

Magg. gen. PAGELLA Vittorio, dal 26 maggio al 28 ottobre 1917.
Magg. gen. FIORI Adolfo, dall'11 novembre 1917 al termine della guerra.

COMANDANTI DEL 267° REGGIMENTO FANTERIA.

Colonnello MORESCHI Oreste, dal 4 giugno al 10 luglio 1917.
Ten. Colonnello VALVASSORI Luigi, dal 21 luglio 1917 al 31 maggio 1918.
Ten. Colonnello PASSELLI Ernesto, dal 1° al 18 giugno 1918 (casuto sul campo).
Ten. Colonnello BOTTERI Arturo, dal 19 giugno al termine della guerra.

COMANDANTI DEL 268° REGGIMENTO FANTERIA.

 Ten. Colonnello FARACOVI GIOVANNI, dal 6 giugno al 28 ottobre 1917.
Ten. Colonnello PUCCI PILADE, dal 12 novembre 1917 al termine della guerra.

 

 
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE.
267° REGGIMENTO FANTERIA
I° battaglione.
Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione Annotazioni
Capitano Maggiani Attilio 20-05-1917 31-08-1917  
Id. Balestra Ernesto 01-09-1917 ....-10-1917  
Maggiore Bianchi Renzo 21-11-1917 15-06-1918 Prigioniero.
Id. Vinciguerra Aroldo 12-10-1918 al termine della guerra.  
II° battaglione.
Capitano Pallotti Lodovico 20-05-1917    
Ten. Col. Sifola Alberto 11-11-1917 ....-05-1918  
Maggiore Elia Erberto 26-06-1918 08-08-1918  
Id. Giuliano Giuseppe 09-08-1918 al termine della guerra.  
III° battaglione.
Capitano Menicante Italo 20-05-1917    
Ten. Col. Ferrara Alberto 24-08-1917 02-07-1918  
Capitano De Renoche Guido 03-07-1918 21-07-1918  
Maggiore Costamagna Cesare 22-07-1918 al termine della guerra.  
268° REGGIMENTO FANTERIA.
I° battaglione.
Capitano Morici Gioacchino 19-05-1917 01-06-1917  
Id. Todini Aldo 02-06-1917    
Maggiore Kessler G. Battista 12-11-1917 25-12-1917  
Id. Di Lenna Giuseppe   15-06-1918 Ferito. 
Id. Delponte Cesare 22-07-1918    
II° battaglione.
Capitano Marrè G. Battista 19-05-1917    
Maggiore Anglani Alfredo 24-07-1917 28-04-1918  
Id. Sibaud Abdon   17-06-1918 Cad. sul campo. 
III° battaglione.
Capitano Marone Alfredo 19-05-1917    
Maggiore Bisson Emilio 28-07-1917 07-07-1918  
Id. Guidoni Fernando 10-07-1918    
 

SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1917

Dal 18 luglio al 15 agosto (Settore di Flondar [Strada Komarje - Brestovizza - "Roccione" - Q. 97 - Strada di Flondar - Q. 89]).

Dal 24 agosto al 10 settembre (Zona Castaguevizza - Pod Korite [QQ. 220 - 224 -251 - 219] Dolina Sage).

Dal 16 ottobre al 26 novembre (Zona Casaguevizza - Pod Korite - Offensiva austro - tedesca. Operazioni di ripiegamento: Passaggio dell'Isonzo [Ponte di Sagrado] - Privano - Strassoldo - Castions di Muro - Torsa - Testa di ponte di Ariis - Flambruzzo - Fiume Stella [Strada Flambruzzo - Rivignano - Romans - Varmo - Tagliamento - Cordovado - Bagnarola - Savorgnano - Livenza - Motta di Livenza - Linea sul Piavon] - Piave - Candelù [Salettuol - C. Pradano] - Fagarè).

Dal 19 al 31 dicembre (Piave - Settore Candelù - Maserada).

 Anno 1918


Dal 1° al 7 gennaio (Piave - Settore Candelù - Maserada - C. Pastore).

Dal 24 gennaio al 19 marzo (Piave - Settore Candelù - Maserada - C. Pastore).

Dal 29 marzo al 23 giugno (Piave - Settore Candelù - Maserada - C. Pastore - Linea di Raddoppio - Fortino Triangolare - Fortino Maioli - Argine Regio - Rio Piavesella).

Dal 27 ottobre al 4 novembre (Piave - Candelù - Ronchi - Monticano - Livenza - Tagliamento).

 Anno 1917

 Dal 20 maggio al 17 luglio (Fontanive - Tezze di Bassano - S. Croce - Bigolina - Stroppari - Altopiano di Asiago [Val Chiama - Rouco di Carbon]. Sarcedo . Graziere - M. Magarè. Trasferimento sulla fronte Carsica: Schio - Cavignano [Pineta di Belvedere]).

Dal 16 al 28 agosto (S. Antonio - Papariano - Beliconda).

Dall'11 settembre al 15 ottobre (Crauglio - Campolongo - Vallone Palikisce).

Dal 27 novembre al 18 dicembre (C. Fontanelle - Cà del Vescovo - Argine Ronchi - Candelù).

 

 

 

 Anno 1918

Dall'8 al 23 gennaio (Treviso).

Dal 20 al 28 marzo (Breda - Varago).

Dal 24 giugno al 15 agosto (Limbraga).

Dal 17 al 26 ottobre (S. Ambrogio di Fiera - Biban - Selvana - Borgo Furo).

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1917

3

9

4

3

Anno 1918

7

9

2

25

TOTALI Mesi 10 e giorni 18 Mesi 6 e giorni 28
 
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO
LOCALITA' E DATA 267° REGGIMENTO 268° REGGIMENTO
Ufficiali Truppa Ufficiali Truppa
Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi
1917
Settore Flondar - [Strada Komarje - Brestovizza - "Roccione" - Q. 97 - Strada di Flondar - Q. 89] (18 luglio - 15 agosto)

-

1

-

15

89

-

1

1

-

11

82

-

Zona Castagnevizza - Pod Koritè - Dolina Sage (24 agosto - 10 settembre)

1

12

-

60

261

9

2

15

1

76

422

79

Zona Castagnevizza - Pod Koritè - Offensiva austro - tedesca - Operazioni di ripiegamento - Difesa sul Piave - Fagarè (16 ottobre - 26 novembre)

1

-

5

12

25

390

2

7

-

35

101

229

Piave - Candelù - Maserada (19 - 31 dicembre)

-

1

-

3

23

-

-

1

-

3

33

-

Totale anno 1917 2 14 5 90 398 399 5 24 1 125 638 308
1918
Piave - Candelù - Maserada (1 gennaio - 14 giugno)

-

-

-

8

52

-

-

2

-

5

48

-

Battaglia del Piave (15 - 23 giugno)

10

17

7

72

348

440

12

13

12

185

224

485

Piave - Settore Candelù - Maserada - Isola Caserta - Offensiva do Vittorio Veneto (16 agosto - 4 novembre)

2

-

-

12

80

-

-

1

-

6

29

-

Totale anno 1918

12

17

7 92 480 440 12 16 12 196 301 485

 

 
RIEPILOGO GENERALE
Anno 1917

2

14

5

90

398

399

5

24

1

126

638

308

Anno 1918

12

17

7

92

480

440

12

16

12

196

301

485

TOTALE GENERALE 14 31 12 182 878 839 17 40 13 321 939 793


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