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------------- Aggiornamento -------------

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Maggiori informazioni e aggiornamenti qui.

 
     
 

GRUPPO SATTA - SEMIDEI

 

ANNO 1916.

     Alla dipendenza del "Nucleo Ferrari" e con riparti posti a difesa del sottosettore Vanoi, si costituisce, nella seconda metà dell'agosto, il "gruppo Satta - Semidei" dal nome del suo comandante. Gli elementi che lo compongono sono: il XLI battaglione bersaglieri, il battaglione alpini Val Brenta, il 94° battaglione M. T. ed un nucleo di artiglieria.
     Il gruppo è destinato a costituire la colonna centrale del "Nucleo" che, il 23 agosto, deve iniziare le operazioni contro l'Alpe di Fassa, sul tratto compreso tra le forcelle di Cece e di Valmaggiore, tendente, in primo tempo, all'occupazione delle predette cime, da dove dovrà, poi, iniziare l'avanzata sul versante settentrionale dell'Alpe verso il fondo valle Travignolo. Compito affidato al gruppo è di attaccare le fronte avversaria tra Cima di Cece, q. 2740, q. 2383 e concorrere dall'alto agli attacchi delle colonne laterali.
     Al mattino del 23, prima che abbia inizio l'azione, l'avversario con violento fuoco di fucileria investe le posizioni di q. 2354, a presidio delle quali trovansi riparti del 23° fanteria, riuscendo ad occuparla. Malgrado ciò ha inizio l'attacco; il plotone esploratori del "Val Brenta" tenta l'occupazione di Cima di Cece e di q. 2704. Portatosi a pochi metri dalla vetta, viene arrestato dallo scoppio di mine, lancio di sassi e bombe a mano per cui, mancata la sorpresa, deve ripiegare. Il nucleo esploratori del XLI bersaglieri, spintosi gradatamente sino ad una forcelletta sottostante la q. 2704, deve anch'esso retrocedere per la reazione avversaria.
     Le compagnie avanzate del XLI bersaglieri tentano di raggiungere la q. 2383 ed alcuni elementi infatti riescono ad aggrapparsi a 200 metri da detta quota. Nel frattempo la q. 2354 è ripresa da parte del 23° fanteria.
     Il giorno seguente, mentre il XLI bersaglieri, posto alla dipendenza del 49° fanteria, consegue progressi portandosi a breve distanza da q. 2383, il "Val Brenta" persiste nell'attacco del suo obiettivo, che non può raggiungere per l'aumentata vigilanza nemica.
     Il 25 viene tentata da questo battaglione un'azione di sorpresa tra q. 2704 e q. 2383, di concerto con i bersaglieri, ma neppure questa volta la resistenza avversaria può essere scossa; però nella notte sul 26 il plotone esploratori alpini, dopo faticosissima e temeraria scalata fra le rocce, occupa Cima di Cece (q. 2755), ma preso tra fuochi incrociati di fucileria e di mitragliatrici e fatto segno al lancio di bombe a mano da parte del presidio accorrente da tutte le parti, vista l'impossibilità di sostenenrsi in simile posizione, deve ridiscendere, tra gravi difficoltà, sulle primitive posizioni.
     Il 29 agosto il gruppo viene ritirato dalla prima linea per trasferirsi nella zona del Cauriol. Portatosi nei pressi di q. 1017, a sud-est di Capriolo, in val Cia, il comandante assume il comando dei battaglioni M. Rosa, Feltre e Val Brenta.
     Alla sera del 30 agosto il gruppo ha assunto la seguente dislocazione: il "Feltre" sulla vetta del Cauriol e sul costone che da sud-ovest scende alla testata del vallone dei Laghetti; il "M. Rosa" sull'estremità occidentale della colletta fra la vetta del Cauriol e q. 2318; il "Val Brenta" a rincalzo del "M. Rosa".
     Il giorno successivo il "Val Brenta" sostituisce il "Feltre" che nei giorni seguenti ha avuto numerose perdite per la conquista del Cauriol.
     Il 2 settembre il "M. Rosa" estende la sua occupazione verso il centro della colletta Cauriol - Gardinal, infliggendo al nemico gravi perdite.
