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4° REGGIMENTO BERSAGLIERI

(Battaglioni XXVI, XXIX, XXXI, XXXVII e IV Ciclisti)

All'inizio della guerra, poichè il XXVI ed il XXXI battaglione sono a Rodi, al 
reggimento viene assegnato, dal deposito di Asti, il XLIII battaglione che assume 
il numero XXVI bis; il 5 gennaio 1916 prende nuovamente il numero XLIII. 

Sede del reggimento: Torino.

Distretti di reclutamento: Bologna, Catania, Chieti, Lodi, Mantova, Monza, Spoleto, Venezia.

Distretti di mobilitazione: Ivrea, Monza, Novara, Pinerolo, Torino, Venezia, Vercelli.

 

ANNO 1915.

     Allo scoppiare delle ostilità il reggimento trovasi già in zona di operazioni, sull'altopiano dei Sette Comuni, tra Gallio - Campomulo - Marcesina - Mandrielle - Primolano.
     Il 24 maggio, varca il confine schierando il XXXVII battaglione nel tratto Costa Alta - Castelloni di S. Marco.
     Nello stesso giorno il comando di reggimento da Gallio raggiunge Marcesina ed il giorno successivo il battaglione XXVI bis occupa Tezze senza incontrare resistenza.
     Il 30 il reggimento con i due battaglioni, XXIX e XXXVII, si riunisce ad Enego, lasciando il XXVI bis sulla linea di osservazione tra Osteria Palù e Filippini. Il 31, il reggimento esegue un nuovo spostamento e si porta a Primolano, esercitando servizio di vigilanza lungo la linea di confine.
     Il 4 giugno si disloca tra Grigno, Tezze e Castel Tesino, permanendovi fino al 28, giorno in cui viene destinato a Gobbera da dove invia il battaglione XXVI bis a Malga Agaro ed il XXXVII a Pralongo (valle Vanoi) in sostituzione del battaglione alpini Feltre. Esso ha il compito di sbarrare la valle Vanoi, estendendo la propria occupazione ad occidente fino a Cima Mezzogiorno.
     Le truppe, oltre a svolgere frequenti ricognizioni, attendono al completamento dei trinceramenti.
     Il 4 luglio il XXVI bis da Malga Agaro si porta ad Imer ed il 6 a Mezzano.
     Il 28 luglio, il reggimento, destinato alla fronte carsica, inizia il trasferimento per raggiungere, il giorno seguente, Feltre, dalla cui stazione ferroviaria parte alla volta di S. Giorgio di Nogaro. Giuntovi prosegue per Palmanova, accampando a Meretto di Capitolo (VIII corpo d'armata). Dopo aver svolto un intenso periodo di istruzione, il 23 agosto parte per Palmanova e Cervignano e giunge a Villa Vicentina (XIII corpo d'armata).
     Il 28 settembre un nuovo ordine lo trasferisce a Gagliano, tornando alla dipendenza dell'VIII corpo d'armata e vi permane fino ai primi d'ottobre.
     Il 3 va ad accamparsi nella valle dell'Judrio tra Kambresko e Podresca ed il giorno successivo, si porta a Podravna (27a divisione). 
     Il 18 ottobre il reggimento, posto alla dipendenza della brigata Benevento, per agire oltre l'Isonzo, verso Bodrez - Fratta - Vrh - q. 685, si porta nel vallone di Kotec Potok ammassandosi sul versante destro del costone di S. Peter. Il giorno 21 due tentativi fatti per il passaggio dell'Isonzo davanti a Loga (XXIX battaglione) ed Ajba (XXXVII battaglione) falliscono data l'attiva vigilanza del nemico. Il 27 ottobre ripetutamente viene tentato dal XXIX di guadagnare, a mezzo di barche, la sponda opposta del fiume, ma anche questa volta l'esito è negativo, pochi uomini sbarcati sulla riva nemica, dopo aver resistito alcuni giorni, sono costretti ad arrendersi.
     Seguono nei giorni successivi altri tentativi che riescono infruttuosi, causa la viva reazione che impedisce il gittamento dei ponti ed il traghetto delle barche. Il 4 novembre il reggimento viene ritirato in valle Judrio accampando lungo la rotabile Kambresko - Liga - Britof ove è impiegato in lavori stradali.
     Inviato il 29 novembre nel settore di S. Lucia - Case Cemponi (13a divisione) e posto alla dipendenza della brigata Messina, attacca il giorno seguente, con i battaglioni XXVI bis e XXIX Bosco del Pini e Selo, mentre il XXXVII opera con la brigata Benevento contro le quote 588 e 510 delle alture di S. Lucia. Gli sforzi però non sono coronati da successo; essi vengono arrestati non solo dai reticolati che animosi riparti di volontari più volte tentano di svellere, ma anche dal fuoco violento e preciso che procura non lievi perdite.
     Nelle notti successive vengono di sorpresa rinnovati gli attacchi contro le posizioni avversarie, ma il fuoco d'artiglieria e di fucileria, la resistenza del nemico, protetto da profondi e robusti reticolati, frustrano ogni nostro tentativo.
     Nella notte sul 2 dicembre, il reggimento viene ritirato dalle prime linee ed inviato a Case Rute per riordinarsi.
     Esso ha perduto 23 ufficiali e 607 uomini di truppa.
     Dopo le operazioni del novembre resta nel settore di Santa Lucia fino alla fine dell'anno: il XXIX e XXXVII battaglione alla dipendenza della brigata Messina che ha la difesa del sottosettore di destra; il XXVI bis col comando di reggimento alla dipendenza della "Benevento" nel sottosettore di sinistra.
     I battaglioni attendono al miglioramento delle difese con opportuni lavori di rafforzamento alternandosi in prima linea con i riparti delle suddette brigate. 

ANNO 1916.

     Durante il gennaio il reggimento permane nelle posizioni di S. Lucia, che il 31, in seguito ad ordine della 13a divisione, vengono sgomberate ed il reggimento, allo scopo di proteggere il ripiegamento delle altre truppe, va ad occupare le trincee del costone C. Bertin - C. Rute - Krad Vrh - costone di Case Cemponi.
     Il 2 febbraio si trasferisce in valle Judrio fra Molino di Ruchin e Molino di Klinac quale riserva dell'VIII corpo d'armata.
     Il 5, il XXIX battaglione ha ordine di spostarsi a Casoni Solarje a disposizione della 7a divisione che lo invia, il 13 febbraio, ad occupare in prime linea le trincee di S. Maria, davanti a Volzana.
     Il 17 marzo e la notte seguente il nemico attacca le linee occupate dal battaglione dopo avervi concentrato preciso fuoco, ma la pronta reazione vale a ricacciarlo.
     Ritenta allora la prova contro le nostre linee di S. Maria di Tolmino; il reggimento ha ordine di spostarsi in giornata verso quel settore e per Kambresco - Pusno - Vogrinki si trasferisce a Dago ove ha ordine d'inviare un battaglione alla dipendenza della "Valtellina". Viene destinato il XLIII(1) che nella serata, prosegue per Volzana e va ad occupare le trincee tra tale località e Ciginj.
     In seguito al ripiegamento della 7a divisione dalla linea: ridotta Jesenjak (esclusa), trincee est di Ciginj, S. Daniele, trincee lungo l'Isonzo, il giorno 20 il comando di reggimento ed il XXXVII battaglione raggiungono Molino di Klinak, il XXIX Kamenca ed il XLIII le trincee di S. Maria a disposizione della 7a divisione.
     Il 23 marzo il comando di reggimento si trasferisce in val Kamenca passando alla dipendenza della brigata Valtellina ed il giorno seguente invia il XXIX battaglione a difesa delle trincee sulla destra del ponte di S. Daniele, in località "Casa Bianca"; il XLIII alla sinistra del XXIX nelle linee di S. Maria.
     Il 29 marzo il XXIX viene ritirato dalla prima linea portandosi a Molino di Klinac ed il giorno successivo il XXXVII va a sostituire in prima linea sulle trincee di S. Maria il XLIII che si trasferisce a Casoni Solarje. I due ultimi battaglioni si alternano nella difesa delle posizioni sino al 25 aprile. Il 28 al reggimento viene affidata la difesa del sottosettore centrale della divisione. Esso si porta in val Duole inviando alternativamente i battaglioni XXXVII e XLIII nelle trincee di prima linea dal rio Volzana al bivio Ciginj - Volzana.
     Il 27 maggio cede la linea al 1° fanteria e col XLIII battaglione si trasferisce a Dago; il XXIX trovasi a Molino di Klinac, mentre il XXXVII resta nelle trincee di S. Maria.
     Destinato ad assumere la difesa del M. Mrzli (q. 1186), nella notte sul 30 sostituisce col XXIX battaglione il 160° reggimento fanteria, passando alla dipendenza dell'8a divisione. I battaglioni XXIX e XLIII si alternano nella difesa della prima linea scendendo a riposo alle "Roccette" ed a Kamno. Il XXXVII che trovasi ancora nelle trincee di S. Maria, il 26 giugno passa a riposo ad Idersko da dove, il 3 luglio, si sposta a Kamno.
     Dall'11 al 14 luglio, il reggimento lascia la difesa del settore Mrzli per assumere quella dello Sleme (XXIX battaglione nel sottosettore Leskovca; XXXVII in quello centrale dello Sleme; il XLIII a riposo ad Idersko).
     I battaglioni si alternano nelle difese della prima linea rafforzandola con opportuni lavori.
     Il 7 agosto, il XXIX si trasferisce a Serpenizza, il 9 prosegue, in autocarri, per Slaunicco, il 10 raggiunge Plava (3a divisione) ed il 14, destinato nella zona di Zagora, va ad occupare il tratto di prima linea tra il saliente del Kuk e le case basse di Zagora. Con i riparti del 5° reggimento fanteria, per tre volte nello stesso giorno, 14 agosto, attacca le difese nemiche, ma lo slancio e l'ardimento dei bersaglieri non è coronato da successo, causa la viva reazione avversaria. Le perdite del battaglione in questa giornata ammontano a circa 100 uomini. Nella notte sul 27, sostituito dal 128° fanteria, scende a Venco ed il 27 stesso, a mezzo autocarri, viene trasportato a Caporetto, indi prosegue per Idersko ed il giorno successivo raggiunge Libussina.
     Fino alla fine dell'anno i battaglioni si alternano nelle posizioni di prima e seconda linea del settore Sleme, prendendo parte ad avvenimenti che non sono di grande importanza.
(1) E' il XXVI bis, che, come si è detto, torna a numerarsi XLIII.                   

