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VI  RAGGRUPPAMENTO

ANNO 1917.

     Alla fine di agosto, i battaglioni alpini del 12° gruppo, dislocati in val Costeana alla diretta dipendenza della 4a armata, per ordine del Comando Supremo, si scindono in due gruppi: il 12° (battaglioni Val Pellice, Pallanza, M. Granero) ed il 14° (battaglioni Moncenisio, Val Varaita, Courmayeur) e costituiscono il VI raggruppamento alpini.
     I riparti conservano le precedenti dislocazioni ed alla data del 1° settembre, con la formazione del nuovo comando, il settore val Costeana risulta diviso in due zone; la prima, assegnata al 12° gruppo, dal passo di Falzarego, pendici del Piccolo Lagazuoi, al vallone dei Bois; la seconda, al 14°, dal Colle e forcella dei Bois, Tofana 1a, 2a e 3a, al Dosso di Landro. Il "Courmayeur" è alla dipendenza della 18a divisione.
     I battaglioni si alternano nelle posizioni di prima e seconda linea, attendono a lavori di fortificazione e mantengono il contatto col nemico, sorvegliandone i movimenti, e molestandolo con pattuglie.
     L'offensiva austro-tedesca trova i riparti nelle anzidette dislocazioni.
     In seguito agli avvenimenti dell'ottobre, anche le truppe della 4a armata hanno ordine di ripiegare, pertanto il raggruppamento, passa alla dipendenza della 1a divisione (I corpo).
     Il 3 novembre ha inizio il movimento e gli alpini si portano a Tai di Cadore; il 5 il "Moncenisio" è messo alla dipendenza della fortezza Cadore - Maè e ne segue le sorti, il "Pallanza" è a Venas, da dove parte in autocarri per raggiungere la linea del Piave, sempre a disposizione della 1a divisione; il raggruppamento ed i due gruppi, intanto, si portano in ferrovia ed autocarri nella zona di radunata del Piave, per essere impiegati nella linea di difesa ad oltranza che si sta ivi imbastendo.
     Il giorno 8, i due gruppi con i battaglioni M. Granero, Val Pellice e Val Varaita, insieme a riparti di bersaglieri ciclisti, alla dipendenza del IX corpo d'armata, organizzano una testa di ponte a Vidor, per assicurare il passaggio sulla destra del fiume alle truppe che stanno ripiegando. Il "Courmayeur", che ha seguito i riparti della 18a divisione, ha ordine di spostarsi, unitamente al "Val Cordevole", nuovo assegnato al raggruppamento, a Coste ed a Crespignaga, in riserva del corpo d'armata. 
     Il giorno 10, la pressione del nemico si fa sentire, le sue avanguardie attaccano con violenza, ma gli alpini del "Val Varaita", nonostante le gravi perdite subite (9 ufficiali e 241 uomini di truppa) resistono brillantemente, respingendo l'avversario. Nella notte, a compito ultimato, le truppe della testa di ponte passano sulla riva destra del fiume. Il comando del raggruppamento e dei due gruppi con i battaglioni M. Granero, Val Pellice e Val Varaita accampano a Castelli e Levada (18a divisione). 
     Il giorno 11 novembre, il comando del raggruppamento e quello del 12° gruppo si trasferiscono tra Granigo e S. Vittore, alla dipendenza della 17a divisione. Il 15 i battaglioni M. Granero e Val Pellice, col comando del 12° gruppo, destinati in rincalzo alla brigata Basilicata, si ammassano sulle pendici del M. Tomba; il comando del raggruppamento assume quello della riserva divisionale, da cui dipende anche il 14° gruppo col "Val Varaita".
