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FELTRE

(64a, 65a, 66a e 95a Compagnia)

 

ANNO 1915.

      In previsione delle ostilità, il battaglione trovasi dislocato lungo il confine, tra il medio Cismon ed il T. Senaiga (Oltra - Pugnai - Colle di Cee - S. Donato - la Costa - Lamon).
     Il 24 maggio si concentra al Colle di Cee e, facente parte della colonna agli ordini del comandante il 57° fanteria, avanza sino alla linea: M. Remitte - Colle degli Uccelli - M. Agaro, ove si rafforza (15a divisione). Spinge pattuglie verso il gruppo montano di Cima d'Asta ed il 15 giugno occupa la nuova linea: forcella di Val Ragana - forcella Magna - Stretta di Pralongo - forcella di Valsorda; nuclei avanzati spinti in ricognizione in val Cia hanno frequenti scontri con riparti nemici.
     Il 1° luglio il battaglione si riunisce a forcella di Valsorda, incaricato della difesa del tratto: Cima d'Arzon (q. 2436) - q. 2048, di fronte all'Alpe di Fassa, ove il nemico sta rafforzandosi.
     Durante i mesi dal luglio all'ottobre, l'attività delle pattuglie, spinte su Cima dei Paradisi, verso l'Alpe di Fassa, e verso S. Martino di Castrozza (val Cismon), si mantiene costante.
     La 65a compagnia, dal 24 agosto al 20 settembre, opera colla brigata Venezia, in regione Salubio (Cima Cista) e verso Malga Mendana, catturando prigionieri.
     Il 18 ottobre, il "Feltre" scende a Malene ed attende a lavori stradali e difensivi a forcella Magna e Malga Cima d'Asta. Il 3 novembre occupa gli alloggiamenti nella conca di Castel Tesino, il 7 raggiunge Strigno ed il 9 Malga Lopetto, in val Maso, a disposizione della brigata Venezia, per un'azione che poi viene sospesa.
     L'11 fa ritorno a Castel Tesino occupando, fino al 28 dicembre, forcella di Val Regana e forcella Magna.
     Riunitosi in tale giorno a Strigno, si trasferisce a Borgo distaccando le sue compagnie tra Roncegno, Pieve Tesino, Bagni di Sella e forcella di Val Regana.

ANNO 1916.

