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È arrivato il momento di aggiornare tutto il sito.

------------- Aggiornamento -------------

Siamo felici di potervi comunicare che l’aggiornamento del sito è iniziato e la prima fase è completata, ma siamo ancora lontani dalla fine dei lavori e dalla cifra necessaria.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato fin ora e speriamo molti altri si uniscano a noi per salvare Fronte del Piave.




Maggiori informazioni e aggiornamenti qui.

 
     
 

APRILE 1918

3 APRILE. - II Municipio comunica all’ Arciprete: “D’ordine del Comando Supremo, prego V. S. Ill. pubblicare dal S. Allure quando appresso:
“ E’ severamente proibito di molestare o rompere i “fili del Telefono e Telegrafo e qualunque altro segnale posto dall’ autorità Militare.
Chi non obbedirà al seguente ordine incomberà alla “pena del giudizio Statario. ,,
Il Sindaco
G0V. PAOLO ZANETTI

6 APRILE. - In questi giorni sono state gettate molte stampe dai velivoli italiani: ieri poi é stata una vera pioggia di questi foglietti lasciati cadere da sopra le nuvole. Era comico, mi dicono, il gran da fare che si davano i soldati a raccoglierli e a strapparli di mano a chi li avesse raccattati.
Sono in sei lingue, indirizzati agli austriaci. Dicono anzitutto i nostri agli aviatori di qua di “non poter corrispondere con pari cortesia, perchè non credono che i loro cari (cioè le famiglie di qui che hanno soldati oltre il Piave) possano liberamente dire la verità, e perché inorridiscono al pensiero che colle loro famiglie gli austriaci si mettano a contatto:,, - secondo, invitano i soldati a gettare le armi, perchè non combattono se non in servizio del Kaiser germanico.
E’ da sapersi che da parecchi giorni s’ è fatto dire alla popolazione (non so poi come questa voce sia venuta fuori) che gli aviatori di qui recherebbero ai soldati oltre la Piave la corrispondenza dei loro parenti. Non ci credevo, tanto che non ne presi nota, anzi ridevo di chi mostrasse di crederci. Ora si vede che qualche cosa di vero c’è.

9- 10 APRILE. - E venuto di passaggio il Vescovo da campo Mons. Djelik.
* Un altro saggio d’ una nuova lingua Italo-Tedesca, che minaccia di diventare ufficiale, dove il Signor baron Catinelli ci mette una doppia più o meno secondo i gotti.

Dienstzattel

(publicare si prega)

Motta di Livenzaa 10 April 1918.

Il foraggio per le bestie della popolazione diventa misurato e la grande massa del foraggio viene riservata per necessità alle truppe. Al 20 aprle 1918 la quota massima viene abbasata giornalmente è di 3 ½ Kg. per bovini e cavalli, 2 Kg. per gli asini e muli e 1 Kg. per pecore e capre. Anche questa massa del foraggio totalmente al 20 Maggio sostituita colla nuova.
K. u. K. Etappenstationkommando
Motta di Liveaza

Net K. u. K. Etappenstationkommando oltre i muli anche gli asini hanno la loro parte. E poi si dica che questi sono animali trascurabili !...