     Il 18 il "M. Granero" è chiamato in linea all'ala sinistra del settore nord (ovest del M. Tomba); il 14° gruppo, il "Courmayeur" ed il "Val Cordevole" passano a disposizione della brigata Calabria; il "Moncenisio" rientra nella zona del corpo d'armata accampando a Coste ed a Maser (18a divisione). Il 19 i battaglioni Courmayeur e Val Cordevole occupano le trincee di seconda linea da Pecolo Curto a Vettorazzi, in riserva di corpo d'armata; il comando del raggruppamento assume quello della difesa del settore est della 17a divisione, da casa Naranzine a Pederobba, avendo alla sua dipendenza riparti del 91° fanteria, il XVIII ed il XX bersaglieri, il "Val Varaita" e due compagnie del "Val Pellice"; l'altra compagnia di quest'ultimo ed il "M. Granero" sono alla dipendenza del comando della brigata Basilicata nei trinceramenti del settore nord, da Osteria di Monfenera, a 500 metri da casa Naranzine.
     Il nemico è riuscito a conquistare il saliente del Monfenera, il "Val Pellice" ed il "Val Varaita" nella notte sul 19 tentano invano di riprenderlo; i due battaglioni duramente provati, sostituiti in linea, restano nelle posizioni, in riserva alla brigata Calabria.
     Nella notte del 21 riparti del 59° fanteria, rinforzati da due compagnie del "M. Granero", hanno l'ordine di rinnovare l'azione; vani sono però gli sforzi dei nostri, il violento fuoco e la forte reazione avversaria ne ostacolano la riuscita.
     Il 21, il comandante del raggruppamento cede il settore a quello della "Calabria" e si porta ad Asolo. Il 22 il nemico riprende l'offensiva ed ancora una volta il "M. Granero", in rincalzo al 92° fanteria, dà il suo contributo di sangue per arginare l'avanzata degli austriaci che, padroni delle prime trincee, sono però arrestati su quelle di seconda linea. Il 23 il battaglione, per le gravi perdite subite, viene ritirato dalle posizioni.
     Il 14° gruppo occupa, con il "Courmayeur" ed il "Val Cordevole", le trincee del settore est dal saliente del Monfenera - M. la Castella a S. Sebastiano. Il 25, malgrado le numerose perdite, i due battaglioni resistono tenacemente ai violenti attacchi dell'avversario, che si accanisce nella lotta lanciando truppe fresche.
     Il "M. Granero", il 23, si porta a Pian del Lou, di scorta alle batterie ivi dislocate.
     Il "Moncenisio" passato dalla 18a alla 17a divisione, dopo breve sosta tra Catte e Pecolo Curto, il 27 è sul M. Tomba ed all'alba del 28 ne attacca la q. 896, ma i reticolati sono ancora intatti ed invano gli alpini cercano di avanzare; arrestati due volte dal fuoco avversario, sono obbligati a ripiegare. Il 29, il battaglione, sostituito in linea, si porta a Belvedere.
     La battaglia ha una sosta, l'avanzata nemica è nettamente arrestata e le truppe dell'armata iniziano il loro graduale riordinamento.
     Il raggruppamento, dislocato ad Asolo, si ricostituisce su due gruppi, 12° (battaglioni M. Granero, Val Cordevole, Val Pellice, Pallanza, Val Piave) e 14°, (battaglioni Val Varaita, Moncenisio, Courmayeur e Fenestrelle) e passa a far parte del VI corpo d'armata.
     Nei primi giorni di dicembre i riparti, ad eccezione del "M. Granero" che rimane a Pian del Lou, si riuniscono nella zona di Liedolo, ove attendono al loro riordinamento; però il 6 il comando del 12° gruppo, con truppe miste di cui fa parte anche il "Pallanza", assume la difesa dello sbarramento di val Cesilla. Il 7 il 14° gruppo ed i battaglioni Val Cordevole, Moncenisio e Courmayeur, si portano in valle Poise, alla dipendenza della 66a divisione, ove sono raggiunti, il giorno 11, dal "Val Varaita". Anche nella nuova dislocazione continua il riordinamento dei riparti, che sono stati duramente provati; in un primo tempo i battaglioni Val Piave e Fenestrelle risultano composti di una sola compagnia. Il "Pallanza" alla dipendenza del 12° gruppo, insieme alle truppe dello sbarramento di val Cesilla, concorre all'azione della brigata Cuneo per la riconquista del Col della Berretta.