      Dal gennaio al marzo, il battaglione è dislocato nel settore Brenta, svolgendo brevi azioni di assestamento della nostra linea e spingendo ricognizioni su Novaledo; il 9 febbraio la 95a compagnia procede all'occupazione di Malga Trenca (M. Collo), mentre numerose pattuglie, destinate a proteggere i nostri posti avanzati a cavallo del Brenta, si portano verso l'abitato di Marter e sulle pendici dell'Armenterra (Brustolai). Il 14 marzo si ottengono vantaggi a nord di Marter, verso q. 1121 e q. 617 (M. Broi), quest'ultima occupata dalla 66a compagnia. I riparti si alternano nel servizio di avamposti ed in turni di riposo a Borgo sino al 28 marzo, quindi il "Feltre" si trasferisce sul Salubio ed in regione Musiera, inviando a turno le sue compagnie sulle posizioni di Cima Cista - Malga la Pozza - Salubio, sino alla metà di maggio. L'8 aprile la 95a compagnia viene assegnata al "M. Pavione" di nuova formazione.
     Il 15 maggio ha inizio l'offensiva nemica che in val Sugana si manifesta con violenti bombardamenti seguiti da attacchi parziali; il 23, il battaglione respinge un attacco che l'avversario pronuncia contro Cima Cista ed in conseguenza degli avvenimenti sull'altopiano dei Sette Comuni, che determinano un arretramento della nostra prima linea, il "Feltre", avendo il riparto esploratori in retroguardia, ripiega su Samone. Nella giornata del 24 si hanno azioni di pattuglie e la 66a compagnia svolge una puntata verso Strigno attaccando l'avversario, al quale cattura prigionieri. Il 25 il battaglione si sposta verso M. Cima ed al mattino del 26 contrattacca brillantemente alla baionetta riparti nemici che, dopo aver vinta la resistenza del "M. Rosa", avevano occupato la cresta. Gli alpini si rafforzano su M. Cima, respingendo verso sera, un nuovo attacco ed il 9 giugno occupano le posizioni antistanti Malga Prima Luna e Pra della Bella, da dove, il 16, iniziano, e nei giorni seguenti svolgono, azioni dimostrative verso la val Maso tendenti ad impedire spostamenti di truppe avversarie sugli altopiani ove è in corso la nostra controffensiva.
     Il 23 giugno, sostituito dall' "Intra", il battaglione prende posizione sul contrafforte meridionale del Cimon Rava (Castelletto - Fierollo - M. Spidon) passando a far parte del "gruppo Rambaldi".
     Il 29 giugno è nuovamente in linea a forcella Magna e avanzando, senza incontrare seria resistenza, occupa, il 5 luglio, q. 2179; il 6, Col S. Giovanni; l'8, Col degli Uccelli. Nei giorni successivi spinge pattuglie oltre la testata della val Cia e della val Campelle, sulle pendici del Montalon e della forcella di Valsorda, nonchè su Cima di Cupola, ove il nemico va rafforzandosi sotto la protezione delle artiglierie dei forti Panarotta e Portella.
     Il 22 agosto il battaglione raggiunge Col del Latte, il 23 il costone di Campo Cupola, spingendo pattuglie verso la cima omonima; il 24, preceduto da ardite pattuglie, muove all'attacco del Cauriol, per Campo Laghetti e lungo il costoe sud - ovest del Cauriol si spinge fin presso i reticolati nemici, lungo l'orlo settentrionale del bosco. Ammassate a breve distanza delle difese nemiche e ben appoggiate dal fuoco della 5a batteria da montagna, le compagnie 64a e 65a ed il plotone esploratori iniziano l'avanzata. Il nemico, non appena li scorge, comincia a tempestarli con scariche di fucileria e di mitragliatrici; purtuttavia gli alpini, noncuranti delle perdite, procedono verso l'alto, finchè con un ultimo sbalzo, superati alcuni ordini di reticolati, riescono ad impadronirsi di un trinceramento che costituiva la prima difesa della cima. Ma il nemico, riavutosi dalla sorpresa, dall'alto si lancia contro i nostri e dopo un sanguinoso corpo a corpo, riesce a ricacciare gli alpini, i quali, ripiegando in ordine, si affermano lungo il margine settentrionale del bosco.
     Alle prime ore del 25, la 64a compagnia rinnova l'attacco: falciata dal fuoco delle mitragliatrici e colpita da bombe a mano non retrocede e con bello slancio rioccupa la trincea presa e perduta il giorno avanti. Alla 64a si aggiungono le altre due compagnie e così tutto il battaglione, impegnato nell'aspra lotta, dopo alterna vicenda, riesce a raggiungere ed a conquistare la selletta immediatamente sottostante alla cima del Cauriol. La posizione occupata, per essere l'unica via d'accesso alla vetta, precludeva, agli Austriaci, la possibilità di rifornire i difensori ed a noi l'impossibilità di conquistare la sommità validamente difesa e cinta da robusti reticolati. Malgrado, quindi, i ripetuti attacchi, gli alpini non riescono a raggiungere il Cauriol e debbono rafforzarsi sulla selletta, dalla quale respingono l'avversario che raddoppia i suoi sforzi per riprendere la posizione perduta.
     Fin dalle prime ore e durante tutta la giornata del 26, questa è fatta segno a violento tiro d'artiglieria, mentre dall'alto il fuoco delle mitragliatrici e le bombe a mano riducono sensibilmente il numero dei difensori.
     Purtuttavia gli alpini fieramente resistono alle offese, finchè il 27, dopo una nuova azione della 5a batteria da montagna, rinnovano con disperato sforzo l'attacco al Cauriol; superate le ultime rocce, raggiungono la cima e dopo breve lotta, l'occupano saldamente.
     Ben presto, però, la reazione avversaria si manifesta decisa e violenta; fatte affluire truppe scelte ed artiglierie, gli Austriaci sferrano contrattacchi, mentre, da q. 2004, numerose mitragliatrici impediscono ogni movimento. Nonostante la stanchezza della lunga battaglia, il "Feltre" mantiene la vetta fino a che, ridotto di numero, nella notte sul 1° settembre, cede al "Val Brenta" la difesa e scende a q. 1700 per riordinarsi.
     Il 12 settembre, chiamato nuovamente in linea, risale il vallone dei Travi ed avanzando tra il "M. Rosa" ed il "Cividale", inizia l'attacco di Cima Busa Alta e Cima Cancenagol ove, però, il nemico resiste; un plotone della 65a compagnia, inviato a rincalzo del "M. Rosa", concorre, il 15, alla conquista di q. 2318, catturandovi prigionieri. Nei giorni successivi i riparti svolgono azioni dimostrative ed il 23 settembre, il "Feltre", che nel frattempo era passato al "Nucleo Ferrari", attacca nuovamente Cima Busa Alta, riuscendo a conquistare qualche elemento di trincea; contemporaneamente il plotone esploratori e nuclei della 66a compagnia, partendo da q. 2318, concorrono alla conquista del Gardinal. Il 3 ottobre il battaglione scende a Caoria per riposare; dal 24 al 30 novembre presidia nuovamente le trincee del Cauriol, nelle quali ritorna il 29 dicembre dopo aver nuovamente fruito di un turno di riposo a Caoria.