ANNO 1917.

     Dal 17 al 21 gennaio, il reggimento cede la difesa del settore Sleme al 224° fanteria ed assume quella del sottosettore val Doblar - S. Peter - Canale, sostituendovi il 12° fanteria e permanendovi fino al maggio (47a divisione).
     Il 5 maggio viene ritirato dalla prima linea e si trasferisce a Liga.
     Nella seconda metà di maggio, dovendo la 47a divisione attaccare la linea Semmer - q. 856 - Jelenik, affida al reggimento il compito di puntare verso Semmer.
     Il XXIX ed il XLIII destinati per l'attacco si trasferiscono sin dal 14 nel vallone di Kotec Potok, mentre il XXXVII, messo a rincalzo del battaglione alpini Cervino, deve costituire con esso una testa di ponte sul tratto Loga - Bodrez.
     Esso infatti, il 15, dopo che la 14a compagnia del genio pontieri ebbe terminato la costruzione del ponte, passa rapidamente il fiume e raggiunta la sponda opposta, ove già trovavasi un suo nucleo di arditi, riesce a spingere pattuglie verso il Semmer e verso il Fratta e ad occupare il costone di Loga media, rafforzandosi nelle posizioni raggiunte.
     Nel pomeriggio il nemico comincia a dimostrare una certa attività; piccoli nuclei di tiratori minacciano il fianco sinistro del battaglione nei pressi di Loga bassa, molestando con fuoco di fucileria la 7a compagnia e più tardi anche l'artiglieria inizia nutrito fuoco dalla testata del vallone di Loga media e di Loga alta. Nel contempo viene avvistato l'avanzarsi di forti riparti per cui il battaglione, minacciato di fronte e di fianco, retrocede sulla strada Loga - Bodrez con la destra, appoggiata alla collina del Diavolo e con la sinistra, al roccione del saliente di Loga. Il giorno seguente, 16 maggio, la nuova linea viene consolidata ed il XXXVII battaglione è rinforzato da riparti del XLIII. Nella notte il nemico tanta di attaccare le nostre difese, ma viene respinto.
     Il 17 maggio, pattuglie del XXXVII battaglione, spintesi a Loga media e trovato l'abitato occupato, impegnano un accanito corpo a corpo col nemico che annidato nei boschi antistanti attacca, su tutta la linea; ma la energica reazione del battaglione vale a ricacciarlo infliggendogli numerose perdite. Nella notte sul 19, il reggimento ha ordine di ritirare le sue truppe sulla destra dell'Isonzo e di accamparsi nel vallone Kotec Potok. Nella notte sul 26 maggio, sostituito dal 258° fanteria, si trasferisce a Debenje per fruire di un breve periodo di riposo.
     Il 10 giugno è nuovamente chiamato in prima linea nel tratto S. Paul - Nekovo, ove destina i battaglioni XXVII e XLIII in sostituzione del 258° fanteria, mentre il XXIX si trasferisce nella notte a Zagomilla alla dipendenza della brigata Teramo (53a divisione).
     Il 18 giugno il reggimento costituisce col 21° la V brigata bersaglieri colla quale combatte fino al 6 novembre(1).
     Scioltasi detta brigata, il 6 novembre, il reggimento, il 19, viene assegnato alla 29a divisione e nello stesso giorno giunge in val Capra.
     Il 20 si trasferisce sulle pendici del Badenecche e sul rovescio del Tondarecar ed il 22 occupa il settore orientale della divisione (Badenecche - Tondarecar) respingendo, nello stesso giorno, un violento attacco. Il reggimento passa a far parte della I brigata bersaglieri.
     Il 4 dicembre il nemico, dopo furioso bombardamento contro i punti più sensibili della nostra fronte, sferra due poderosi attacchi; uno contro le posizioni di M. Zomo - Casare Melette Davanti e l'altro contro le posizioni di M. Tondarecar - Badenecche.
     Il XXXVII battaglione, che in un momento di sosta dell'artiglieria avversaria si è schierato nelle sconvolte trincee per meglio battere il terreno antistante, viene investito da una successiva e più violenta raffica e perde gran parte dei suoi uomini.
     Creatisi così larghi varchi, gli Austriaci irrompono in massa dalle trincee antistanti alla Cima Badenecche, ma i superstiti del reggimento riescono ad arrestarli alla selletta di q. 1441, passando poscia al contrattacco. Poco dopo però, aggirati da riparti nemici che dilagano per il rovescio del Badenecche, devono sottrarsi all'accerchiamento retrocedendo, anche perchè verso la selletta, l'attacco nemico viene ripreso con forze fresche e più numerose.
     Padrone della selletta e della cresta del Badenecche, l'avversario si spinge a sud del Tondarecar attaccandolo audacemente, mentre da nord continua fortissima la pressione di numerosi riparti che, favoriti dal bosco, sono riusciti a portarsi fin sotto le nostre linee. Malgrado che il nemico abbia conseguito tale successo dalla parte del Badenecche, esso non può dilagare perchè contenuto dai superstiti del 4°, col concorso di riparti alpini.
     Il 5 dicembre la minaccia di nuovi attacchi, e la mancanza di rincalzi consigliano la sostituzione dei riparti tanto provati. Il reggimento, che ha perduto quasi tutti i suoi effettivi, 61 ufficiali e 2043 uomini di truppa, viene, il 9 dicembre, disciolto.
     Si ricostituirà l'11 gennaio 1919.
(1) Per questo periodo vedere la V brigata bersaglieri.       

Battaglione Ciclisti.

ANNO 1915.

     Da Torino, il battaglione parte il 3 giugno per la zona di operazioni giungendo, il giorno seguente, a Pordenone e l'indomani a Spilimbergo. E' assegnato alla 4a divisione di cavalleria.
     Il 13 agosto, destinato nella zona di Monfalcone (14a divisione), si trasferisce a S. Valentino e, posto alla temporanea dipendenza della 27a divisione, prosegue per Ronchi. Fino alla seconda metà di settembre permane in tale zona inviando i suoi riparti ad Aris, a Staranzano ed a Dobbia, per lavori.
     Il 19 settembre, assegnato alla difesa mobile della costa compresa fra la foce dell'Isonzo e Porto Rosega, dislocasi tra molino Reis, Alberone, molini della Madonna e Marcilliana. Il 25 si sposta a S. Canziano ed il 27 ritorna a Ronchi (14a divisione) ove passa a disposizione del comando della testa di ponte di Pieris. Ivi permane fino al 30 settembre, alla quale data, un successivo ordine lo trasferisce a Terzo.
     Costituitasi, nella secondà metà di ottobre, la colonna speciale "Paolini", il battaglione, unitamente ad altri riparti ciclisti, è destinato a farne parte per la prossima offensiva. Compito di questa colonna sarà quello di attaccare di fianco e di rovescio M. Cosich e il Debeli Vrh, sboccando fra q. 65, sopra le cave di Selz, e q. 70 ad est di Selz, protetta sulla sinistra dalla 14a divisione e sulla destra dalla 16a. Il 21 ottobre, dopo intensa preparazione di artiglieria, viene iniziata la nostra avanzata, contrastata subito dal micidiale fuoco di artiglierie e di mitragliatrici che affievolisce lo slancio dei nostri. Purtuttavia, con nuova e vigorosa puntata la colonna speciale consegue, nel pomeriggio, qualche successo occupando i trinceramenti sopra le cave di Selz.
     Ulteriori tentativi vengono eseguiti nei giorni successivi ed il battaglione, il 23 ottobre, riesce a portarsi all'altezza della brigata Pinerolo, che opera alla sua sinistra, tentando di aprirsi un varco nei reticolati. Nella notte sul 24, viene ritirato dalla prima linea ed inviato a Terzo quale riserva del VII corpo d'armata.
     Il 9 novembre si trasferisce a Carlino (sud-ovest di San Giorgio di Nogaro) ed il 20, posto alla dipendenza della brigata Trapani, si alterna con altri due battaglioni ciclisti (III ed VIII) nelle posizioni di prima linea, tenute dal I/144°, nella zona di Vermegliano.
     Nei giorni 27 e 28 novembre il battaglione partecipa, col III/149°, ad un'azione dimostrativa contro le posizioni del "Rivellino" allo scopo di assecondare quella risolutiva svolta da truppe operanti alla sua sinistra.
     Sino alla fine dell'anno si alterna con altri riparti in periodi di linea e di riposo.

ANNO 1916.

