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È arrivato il momento di aggiornare tutto il sito.

------------- Aggiornamento -------------

Siamo felici di potervi comunicare che l’aggiornamento del sito è iniziato e la prima fase è completata, ma siamo ancora lontani dalla fine dei lavori e dalla cifra necessaria.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato fin ora e speriamo molti altri si uniscano a noi per salvare Fronte del Piave.




Maggiori informazioni e aggiornamenti qui.

 
     
 

MARZO 1918

1-2 MARZO 1918. Vengono distribuite le tessere per l’acquisto dell’olio; l’elenco viene fatto in canonica. Distribuiamo ai profughi qui residenti le 500 coperte che ci sono state consegnate il 22 febbraio scorso.

3 MARZO 1918. Sentiamo dire che questa notte vi sarà un’offensiva inglese sul Piave e che poi, presto, il contingente inglese andrà a combattere in Francia.

4-6 MARZO 1918. Piove. Dodici Draken sono in aria. Il giorno 6 molti inglesi partono da Montebelluna.

7-9 MARZO 1918. Il sole è tornato ed illumina il Grappa, bianco di neve. Le truppe inglesi abbandonano il fronte del Piave e vengono sostituite da quelle italiane.
Gli inglesi mangiavano molta marmellata, giocavano spesso al foot-ball e facevano anche le loro sbornie; erano tuttavia assai rispettosi.

Deposito centrale austriaco sul Grappa nell’estate del 1918.

10 MARZO 1918. Più gente del solito viene oggi in chiesa per le messe domenicali.
Arrivano le nuove truppe italiane e si sente cantare: ” se giri per le piazze - non trovi più teppisti.- li requisì Cadorna- per automobilisti.”. La canzoncina ha del sale e …” s’io dico il ver, l’effetto nol nasconde.”.

11 MARZO 1918. Giornata primaverile. Grandi movimenti di truppe.
Sul Mercato Vecchio tornano gli italiani che guardano in cagnesco gli inglesi rimasti. Alle dieci del mattino suona l’allarme.

Trincea italiana a Col d’Echele.

12-14 MARZO 1918. Anche la Romania fa la pace. Silenzio lungo il fronte.
L’on. Bertolini offre la sua villa di Paludano per le bambine povere di Montebelluna.
L’oratorio di Busta, che gli inglesi avevano ridotto ad una stalla, è liberato e riaperto al culto.
Don Francesco Furlanetto e Don Antonio Dal Colle vengono nominati Commissari Prefettizi per i profughi residenti nel Comune di Vedelago.

15-17 MARZO 1918. Sono giornate splendide. Viene emesso il decreto di chiamata alle armi dei giovani del 1900: poveri diavoli, così giovani e inesperti, gettati nel caos dell’iniquità…
Continuano ad arrivare truppe italiane mentre i soldati inglesi se ne vanno.
All’Asilo di Guarda regna la desolazione: ciò che non è stato rubato è rotto o lordato.
Per tutta la mattina del 16 vi è attività sul Montello; alle nove del mattino suona l’allarme. Domenica 17 ancora allarme alle nove e mezza del mattino; poi torna la calma.

Ingresso della Galleria Vittorio Emanuele a Cima Grappa.

18 MARZO 1918. Alle otto e mezza allarme aereo. Comunione generale dei nostri giovani della Classe 1900, i quali il giorno 20 devono presentarsi alle armi: il Prevosto rivolge loro poche parole e consegna a ciascuno una medaglia, al posto dei crocefissi che non si sono trovati; segue la foto di gruppo davanti alla chiesa.
Verso sera passano reggimenti italiani e inglesi.

19 MARZO 1918. Durante la notte cadono granate a Biadene e attorno alla villa del Vescovo.
Al mattino attività sul fronte montano e sul Piave.

Accampamenti di truppe italiane sul Col dell’Orso.

20-22 MARZO 1918. In questi giorni cadono parecchie bombe, specie nel pomeriggio. Due cadono a Villa Rinaldi alle tre del giorno 20. Nello stesso giorno altre due bombe cadono sulla villa del Vescovo a Guarda ed esplodono in una stanza del custode canonico provocando gravi danni; per fortuna il figlio del custode, che è solito dormire in quella stanza, è appena partito per Milano. Altre granate cadono verso i Caverzan e i Cervi.

23-24 MARZO 1918. Giornate splendide. Qualche allarme per aeroplani nemici. La sera del 24 diverse granate cadono su Caonada, Guarda e Pieve; quattro cadono sulla fattoria di Bertolini; una presso Maggion ed un’altra presso Agnoletto.

Trincea austriaca sul fronte montano.

25-26 MARZO 1918. Alle undici del mattino allarme aereo. Un velivolo austriaco è sopra Montebelluna; un nostro aereo lo insegue e lo mitraglia incendiandolo; dopo due minuti il velivolo in fiamme precipita sulle nostre rive, presso Geronazzo, mentre i due aviatori austriaci si lanciano dalla fusoliera in fiamme. Il pilota, un capitano, cade in un fossato sulla strada Porselèra che da Posmon porta a Mercato Vecchio, presso la tenuta Ruol; il meccanico cade presso Poloni, in un campo arato; tutti e due muoiono. Tra i primi accorre il Cappellano Don Antonio Dal Colle con Don Furlanetto per dare l’olio santo sotto condizione ai due infelici morenti. I cadaveri sono poi trasportati a Pieve presso i Pompieri.
Alle ore dodici altri velivoli nemici appaiono in cielo ma fanno subito rientro dietro le loro linee.

Postazioni italiane sul rovescio di monte Casonet.

26 MARZO 1918. In Francia è in corso una terribile offensiva tedesca; enormi cannoni, i “ Berta”, sparano su Parigi dalla distanza di 100 chilometri!
Ha luogo il funerale dei due aviatori austriaci caduti ieri, Capitano Rudolf Stingl e Sergente Alexander Klefaer: constatano che portano con sè oggetti di devozione, le due salme sono portate in chiesa per l’assoluzione e quindi tumulate nel nostro cimitero. Un picchetto del 135° Fanteria rende gli onori militari.
E’ stabilito che i profughi residenti a Montebelluna vengano trasferiti a Siracusa, in Sicilia; domani partirà la prima spedizione che dovrà essere accompagnata da un medico, un sacerdote e i segretari comunali di Montebelluna e Crocetta. I profughi consono per nulla entusiasti; la spedizione sarà poi guidata soltanto da Don Antonio Dal Colle: le altre autorità rimangono a casa.

27-28 MARZO 1918. Alle dieci del giorno 28 diverse granate fischiano sopra di noi e vanno a cadere su Caerano, attorno alla chiesa: forse gli austriaci hanno saputo che sul campanile di Caerano è istallata una stazione di segnalazione ottica.
Si succedono due allarmi aerei e una bomba cade su Biadene, lungo la ferrovia.

Colonna di muli sul rovescio del Grappa.

29 MARZO 1918. Tiri di artiglieria di modesta entità, specialmente sul Grappa.
Questa settimana la chiesa è quasi piena per la predica della Passione.
Circa 150 profughi partono per la Sicilia.

30-31 MARZO 1918. Nihil novi.Oggi 31 marzo, è Pasqua, in chiesa viene molta gente.


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