ANNO 1917.

      Fino all'ottobre, il "Feltre" resta a presidio delle difese del Cauriol, lottando, durante la stagione invernale, contro le avverse condizioni atmosferiche ed intensificando, durante la buona stagione, i lavori difensivi.
     In conseguenza, degli avvenimenti sull'Isonzo, che determinano l'arretramento della fronte della 4a armata, il 4 novembre il battaglione inizia gradualmente il ripiegamento per portarsi sul massiccio del Grappa. Dal 7 al 12 attende al rafforzamento della linea: M. Solarolo - M. Fontana Secca - M. Tomba, quindi si ammassa a Casone delle Mure, riserva della 56a divisione. Il 15 assume la difesa del tratto di fronte fra il M. Spinoncia ed il M. Fontana Secca, sbarrando la val Calcino.
     Il 20 novembre, avendo il nemico occupato q. 1185, immediatamente antistante la nostra linea, un plotone della 64a compagnia lanciato all'attacco, dopo breve lotta, riesce a riconquistare la quota, che deve, poi, abbandonare.
     Il 21 gli Austriaci occupano di sorpresa M. Fontana Secca obbligando il "Val Camonica" ad arretrare; in conseguenza di ciò viene a scoprirsi il fianco sinistro del "Feltre", costretto, in tal giorno ed in quelli successivi, ad impegnarsi più volte col nemico che mira al possesso di M. del Tas.
     Il 25 novembre, le fanterie avversarie attaccano nuovamente, sulla linea bravamente resiste la 65a compagnia, la quale, dopo sanguinosa lotta, esaurite le munizioni e ridotta a pochi uomini, deve ripiegare.
     I nostri successivi contrattacchi non riescono a restituirci la posizione ed alle azioni di questi giorni subentra una relativa calma, della quale i nostri approfittano per rafforzarsi su M. Solarolo - M. Valderoa - M. Spinoncia.
     Dal 26 novembre al 4 dicembre, il battaglione è impiegato in lavori sul M. Medata e sulle pendici di Col dell'Orso; il 5 è nuovamente in linea sul Valderoa.
     Il 13 dicembre, dopo intenso fuoco di artiglieria, il nemico attacca in forze e mentre le truppe su M. Fontanel sono costrette a cedere alla violenza dell'urto, il "Feltre" resiste, a prezzo di gravi sacrifici, sulle sconvolte linee; nella giornata del 14, poi, con brillante contrattacco riconquista la trincea del Valderoa ove i superstiti, al mattino, erano stati sopraffatti dopo accanito combattimento.
     A sera, sostituito dai fanti del 45° reggimento, il battaglione si riunisce a Malga Solarol per riordinarsi; il 15 si trasferisce a Casone Boccaor, il 17, a Col dell'Orso, e da Paderno d'Asolo, ove è sceso il 19, va ad occupare gli alloggiamenti di Onè di Fonte.

ANNO 1918.