     Il 3 le nostre posizioni del Cauriol, saldamente difese dal "Val Brenta", dopo essere state furiosamente bombardate vengono attaccate dagli Austriaci ma il battaglione, ad onta delle gravi perdite, saldo al suo posto, li respinge nettamente.
     I superstiti, sostituiti, dal "Val Cismon", passano in rincalzo. Il "Val brenta", che ha perduto 7 ufficiali e 205 uomini di truppa, merita la citazione sul bollettino di guerra del Comando Supremo.
     Nella seconda metà di settembre, il "Nucleo Ferrari" deve riprendere le operazioni per raggiungere e sorpassare l'Alpe di Fassa e dominare la valle Travignolo per la quale dovranno scendere le truppe della 17a divisione; affida perciò al "gruppo Satta - Semidei" il compito di ampliare l'occupazione del caposaldo del Cauriol, estendendola verso il Gardinal, Cima Busa Alta, Cima Cancenagol.
     Il 14 settembre, infatti, il "M. Rosa", sostenuto dalla 65a compagnia del "Feltre", inizia l'attacco di a. 2318, mentre gli altri riparti di questo battaglione tentano l'occupazione della fronte: colletta fra Gardinal e Cima Busa Alta fra detta località e Cima Cancenagol.
     Sostenuti dalla nostra artiglieria, gli alpini riescono ad aggrapparsi alle rocce sottostanti alla quota 2318 ed a circa 200 metri dalla rimanente fronte d'attacco. Nella notte il "Val Cismon", con arditezza encomiabile, tenta di occupare di sorpresa il costone e la q. 2404; alcuni suoi elementi riescono a giungere a pochi metri dalla cresta, ma l'impervio terreno e l'intenso fuoco non consentono di raggiungere l'obiettivo.
     Al mattino del 15 settembre, il "M. Rosa" e nuclei del "Feltre" riprendono l'avanzata. I ripetuti attacchi, benchè condotti con eroica tenacia, trovano il nemico deciso a resistere ad ogni costo, ma la nostra lotta, cruenta e violentissima, culmina con felice successo; gli alpini conquistano palmo a palmo il terreno e, dopo aver scalato le ripide rocce a nord del Cauriol, espugnano la q. 2318: il presidio nemico è in gran parte distrutto; 106 uomini, 3 ufficiali e vario materiale bellico vengono catturati. Il bollettino di guerra del Comando Supremo addita il valoroso contegno del "M. Rosa".
     Nei giorni seguenti i nostri continuano a premere il nemico con azioni offensive tendenti all'occupazione della fronte: colletta fra Busa Alta e Gardinal - Busa Alta - colletta tra questa e Cancenagol. Malgrado le gravissime difficoltà di terreno e la reazione avversaria essi riescono a conseguire non lievi vantaggi col portarsi a breve distanza dalle linee opposte.
     Il 23 settembre pattuglie del "M. Rosa" ed il plotone esploratori del "Feltre", dopo ardita ed eroica scalata, occupano la cima del Gardinal ponendo in fuga i difensori. Nel contempo nuclei del "Feltre" giungono a contatto dei reticolati sotto q. 2456 di Busa Alta.
     Il 28, il "M. Rosa", sostituito dal "Val Natisone" del 4° gruppo, scende a Caoria per riordinarsi e nella notte sul 2 ottobre anche il "Feltre" viene ritirato dalla prima linea nella quale subentra l'"Arvenis", anch'esso del 4° gruppo, destinato all'occupazione di Busa Alta. Al "gruppo Satta - Semidei" è devoluto il compito di cooperare, con azione dimostrativa, a quella risolutiva esplicata dall'anzidetto 4° gruppo.
     Fino alla fine di novembre difende saldamente le posizioni del settore Cauriol, il 30 il "gruppo Satta - Semidei" si scioglie; i battaglioni M. Rosa, Val Cismon e Feltre vanno a costituire il "gruppo Tamagni", divenuto poi 11° gruppo (1).                   

     (1) Vedere il III raggruppamento.
 
COMANDANTI DEL GRUPPO.

Mag. Generale SATTA SEMIDEI Francesco, dal 22 agosto al 30 novembre 1916.


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