     Il battaglione permane nella zona di Vermegliano alla dipendenza delle brigate Cremona (16a divisione) e Pinerolo (14a divisione), fruendo dei consueti turni di riposo, senza compiere che azioni di pattuglie e piccoli colpi di mano, allo scopo di tenere in continuo allarme l'avversario.
     Il 27 marzo partecipa, col 14° fanteria, ad un'azione dimostrativa per appoggiare la "Acqui" che attacca, in detto giorno, la trincea "Z" a q. 70 di Selz. L'azione prosegue il giorno seguente, la trincea nemica cade in nostre mani ed è saldamente mantenuta. Al successo ha validamente concorso il battaglione ciclisti con l'azione aggressiva di pattuglie che sono riuscite a spingersi fin sotto i reticolati a N. E. di Vermegliano.
     Il nemico che mal sopporta la perdita della trincea "Z", importante posizione, tenta invano il 1° aprile di riconquistarla, perdendo uomini ed armi.
     Il 25 però, dopo aver furiosamente bombardato le nostre linee dalla testata del valloncello di Selz, al ridottino di q. 70 ed i camminamenti sul rovescio di detta quota, numerose truppe si lanciano all'attacco. Avviene una lotta violenta, corpo a corpo, specie sulla sinistra del ridottino presidiato dal battaglione ciclisti e dal II/88°, sulla fronte del quale, il nemicoè riuscito ad infiltrarsi, minacciando il fianco ed il tergo della 12a compagnia ciclisti. Dopo due ore di accanito combattimento, le nostre truppe non solo resistono all'impeto dell'avversario, ma lo ricacciano con gravi perdite. Verso mezzanotte il nemico desiste dal suo proposito ed il battaglione, sostituito da truppe fresche, viene riunito nelle sottostanti cave di Selz. Le perdite sono sensibili: esse ammontano a 6 ufficiali e 112 uomini di truppa. Il giorno successivo si trasferisce a S. Polo e nella notte sul 27 a Staranzano, ove inizia il suo riordinamento. Il 5 maggio subisce un nuovo spostamento verso Murucis di Terzo ove occupa gli alloggiamenti lasciati dall'VIII ciclisti, col quale si alterna nella difesa del ridottino a nord di q. 70.
     Iniziatasi il 15 maggio, l'offensiva nel Trentino, il nemico svolge un'azione dimostrativa nella zona di Monfalcone. Nelle prime ore del mattino, preceduto da bombardamento assai intenso, sferra un attacco di sorpresa ed occupa le trincee di q. 12 e di Adria presidiate da squadroni della 4a divisione di cavalleria appiedata. Il IV battaglione da Terzo ha ordine di raggiungere Monfalcone e di contrattaccare risolutamente in direzione di q. 93, ove il nemico è riuscito a strapparci alcuni elementi difensivi.
     La 10a e la 11a compagnia lanciatesi al contrattacco riescono, con bello slancio, a rigettare l'avversario, che dopo aver lasciato nelle nostre mani armi e prigionieri, ripiega per q. 93 e si trincera presso una nostra opera difensiva detta "Tamburo". Con impeto travolgente i nostri lo costringono ad abbandonare la posizione occupata, finchè giunti sulle pendici di q. 121 vi si affermano. Il 18 maggio il battaglione passa, quale riserva di sottosettore, a Monfalcone ed il 22 raggiunta la destra dell'Isonzo a Campolongo, è messo alla dipendenza del 121° fanteria (brigata Macerata) portandosi a difesa del settore di sinistra del XIII corpo d'armata nella zona di Castelnuovo (trincee delle "Frasche", dei "Razzi", dei "Morti"). A presidio della prima linea resta fino al 21 luglio, indi si trasferisce a Fogliano, successivamente a Castions di Mure e Beligna.
     Il 31 luglio ha ordine di spostarsi a S. Canziano.
     Iniziatesi, il 4 agosto, le operazioni per la conquista del tratto di fronte tra q. 85 e q. 121 (Monfalcone), il battaglione, riserva di corpo d'armata, viene avvicinato alla linea di combattimento a Staranzano.
     Le operazioni, in questo giorno, non ci consentono, causa la reazione avversaria, di conseguire successi tangibili.
     Sono riprese il 6 ed il battaglione, che costituisce con il III e l'XI ciclisti la colonna centrale d'attacco, ha per obbiettivo la q. 85. Preceduto da efficace tiro della nostra artiglieria, detta colonna irrompe, con ammirevole slancio, nei trinceramenti avversari e dopo aver sostenuto viva la lotta, se ne impossessa. Il battaglione, benchè decimato, oltre a mantenere saldo il possesso del terreno conquistato, completa l'occupazione di q. 85 finchè alla sera dell'11, dopo aver resistito a continui contrattacchi, viene ritirato dalla prima linea ed inviato a Staranzano quale riserva divisionale (14a). Esso ha perduto 8 ufficiali e 265 uomini di truppa. La sua condotta in queste aspre giornate è menzionata nella motivazione della medaglia d'argento concessagli e ricordata sul bollettino di guerra del Comando Supremo.
     In Staranzano, sino al 20 agosto, provvede al proprio riordinamento, quindi si trasferisce a Pieris.
     Il 31, passato alla dipendenza del XIII corpo d'armata, ha l'incarico di sostituire truppe della 16a divisione che occupano lo sbarramento meridionale del "Vallone", dalle pendici di q. 208 sud, al lago di Doberdò (31a divisione). Il battaglione viene impegnato in lavori di rafforzamento. Nella notte sul 9 settembre, sostituito dal XLIX bersaglieri, si trasferisce a Vermegliano.
     Ripresa verso la metà di settembre la nostra offensiva, il 13 ha ordine di raggiungere nuovamente il "Vallone", ove rileva il XLIX battaglione, e passa alla dipendenza del 15° bersaglieri.
     Compito affidato a detto reggimento è quello di sfondare le linee nemiche in corrispondenza della parte nord di q. 208 sud, per raggiungere, come primo obbiettivo, le pendici orientali di detta quota. I bersaglieri del 15° occupano, nella giornata del 14 settembre, con uno sbalzo rapidissimo gran parte delle linee austriache, sulle alture nord e sud di q. 208; ma alla sera un denso concentramento di artiglieria li costringe a ripiegare.
     Il giorno successivo è chiamato in azione il IV battaglione che, in concorso di riparti del 15° reggimento, deve occupare le posizioni di q. 208. L'attacco, preceduto da tiro di bombarde e di artiglieria, viene sferrato con slancio dalla 12a compagnia.
     Sul terreno scoperto, il fuoco avversario decima quasi completamente le file del riparto.
     Allo scopo di trascinare avanti i superstiti e di rinforzare la linea occupata è lanciata in avanti la 10a compagnia; ma anche su questa si rovescia il fuoco incrociato delle mitragliatrici avversarie che ne arresta l'impeto.
     Le due compagnie sono quasi completamente distrutte, di nove ufficiali, tre cadono sul campo e gli altri sei sono feriti.
     Un contrattacco nemico, viene arrestato dalla 11a compagnia e dalla sezione mitragliatrici. Causa le gravi perdite sofferte, il battaglione, rilevato dal I/122°, si trasferisce nella notte a Vermegliano. Esso ha perduto 11 ufficiali e 183 uomini di truppa. Il 22 settembre si sposta a Scodovacca.
     In breve tempo si riordina ed ai primi di ottobre è nuovamente in efficienza. Assegnato alla 33a divisione, ha ordine di raggiungere, nella notte sul 9 ottobre, Doberdò e di restarvi quale riserva. Compito della divisione è di attaccare, il giorno seguente, per allargare l'occupazione di q. 208 sud ed eventualmente spingersi innanzi per raggiungere la q. 235 a nord-est di Jamiano.
     Iniziatasi, il giorno 10, la nostra offensiva, il battaglione, posto alla dipendenza della brigata Modena, è schierato lungo l'avvallamento Jamiano - lago di Doberdò, ove resiste agli attacchi nemici e lavora alacremente per organizzarvi una solida difesa.
     Il giorno successivo rioccupata, da parte del I/41°, la q. 208 sud, due compagnie del battaglione vengono poste a rincalzo delle truppe di prima linea.
     Il 12 ottobre, poichè risulta che il nemico ripiega abbandonando la trincea nel vallone antistante a Jamiano, viene ordinato al I/41°, sulla destra, ed al battaglione ciclisti, sulla sinistra, di avanzare su due colonne e di occupare le posizioni avversarie antistanti a Jamiano. Malgrado il fuoco intenso avversario, i nostri raggiungono le linee nemiche sulle quali si rafforzano.
     Il 17 ottobre, il battaglione cede ad altri riparti la difesa delle posizioni e si trasferisce a Scodovacca per riordinarsi. Verso la fine del mese, infatti, esso è nuovamente chiamato in azione nella zona di q. 208 per partecipare, con la 33a divisione, alla nostra ripresa offensiva.
     Portatosi dapprima a Selz, quale riserva divisionale, il 2 novembre viene posto alla dipendenza della brigata Padova, che fin dal giorno precedente è fortemente impegnata per la conquista dell'obbiettivo: strada ad est di q. 238 e q. 235. Portatosi subito in linea, viene posto a rinforzo del XLIX battaglione bersaglieri che, pur avendo avanzato di circa 200 metri, si trova con l'ala destra battuta dalle mitragliatrici di q. 208 sud. Col suo mirabile contegno, il IV ciclisti trascina avanti il XLIX ed un trinceramento avanzato austriaco può essere occupato. Raddoppiati gli sforzi, per espugnare la linea principale avversaria, essi riescono infruttuosi, causa le robuste difese ed il violento fuoco. Sopravvenuta la sera le truppe si rafforzano sulle posizioni raggiunte.
     Durante la notte due attacchi nemici vengono respinti.
     Dopo aver apprestata a difesa la nuova linea, il 9 novembre il battaglione ritorna a Scodovacca per riposarsi. Ivi trascorre il resto dell'anno.                                 

ANNO 1917.