     Il 13, i battaglioni Val Cordevole e Moncenisio sono inviati a Casone di Coston, in riserva divisionale (66a), mentre il "Val Pellice" e la compagnia del "Val Piave" raggiungono il 15 la compagnia del "Fenestrelle" in valle Poise. Intanto i battaglioni Val Cordevole, Moncenisio e Courmayeur, passati al XXVII corpo, sono dislocati, i primi due a Col Raniero, il terzo nella valle S. Lorenzo.
     Il 16, il comandante del 14° gruppo assume la difesa della linea arretrata di valle S. Lorenzo, con i battaglioni Val Pellice e Val Varaita, quest'ultimo precedentemente spostatosi in valle di Damoro.
     La mattina del 18, il nemico pronuncia un attacco violento contro tutte le nostre linee, però, mentre i riparti della "Cuneo" e gli alpini del "Pallanza" resistono valorosamente allo sbarramento di val Cesilla e sul M. Pertica, facendo alcuni prigionieri, l'ala sinistra del corpo d'armata è costretta ad arretrare alquanto, avendo le truppe della 59a divisione, sotto la irruente pressione avversaria, ceduto terreno sulla loro destra. Il comando del 14° gruppo con i battaglioni Val Pellice e Val Varaita coopera, con altri riparti, in questa giornata di aspra lotta, a contenere l'avanzata austriaca sul M. Asolone.
     Il 19, deciso il contrattacco, al comando del raggruppamento è affidato il settore occidentale, con il 239° fanteria, la compagnia alpini del "Fenestrelle" e gli arditi del raggruppamento. A tali truppe è commesso il compito di riprendere il terreno perduto. Il mattino del 20, dopo violento fuoco d'artiglieria, ha inizio l'attacco, che subisce un arresto per la forte reazione dell'avversario; nel pomeriggio i riparti ritornano all'assalto e per quanto la contrastata cima non possa essere raggiunta, alla sera, importanti posizioni sono conquistate e la nostra nuova linea è avvicinata a quella nemica. L'azione è rimandata al giorno seguente, però il 21 a causa della densa nebbia, l'artiglieria non può eseguire i tiri di distruzione; è necessario quindi rinunziare all'attacco; i riparti provvedono a fortificarsi.
     Intanto i battaglioni Moncenisio, Val Cordevole e Courmayeur nelle giornate dal 20 al 22 rientrano a Liedolo per riordinarsi. Nella aspra lotta combattuta dalle truppe del XXVII corpo, gli alpini dei predetti riparti hanno dato il loro valido contributo, a Col Caprile a Col della Berretta ed a M. Asolone.
     Dal 27 al 31 tutti i battaglioni del raggruppamento sono ritirati dalle linee e ritornano nella zona di Liedolo.

ANNO 1918.

     Le azioni per la riconquista delle posizioni perdute sono riprese. Il 10 gennaio, il 14° gruppo si sposta ad Osteria del Campo, il 14 in valle Damoro e in valle delle Foglie, ad immediato rincalzo, delle truppe di prima linea, pronto ad intervenire nella lotta; il comando del raggruppamento è a Liedolo.
     In seguito allo svolgimento del combattimento, mentre le fanterie della 66a divisione si battono valorosamente riconquistando terreno, il 14° gruppo è spostato in avanti a Casera dei Tocchi, Casera Santino, Osteria la Cibera, pendici sud del M. Asolone ed il 12° raggiunge Casera dei Lebi in riserva divisionale.
     Al mattino del 16, i battaglioni del 14° gruppo occupano parte del settore occidentale, sostituendovi i riparti di fanteria logorati nella lotta delle precedenti giornate; quelli del 12° sono sulla linea M. Oro, M. Meda ed in valle Poise.
     Il 20, il raggruppamento assume la difesa del settore occidentale dell'Asolone, sostituendo la brigata Cremona, con i battaglioni del 12° gruppo in prima linea già dal giorno 19 e quelli del 14° allo sbarramento di valle Damoro; il "Courmayeur" e la compagnia del "Fenestrelle" sono a Capitello, in riserva.
     Un nuovo ordine però, dispone che il raggruppamento si trasferisca nel territorio della 1a armata; pertanto il 22 il 14° gruppo ed, il 23, il 12°, sostituiti da riparti del 39° e del 40° fanteria, si trasferiscono a Liedolo.