      Dal 28 gennaio al 14 febbraio, il "Feltre" presidia le trincee del Valderoa e, dopo aver trascorso un periodo ad Onè di Fonte, il 1° marzo fa ritorno in linea. Il 5, però, viene sostituito e scende a Bassano, passando alla dipendenza del 10° gruppo, che si trasferisce in val d'Astico; l'8 è a Maglio.
     Dal 20 al 31 marzo, occupa le difese del Caviogio e del Redentore (M. Cimone) quindi, sostituito dal XXXIX battaglione bersaglieri, si porta a Rocchette. Dopo aver tenuto la seconda linea, in val d'Astico, a nord di Velo, dal 19 aprile al 9 maggio, scende nuovamente a riposo; il 12 luglio è in trincea prendendo posizione tra M. Gamonda, Ca della Forcella e Velo, ove rimane sino al 20 ottobre, partecipando ad una serie di colpi di mano contro le posizioni nemiche in conca di Laghi. Il 21, sostituito dai fanti del III/218°, scende a Rocchette da dove, il 22, parte per raggiungere Avio, in val Lagarina, presidiando fino alla fine del mese il Coni Zugna.
     Il 2 novembre, ricevuto ordine di occupare Trento, il "Feltre", che il 31 ottobre era ad Ala ed il 1° a S. Margherita, muove per la stretta di Serravalle, puntando su Marco. Superate le resistenze nemiche, alle 20,45 del 2 occupa Rovereto, nella notte sul 3 Calliano e nel pomeriggio entra a Trento, mentre alcuni suoi riparti, in autocarri, raggiungono, nella giornata del 4, Bedollo e Cembra.

RICOMPENSE.

MEDAGLIA DI BRONZO.

      “Per l'esemplare aridimento e la salda tenacia con cui il battaglione Feltre, facendo olocausto del fiore dei suoi alpini, si oppose, sul Grappa, all'avanzata di soverchianti forze nemiche. (Val Calcino - Monte Valderoa, novembre - dicembre 1917)".

(Boll. Uff., anno 1920, disp. 47).

 

CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.

BOLLETTINO DI GUERRA N. 935 (15 dicembre 1917, ore 13).

     “Nella giornata di ieri, la battaglia tra Brenta e Piave è continuata accanita. La lotta delle artiglierie, che nella notte si era ripetuta ad intervalli, all'alba venne ripresa violenta e continuò ininterrotta; nella prime ore del pomeriggio l'avversario lanciò all'attacco le sue masse di fanteria.     In regione di Col della Berretta, per quanto una nostra controffensiva locale di alleggerimento, riuscita a raggiungere due volte la cima di M. Pertica, avesse richiamato numerose forze nemiche da quella parte, l'urto avversario si abbattè violentissimo su Col Caprile e sul versante sud del Col della Berretta: venne sostenuto dai nostri e nettamente respinto con contrattacco con gravi perdite per il nemico. L'avversario, che non aveva mai rallentato l'intenso bombardamento dei rovesci delle nostre posizioni, rifatta la preparazione d'artiglieria e rinnovate le forze, verso sera ripeteva l'attacco riuscendo a raggiungere Col Caprile. Le nostre truppe si affermavano su posizione di poco retrostante. La notte arrestava il combattimento.
     Alla testata del saliente di M. Solarolo, l'avversario attaccò in forze alle 12,30 appoggiato da azione secondaria diretta sul Col dell'Orso e sostenuto da grande spiegamento di fuoco d'artiglieria avviluppante la nostra linea. Venne respinto con contrattacco che gli inflisse gravi perdite. Riattaccò alle ore 16 con truppe fresche, ma un nuovo nostro contrattacco l'obbligò ad indietreggiare ed a sospendere per la giornata le azioni di fanteria.
     Il contegno delle nostre truppe della 4a armata nella lotta che da quattro giorni si svolge asprissima e cruenta fra Brenta e Piave, è pari alla grandezza dell'ora. Nella resistenza opposta al nemico al saliente del M. Solarolo si distinsero i riparti delle brigate Ravenna (37° - 38°), Umbria (53° - 54°), Campania (135° - 136°) e del 3° Raggruppamento Alpini (Battaglioni Val Maira - Monte Pavione - Monte Arvenis - Val Cismon - Val Camonica - Val Cenischia - Feltre - Cividale). Fra essi meritano l'onore di speciale menzione il II Battaglione del 38° Fanteria, il III Battaglione del 53° Fanteria, il Battaglione Alpini Monte Pavione, ed il Battaglione Alpini Val Maira che sul fondo di Val Calcino sbarrando la via al nemico col glorioso sacrificio, ha affermato ancora una volta l'eroico motto "di qui non si passa" insegna e vanto degli alpini nostri".