     Il 3 gennaio il battaglione inizia il trasferimento alla volta di Ronchi ed il 17, con altri ciclisti, è inviato alla dipendenza del "comando occupazione avanzata frontiera nord".
     Si disloca Comerio e Montegrino (zona di Varese) attendendo a lavori di fortificazioni, costruzioni di strade e ricognizioni verso quella frontiera.
     Ai primi di maggio, per via ordinaria, si porta nuovamente alla fronte isontina, tra Cormons e Subida (3a armata).
     E' in pieno sviluppo l'offensiva di primavera ed il battaglione è chiamato a concorrervi. Destinato, il 24 maggio, alla dipendenza della 16a divisione, che dal giorno precedente ha iniziato con successo le operazioni per la conquista degli obbiettivi: Jamiano q. 92, linea di Flondar, nel tratto a nord della strada Flondar - Medezza, si porta in bicicletta fino a Pieris.
     Il 25 maggio viene assegnato alla II brigata bersaglieri che, dopo aver conquistato Jamiano, prosegue nella sua avanzata per assicurare il possesso di Flondar.
     L'attacco contro le robuste difese nemiche viene rinnovato dalla brigata bersaglieri con maggiore accanimento il giorno 27; mentre riparti dell'11° si scaglionano alla destra per mantenere il contatto con la 61a divisione e coprire il fianco sinistro della nostra linea, il IV ciclisti attacca con slancio la q. 219 in direzione di Selz.
     La 10a compagnia, sotto un furioso bombardamento procede verso la quota, mentre la 11a spintasi audacemente avanti, raggiunge, attraverso il fondo valle, le vicinanze di Brestovizza.
     Essa, causa le perdite sofferte, è ridotta a pochi uomini; rimasta interamente isolata dal battaglione, combatte disperatamente finchè, sopraffatta, cade prigioniera.
     Sulle nuove posizioni raggiunte, il battaglione, sempre alla dipendenza della II brigata, si rafforza e respinge i contrattacchi avversari, finchè il 1° giugno viene ritirato dalla prima linea ed inviato a Ronchi, quindi a Zompicchia, alla dipendenza del Comando Supremo. Il 14 si sposta, unitamente agli altri battaglioni ciclisti, nella zona di Sacile e Francenigo permanendovi fino al 15 agosto; il giorno successivo si disloca a Sammardenchia, restandovi fino al 26 agosto, giorno in cui raggiunge Buttrio. Il 1° settembre torna ad accantonarsi a Sammardenchia ed alla metà del mese, passato alla dipendenza della 6a armata, si trasferisce in val Cismon, a Lamon, per spostarsi nella zona di Bassano, a Fellette, ove trovasi il 24 ottobre, allo inizio dell'offensiva austro-tedesca.
     Nello stesso giorno, il battaglione ha ordine di dirigersi verso il Tagliamento, sulla cui riva permane fino al giorno successivo. Il 27 passa alla dipendenza della 2a divisione di cavalleria, dalla quale riceve ordine di raggiungere Colloredo (pressi di Tricesimo) e l'indomani perlustra la zona Buttrio - Manzano e le relative direttrici Buttrio - Cividale e Manzano - Cividale. La 12a compagnia ha il compito di recarsi a Tarcento per esplorare gli sbocchi delle varie strade che vi convergono. Verso le prime ore del mattino, però, il battaglione prende contatto, a mezzo di pattuglie, col nemico nella pianura di Udine (prati di Buttrio) e nello stesso giorno 28 si porta ad ovest di Tavagnacco. Con l'avanzare del nemico, verso sera, avvengono episodi di pattuglie. Il 29, il IV è schierato lungo il ciglio della strada S. Marco - Blessano, ove unitamente ad altri riparti della 2a divisione di cavalleria resiste all'incalzare dell'avversario, finchè ha ordine di ripiegare per prendere posizione fra S. Daniele ed Arcano.
     Al mattino successivo, 30, si trasferisce a Ragogna e nella notte sul 31 per il ponte di Pinzano si porta a Lestans e quindi a Tesis.
     Il 2 novembre passa alla dipendenza del corpo d'armata speciale "Di Giorgio" e raggiunge Travesio. Il 3, lasciate le biciclette, ha ordine di raggiungere Paludea ove prende posizione sulle alture a nord ed a nord-ovest di detta località. Il 4 novembre, poichè il nemico avanza minacciando il fianco ed il tergo dei nostri, con rapido spostamento il battaglione si porta sulle alture nord di Travesio, dalle quali trattiene temporaneamente con vivo fuoco una forte colonna austriaca che però aggirando l'abitato, riesce egualmente ad avanzare. Minacciato di accerchiamento, il IV, al quale è preclusa la via della ritirata, piega verso ovest, nord - ovest.
     Dopo marcia faticosa giunge a Meduno, proseguendo poscia verso Novarons. Ivi passa temporaneamente alla dipendenza della 26a divisione, dalla quale ha ordine di formare una testa di ponte sul torrente Meduna. Mentre si accinge a prendere posizione viene accolto da fuoco di mitragliatrici.
     Controbattute queste e ridotte al silenzio, i ciclisti si affermano sulla posizione. Il 5 novembre il battaglione ha ordine di ripiegare a Novarons. Il movimento è compiuto sotto il fuoco violento delle mitragliatrici, mentre il nemico avanza numeroso verso il paese. I ciclisti proseguono per Poffabro, ove si schierano presso il cimitero. Il nemico, dopo aver battuto il terreno con nutrito fuoco, attacca il fianco destro del battaglione, costringendolo a ripiegare ancora verso Andreis e quindi su Barcis, ove prende posizione sulle falde di M. Lupo (Pradaia). Nuovamente minacciato di accerchiamento, il battaglione, il giorno 7, è costretto a ripiegare, in condizioni molto difficili, verso il torrente Cellina. Il giorno successivo, poichè gli Austriaci incalzano, si ritira ancora verso il Piave. Giunge in tal giorno, per Cimolais, a S. Osvaldo, località in cui trova le truppe della 26a divisione. Si unisce ad esse costituendo la retroguardia durante la marcia verso Longarone.
     Giuntovi, il battaglione prosegue per Fortogna ed il 9 novembre ripiega in direzione di Belluno, arrestandosi a Cusighe, nello stesso giorno si porta a Mean. L'indomani ha ordine di schierarsi sulla riva destra del torrente Cordevole, presso Fornaci, e, poi per Villa di Pria, Cesio Maggiore, Villabruna, Foen, Pedavena, raggiunge Arten, proseguendo il giorno 11 per Cismon, il 12 per Nove di Bassano ed il 13 per Carmignano di Brenta. Il 15 novembre subisce un nuovo spostamento verso Rossano Veneto, ove accantona provvedendo al proprio riordinamento.
     Il 24, destinato nella zona del Monfenera, ha ordine di portarsi prima a Casa Patriarca, quale riserva della brigata Calabria, poi in prima linea in sostituzione di riparti di fanteria e di alpini. I ciclisti iniziano alacremente lavori di difesa, resistendo al continuo fuoco avversario, finchè il 5 dicembre, sostituiti da riparti della brigata Re, si trasferiscono in autocarri a Rossano Veneto, da dove proseguono, il 9, per Quinto di Treviso ed il 12 dicembre per S. Giuseppe di Treviso.
     In tale località il battaglione provvede al proprio riordinamento finchè, il 24, un nuovo ordine lo trasferisce a Villa Cucca presso il Piave, passando alla dipendenza della 54a divisione (XIII corpo d'armata).
     Il 28 dicembre, è chiamato nuovamente in prima linea nella zona di Ponte di Piave, ove trascorre il resto dell'anno.      

ANNO 1918.