     Il 28, il raggruppamento inizia il movimento ed il 31 è riunito tra Pisogne e Breno, alla dipendenza del III corpo d'armata. In dette località attende al suo riordinamento.
     Il 15 febbraio, vengono sciolti il "Val Varaita", il "Courmayeur", il "Val Piave" ed il "Val Pellice", ed i gruppi risultano così composti: il 12° con i battaglioni M. Granero, Pallanza, Val Cordevole; il 14° con i battaglioni Fenestrelle e Moncenisio. Il 18 febbraio, a quest'ultimo gruppo, viene assegnato il "Borgo S. Dalmazzo", che però rimane temporaneamente in altra zona.
     Dal 9 al 13 marzo, il 14° gruppo si trasferisce a Cascina Campellio, nella sottozona val di Fumo e val di Leno per assumerne la difesa; i battaglioni, pertanto, sono così dislocati: il "Moncenisio" a Malga Adamé; il "Fenestrelle", a passo di Campo; il "Borgo S. Dalmazzo", che è rientrato al gruppo, a Malga Monoccola. Essi provvedono alla sorveglianza della linea a loro affidata, che va da M. Fumo a M. Listino.
     Il 12° gruppo, passato a disposizione della 5a divisione, il 15 marzo inizia il movimento ed il 17 marzo è dislocato tra Incudine, Vezza d'Oglio, Malonno, Monno.
     Il 21, la predetta sottozona assume la denominazione di "sottosettore Fumo - Listino".
     Nella notte del 23 riparti del "Moncenisio" e del "Fenestrelle" rioccupano le linee avanzate di Campo, la cresta tra Cima d'Avolo, il lago di Campo ed il costone che dal M. Re di Castello si prolunga fino al predetto lago; il 25 il "Moncenisio" rioccupa le posizioni del passo di Poja e di quello della Presidiaria.
     I riparti in linea, provvedono a rafforzarsi, nonostante le avverse condizioni metereologiche. Il 30 marzo, il sottosettore cambia nuovamente la denominazione in quella di "zona Fumo - Listino".
     Fino al 23 maggio, i battaglioni del 14° gruppo provvedono alla sistemazione delle linee, mantenendo attiva la sorveglianza con l'invio frequente di pattuglie. Continua ad imperversare il maltempo e numerose valanghe mietono vittime. I riparti del 12° gruppo sono anch'essi impegnati in lavori di difesa nella 2a e 3a linea dell'alta Valcamonica. Il "Val Cordevole" si è spostato, il 18 aprile, al passo di Gavia.
     Il giorno seguente, 24, ha inizio l'offensiva di truppe della divisione per la conquista di Cima Presena e di Monticello; i battaglioni di val di Fumo e di M. Listino vi concorrono con un'azione dimostrativa tendente ad alleggerire la pressione nemica sui riparti attaccanti. Intanto il "M. Granero" ed il "Pallanza", si avvicinano alla prima linea in riserva del 19° gruppo; durante la marcia una valanga travolge la 282a compagnia del "Pallanza", causando la perdita di tre ufficiali e 106 uomini di truppa.
     Dopo la riuscita dell'operazione, il 29 maggio il "M. Granero" dà il cambio alle truppe in linea sul Monticello e nelle ridotte fino a q. 2921; il "Val Cordevole", rientrato dal passo di Gavia il giorno 28, si porta il 31 nelle trincee del costone delle Marocche, di Cima del Zigolòn e di Cima Presena.
     Il giorno 8 giugno il "Pallanza" è trasferto ad Incudine, il "M. Granero", ricevuto il cambio in linea dall' "Edolo", a Sozzine, il 9 a Valbione. Il "Val Cordevole", sostituito dal "Val Camonica", si reca a Valbione; posto a disposizione del IV raggruppamento raggiunge il rifugio Garibaldi, ma fa ritorno a Sozzine il 19. Il 21 il "Pallanza" va a presidiare la prima linea da Cima di Cady, Cima Tonale al passo omonimo ed il 23 il comando di gruppo si trasferisce a Ponte di Legno ed assume la difesa della seconda linea della predetta sella.