                                                                                                                                    Generale DIAZ.

COMUNICATO ANNESSO AL BOLLETTINO DI GUERRA N. 1266 (3 novembre 1918).

     Tutta la fronte si muove in avanti. Anche tra l'Astico e il Tonale le prima formidabili linee nemiche son superate dalle nostre avanguardie. Truppe della 7a Armata scendono dal Tonale in val Vermiglio, risalgono il solco delle Giudicarie, scavalcano la dorsale di M. Pari per scendere nella conca di Riva. Su Riva puntano pure dalle pendici dell'Altissimo e da Mori elementi dell'ala sinistra della 1a Atmata. Nell'abitato di Mori retroguardie avversarie si sono difese a lungo, disperatamente, di casa in casa ma già sono soverchiate.
     Nel pomeriggio di ieri il XXIX Reparto d'assalto e il 4° Gruppo alpini (Battaglioni Monte Pavione, Monte Arvenis e Feltre), spezzato con rapido e brillante attacco lo sbarramento nemico di V. Lagarina, nei pressi di Marco, e travoltine i difensori nonostante l'accanita resistenza e la intensa pronta reazione dell'artiglieria nemica, si son lanciati, innanzi per la sinistra Adige. Alle 20,45 entravano in Rovereto e l'occupavano catturando varie centinaia di prigionieri fra i quali il Colonnello comandante il 36° Regg. Schiitzen e decidendo anche la sorte di riparti di Kaiserjager, di Kajserschiitzen e di Standschiitzen tirolesi e di Schiitzen ruteni che hanno difeso fino all'estremo la Vallarsa e che ripiegano dal Pasubio e dal Col Santo incalzati dalle nostre avanguardie.
     Squadroni di cavalleggeri d'Alessandria (14°) sono lanciati sulla via di Trento. Battaglioni della 4a Brigata bersaglieri hanno espugnato il fortino di Griso e infrante le difese del Passo della Borcola, aprendo la Val di Terragnolo. E altre colonne s'addentrano tra le montagne di V. Posina e di Val d'Astico. Monte Campo Molon e Monte Verena, dove sorgevano le difese dell'antica frontiera, sono sorpassati. Lungo ambo i fianchi della Val d'Assa, per l'Osteria del Termine e per Monte Rovere, truppe della 6a Armata avanzano su Caldonazzo. La conca di Tesino è stata occupata. In Val Sugana tra Ospedaletto e Castelnuovo, è stata infranta la resistenza di un grosso distaccamento di fanteria. Una batteria che cooperava alla difesa è stata catturata. La marcia procede rapidissima. Perchè sia più spedita si trascura per il momento la raccolta delle artiglierie abbandonate dal nemico e delle mitragliatrici rimaste in postazione nelle caverne e nelle trincee. Nelle regioni di Feltre e di Belluno tre centri di resistenza nemici erano ancora attivi ieri sera; a Ponte della Serra in Val Cismon, a nord ovest di Pedavena e a nord di Mis nella Val del Cordevole dove forti retroguardie, appoggiate da numerose mitragliatrici e da artiglieria di piccolo e di medio calibro si difendono strenuamente. Nostre colonne inviate ad aggirare questi nuclei di resistenza stanno raggiungendo i loro obiettivi.
     Nella pianura la cavalleria, sempre pari alle sue tradizioni gloriose, coglie nuovi allori. Fin dalla sera del 1° novembre, vinte le resistenze opposte da nuclei di mitragliatrici e da reparti di assalto appoggiate da numerose batterie anche di medio calibro, le divisioni del corpo di cavalleria hanno varcata la Livenza e occupato Pordenone. Superate nella giornata del 2 altre nuove resistenze accanite a Castel d'Aviano, a S. Martino, a S. Quirino, a Roveredo in Piano e innazi a Cordenons, hanno raggiunto il Tagliamento da Pinzano al Ponte di Casarsa, l'hanno anche varcato in più punti. Il nemico oppone resistenza in teste da ponte da lungo tempo apprestate dinnanzi al ponte di Bonzicco e ai ponti di Casarsa. Gli episodi di valore sono innumerevoli. La 2a Brigata - Regg. Genova cavalleria (4°) e Lancieri di Novara (5°) - già immortalatasi or è un anno a Pozzuolo del Friuli, il 31 ottobre, con brillanti cariche ha assicurato alle truppe retrostanti il ponte sulla Livenza di fronte a Fiaschetti. Il 2 novembre il reggimento cavalleggeri di Saluzzo (12°) informato dai suoi esploratori della presenza di fanteria e di artiglieria nemiche in posizione ad ovest di Tauriano, le ha caricate impetuosamente, circondate e annientate. Rimasero nelle mani dei cavalleggeri una batteria da campagnia, sei mitragliatrici e 300 prigionieri in gran parte feriti. Contemporaneamente la 6a Brigata - reggimenti Savoia cavalleria (3°) e Lancieri Montebello (8°) - penetrava a viva forza in Spilimbergo catturando prigionieri, cannoni, armi diverse, ingente quantità di munizioni e di materiale e un treno carico di vettovaglie. Le batterie a cavallo hanno dovunque concorso efficacemente alle azioni della cavalleria. Anche la 10a Armata ha raggiunto il Tagliamento e pure al Tagliamento stanno per arrivare le truppe della gloriosa 3a Armata.