     Fino al 18 gennaio, si alterna col XII battaglione ciclisti nella difesa della prima linea. In tale giorno sostituito dal II/153° si trasferisce a Mirano (4a divisione), attendendo ad un intenso periodo di istruzione. Il 6 febbraio si sposta a Casier, il 19 a Biancade. Il 5 aprile, destinato alla difesa costiera del lago di Garda, si mette in movimento alla volta di Peschiera ove giunge l'indomani.
     Il 18 maggio si porta a Pacengo, il 30 nella zona di Treviso ed il 2 giugno è a Biban (23a divisione).
     Sferratasi l'offensiva austriaca, il battaglione, che col V e XII costituisce il I gruppo ciclisti, raggiunge Rovarè (45a divisione). Prende posizione in quel caposaldo, collegandosi a destra col 42° reggimento fanteria ed a sinistra col XII ciclisti. Si sposta quindi a Cavriè alla dipendenza della brigata Sesia. Appena giuntovi ha ordine di occupare il paese di San Bartolomeo di Piave, tenuto dal nemico, iniziando il movimento dalla località "le Crosere". L'operazione viene condotta con brillante successo dalla 11a compagnia che riesce ad occupare il paese catturandovi un centinaio di prigionieri.
     Il 16 essa viene rilevata a S. Bartolomeo dalla 10a che trovavasi di riserva alle "Crosere" rinforzata dalla 12a. Più tardi la 11a compagnia, allo scopo di mantenere il collegamento con la brigata Sesia, viene inviata sulla fronte di C. Pastori - Mulinetto. Un violento attacco si sviluppa in detta zona ove mirabilmente resistono riparti del XII ciclisti, che trovansi alla sinistra e della 11a compagnia che, minacciata di accerchiamento, si batte eroicamente senza cedere terreno. A sera, l'attacco si delinea a S. Bartolomeo verso la fronte tenuta dalla 10a compagnia, che subisce molte perdite cagionate dall'artiglieria.
     Il 17 giugno il battaglione tiene saldamente la fronte assegnata passando alla dipendenza della "Potenza". Nello stesso giorno partecipa all'offensiva sferrata per occupare l'argine Regio. Malgrado il tiro di sbarramento dell'avversario, che in più punti arresta l'avanzata delle nostre fanterie, il battaglione riesce ad occupare Casa del Bosco ed a tenerla benchè la posizione sia pressochè isolata. Verso l'imbrunire improvvisamente l'artiglieria nemica batte con estrema violenza San Bartolomeo, cagionando forti perdite al riparto ciclisti. Il giorno successivo, 18, un nuovo bombardamento, che va assumendo proporzioni sempre più vaste, precede un forte attacco avversario. I nostri benchè decimati resistono, ma poi, di fronte alle forze preponderanti, sono costretti ad indietreggiare, finchè con sforzo deciso, l'avversario è arrestato.
     Sul mattino del 19 il battaglione in unione a riparti della "Potenza" e di arditi occupa, dopo brillante assalto, Molino Nuovo divenuto nido di mitragliatrici avversarie.
     Il 21 giugno, viene inviato in riserva a Cavriè ed il giorno seguente rientra ai proprii accantonamenti a Biban. Il 23 è nuovamente chiamato in azione a Bocca di Callalta col compito di puntare su C. Pasqualin. A mezzo di pattuglie inizia il rastrellamento, facendo prigionieri e riesce ad avanzare in direzione dell'argine Regio, catturando armi e materiali.
     Dopo breve azione di fuoco e di pattuglie occupa l'argine stesso. A sera si trasferisce a S. Biagio di Callalta, dove passa la notte.
     Il 25 giugno, poichè il nemico battuto si ritira, il battaglione ha ordine di spostarsi verso Bocca di Callalta per effettuare, nella notte, il passaggio del fiume. Le imbarcazioni incontrano immense difficoltà ad attraversare il Piave a causa della impetuosa corrente. I primi scaglioni riescono a mettere piede su qualche isolotto ed a spingersi verso la riva opposta. Il nemico, accortosi del movimento, apre con le sue mitragliatrici nutrito fuoco contro le imbarcazioni, ostacolando lo sbarco delle rimanenti truppe. La situazione si rende critica; i nostri, senza alcun riparo, sottoposti al fuoco di mitragliatrici e di artiglieria fanno sforzi per tornare sulla riva destra, ma le barche vanno alla deriva. L'operazione viene quindi abbandonata ed il battaglione, sempre accompagnato dal fuoco d'artiglieria che batte la strada Bocca di Callalta - S. Biagio di Callalta, raggiunge Biban ove provvede a riordinarsi. Il suo contegno in queste giornate viene citato sul bollettino di guerra del Comando Supremo.
     Il 18 settembre passa alla dipendenza del comando della difesa mobile costiera e si trasferisce dapprima a Copparo e poscia ad Ariano Polesine e Codigoro. Il 15 ottobre, destinato a far parte della 1a divisione di cavalleria, raggiunge Marano.
     Nell'imminenza della battaglia di Vittorio Veneto, il battaglione, che fa parte del I gruppo bersaglieri ciclisti (IV, V e XII), ha ordine di raggiungere il 23 Porcellengo, ed il 29, passato alla dipendenza della I brigata di cavalleria, deve portarsi a Castagnola e per Candelù raggiungere la riva sinistra del Piave e precisamente Cà Vendrame (Grave di Papadopoli). Nello stesso giorno viene effettuato il passaggio del fiume, sotto vivo fuoco di sbarramento.
     A Cà Vendrame il battaglione sosta, in attesa che la cavalleria effettui il passaggio a guado. Indi la 10a compagnia è posta alla dipendenza dei "cavalleggeri di Roma" (20°) quale avanguardia e la 11a, dei "cavalleggeri di Monferrato" (13°), per lo stesso scopo, mentre la 12a compagnia rimane in riserva.
     Le avanguardie devono puntare su Tezze - Ramera e raggiungere in giornata il Monticano.
     Sul fiume, il battaglione prende contatto col nemico. Al mattino del 30 ottobre gli viene affidato il compito di marciare su Conegliano. Ivi giunto, due compagnie e quella mitragliatrici avanzano in direzione di Colle Umberto - S. Martino - Mescolino - Cordignano - S. Pietro per attaccare l'avversario che sembra punti su Vittorio Veneto da Colle Umberto. Nei pressi di Stavenà il battaglione s'impegna col nemico che con fuoco di mitragliatrici e di fucileria cerca di ritardare l'avanzata.
     Inviato un riparto ciclisti a Villa di Villa, la località viene subito occupata, mentre la 11a compagnia punta decisamente su Stavenà e lungo la linea ferroviaria Vittorio Veneto - Sacile.
     Il tiro di numerose mitragliatrici ostacola l'avanzata del battaglione che, sostenuto dal I e II/37°, dopo una vivace azione di fuoco, ha ragione del nemico il quale nella fuga abbandona armi e materiali. Nello stesso giorno, il IV ha ordine di riunirsi alla I brigata di cavalleria a Cordignano.
     Il 31 deve portarsi a Fiaschetti per infrangere gli ulteriori ostacoli della nostra avanzata. Giunto a Caneva, la 10a compagnia invia delle pattuglie, che, dopo breve combattimento, riescono ad occupare "l'Officina Elettrica" sulla riva destra della Livenza, catturando prigionieri.
     Il 1° novembre il battaglione muove da Cordignano alla volta di Vittorio Veneto - Fadalto - Ponte nelle Alpi - Pieve di Cadore - Passo della Mauria, ma, appena oltrepassato Vittorio Veneto, viene fermato in attesa di ordini. Il giorno successivo, infatti, raggiunge S. Giacomo di Veglia per unirsi agli altri del gruppo e costituire l'avanguardia della divisione che per Polcenigo - Budoia - Marsure deve raggiungere Maniago.
     La marcia, alquanto faticosa, è compiuta in perfetto ordine e nello stesso giorno i bersaglieri dopo aver guadato il Cellina, nei pressi di S. Leonardo, raggiungono Maniago.
     Il 3 novembre il battaglione con altri del gruppo, con l'8a squadriglia autoblindomitragliatrici e la 2a compagnia motomitragliatrici, lascia Maniago col compito di occupare Tolmezzo e tagliare la ritirata agli Austriaci. Giunto al ponte di Flagogna, l'avversario, appostato sulle montagne adiacenti, apre fuoco di mitragliatrici, ma è controbattuto dal XII battaglione ciclisti e dalle autoblindomitragliatrici. Nella notte, il IV battaglione è a Clauzetto, l'indomani, 4 novembre, prosegue per Pielungo - Tolmezzo - Stazione per la Carnia, costituendo l'avanguardia dei "cavalleggeri di Roma" con lo scopo di arrestare la marcia delle truppe nemiche sulla strada di Pontebba. Ad Amaro, il battaglione viene arrestato dall'armistizio "Badoglio".                

XXVI e XXXI Battaglione.

     I due battaglioni, già a Rodi fin dal 4 maggio 1912, durante il periodo bellico 1915 - 1918 attendono al servizio territoriale, con distaccamenti nelle isole di Cos, Leros, Calimno, Simi e Patmo.
     Durante il suddetto periodo non partecipano ad alcun fatto d'arme.

RICOMPENSE.

MEDAGLIA DI BRONZO.

Al Reggimento:

     “Sotto violento fuoco attraversava l'Isonzo irrompendo nelle trincee nemiche, in quattro giornate di aspra lotta validamente concorreva, con slancio intrepido e fulgido valore, al conseguimento della Vittoria.
     Malgrado le forti perdite subite manteneva tenacemente le posizioni conquistate resistendo ai violenti e ripetuti contrattacchi nemici. (Bainsizza, 16 - 20 agosto 1917)
     Si distinse per slancio e ardimento nella riconquista di una importante posizione. (Globocach, 25 ottobre 1917)”.

(Boll. Uff. anno 1922, disp. 68).

MEDAGLIA D’ARGENTO.

Al Battaglione Ciclisti:

     “Con indomita tenacia ed irresistibile slancio irruppe nelle trincee nemiche di quota 85 sino allora invano attaccate, mantenendole con tenace valore contro i furenti contrattacchi nemici, pure con forze assotigliate dalla lotta sanguinosa. (Monfalcone, 6 agosto 1916)”.

(Boll. Uff. anno 1920, disp. 47).

 

CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.

Reggimento.

BOLLETTINO DI GUERRA N. 824 (26 agosto 1917, ore 13).

     "La battaglia incomincia a rivelarsi nella grandiosità delle sue linee.
     L’azione a nord di Gorizia dal 19 in poi può così riassumersi:
     Le valorose truppe della 2a Armata, gettati 14 ponti sotto il fuoco nemico, varcavano l’Isonzo nella notte sul 19 e procedevano all’attacco dell’altopiano di Bainsizza. Puntando decisamente sulla fronte Jelenik - Vrk, aggiravano le tre linee difensive nemiche del Semmer, del Kobilek e di Madoni, ivi annodantisi, e contemporaneamente attaccavano le stesse linee anche di fronte e le rompevano malgrado l’ostinatissima difesa del nemico.
     Conseguenza dell'ardita manovra fu la caduta di M. Santo.
     Le truppe dell’Armata continuano ora ad avanzare verso il margine orientale dell’altopiano di Bainsizza incalzando il nemico che oppone vivacissima resistenza con forti nuclei di mitragliatrici e di artiglierie leggere.
     Nei combattimenti dal 19 al 23 si sono fra tutti distinti per valore ed ardire: le brigate Livorno (33° e 34°), Udine (95°, 96°), Firenze (127°, 128°), Tortona (257°, 258°), Elba (261°, 262°); il 279° reggimento fanteria (brigata Vicenza); la 1a e la 5a brigata bersaglieri (reggimenti: 6° e 12° - 4° e 21°); il 9° e 13° raggruppamento bombardieri; il II e IV battaglione pontieri del genio.
     Sul Carso la battaglia ha ieri momentaneamente sostato. Nostre brevi avanzate rettificarono e consolidarono le posizioni conquistate; tentativi nemici di contrattacco fallirono sotto il nostro fuoco.
     I prigionieri finora affluiti ai campi di concentramento sommano a circa 600 ufficiali e 23.000 uomini di truppa. Il numero dei cannoni tolti al nemico è salito a 75, tra i quali 2 mortai da 305 e molti medi calibri. Abbiamo preso inoltre un gran numero di cavalli, un aeroplano intatto, molte bombarde e mitragliatrici ed ogni sorta di materiale, comprese parecchie autotrattrici cariche di munizioni. 
     L'enorme difficoltà del vettovagliamento delle nostre truppe attraverso una zona priva di strade viene in parte superata mercè i grossi depositi di viveri abbandonati dal nemico nella sua ritirata".
                                                                                                                        Generale CADORNA.
   

Battaglione Ciclisti.

BOLLETTINO DI GUERRA N. 440 (7 agosto 1916, ore 16).