13 APRILE. - Ha fatto ritorno da Lubiana la cuoca di quest’ospedale. E’ desolante la descrizione che colle lagrime agli occhi mi ha fatta dello stato economico annonario dell’Austria. Tutta si può compendiare in poche parole, le più brutte del dizionario: Fame, desolazione, miseria, morte. Un chilo di farina - chi la può avere - diciotto e venti corone: un chilo di lardo, quarantacinque corone: un chilo di grasso, cinquanta corone: una camicia, sessanta corone: sempre colla pregiudiziale se queste ed altre cose si possono avere, ciò che non è dato a tutti. Tanto a Lubiana: nelle maggiori città, peggio. Cose tutte d’altronde dettemi già e ripetutemi tante volte da altri. Sono turbe, continuava la suddetta, di miserabili che a parecchie centinaia al giorno, dalla Dalmazia, dall’ Istria, dalla Croazia, spinti dalla fame affluiscono a Lubiana in cerca d’un pezzo di pane: e pane non ce n’è: e se c’é, col danaro non si paga. Il danaro da molti si respinge: nel danaro non si ha fiducia più: e poi col danaro non si acquista, perchè da acquistare c’è troppo poco di ciò che è necessario alla vita: si vuole la commutazione in natura. - Ma con che cosa?
Raccontò ancora un fatto orrendo che ritengo vero, e che riferisco.
A Trieste una donna, madre di quattro bimbi, che ha il marito in guerra sin dal primo anno, era ridotta in tal condizione che non trovava più chi la soccorresse. Scrisse ad una sua sorella dimorante in un sobborgo di Lubiana, pregandola di recarle qualche cosa, “che ormai i suoi figlioletti le morivano di fame,,. Questa prese la cosa con una certa larghezza, ma dopo alquanti giorni andò.
Oh! ecco, bimbi, vi ho recato da mangiare: per ora non morrete di fame.
— Oggi abbiamo mangiato, e ne è avanzato anche.
— Avete potuto trovare ?
- La mamma ha ucciso Beppino (il più piccolo dei quattro bimbi,) e l’ ha preparato.
- Dov’è la mamma?
- Si è ritirata in stanza.
Bussa e torna a bussare nessuno risponde. Si forza la porta, ma la sciagurata madre s’era data la morte col capestro.
Fatto orrendo: il secondo nella storia dell’ umanità. – “ Le do ogni assicurazione, dissemi interrogata ripetutamente chi me lo narrava piangendo, che é vero: ma i giornali non lo riferiranno. Chi me l’ ha narrato è persona di mia conoscenza e degna di fede, la quale dal canto suo pratica in casa della sorella di quella disgraziata madre.,,

18 APRILE. - Parte sfrattato il Sign. A. M., di cui al 17 Marzo, accompagnato da quattro signorine! di poco buon nome.
Dal comandante della gendarmeria è stata aperta e condotta a termine sul conto di lui un’ inchiesta che ha dato risultanze disastrose:
I. sotto la veste di ufficiale, accompagnato da soldati in armi, esercitò la rapina di oggetti preziosi, di tessuti, di biancheria, di vestiarii, e di ogni altra cosa che gli tornasse utile, spogliando molte famiglie. (Di più, e questo l’ aggiungo io, è reo di perfidia, avendo mandato altri con determinate indicazioni, a depredare famiglie che s’ erano incautamente fidate di lui.)
Molta della refurtiva gli fu trovata in casa, ma il più e il meglio era già stato mandato a vendere in Austria. Ben dieci soldati a varie riprese andarono specialmente a Vienna a compiere quest’ opera.
II. E’ reo di truffa in forma pericolosa per la sicurezza dell’ esercito, avendo fatto pubblicare (non però in questa nostra chiesa) che chi volesse scrivere ai parenti oltre il Piave, poteva consegnare le lettere a lui, pagando una corona al pezzo. Egli poi le recherebbe a Udine - sede del Comando supremo - donde verrebbero inoltrate al loro destino. Trovò almeno trecentocinquanta ingenui, come risulta da altrettante lettere rinvenutegli in casa. - La sott’accusa di spionaggio non fu accolta.
III. E’ reo d’ aver aperto presso di sé una casa sospetta.
Complice, almeno connivente, è stato trovato anche il tenente colonnello del Comando di Tappa, l’ ”Ergo bibamus,,.
La pena è: Per il Sig. A. M., multa, non rammento quanta, ma poca: carcere, mi pare, di venti giorni: confisca della refurtiva giacente: internamento a Graz. - Per il tenente colonnello: Rimozione dall’ufficio: privazione del diritti inerenti alla laurea di dottore di Diritto.
Mi pare strana davvero tanta premura dell’ Autorità militare dopo i delitti commessi e che tutt’ ora si commettono impunemente. Una qualche spiegazione la può forse dare tra l’altro il molto zelo del Comando della gendarmeria, cui devesi il merito dell’ iniziativa, e che trascurare apertamente non lice. - Sarà poi cosa seria ? quantunque paia fatta sul serio. E un dubbio che mi passa per la mente... Ad ogni modo è certo un documento serio che si lascia negli archivi per chi scriverà la storia sulle carte ufficiali.
* E’ da circa una diecina di giorni che il Comando di Tappa é stato cambiato. Il tenente colonnello “ Ergo bibamus,, è stato posto al comando d’ un battaglione, ed in sua vece è venuto un mellifluo goriziano, che parla molto bene la lingua italiana. Molti, anche di quelli che reputansi savi, se ne congratulano: ma io ritengo che sia piuttosto da rammentare quella vecchierella che piangeva alla morte di Nerone. L’ ”Ergo bibamus,, in fondo non era il peggiore: aveva un certo senso di onestà. Il nuovo venuto non si sa chi sia, e pel fatto solo che è tanto mellifluo e che parla anche il nostro dialetto, per me é sospetto. Ad ogni modo Il personale uscente era sazio, aveva avuto la sua parte in mezzo ai predoni: - ma il personale entrante ?...?... ?... - Vorrei per felice ventura essere falso profeta: ma temo d’ essere invece uccel di mal’ augurio. Contro i miei propositi ho avventato una previsione.

