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SETTE COMUNI

(94a, 144a e 145a Compagnia)

ANNO 1916.

      Costituito a Bassano Veneto il 15 novembre 1915, col comando e con le compagnie 144a e 145a, alla cui formazione concorrono il "Val Brenta" ed il "Bassano", il 15 aprile viene mobilitato e destinato alla 24 divisione.
     Il 17 raggiunge per ferrovia Cividale del Friuli e per via ordinaria Tarcento. Portatosi in seguito a Caporetto ed a Serpenizza, ivi sosta, attendendo al suo completamento e ricevendo (il 21) la 94a compagnia del "Bassano".
     L'11 maggio, il comando della divisione ordina che il "Sette Comuni" sostituisca il "Bassano" nell'occupazione di M. Cukla; i riparti muovono a sera da Serpenizza e per la stretta di Saga e Pluzne raggiungono Goricica Planina.
     Trasferitosi sul Rombon il 12, il battaglione va a presidiare le trincee del Cukla, dopo aver subito le prime perdite a causa del tiro delle artiglierie nemiche.
     Nei giorni successivi, ripetuti attacchi sono respinti mentre nostri gruppi arditi compiono riuscite incursioni nelle linee avversarie.
     In conseguenza dell'offensiva austriaca sull'altopiano di Asiago, durante la notte sul 5 giugno, il battaglione, rilevato dal "Saluzzo", scende a Serpenizza. Il 6 si trasferisce a Caporetto, il 7 a Cividale del Friuli, indi, due giorni dopo, per ferrovia a Bassano.
     Messo a disposizione del comando del XX corpo d'armata in via di formazione, raggiunge in automezzi Primolano ed Enego.
     Insieme ad altre truppe, passa il 15 a far parte, nei pressi di Malga Giogomalo, del "gruppo alpini Stringa", unità destinata ad operare immediatamente sulla destra della 4 divisione che ha il compito di agire lungo la direttrice Marcesina - Malga Mandrielle. Formando colonna di destra col "Val Cenischia", inizia, il mattino del giorno seguente, l'avanzata dirigendosi sulla fronte dei Castelloni di S. Marco (q. 1720), che il nemico occupa saldamente annidato fra le rocce del costone principale immediatamente a nord - ovest di q. 1841.
     La 94a, benchè assai ostacolata dal terreno e dalla resistenza avversaria, attacca ed occupa la q. 1720, poscia, rafforzata dalla 145a e da un riparto mitragliatrici, risale la testata di val Gozzo ed assale vigorosamente le posizioni di Fontanello con lo scopo di attirare l'attenzione del nemico sulla destra, facilitando così l'azione della 144a che opera contro i Castelloni di S. Marco.
     Nel pomeriggio, mentre più accanito e violento si pronuncia l'attacco contro Fontanello, la 144a, dopo cauta marcia di avvicinamento, si lancia improvvisamente sull'avversario che, sorpreso, è costretto a retrocedere.
     Lo insegue, e tendendo con la destra alla linea displuviale del Brenta, spazza il terreno antistante, catturando numerosi prigionieri ed impadronendosi di due pezzi d'artiglieria.
     Si riordina poscia e si rafforza in collegamento con le altre compagnie.
     Nelle prime ore del giorno 17, il "Sette Comuni" riprende l'avanzata, ma sempre più fortemente ostacolato; nel pomeriggio sosta, trincerandosi sul costone roccioso che scende da Cima d'Isidoro oltre il Buso dei Quaranta, a brevissima distanza dalle linee austriache.
     Il 25, seguendo il movimento dell'avversario, i riparti procedono nuovamente ed a sera si arrestano sulla linea M. Torin della Fossetta - Cima della Contese.
     Il 26 puntano risolutamente verso la linea Cima della Campanella - Cima della Caldiera.
     La 144a, riuscita a conquistare la parte nord di Cima della Campanella, esegue una conversione per fronteggiare Cima della Caldiera.
     Le altre due compagnie si schierano ai lati della 144a e, poco dopo, tutta la linea muove all'attacco, ripetuto ben quattro volte, fino alla occupazione della quota. I difensori in parte ripiegano verso il vallone dell'Agnella.
     Rafforzatosi sulle posizioni raggiunte, il battaglione sosta fino al 28, giorno in cui vengono riprese le operazioni contro le munitissime opere dell'Ortigara.
     Ivi il "Sette Comuni" si batte l'intero mese di luglio unitamente ad altri battaglioni, conquistando importanti elementi di trincea e rimanendo tenacemente avvinto ai reticolati di q. 2101, con forti perdite.
     Il 10 agosto, rilevato dal "M. Clapier", si porta a Malga Fossetta, che abbandona il 21, per andare ad occupare a M. Palo il tratto di fronte q. 1807 - Ruderi, fronteggiante le posizioni di Corno di Campo Bianco.
     Vi rimane tutto il mese di settembre ed ai primi di ottobre, nei giorni 5 e 6, torna nuovamente ad accamparsi a Malga Fossetta ove si addestra per la progettata azione contro M. Ortigara.
     Sopraggiunto, però, assai rigido l'inverno, questa è rimandata ed i riparti sono impiegati in lavori stradali o nello sgombero della neve.
     Il 24 novembre il "Sette Comuni" si trasferisce nelle trincee di M. Palo ed il 7 dicembre si porta ai baraccamenti di Pra Campofilone, ove trascorre gli ultimi giorni dell'anno.