     "Fra Adige ed alto Isonzo, persistente attività delle artiglierie.
     Sull'altipiano di Asiago il nemico distrusse mediante brillamento di mine un nostro trinceramento sulle pendici di Monte Zebio; indi lanciò un attacco, che fu nettamente arrestato dal fuoco delle nostre artiglierie.
     Nella zona della Tofana, le nostre truppe si impadronirono di una forte posizione a dominio della comunicazione tra il vallone di Travenanzes ed il R. Sarè (valle Gader).
     Continua il bombardamento nemico sugli abitati dell'alto Dogna e nostro sugli edifici militari di Tarvis e Raibl e nella piazza di Tolmino.
     Sul basso Isonzo, le nostre truppe attaccarono ieri in vari punti le forti posizioni dell'avversario, mentre nel settore di Monfalcone proseguivano nella vigorosa offensiva cominciata il giorno 4 verso le qq.85 e 121. Dopo preparazione di fuoco, di artiglierie e bombarde, mirabile per rapidità e precisione, le nostre fanterie avanzarono con superbo impeto all'assalto, conquistando varie e successive linee di trinceramenti nemici.
     Nella zona di Monfalcone, in lotta cruenta, sostenuta con raro valore, i bersaglieri ciclisti dei battaglioni III, IV e XI si impadronirono di quasi tutta l'altura di q. 85 e la mantennero saldamente contro violenti ritorni offensivi del nemico.
     Furono presi circa 3600 prigionieri, dei quali un centinaio di ufficiali e di essi un colonnello comandante di reggimento ed un maggiore di stato maggiore. Ci siamo anche impadroniti di ricco bottino, comprendente una batteria di 3 pezzi, alcune diecine di mitragliatrici, grande numero di fucili e di munizioni e altro materiale da guerra.
     Una squadriglia di nostri Caproni in condizioni atmosferiche avverse bombardò ieri il nodo ferroviario di Opcina, ricacciando idrovolanti nemici che tentavano di opporsi ed abbattendone uno. Un nostro velivolo non è più rientrato: gli altri sono incolumi".

                                                                                                      Generale CADORNA.    

BOLLETTINO DI GUERRA N. 1125 (23 giugno 1918, ore 13).

      “Lungo la fronte di battaglia le nostre artiglierie continuano a battere intensamente l’avversario. Sul Montello e sul Piave le fanterie, mantenendo ovunque forte pressione sul nemico, hanno eseguito nella giornata di ieri, con successo, piccoli colpi di mano ed azioni di pattuglie; ad occidente di Fagarè l’avversario tentò ritorni offensivi immediatamente repressi. 
     Un riparto britannico con energica sorpresa irruppe nelle opposte linee a sud di Asiago e dopo vivace lotta, ucciso un centinaio di nemici, rientrò con 31 prigionieri ed una mitragliatrice.
     Gli aviatori nostri ed alleati proseguono con non diminuito ardore la lotta. Ieri hanno eseguito anche grandi efficaci bombardamenti sulle immediate retrovie dell’avversario. Dieci velivoli nemici vennero abbattuti. Il tenente Flavio Baracchini raggiunse la sua 29a vittoria. Le perdite aeree subite dall’avversario dal giorno 15 assommano a 95 velivoli e 6 palloni frenati. 
     Per il valoroso contegno tenuto nella battaglia meritano l'onore di speciale citazione il III° fanteria (brigata Piacenza) che ha sostenuto con grande bravura sei giorni interi di asprissima lotta, le brigate Perugia (129°, 130°), ed Avellino (231°, 232°), i reggimenti di fanteria 41° (brigata Modena), 58° (brigata Abruzzi), 60° (brigata Calabria), 239° (brigata Pesaro), il I° gruppo bersaglieri ciclisti (IV, V, XII battaglione), 1’8°, il 41° ed il 51° reggimento artiglieria da campagna, le batterie da campagna: 3a del 34° reggimento e 5a del 37°, la 14a batteria obici pesanti campali, la 462a batteria d’asedio, il 90° battaglione zappatori del genio, la 1a squadriglia autoblindomitragliatrici.      Le sezioni fotoelettriche hanno reso utili servizi compiendo con abnegazione il loro dovere".

                                                                                                                                    Generale DIAZ.

UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA.
Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte

Reggimento.

1 Ten. Col. *Russo Tommaso Messina Osp. Vicenza 07-01-1918
2 Maggiore Isasca Giuseppe Saluzzo M. Badenecche 04-12-1917
3 Id. Sereno Enrico Torino Selo 26-11-1915
4 Capitano Arena Salvatore Caserta M. Badenecche 04-12-1917
5 Id. Barbieri Ettore Vicenza Id.
6 Id. Baruffi Ezio Lizzano in Belvedere Ajba 19-05-1917
7 Id. *Ferrero Sergio Cagliari Somma Lombardo (inc. aviat.)17-10-1917
8 Id. Zaniboni Dante Casola Valsenio M. Badenecche 04-12-1917
9 Tenente Bonaventura Umberto Torino Ajba 29-10-1915
10 Id. *Casoni Bruno Montremoli Osp. Adria (inc. aviat.) 24-11-1918
11 Id. Cestari Giuseppe Rota Greca M. Badenecche 04-12-1917
12 Id. Frazza Raziero Compinas (Brasile) Ajba 21-08-1917
13 Id. *Gaffi Assuero Roma In prigionia 10-11-1917
14 Id. Gastone Mario Torino  Bainsizza 14-10-1917
15 Id. *Guagnini Francesco Pontecurone In prigionia 17-01-1918
16 Id. Parodi Francesco Casale Loga 09-05-1917
17 Id. Ramacci Umberto Roma  Pradamano 31-10-1917
18 Id. Sardini Ivo Camerino Globocak 30-10-1917
19 Id. Severini Rino Acqualunga M. Badenecche 04-12-1917
20 Id. Sciolotto Pasquale Villafranca Nekovo 12-04-1917
21 Id.  Suglia Giuseppe Bari   228° Rep. Som. 22-11-1917
22  S. Ten. Amato Liborio Alcamo 84a Sez. Sanità 23-08-1917
23  Id.  Arcagni Erminio Pozzaglio   M. Vodice 09-06-1917
24  Id.  Arduin Ettore Ceccano  S. Lucia 26-11-1915
25  Id.  Bay Cesare    Bergamo Id. 
26  Id.  Bracco Demetrio  Vercelli M. Sisemol 06-12-1917
27  Id.  Celegato Sergio Borgo S. Giacomo Volnik 15-09-1917
28 Id. Chessa Luigi Sassari M. Badenecche 04-12-1917 
29 Id. Cipparone Francesco Cosenza Osp. d. c. 121, 07-04-1916
30  Id. Della Torre Enrico Masnago M. Fratta 19-08-1917
31 Id. Felcino Decio Iesi  Loga 18-05-1917
32 Id. Greco Filippo Corleto M. Tondarecar 28-11-1917
33 Id. Norza Renato Castellamare Adriatico Loga 17-05-1917
34 Id. *Paci Gino Senigallia Bodrez (per annegamento) 20-12-1915
35 Id. Piccinelli Ugo Vergato M. Mrzli 27-06-1916
36 Id. Picone Stefano Grotte M. Badenecche 04-12-1917
37 Id. Sacchi Alfredo S. Michele S. Lucia 17-03-1916
38 Id. *Scotto Domenico Savona Mirafiori (inc. aviat.) 13-06-1916
39 Id. Vitale Antonio Treviglio M. Badenecche 04-12-1917
40 Id. Vitari Francesco Cosenza  S. Lucia 27-11-1915
41 Aspir. Ricci Farcisio Montopoli M. Globocak 25-10-1917

Ufficiali morti per malattia.

1 S. Ten. Daniele Giovanni Verolengo Osp. Cividale 24-04-1916
2 Id. Piccinini Gualtiero ............ Osp. Faenza 01-02-1916

Battaglione Ciclisti.

1 Capitano De Paolis Emilio Roma Novarons 05-11-1917
2 Tenente Corbelli Mario Torino Cave di Selz 25-04-1916
3 Id. Ferro Pietro Remanzacco Q. 208 sud 15-09-1916
4 Id. Forlani Federico S. Vito Chietino M. Tondarecar 28-11-1917
5 S. Ten. Bacigalupo Ernesto Rapallo Cave di Selz 25-04-1916
6 Id. Bressan Emilio Cologna Veneta Id. 
7 Id. Costanzo Arduino Lusciano 42a Sez. San. 16-05-1916
8 Id. Ceci Alfredo Carrara Q. 208 sud 15-09-1916
9 Id. *Crespi Carlo Busto Arsizio Osp. Torino 23-01-1917
10 Id. Ferrari Giovanni S. Fedele Intelvi Osp. d. c. 45, 29-05-1917
11 Id. Massa Edoardo Caserta Q. 208 sud 15-09-1916
12 Id. *Masserini Valentino Civitanova Osp. Padova 06-11-1916
13 Id. Roberti di Castelvero Luigi Torino Q. 208 sud 03-11-1916
14 Id. Valfrè Adolfo Torino Q. 219, 25-05-1917

Ufficiali morti per malattia.

1 Capitano Sprovieri Giuseppe ........ Rodi 18-12-1918
2 S. Ten. Allagosta Torquato Ruosina Osp. Massa 18-02-1918
20 Id. Lizzani Osvaldo Rovigo Osp. Rovigo 10-09-1916

  MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE.

BATTAGLIONE CICLISTI.

     Aiutante di Battaglia PAGGI GIUSEPPE, da Sale Vercellese (Novara):

     “Ardito fra gli arditi, temprato dal pericolo più volte impavidamente affrontato, volontario nelle imprese più rischiose, trasfondeva con l'eroico suo contegno forza e vigore nei suoi dipendenti. Con pochi uomini valorosamente affrontava il nemico asseragliato in una casa e faceva ben 40 prigionieri. Ferito, rinunciava ad ogni cura, animato dal solo pensiero di rimanere coi suoi bersaglieri. Visto che l'avversario aggirava una nostra mitragliatrice, lo contrattaccava col proprio plotone, e dopo un furioso corpo a corpo salvava l'arma. Mentre poi la postava per aprire di nuovo il fuoco, cadde colpito a morte da pallottola nemica: fulgido esempio di elette virtù militari. - Cà del Bosco (Piave) 18 giugno 1918".