22 APRILE. - Anche qui oggi sono stati distribuiti i semi del bachi da seta; vulgo “cavalieri.,, II prezzo è stato fissato a L. 10 l’oncia (gr. 32) ma contrariamente a quanto è stato praticato a Gorgo e altrove, non è stato riscosso.
A proposito di bachi da seta, da tempo circolava una novella, che mi rifiutai sempre di accettare per vera. Ma poiché molte e da luoghi diversi sono le persone che la riferiscono, qualche cosa di vero vi ha da essere. In vari paesi, trovati dagli invasori questi semi, altri li seminarono per erbaggi negli orti, ed altri sotto i gelsi. E’ un piccolo aneddoto d’idiotismo austro-ungarico, che fa un bel paio con quello altrove narrato, della sternitura del cavalli i. e r. fatta coi bozzoli trovati nello stabilimento di Gini.
Giacché siamo in via di prender nota di qualche aneddoto d’idiozia, eccone un altro: Ad un capitano tirolese, che per ciò parla bene anche il nostro dialetto, abitante nella Villa Tommaseo a Sala di Sopra, mio cognato D. Bottan si raccomandò, che essendo già stati distribuiti i semi, il granaio non gli venisse occupato dal soldati, perché dopo una ventina di giorni gli sarebbe stato necessario per collocarvi i “cavalieri,,, (bachi.) - “Procurerò, rispose, ma cresciuti che siano si mandino al pascolo.,,