 
UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA (*).
Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte
1 Capitano Corsi Guido Trieste M. Valderoa 13-12-1917
2 Tenente *Caimi Giuseppe Milano Osp. Ravenna 26-12-1917
3 Id. Ricci Gino Ascoli Piceno M. Valderoa 13-12-1917
4 S. Ten. *Aquino Carlo Firenze Lago Montanino (per annegamento) 26-07-1918
5 Id. Barbetti Agostino Leprignano Val Cia, Refavaie 18-06-1915
6 Id. Bertuzzi Lidio Cuneo M. Cauriol 03-09-1916
7 Id. Biganzoli Orazio Milano M. Cima 26-05-1916 
8 Id. Carteri Attilio Verona M. Cauriol 27-08-1916
9 Id. Casali Luigi Massimo S. Maria la Longa M. Gardinal 24-09-1916
10 Id. Cristofoletti Carlo Gorizia Col Fosco, San Maritno di Castrozza 10-09-1915
11 Id. Festini Arturo Comelico Superiore Osp. d. C. 131 13-09-1917
12 Id. Heiss Giorgio Terano Val Cia, Refavaie 18-06-1915 
13 Id. Molinari Vincenzo (nome di guerra Villa Prospero) Olle (Borgo) Osp. d. C. 213 05-07-1916
14 Id. Parisano Roberto Rimini M. Valderoa 13-12-1917
15 Id. Scotoni Pio Borgo Marter 18-03-1916
16 Id. Speranzini Mario Venezia M. Valderoa 13-12-1917
(*) Gli ufficiali contrassegnati con asterisco non figurano numericamente nella colonna dei morti del riepilogo delle perdite, essendo la morte avvenuta in prigionia, o in ospedali territoriali, o durante i turni di riposo del battaglione.

  MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE.

Capitano CORSI GUIDO, da Trieste:

     "Nato in terra irredenta, dopo aver dedicato ai diritti della sua Patria tutto il suo ingegno forte di molti studi, si offerse ai sanguinosi cimenti della guerra, fulgido esempio di eroismo ai dipendenti che lo amarono, e che, chiamto ad altro ufficio, preferì non lasciare. Ferito mentre strenuamente combatteva, non appena guarito volle subito tornare al fronte, e vi affrontò sempre faccia a faccia il nemico fuori delle trincee, prima fra tutti, più volte respingendolo con prodigi di valore, anche se superiore in forza.
     Gloriosamente cadde colpito a morte sulla inviolata trincea, mentre i pochi superstiti della sua compagnia, da lui fino all'estremo animati, rintuzzavano l'avversario. - Val Sugana, 26 maggio 1916; Cima Valderoa, 13 dicembre 1917".