(Boll. Uff., anno 1919, disp. 34)

MILITARI DECORATI CON L’ORDINE MILITARE DI SAVOIA.

DEAMBROSI CARLO, tenente colonnello - cavalier - Cavriè - Villanova (Piave), 15 - 22 giugno 1918. Uffiziale - Alto Tagliamento, 2 - 4 novembre 1918.

MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.

MEDAGLIA D’ARGENTO.

Battaglioni XXIX, XXXVII e XLIII: Ufficiali, n. 55 - Truppa, n. 51.
Battaglione Ciclisti: Ufficiali, n. 42 - Truppa, n. 48.

MEDAGLIA DI BRONZO.

Battaglioni XXIX, XXXVII e XLIII: Ufficiali e militari di truppa, n. 173.
Battaglione Ciclisti: Ufficiali e militari di truppa, n. 124.

COMANDANTI DEL REGGIMENTO.

Colonnello PASQUALE Francesco, dal 24 maggio al 12 agosto 1915.
Colonnello SIMONCELLI Antonio, dal 23 agosto al 4 dicembre 1915.
Ten. Colonnello ROBINO Aurelio, dal 5 dicembre 1915 al 3 gennaio 1916 (interinale).
Colonnello GOTTI Enrico, dal 4 gennaio 1916 al 4 giugno 1917.
Ten. Colonnello GILLIO Alessandro, dal 6 giugno al 5 settembre 1917.
Ten. Colonnello RUSSO Tommaso, dal 10 settembre al 27 novembre 1917 (ferito).
Colonnello ANSELMI Pietro, dal 29 novembre al 4 dicembre 1917 (ferito).

 

UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE

XXVI° Battaglione

Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione Annotazioni
Maggiore Cartia Guglielmo 24/05/15 02/05/16  
Id. Giustiniani Carlo 03/05/16 23/09/16  
Id. De Torrebruna Giuseppe 24/09/16 24/08/18  
Id. Cocilovo Francesco 25/08/18 al termine della guerra.  

XXIX° Battaglione

Ten. Col. De Negri G. Battista 24/05/15 28/07/15  
Maggiore Poncini Provino 05/08/15 05/06/16 Ferito.
Id. Cicu Duilio 16/07/16 28/09/16 Ferito.
Id. Ottanelli Domenico 29/09/16 09/12/17  

XXXI° Battaglione

Ten. Col. Donzelli Antonio 24/05/15 23/09/16  
Maggiore Bozzino Giuseppe 24/09/16 al termine della guerra  

XXXVII° Battaglione

Ten. Col. Robino Aurelio 24/05/15 01/02/17 Ferito.
Capitano Tosi Angelo 25/04/17 30/10/17 Prigioniero.
Maggiore Isasca Giuseppe 08/11/17 04/12/17 Caduto sul campo.

XLIII° Battaglione

Maggiore Coradazzi Alessandro 24/05/15 05/08/15  
Capitano Gilberti Pietro 06/08/15 29/10/15 Ferito.
Maggiore Brioschi Gustavo  30/10/15  31/10/15   
Id.  Sereno Enrico  08/11/15  26/11/15  Caduto sul campo. 
Capitano  Zino Francesco  27/11/15  05/12/15   
Id. Rosa Uliana Rustolo Aldo 06/12/15 14/02/16  
Maggiore Talenti Pietro 15/02/16 14/09/17  
Id. Penaglia Enrico 17/11/17 04/12/17 Prigioniero.

Battaglione Ciclisti

Ten. Col. Bartoli Perugino 24/05/15 19/09/15  
Maggiore Marazzina Alberto 05/10/15 06/08/16  
Capitano Penaglia Enrico 12/08/16 27/09/16  
Maggiore Deambrosi Carlo 28/09/16 31/10/17  
Capitano Montemurro Ugo 01/11/17 al termine della guerra.  

SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO

REGGIMENTO.

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1915

Dal 24 maggio al 28 luglio (Altopiano dei Sette Comuni - Costa Alta - Castelloni di S. Marco - Gallio - Marcesina - Tezze - Osteria Palù - Filippini - Primolano - Malga Agaro - Pralongo - Valle Vanoi - Cima Mezzogiorno - Imer - Mezzano).

Dal 18 ottobre al 4 novembre (Vallone Kotec potok - Costone S. Peter - Attacco alla linea Bodrez - Fratta).

Dal 29 novembre al 2 dicembre (Settore di S. Lucia - Case Cemponi - Bosco dei Pini - Selo - QQ. 588 - 510).

Dal 6 al 17 dicembre (Settore di S. Lucia).

Dal 24 al 31 dicembre (Settore di S. Lucia).

 Anno 1916

Dal 9 al 16 gennaio (Settore di S. Lucia).

Dal 31 gennaio al 1° febbraio (Case Rute - Case Bertini - Krad Vrh - Costone di Case Cemponi).

Dal 13 febbraio al 27 maggio (S. Maria di Tolmino - Linea tra Volzana - Ciginj - Val Kamenca - Trincea sulla destra del ponte di S. Daniele [Casa Bianca] - Rio Volzana - Bivio Ciginj - Volzana).

Dal 31 maggio al 31 dicembre (Settore Mrzli - Q. 1186 - Settore Sleme - Sottosettore Leskovca - Zona di Zagora [Saliente del Kuk - Case basse di Zagora]).

 Anno 1917

Dal 1° gennaio al 5 maggio (Settore Sleme - Sottosettore Val Doblar - S. Peter - Canale).

Dal 14 al 26 maggio (Vallone Kotec potok - Azione per la conquista del Semmer - Fratta - Costone Loga media).

Dal 10 giugno al 20 luglio (Nekovo - S. Paul - Settore Globocak - Q. 674 M. Vodice - Q. 652 - Krav Vrh - Cukli Vrh - Doblar).

Dal 30 luglio al 13 agosto (Battaglia della Bainsizza - Attacco al Semmer - Q. 856 - QQ. 300 - 400 - Fratta - QQ. 675 - 507 - Attacco alla linea Ossoinca - Q. 856 - Oscedrih - Q. 856).

Dal 3 al 20 settembre (Zona di Ravna - Q. 875 - Q. 920).

Dal 24 ottobre al 9 dicembre (Offensiva austro-tedesca - Operazioni di ripiegamento: Greben - Kumar - Kambresko - Globocak - Sperone di Sdrenje Rog - Zona del Korada [S. Jakob] - Alture di Debenje - Zapotoc - Brazzano - Pradamano - Torre - Latisana - Tagliamento - Passaggio del Piave - Selva - Val Capra - M. Badenecche - M. Tondarecar  - Selletta di q. 1441). 

 Anno 1915

Dal 29 luglio al 17 ottobre (Trasferimento sulla fronte Carsica: Feltre - S. Giorgio di Nogaro - Palmanova - Meretto di Capitolo - Cervignano - Scodovacca - Gagliano - Valle dell'Judrio - Kambresko - Podresca - Podravna).

Dal 5 al 28 novembre (Valle Judrio - Kambresko - Liga - Britof).

Dal 3 al 5 dicembre (Case Rute).

Dal 18 al 23 dicembre (Case Bertini - Case Rute - Pusno).

 

 Anno 1916

 Dal 1° all'8 gennaio (Case Bertini - Case Rute - Pusno).

Dal 17 al 30 gennaio (Case Bertini - Case Rute - Pusno).

Dal 2 al 12 febbraio (Molino di Ruchin - Molino di Klinac - Casoni Solarje).

Dal 28 al 30 maggio (Dago - Molino di Klinac).

 

 

 

 Anno 1917

Dal 6 al 13 maggio (Liga).

Dal 27 maggio al 9 giugno (Debenje).

Dal 21 al 29 luglio (Kambresko - Podbreg - Ponte di Klinac - Podravna).

Dal 14 al 16 agosto (Podbreg - Kambresko - Podravna).

Dal 23 agosto al 2 settembre (Kambresko - Podbreg).

Dal 21 settembre al 23 ottobre (Trusnje - Liga - Melinkt - Kostanjevica - Lovisce).

 

 

 

 

 

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1915

3

16

3

22

Anno 1916

10

22

1

8

Anno 1917

7

22

2

17

TOTALI Mesi 22 Mesi 7 e giorni 17

 BATTAGLIONE CICLISTI.

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1915

Dal 21 al 24 ottobre (Cave di Selz).

Dal 21 novembre al 3 dicembre (Zona di Vermegliano - Q. 118).

Dal 17 al 23 dicembre (Zona di Vermegliano - Q. 118).

 

 

 

 

 Anno 1916

Dal 10 al 20 gennaio (Zona di Vermegliano - M. Sei Busi - Cave di Selz).

Dal 4 al 24 febbraio (Zona di Vermegliano - M. Sei Busi - Cave di Selz).

Dal 17 marzo al 25 aprile (Zona di Vermegliano - M. Sei Busi - Cave di Selz - Azione a Selz - "Ridottino" - Q. 70 - Trincea "Z").

Dal 15 al 21 maggio (Monfalcone - Q. 93 - "Tamburo" - Pendici di q. 121).

Dal 5 giugno al 21 luglio (Zona di Castelnuovo [Trincee delle "Frasche" - "Razzi" - "Morti"]).

Dal 5 all'11 agosto (Zona di Monfalcone - Azione per la conquista della linea tra le qq. 85 - 121).

Dal 31 agosto al 9 settembre (Doberdò - Q. 208 sud).

Dal 13 al 15 settembre (Doberdò - Q. 208 sud).

Dal 9 al 16 ottobre (Doberdò - Q. 208 sud).