ANNO 1917.

      Dopo un breve periodo di riposo, tra il 6 ed il 7 gennaio i riparti fan ritorno al solito tratto di fronte e vi si trattengono fino ai primi di marzo, quando le compagnie 144a e 145a ritornano a Pra Campofilone in riserva di gruppo e la 94a si sposta sul rovescio di M. Palo.
     Si riprendono i lavori stradali sospesi, fino a che, il 13, il battaglione si trasferisce a Primolano ed il 15 a Crespano Veneto, ove trascorre un lungo periodo di riposo (11 maggio) che si prolunga a Semonzetto fino al 22. Essendo allora in preparazione l'azione per la conquista di M. Ortigara, raggiunge Cismon ed accampa sulla destra del Brenta all'altezza di Tezze.
     Il 24, per via ordinaria, seguendo l'itinerario Grigno - Via Pertica, si trasferisce sull'altopiano di Asiago, sostando sulle pendici occidentali di Costa Alta presso Osteria alla Barricata.
     Il 7 giugno è nelle trincee tra le quote 1946 e 2012 di Cima della Caldiera, ed il 10 partecipa, con altri battaglioni alpini del 9° gruppo, all'attacco dell'Ortigara.
     Dalle linee di vigilanza sotto q. 2012, i riparti, dopo il nostro bombardamento, si lanciano, tra la nebbia, in dense ondate verso le trincee nemiche di q. 2105. I reticolati avversari vengono presto raggiunti, però un copioso lancio di bombe a mano ed un intensissimo fuoco di mitragliatrici si riversa sugli assalitori stroncandone il magnifico impeto. Gli alpini non ripiegano, ma, avvinti disperatamente al terreno, vi si rafforzano.Nel pomeriggio dell'11 la prova è nuovamente tentata ma con identica sfortuna.
     Furiosi bombardamenti si abbattono senza tregua sul battaglione che, decimato dalle perdite, ripiega il 13 sulle posizioni di partenza trasferendosi poscia a Malga Moline.
     Mentre tutte le artiglierie della zona tempestano le opere nemiche, il mattino del 19 un nuovo ordine porta il "Sette Comuni" sulle martoriale posizioni.
     Poco dopo, le prime ondate del battaglione e del "Verona" si lanciano contro la q. 2105 che viene occupata con foga travolgente. Contrattacchi numerosi e bombardamenti tambureggianti si susseguono fino al 21, quando i riparti, sostituiti dal "Bassano", scendono a Malga Moline, per riorganizzarsi.
     Dopo uno spostamento a Busa Fonda di Moline (8 luglio), il battaglione occupa, il 22 luglio, la linea di vigilanza di Busa della Crea, mantenendo elementi sul rovescio di Cima delle Saette.
     Il 18 agosto il "Sette Comuni" è di nuovo a Malga Moline che lascia il 24 ottobre per andare a presidiare la linea di resistenza di Grotta del Lago.
     In seguito agli avvenimenti svoltisi sulla fronte della 2a armata, il 9° gruppo riceve ordine di ripiegare sulle posizioni da M. Badenecche a Sasso Rosso ed il battaglione, lasciati pochi uomini di copertura, si trasferisce, per bivio Rendole, a Gavelle ed il 13 novembre, dopo ultimi spostamenti sulle pendici del M. Badenecche, a Foza e nel vallone di Campomulo, fermandosi sulla linea M. Badenecche - val Cetona.
     Il 16, la 94a compagnia ed il riparto arditi partecipano col "Val Dora" ad un'azione tendente alla riconquista di un tratto di trinceramento perduto poco prima a Malga le Fratte, ed il 22, la 145a, messa a disposizione del comando della brigata Perugia, presidia la linea a M. Fior.
     Il 29, dopo altri trasferimenti delle compagnie dipendenti a M. Castelgomberto ed a "selletta Stringa", il "Sette Comuni" è nei pressi di Lazzaretti, ed il 4 dicembre disloca la 94a sulla sella ed alle case di Lazzaretti, la 144a lungo la val Gadena e la val Cestona, e la 145a sulla q. 1109, a disposizione del "M. Baldo".
     Durante le prime ore del mattino dello stesso giorno, il nemico, che in precedenza aveva con tiro continuo e sistematico delle sue artiglierie pressochè demolite le nostre difese delle Melette, delle pendici di Tondarecar e del M. Badenecche, scatena un poderoso attacco.
     Le sue fanterie puntano su M. Tondarecar e su M. Badenecche, indi, fiaccata la resistenza di alcuni riparti posti alla sinistra del 9° gruppo, minacciano di accerchiamento gli alpini del "Vicenza".
     Si alternano attacchi e contrattacchi, poscia l'avversario, dopo aver violentemente bombardato il tratto compreso fra la strada di Enego, quella di Malga le Fratte e le pendici del Badenecche, vi esercita un poderoso sforzo, riuscendo a penetrarvi.
     La 94a e la 145a, malgrado siano fortemente provate, resistono tenacemente. La 144a, attaccata frontalmente e presa sotto il fuoco di numerose mitragliatrici appostate sul M. Lambara ed a Godenella, rimane da principio ferma sulle posizioni impedendo il dilagamento del nemico in val Gadena, ma più tardi, presa alle spalle, è costretta a cedere. I pochi superstiti ripiegano su Sasso Rosso unendosi ad altri riparti.
     Il giorno seguente, 5 dicembre, aumentando la pressione avversaria e pronunciatasi ancora più la minaccia di aggiramento, il gruppo ripiega e le compagnie 94a e 115a, per Valcapra e la val Vecchia, raggiungono Valstagna.
     Un nucleo della 94a e lo stato maggiore di battaglione rimangono sulla strada di Foza, presso lo sbarramento, alle rocce di S. Francesco ed ivi si battono validamente fino al mattino del 7.
     L'8, i resti del battaglione si riuniscono ad Oliero, ove si procede ad un primo riordinamento che viene completato a Campese.
     Il 17 il "Sette Comuni" va a dislocarsi nei pressi e sui roccioni di S. Francesco a sbarramento della val Vecchia e della val Frenzela; vi rimane fino al termine dell'anno.