     Il 10 luglio i battaglioni, sostituiti in linea, sono dislocati tra Incudine e Vezza d'Oglio; il 13, ritornati alla diretta dipendenza del raggruppamento, accampano, con il comando di gruppo, a Valle, Malga Ignaga, Fresine e Saviore. Però, il "Val Cordevole" si sposta al rifugio Garibaldi, dove giunge il 23, per far ritorno al gruppo il 1° agosto.
     Intanto i battaglioni del 14° gruppo, in questo periodo, hanno continuato i lavori di difesa ed a molestare il nemico con pattuglie. Il giorno 8 giugno hanno occupato facilmente alcuni trinceramenti avanzati, per una migliore sistemazione delle linee del settore ed il 19 hanno svolta un'azione dimostrativa in concorso con altre truppe della divisione che conduce alla occupazione del Corno di Cavento e di M. Stablel.
     Il 4 agosto, i battaglioni del 12° gruppo nuovamente si spostano nella conca di Valbione. Il 12, il comando è a Pezzo; il "Pallanza" è in val Presena, al passo del Paradiso; il "M. Granero", passato alla dipendenza del VII raggruppamento, è di riserva al "Val Maira" alla forcellina di Montozzo, per concorrere all'azione che detto battaglione dovrà svolgere contro il "Torrione"; il "Val Cordevole" si porta a Baite le Sorti.
     Nella sera dello stesso giorno 13 agosto, le compagnie del "Pallanza" tentano un attacco contro la linea nemica di fondo val Presena, ma, il tentativo fallisce a causa della forte reazione avversaria.
     Il 14, il gruppo, dopo che i suoi riparti sono stati sostituiti nelle linee, è riunito tra Valbione e Sozzine.
     Il 20, inizia il movimento per dare il cambio ai battaglioni del 14° gruppo ed il 28 assume la difesa della zona Fumo - Listino, dislocandovi i suoi riparti, meno il "Pallanza", che raggiunge la zona solamente il 13 settembre, dopo aver avuto il cambio nelle posizioni di conca Presena, ove era rimasto, dalle compagnie del "Fenestrelle".
     Gli altri battaglioni del 14° gruppo, dopo breve sosta a Vezza d'Oglio, Valbione e Sozzine, passati alla diretta dipendenza del comando della 5a divisione, il 14 sono così dislocati: "Borgo S. Dalmazzo", a Case di Viso (VII raggruppamento alpini); il "Moncenisio" presidia le linee dal Castellaccio alla Punta di Lago Scuro (19° gruppo alpini). Il 26 settembre il "Fenestrelle" sostituito nelle linee della conca di Presena, si reca a Vezza d'Oglio.
     I riparti del 12° gruppo provvedono alla sorveglianza delle linee occupate e molestano l'avversario con numerose pattuglie.
     Il 22 ottobre il "Fenestrelle" passa alla dipendenza del XXV corpo d'armata. Il 24 il "Moncenisio" cessa di essere a disposizione del 19° gruppo e lasciate le linee, si porta a Vezza d'Oglio; il 28 anche il "Borgo S. Dalmazzo" cede le posizioni di conca Presena e si trasferisce ad Incudine.
     Il 2 novembre il comando della zona Fumo - Listino viene assunto da quello del 12° gruppo ed il giorno seguente il raggruppamento, con i battaglioni del 14° gruppo, si trasferisce tra Vezza d'Oglio, Temù, Sozzine. Anche il "Fenestrelle", ritornato al gruppo, è dislocato nella zona.
     Il mattino del 4, mentre i riparti iniziano, per il passo del Tonale, la marcia verso Fucine, sono fermati dalla conclusione dell'armistizio.                
COMANDANTI DEL RAGGRUPPAMENTO.

Col. Brig. BOCCALANDRO Ugo, dal 24 agosto al 30 novembre 1917.
Col. Brig. POGGI Guido, dal 1° dicembre 1917 al 22 settembre 1918.
Colonnello CAJO Giuseppe, dal 28 settembre al 16 ottobre 1918.
Brig. Gen. SAPIENZA Luigi, dal 19 ottobre 1918 al termine della guerra.


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