26 APRILE. - Dalla settimana scorsa il Governo militare che si è sostituito ai proprietari fuggiti, ha cominciato a conchiudere contratti d’ affitto coi contadini ... Danaro non ne vuole: vuole la metà di tutto, anche dei foraggi, eccetto che degli animali domestici. Le condizioni sarebbero anche buone se fossero mantenute: i barbari hanno voluto per un’ora vestirsi in civile, ma proprio per un’ora soltanto. Speravano i poveri campagnoli che cosi si ponesse fine alla devastazione, al vandalismo iniziato già da una quindicina di giorni, cioè al pascolo dei prati da parte dei cavalli delle truppe, i quali oltre che a tenere sempre rasa l’erba sino alla radice, col calpestio rovinano il fondo che è molle d’acqua.. Vana speranza! che anzi il pascolo da prima limitato al fondo prato, fu esteso in effetto anche lungo le piantate delle viti, ai campi seminati a trifoglio, ed in parte al frumento: anzi in qualche luogo il frumento s’è giunti persino a falciarlo, “che poi, dicono, ricrescerà. ,,
Non si giunge a spiegarsi come non comprendano che simili vandalismi ricadono anzitutto in danno di chi li compie. Se come hanno mantenuto bene o male i loro cavalli per oltre cinque mesi, avessero avuto il buonsenso di pazientare ancora per uno, si avrebbe avuto un magnifico taglio di ottimo fieno che sarebbe bastato abbondantemente a tutti: così, passato l’ oggi non ci sarà nulla per nessuno. Si resta inebetiti a tale operato: ma in compenso, magro compenso, si giunge a spiegarsi alquanto come l’ Austria ora lotti colla fame e colla miseria.
Una ventina di contadini mezzadri col Governo militare (che onestamente si piglia tutto, e poi vuole la metà) i quali s’erano recati a fare delle lagnanze presso il Comando di tappa, s’ ebbe per tutta risposta la lettura d’ un ordine recentissimo impartitogli, di falciare il trifoglio tutt’ora immaturo, per la cavalleria che in questi giorni deve passare per Motta.
La firma dei contratti è ancora fresca, e già li si viola cotta massima disinvoltura. - Ma che valore hanno i contratti?
- Sono “pezzi di carta.,,
Quando si disse che la sussistenza del militarismo germanico dopo la pace sarebbe una continua minaccia per la civiltà, la mi parve questa una delle tante frasi accademiche che volentieri si usurpano sul conto dei nemici: ma ora davanti ai fatti che qui si svolgono sotto gli occhi di tutti, dirò che la sussistenza politica degli imperi centrali è una minaccia continua per le leggi tutte, umane e divine, positive e naturale. Chi leggerà senza aver visto nulla di quanto sono capaci quest’ invasori, dirà che anche questa è una frase accademica. Non importa, né sprecherò una parola di più per farnelo ricredere. La mia convinzione me la sono formata non su prevenzioni, supposizioni, opinioni o narrazioni incerte, ma sulla oggettività del fatti. - Chi erano quelli che secoli fa calpestavano con cinica ostentazione il Diritto? - Quegli stessi che con pari ostentazione lo calpestano oggi.
Questa minaccia sussiste: e a giudicare dal tetto in giù, sussisterà fors’ anche rinvigorita. La Divina Provvidenza ha permesso che sin da tempi remoti i barbari invadessero l’ Europa e vi stanziassero a punizione, correzione e rinsavimento di quei popoli civili che dicendosi savi diventarono pazzi. Ora questi stessi popoli non temono più Iddio: Temano almeno la forza bruta dei loro confinanti.

27 APRILE. - Si è presentato in convento un ispettore germanico di oggetti d’ arte. Aveva una lista particolareggiata dei quadri della Chiesa, del loro numero, del loro autore vero o presunto, e persino del posto che occupano.
- Che amore sviscerato dell’ arte!
* Da parecchi giorni è stato affisso al pubblico un appello (recante la data del febbraio o del marzo scorso, non rammento bene) agli operai e operaie dai sedici anni in su ! che volessero recarsi in Ungheria, in Austria o in Germania a disposizione dell’Autorità militare. Avranno viaggio e vitto (durante il viaggio) gratuito, e sei - proprio sei - corone di stipendio. Dopo 6 mesi sono svincolati dal contratto. - Quanta ingenuità!
* Motta ha il lusso d’ un caffé, ma riservato esclusivamente agli ufficiali. A titolo di curiosità ecco un listino dei consumi. Entrata, corone cinque (la prima volta soltanto:) due mezze bottiglie di vino, lontano molto dall’essere ottimo, due bicchierini di cognac, due bicchierini di liquore dolce, due caffé (caffé tedesco, ben’ inteso:) Prezzo complessivo: Corone cinquantacinque. Totale: Corone sessanta. - “ E’ la prima volta, dissemi l’ ufficiale che l’ ha “pagate, ma non ci casco più. ,,- Delizie recateci dagl’ invasori, i quali, secondo qualche citrullo, dovevano portare l’abbondanza! e a chi non avesse voluto comprare, aggiungo io, avrebbero gettato la roba dietro le calcagne.

 


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