ANNO 1918.

      La maggior parte del mese di gennaio trascorre in relativa calma; le compagnie (ad esse si è unita la 258a del "Val d'Adige") lavorano attivamente trasportando materiale e preparando vie d'accesso per una prossima azione offensiva da compiersi contro S. Francesco, la cui occupazione avanzata si spinge fino alla chiesa omonima.
     All'alba del 28 gennaio, quattro colonne miste, non precedute da alcuna preparazione d'artiglieria, si dirigono celermente verso i rispettivi obiettivi.
     La prima, composta dalla 94a del "Sette Comuni", dalla 43a del "M. Berico" e dalla 936a compagnia mitragliatrici, si lancia alla baionetta sul tratto tra la chiesa ed il "Torrione" di q. 1000, travolgendo i piccoli posti nemici e catturando numerosi prigionieri, mentre la seconda colonna, formata dalla 144a del "Sette Comuni" e dalla 1559a compagnia mitragliatrici, s'impossessa in un solo sbalzo, con due plotoni, della posizione sulla quale è la chiesa, mentre, con gli altri due, raggiunge rapidamente le trincee a sinistra dell' "Abete isolato".
     Però, mentre si sta cercando il collegamento fra i riparti, un poderoso contrattacco, sferrato da truppe d'assalto avversarie, si abbatte sui nostri; il pronto ed animoso intervento della 143a del "M. Berico", riesce dapprima a trattenere l'impeto del nemico, che tuttavia, poco più tardi, gravitando col peso della sua massa sulle deboli linee, riesce a travolgerle obbligando i difensori al ripiegamento.
     Tali avvenimenti impongono l'arretramento delle due colonne di destra, che, composte rispettivamente dalla 258a del "Val d'Adige" e dalla 93a del "M. Berico", durante la fase favorevole del combattimento si erano rese padrone dell'altura  dell'"Abete isolato" e del fortino sovrastante la strada di Foza.
     L'azione non è riuscita, solo qua e là nostri nuclei conservano il possesso di alcuni punti avanzati.
     Tra il 19 ed il 22 febbraio il battaglione si riunisce a Campese; il 27 è ad Ancignano e l'11 marzo nei pressi di Vicenza. Nelle anzidette località i riparti si riorganizzano, svolgendo un attivissimo ciclo d'istruzioni.
     Ai primi di maggio il "Sette Comuni" si trasferisce a Villarosa; il 15 giugno a Valle S. Floriano e, due giorno dopo, a Romano d'Ezzelino e nelle linee allo sbocco della val Brenta. Il 4 luglio, chiamato nella zona del Grappa, seguendo l'itinerario Bassano - Marostina, va ad accamparsi a Capitelli di Crosara che lascia il 25 per spostarsi a Lavarda, in regione Coghi.
     Trascorsi circa due mesi (24 settembre), un altro ordine lo sposta a Campi di Mezza Via in riserva al I raggruppamento alpini, per i settori Echar ed Astiago.
     Le compagnie 94a e 144a sono dislocate sulle pendici sud - est di Costalunga, mentre la 145a trovasi a sud della q. 1341; tutte attendono a lavori per la sistemazione difensiva delle linee.
     Nell'ottobre (giorno 8), il battaglione scende di nuovo in piano, prima a Canove, poi a Lazzaretti ed a Casella d'Asolo.
     Iniziatasi l'offensiva di Vittorio Veneto, seguendo l'itinerario C. del Vescovo, Palazzo Neville, Curogna si porta fino a Molinetto sul Piave, ove è costretto a fermarsi causa l'avvenuta distruzione del ponte. Il 29 attraversa il fiume sotto il fuoco delle artiglierie nemiche, va ad ammassarsi nei pressi di q. 165 per poi recarsi a Colle di Roer, di nuovo a disposizione del 9° gruppo alpini. Seguendo la travolgente avanzata dei nostri, il giorno 30 è a M. Balcon ed a M. Orsere, il 31, fugate le ultime pattuglie austriache, s'impossessa di M. Zogo, scendendo a Marziai ove lo raggiunge la notizia del concluso armistizio.