Dal 2 al 9 novembre (Doberdò - Q. 208 sud - Azione per il possesso della strada ad est di q. 238 e q. 235).

 Anno 1917

Dal 25 maggio al 1° giugno (Flondar - Medeazza - Q. 219 - Selo - Brestovizza).

Dal 24 ottobre al 13 novembre (Offensiva austro-tedesca - Operazioni di ripiegamento: Tagliamento - Colloredo - Buttrio - Manzano - Tarcento - Tavagnacco - S. Marco - S. Daniele - Arcano - Ragogna - Lestans - Tesis - Travesio - Paludea - T. Meduna - Novarons - Poffabro - Andreis - Barcis - M. Lupo - T. Cellina - Cimolais - S. Osvaldo - Longarone - Fortogna - Belluno - Cusigne - Mean - Villa Pria - Cesio Maggiore - Villabruna - Foen - Pedavena - Arten - Cismon - Nove di Bassano - Carmignano di Brenta).

Dal 24 novembre al 5 dicembre (Monfenera - Casa Patriarca).

Dal 28 al 31 dicembre (Piave [Ponte di Piave]).

 Anno 1918

Dal 1° al 18 gennaio (Piave [Ponte di Piave]).
 
Dal 15 al 25 giugno (Battaglia del Piave: S. Bartolomeo di Piave - "Le Crosere" - C. Pastori - Mulinetto - C. Del Bosco - Molino nuovo - C. Pasqualin - Argine Regio - S. Biagio di Callalta - Bocca di Callalta).

Dal 29 ottobre al 4 novembre (Battaglia di Vittorio Veneto: Castagnola - Grave di Papadopoli - Passaggio del Piave - Cà Vendrame - Tezze - Ramera - Monticano - Conegliano - Colle Umberto - San Martino - Mescolino - Cordignano - S. Pietro - Stavenà - Villa di Villa - Cordignano - Caneva - Livenza - Vittorio Veneto - S. Giacomo di Veglia - Maniago - T. Cellina - Tolmezzo - Clauzzetto - Pielungo - Stazione per la Carnia - Amaro).

 Anno 1915

Dal 3 giugno al 20 ottobre (Torino. Trasferimento a Pordenone - Spilimbergo - Monfalcone - S. Valentino - Ronchi - Aris - Staranzano - Dobbia - Difesa mobile della costa fra l'Isonzo e Porto Rosega - [Molino Reis - Aberone - Molini della Madonna - Marcilliana] - S. Canziano - Ronchi - Terzo).

Dal 25 ottobre 20 novembre (Terzo - Carlino).

Dal 4 al 16 dicembre (Terzo).

Dal 24 al 31 dicembre (Vermegliano - Terzo).

 Anno 1916

Dal 1° al 10 gennaio (Vermegliano - Terzo).

Dal 21 gennaio al 3 febbraio (Vermegliano).

Dal 25 febbraio al 16 marzo (Vermegliano).

Dal 26 aprile al 14 maggio (S. Polo - Staranzano - Murucis di Terzo).

Dal 22 maggio al 4 giugno (Campolongo).

Dal 22 luglio al 4 agosto (Fogliano - Castions di Mure - Beligna - San Canziano - Staranzano).

Dal 12 al 30 agosto (Staranzano - Pieris).

Dal 10 al 12 settembre (Vermegliano).

Dal 16 settembre all'8 ottobre (Vermegliano).

Dal 17 ottobre al 1° novembre (Scodovacca).

Dal 10 novembre al 31 dicembre (Scodovacca).

 

 

 

 Anno 1917

Dal 1° gennaio al 24 maggio (Scodovacca - Ronchi. Trasferimento alla frontiera nord - Zona di Varese - [Comerio - Montegrino]. Trasferimento verso la fronte Isontina - Cormons - Subida - Pieris).

Dal 2 giugno al 24 ottobre (Ronchi - Zompicchia - Sacile - Francenigo - Sammardenchia. Trasferimento in Val Cismon [Lamon] - Fellette).

Dal 14 al 23 novembre (Rossano Veneto).

Dal 6 al 27 dicembre (Rossano - Quinto di treviso - S. Giuseppe - Villa Cucca).

 

 

 

 Anno 1918

Dal 19 gennaio al 14 giugno (Mirano - Casier - Biancade. Trasferimento: Peschiera - Pacengo. Trasferimento: Treviso - Biban).

Dal 26 giugno al 28 ottobre (Biban - Copparo - Ariano Polesine - Codigoro - Marano - Porcellengo).

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1915

/

24

6

8

Anno 1916

5

7

6

23

Anno 1917

1

14

10

16

Anno 1918

1

6

8

28

TOTALI Mesi 8 e giorni 21 Mesi 32 e giorni 15
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO
LOCALITA' E DATA  REGGIMENTO BATTAGLIONE CICLISTI
Ufficiali Truppa Ufficiali Truppa
Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi
1915
Altopiano dei Sette Comuni - Costa Alta - Castelloni di S. Marco - Malga Agaro - Pralongo [Valle Vanoi] - Cima Mezzogiorno - Imer - Mezzano (24 maggio - 28 luglio)

/

/

/

/

/

/

 

 

 

 

 

 

Vallone Kotec potok - Costone S. Peter - Attacco alla linea Bodrez - Fratta (18 ottobre - 4 novembre)

1

6

/

12

79

3

 

 

 

 

 

 

Settore S. Lucia - Case Cemponi - Bosco dei Pini - Selo - QQ. 558 - 510 (29 novembre - 2 dicembre)

4

11

/

56

378

91

           
Settore di S. Lucia (6 - 31 dicembre)

/

/

/

19

41

/

           
Cave di Selz (21 - 24 ottobre)            

/

3

/

3

52

/

Zona di Vermegliano - Q. 118 (21 novembre - 23 dicembre)            

/

2

/

5

31

/

Totale anno 1915 5 17 / 87 498 94 / 5 / 8 83 /
 
1916
Settore Santa Lucia (9 - 16 gennaio)

/

1

/

21

61

/

 

 

 

 

 

 

S. Maria di Tolmino - Linea tra Volzana - Ciginj - Val Kamenca - Rio Volzana - Bivio Ciginj - Volzana (13 febbraio - 27 maggio)

2

3

/

12

44

9

 

 

 

 

 

 

Settore Mrzli - Sleme - Zona di Zagora (31 maggio - 31 dicembre)

1

4

/

32

173

/

           
Zona di Vermegliano - Q. 110 - Cave di Selz - Q. 70 - (11 gennaio - 25 aprile)            

3

5

1

10

108

3

Monfalcone - Q. 93 - "Tamburo" (15 - 21 maggio)            

1

5

/

6

69

4

Zona di Castelnuovo - Trincee delle "Frasche", "Razzi", "Morti" (5 giugno - 21 luglio)            

/

/

/

/

/

/

Zona di Monfalcone - Azione per la conquista della linea tra le QQ. 35 - 121 (5 - 11 agosto)            

/

8

/

12

265

12

Doberdò - Q. 208 sud (31 agosto - 9 novembre)            

4

15

2

22

280

49

Totale anno 1916 3 8 / 65 278 9 8 33 3 50 722 68
 
1917
Settore Sleme - Sottosettore Val Doblar - S. Peter - Canale (1 gennaio - 5 maggio)

1

1

/

5

8

/

 

 

 

 

 

 

Vallone Kotec potok - Azione per la conquista del Semmer - Costone Loga Medio (14 - 26 maggio)

4

5

2

25

145

15

 

 

 

 

 

 

Nekovo - S. Paul - Settore Globocak - M. Vodice - Krad Vrh - Cukli Vrh - Doblar (10 giugno - 20 luglio)

1

3

/

22

145

/

 

 

 

 

 

 

S. Paul - S. Peter - Colenca - Nekovo dolenje (31 luglio - 13 agosto)

/

4

/

7

121

/

 

 

 

 

 

 

Battaglia della Bainsizza - Attacco al Semmer ed alla linea Ossoinca - Q. 856 - Oscedrih (17 - 22 agosto)

3

17

/

62

506

/

 

 

 

 

 

 

Zona di Ravna - Q. 875 - Q. 920 (3 - 20 settembre)

1

5

/

11

89

/

           
Offensiva austro-tedesca - Operazioni di ripiegamento (24 ottobre - 18 novembre)

4

3

38

/

9

1598

           
Val Capra - M. Tondarecar - M. Badenecche (19 novembre - 9 dicembre)

12

/

55

/

/

2043

           
Flondar - Medeazza - Q. 219 - Selo - Brestovizza (25 maggio - 1° giugno)            

2

2

/

2

95

/

Offensiva austro-tedesca - Operazioni di ripiegamento (24 ottobre - 13 novembre)(a)            

/

/

/

/

/

/

Monfenera - C. Pastori - (24 novembre - 5 dicembre)            

2

1

/

/

15

/

Piave [Ponte di Piave] (28 - 31 dicembre)            

/

/

/

/

/

/

Totale anno 1917 26 38 95 132 1023 3656 4 3 / 2 110 /
(a) Le perdite subite dal IV battaglione ciclisti per il periodo del ripiegamento sono incluse tra quelle subite dal 4° reggimento. 
1918
Piave [Ponte di Piave] (1° - 18  gennaio)

 

 

 

 

 

 

/

5

/

20

114

70

Battaglia di Vittorio Veneto (29 ottobre - 4 novembre)

 

 

 

 

 

 

/

/

/

/

/

/

Totale anno 1918             / 5 / 20 114 70
 
RIEPILOGO GENERALE
Anno 1915

5

17

/

87

498

94

/

5

/

8

83

/

Anno 1916

3

8

/

65

278

9

8

33

/

50

722

68

Anno 1917

26

38

95

132

1023

3656 

4

3

/

2

110

/

Anno 1918

 

 

 

 

 

 

/

5

/

20

114

70

TOTALE GENERALE 34 63 95 284 1799 3759 12 46 3 80 1029 138


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