(Boll. Uff., anno 1922, Disp. 2)

Tenente CAIMI GIUSEPPE, da Milano:

     "Ufficiale di leggendario valore, dopo tre giorni di violentissimo bombardamento e di disperati attacchi nemici, teneva con pochi superstiti, affascinati dal suo mirabile ardimento, una posizione montana di capitale importanza, riuscendo a scompigliare, con accanita lotta corpo a corpo, le soverchianti forze che l'accerchiavano. Nell'aspra lotta, colpito a morte, cadeva tra i suoi soldati col grido di "Savoia" sulle labbra, segnando ed affermando, anche nella morte, il limite oltre il quale il nemico non doveva avanzare. - Cima Valderoa, 14 dicembre 1917".

(Boll. Uff., anno 1921, Disp. 67)

Tenente MONTIGLIO VITTORIO, da Valparaiso (Cile):

     "Nato nel lontano Cile, da famiglia italiana, educato ad alti sentimenti di amor patrio, l'animo conquiso dagli eroismi e dai sacrifizi della nostra guerra, la cui eco giungeva a lui attraverso le lettere dei due fratelli volontari al fronte, quattordicenne appena, lasciò la casa paterna e sprezzando pericoli e disagi venne alla sua Patria. Nascondendo colla prestanza del fisico la giovanissima età, si arruolava nell'esercito, e, dopo ottenuta l'assegnazione ad un reparto territoriale, per sua insistenza, veniva trasferito ad un reparto alpini d'assalto, ciò che era nei suoi sogni e nelle giovanili speranze. Sottotenente a quindici anni, comandante gli arditi del battaglione Feltre, partecipò con alto valore ad azioni di guerra, rimanendo ferito. Di sua iniziativa abbandonava l'ospedale per partecipare alla grande battaglia dell'ottobre 1918, nella quale si distinse e fu proposto al valore. Tenente a sedici anni fu inviato col reparto in Albania, dove, in importanti azioni contro i ribelli, rifulsero le sue doti d'iniziativa, non fiaccate dalle febbri malariche dalle quali venne colpito. Nella stessa località, salvando con grave rischio un suo soldato pericolante, nelle insidiose correnti del Drin, dava prova di elevata sensibilità umana e di civili virtù. Magnifica figura di fanciullo soldato, alto esempio ai giovani di che cosa possa l'amore alla propria terra. - Italia - Albania, giugno 1917 - giugno 1920".

(Boll. Uff., anno 1925, Disp. 21)

 

  MILITARI DECORATI CON L'ORDINE MILITARE DI SAVOIA.

NASCI GABRIELE, ten. colonnello - cavaliere - M. Viderne, M. Tomatico, M. Solarolo, novembre - dicembre 1917.
 

UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE

Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione Annotazioni
Ten. Col. Barbieri Aldo 24/05/15 21/09/15  
Capitano Favaro Firminio 22/09/15 31/10/15  
Maggiore Bosio Ugo 01/11/15 27/06/16  
Capitano Nasci Gabriele 28/06/16 07/08/16  
Maggiore Bosio Ugo 08/08/16 22/08/16  
Ten. Col. Nasci Gabriele 23/08/16 29/10/17  
Capitano Basile Carlo 01/11/17 17/02/18  
Ten. Col. Nasci Gabriele 03/08/18 al termine della guerra.  

SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1915

Dal 24 maggio al 17 ottobre (Medio Cismon - T. Senaiga - Colle di Cee - M. Rimette - Col degli Uccelli - M. Agaro - Forcella di Val Regana - Forcella Magna - Stretta di Pralongo - Forcella di Valsorda - Cima d'Arzon - Q. 2436 - Q. 2048).

Dal 29 al 31 dicembre (Roncegno - Pieve Tesino - Bagni di Sella - Forcella di Val Regana
).

 Anno 1916

Dal 1° gennaio al 28 marzo (Val Brenta [Marter - M. Cista] - Val Regana - Bagni si Sella - Roncegno - Malga Trenca - Pendici Armenterra [Brustolai]).

Dal 31 marzo al 31 agosto (M. Salubio - Regione Musiera - Offensiva austriaca: Samone - M. Cima - Malga Prima Luna - Pra della Bella - Cimon Rava [Castelletto - Fierollo - M. Spidon] - Forcella Magna - Col del Latte - Campo Cupola - Campo Laghetti - Cauriol).

Dal 12 settembre al 2 ottobre (Val dei Travi - Cima Busa Alta - Cima Cancenagol - Gardinal).