RICOMPENSE.

MEDAGLIA D'ARGENTO.

      “Per le prove innumerevoli di fulgido valore e di incrollabile tenacia date dai battaglioni Verona, Monte Baldo, Sette Comuni, ed in special modo dal battaglione Bassano nella conquista di posizioni formidabili per la natura del terreno e per la potente organizzazione difensiva dell'accanito avversario (M. Ortigara, 10 - 20 giugno 1917)".

 
UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA (*).
Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte
1 Tenente Cecchin Giovanni Marostica M. Ortigara 26-06-1917
2 Id. Silvagni Antonio Asiago M. Ortigara 19-06-1917
3 Id. Uberti Enrico Voghera M. Ortigara 11-06-1917
4 S. Ten. Costa Guido Bassano Castelloni di S. Marco 16-06-1916
5 Id. Morandi Enrico Bassano Castelloni di S. Marco 16-06-1916
6 Id. Pivato Lodovico Marostica M. Ortigara 19-06-1917
7 Id. Sala Rosa Ernesto S. Prospero di Suzzara M. Badenecche 04-11-1917 
8 Aspir. Coglio Gino Brescia 151° REp. Someggiato 12-11-1917
9 Id. Morandi Giovanni Schilpario M. Ortigara 10-06-1917
(*) Gli ufficiali contrassegnati con asterisco non figurano numericamente nella colonna dei morti del riepilogo delle perdite, essendo la morte avvenuta in prigionia, o in ospedali territoriali, o durante i turni di riposo del battaglione.

  MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE.

Tenente CECCHIN GIOVANNI, da Marostica:

     "Di fronte al nemico dimostrò sempre sereno coraggio, spirito cosciente di abnegazione, fiducia in sè e nei propri uomini. Fulgido esempio di eroismo, guidò la propria compagnia all'assalto di forti posizioni nemiche, primo a lanciarsi fuori dei ripari. Con tenace volontà rinnovò ripetute volte gli attacchi, non mai fiaccato dal fuoco avversario e riorganizzò poi la truppa, rianimandola per nuovi combattimenti. Nell'azione che portò alla conquista di una forte posizione rincofermò ancora una volta le sue doti di valoroso ed abile condottiero. Ferito gravemente da una scheggia di granata nemica, mantenne fermo contegno, incurante del dolore che lo straziava, ma fiero dell'esito vittorioso conseguito dall'azione. Si spegneva tre giorni dopo in seguito alla ferita riportata".

(Boll. Uff., anno 1918, Disp. 31)

 

UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE

Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione Annotazioni
Maggiore Milanesio Ettore 30/11/15 19/06/17  
Capitano Setti Jefte 20/06/17 13/10/17  
Maggiore Piana Carlo 14/10/17 16/12/17  
Id. Pagnini Oronzino 25/12/17 15/04/18  
Id. Chiaiso Giuseppe 07/05/18 31/07/18  
Id. Bonfanti Tullio 15/08/18 al termine della guerra.  

SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1916

Dal 12 maggio al 4 giugno (M. Rombon - M. Cukla).

Dal 15 giugno al 9 agosto (Malga Giogomalo - Castelloni di S. Marco [q. 1720] - Fontanello - M. Torin della Fossetta - Cima della Caldiera - Q. 2101).

Dal 21 agosto al 6 settembre (M. Palp).

Dal 24 novembre al 6 dicembre (M. Palo).




 Anno 1917

Dal 7 gennaio al 6 marzo (M. Palo).

Dal 7 al 13 giugno (M. Ortigara).

Dal 20 al 21 giugno (M. Ortigara - Q. 2105).

Dal 22 luglio
al 17 agosto (Busa della Crea).

Dal 24 ottobre al 28 novembre (Grotta del Lago - M. Badenecche - Val Cestona - Malga le Fratte - M. Fior - M. Castelgomberto - Selletta Stringa).

Dal 4 al 5 dicembre (Val Gadena - M. Badenecche - Val Cestona - Sasso Rosso).

Dal 17 al 31 dicembre (S. Francesco).


 Anno 1918

Dal 1° gennaio al 22 febbraio (S. Francesco).
 
Dal 24 settembre al 7 ottobre (Costalunga).

Dal 29 ottobre al 4 novembre (Piave - Q. 165 - Colle di Roer - M. Balcon - M. Orsere - M. Zogo - Marziai).

 Anno 1916

Dal 15 aprile all'11 maggio (Bassano - Cividale - Caporetto - Serpenizza).

Dal 5 al 14 giugno (Serpenizza - Caporetto - Cividale - Bassano - Primolano - Enego).

Dal 10 al 20 agosto (Malga Fossetta).

Dal 7 settembre al 23 novembre (Malga Fossetta).

Dal 7 al 31 dicembre (Pra Campofilone).

 Anno 1917

Dal 1° al 6 gennaio (Pra Campofilone).

Dal 7 marzo al 6 giugno (Pra Campofilone - Primolano - Crespano Veneto - Semonzetto - Cismon - Tezze - Osteria alla Barricata).

Dal 14 al 19 giugno (Malga Moline).

Dal 22 giugno al 21 luglio (Malga Moline - Busa Fonda di Moline).

Dal 18 agosto
al 23 ottobre (Malga Moline).

Dal 29 novembre al 3 dicembre (Lazzaretti - Val Capra).

Dal 6 al 16 dicembre (Valstagna - Oliero). 

 Anno 1918

Dal 23 febbraio al 23 settembre (Campese - Ancignano - Pressi di Vicenza - Villarosa - Valle S. Floriano - Romano di Ezzelino - Capitelli di Crosara - Lavarda).

Dall'8 al 28 ottobre (Canove - Lazzaretti - Casella d'Asolo - C. del Vescovo - Palazzo Neville - Curogna).

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1916

3

20

5

/

Anno 1917

4

12

7

19

Anno 1918

2

13

7

20

TOTALI Mesi 10 e giorni 15 Mesi 20 e giorni 9
 
RIEPILOGO DELLE PERDITE
LOCALITA' E DATA BATTAGLIONE
Ufficiali Truppa
Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi
1916
Goricica Planina - M. Cukla (12 maggio - 5 giugno)

/

/

/

/

40

99

Castelloni di S. Marco - Fontanello - Linea M. Torin della Fossetta - Cima delle Contese - Cima della Caldiera - M. Ortigara - Q. 2101 (16 giugno - 9 agosto)

2

12

/

79

280

3

M. Palo (21 agosto - 7 dicembre)

/

2

/

13

25

/

Totale anno 1916 2 14 / 92 345 102
 
1917
M. Palo (6 gennaio - 7 dicembre)

/

1

/

7

13

/

M. Ortigara (7 - 10 giugno)

5

23

/

37

347

51

M. Badenecche - Malga le Fratte (16 novembre - 7 dicembre)

2

5

14

21

67

373

Totale anno 1917 7 29 14 65 427 424
 
1918
S. Francesco (28 gennaio - 19 febbraio)

/

5

2

16

91

17

Totale anno 1918 / 5 2 16 91 17
 
RIEPILOGO GENERALE
Anno 1916

2

14

/

92

345

102

Anno 1917

7

29

14

65

427

424

Anno 1918

/

5

2

16

91

17

TOTALE GENERALE 9 48 16 173 863 543


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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
 

     
 
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