Dal 25 ottobre al 30 novembre (Cauriol).

Dal 29 al 31 dicembre (Cauriol).

 Anno 1917

Dal 1° al 31 gennaio (Cauriol).

Dal 3 marzo al 18 dicembre (Cauriol - Offensiva austro tedesca. Operazioni di ripiegamento: M. Fontana Secca - M. Solarolo - M. Tomba - Casone delle Mure - M. Spinoncia - Val Calcino - M. del Tas - M. Medata - Col dell'Orso - M. Valderoa - Malga Solarol - Casone Boccaor - Col dell'Orso).

 Anno 1918

Dal 28 gennaio al 14 febbraio (M. Valderoa).
 
Dal 1° al 5 marzo (M. Valderoa).

Dal 20 marzo al 1° aprile (Regione M. Cimone - M. Caviogio - Il Redentore).

Dal 19 aprile al 9 maggio (Val d'Astico).

Dal 12 luglio al 20 ottobre (Val Posina - Ca della Forcella - Velo - M. Gamonda).

Dal 23 ottobre al 4 novembre (Coni Zugna - Fornaci di Ala - S. Margherita - Marco - Rovereto - Calliano - Trento - Bedollo - Cembra).

 Anno 1915

 Dal 18 ottobre al 28 dicembre (Ronco - Malene - Castel Tesino - Pieve Tesino - Cinte Tesino - Strigno - Malga Lopetto - Castel Tesino).







 Anno 1916

Dal 29 al 30 marzo (Borgo).

 
Dal 1° all'11 settembre (Val Cia).

Dal 3 al 24 ottobre (Caoria).

Dal 1° al 28 dicembre (Caoria).

 

 

 

 





 Anno 1917

Dal 1° febbraio al 2 marzo (Gardellin).

Dal 19 al 31 dicembre (Paderno d'Asolo - Onè di Fonte).







 Anno 1918

Dal 1° al 27 gennaio (Onè di Fonte).

Dal 15 al 28 febbraio (Onè di Fonte).

Dal 6 al 19 marzo (Trasferimento a Bassano - Thiene - Maglio).

Dal 2 al 18 aprile (Lanificio Rossi - Rocchette).

Dal 10 maggio all'11 luglio (Lanificio Rossi).

Dal 21 al 22 ottobre (Lanificio Rossi).

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1915

4

27

2

11

Anno 1916

9

28

2

2

Anno 1917

10

16

1

14

Anno 1918

5

20

4

14

TOTALI Mesi 31 e giorni 1 Mesi 10 e giorni 11
 
RIEPILOGO DELLE PERDITE
LOCALITA' E DATA BATTAGLIONE
Ufficiali Truppa
Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi
1915
Val Brenta - Settore Vanoi (24 maggio - 31 dicembre)

3

1

/

14

15

2

Totale anno 1915 3 1 / 14 15 2
 
1916
Val Brenta - Settore Vanoi  - Offensiva austriaca - Controffensiva italiana (1° gennaio - 21 agosto)

4

8

/

54

112

16

M. Cauriol (22 - 31 agosto)

/

10

/

26

173

/

Val dei Travi - Cima Busa Alta - Gardinal (22 settembre - 2 ottobre)

1

/

/

1

11

/

Cauriol (25 ottobre - 31 dicembre)

1

/

/

6

11

/

Totale anno 1916 6 18 / 87 307 16
 
1917
Cauriol (1° gennaio - 3 novembre)

1

4

/

3

16

/

Ripiegamento sul M. Grappa - M. Valderoa (4 novembre - 18 dicembre)

4

12

3

121

428

110

Totale anno 1917 5 16 3 124 444 110
 
1918
M. Valderoa (27 gennaio - 5 marzo)

/

/

/

/

6

/

Regione M. Cimone - V. d'Astico - Val Posina - Battaglia di Vittorio Veneto (20 marzo - 4 novembre)

/

4

/

/

28

/

Totale anno 1918 / 4 / / 34 /
 
RIEPILOGO GENERALE
Anno 1915

3

1

/

14

15

2

Anno 1916

6

18

/

87

307

16

Anno 1917

5

16

3

124

444

110

Anno 1918

/

4

/

/

34

/

TOTALE GENERALE 14 39 3 225 800 128


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