Brigata Bisagno

BRIGATA "BISAGNO"

(209° e 210° Fanteria)

Costituita il 24 marzo 1916:
il Comando di Brigata ed il 209°, già formati sin dal 4 dicembre 1915, dal deposito del 90° Fanteria; il 210°, costituito sin dal 12 dicembre 1915, dai depositi del 21°, 22° e 88° Fanteria.

ANNO 1916.

     Nei giorni 20 e 21 marzo il 209° parte da Genova e da Novi Ligure ed accantona, nei giorni successivi, tra Castions ed Orcenigo Inferiore, mentre il 210°, partito nelle stesse giornate dalle sedi di Pisa, di Massa e di Livorno, si accantona nella zona di Zoppola, di Murlis e di Ovoledo. Il 24 la "Bisagno" si costituisce a Castions, alla dipendenza della 27a divisione, ed attende, nelle località suddette, ad un intenso periodo di esercitazioni e di allenamento. Nei giorni 17 e 18 maggio, quando sugli Altipiani già ferve l'offensiva austriaca, la brigata riceve ordine di spostarsi in Val d'Astico. Parte dalla stazione di Casarsa, giunge a Chiuppano e si accantona tra Velo d'Astico, San Giorgio, Cogollo e Arsiero. I primi battaglioni che giungono hanno il compito di sostenere il ripiegamento delle divisioni 35a e 9a dall'alta Valle Posina e dall'Altopiano di Tonezza. Il 19 occupa la linea M. Aralta - Montagnola - San Rocco - Monte Cimone - Pedescala. Il 22 la "Bisagno" passa alla dipendenza della 9a divisione, che le assegna la difesa del settore Posina (riva destra dell'Astico). Caduta la difesa di M. Cimone dopo strenua resistenza del gruppo alpino che lo presidia, si impone lo sgombero della posizione di S. Rocco minacciata da tergo. I due battaglioni del 209° (I e III) che la occupano, ripiegano il 26 su Meda e Colletto Grande, mentre il 210°, schierato sulla fronte M. Rozzo Covole - pendici "inaccessibili" di M. Cengio, ha il compito di trattenere a qualunque costo il nemico, in attesa di rinforzi. Il 28 il II/209° che occupa M. Aralta è costretto a ripiegare su M. Priaforà nella quale importantissima posizione si afforza, aiutato validamente da altri riparti della brigata e del 153° fanteria, inviati in suo soccorso. Nei giorni successivi, 29 e 30, tutto il 209° viene spostato a M. Priaforà, oltre ad una compagnia del 210°, un battaglione alpini ed alcuni riparti del 49° fanteria. La difesa ad oltranza di questo caposaldo diviene assolutamente necessaria per garantire la linea di tutta la 9a divisione, e, pertanto, le truppe ivi dislocate hanno anche il compito di sbarrare la strada che da Roccolo dei Sogli sale a M. Novegno, prendendo strettissimo contatto coi riparti della 27a divisione che occupa M. Giove e M. Brazome. Ma nel pomeriggio del 29 giunge notizia che i riparti del 209°, che mantengono eroicamente il caposaldo di M. Priaforà, sono costretti ad abbandonarlo e ritirarsi su M. Novegno e M. Giove. L'eroica resistenza del II/209° su M. Aralta, merita speciale ricordo nella motivazione della medaglia d'argento al valore che verrà più tardi concessa alla Bandiera del reggimento.
     Da questa ultima posizione tentano il giorno 30, coadiuvati dal battaglione alpini M. Clapier, di riprendere la perduta posizione di M. Priaforà, ma, malgrado due attacchi valorosamente condotti, non riescono nel compito loro assegnato. Il giorno 31 il nemico attacca l'ala sinistra della 9a divisione, tra Rozzo Covole e Casara Stortime, ma viene respinto. Il mattino del 1° giugno l'attacco si ripete e si estende all'ala destra, fra Velo d'Astico e Seghe di Velo. Il nemico però è respinto ancora dai valorosi fanti del 210°, con gravissime perdite. Altri attacchi nemici, ripetuti con ostinazione nei giorni 2, 3, 4 ed 8 giugno, vengono anche nettamente respinti. Ma la pressione è formidabile, sì da richiedere una rettificazione della fronte, arretrandone il centro, fermi restando i capisaldi estremi. Pertanto alcuni riparti del 210° e del 153° vengono ad occupare una linea svolgentesi ad arco, che da M. Tre Bocchette (estrema sinistra) per Poggio Curegno, i Colletti, M. Summano, Costa Roncina, Castello di Meda, va a riattaccarsi alle pendici rocciose di M. Cengio (estrema destra). La linea precedente Rozzo Covole - Velo d'Astico - Seghe di Velo, segna la corda dell'arco della nuova e viene anch'essa mantenuta dai restanti riparti del 210° e del 153°, costituendo essa una linea avanzata da doversi abbandonare solo quando la pressione nemica dovesse continuare imponente e soverchiante. Il ripiegamento si compie nella sera stessa dell'8. Il successivo giorno 9, per concorrere all'azione che si sta svolgendo nel settore di Asiago, tutte le truppe della 9a divisione hanno l'ordine di tenere impegnato il nemico della conca d'Arsiero, eseguendo vigorose puntate offensive in direzione di S. Ubaldo ed Arsiero. Il 209°, dalle posizioni di Colletti, ove sin dal 3 giugno erasi sistemato a difesa, deve sostenere la 35a divisione che attacca M. Priaforà, mentre truppe della 20a divisione avanzano per conquistare la linea Cà della Forcella - Schiri. Nei giorni 10 ed 11 l'azione dimostrativa continua ed i riparti tutti vi spiegano la massima energia onde alleggerire la pressione nemica sugli Altipiani. Il 16, mentre il 209°, avuto il cambio ai Colletti dal 154° fanteria, si riunisce tutto a Meda e occupa la linea arretrata Poggio Curegno - Costa Roncina - M. Summano, il 210° procede ad una vigorosa puntata offensiva su Case Meneghetti, che ripete nei giorni dal 21 al 24.
     Il 25 si manifestano i primi indizi della ritirata nemica. La "Bisagno", trovate sgombre le linee nemiche, occupa senza colpo ferire Arsiero e S. Rocco e si spinge sino a M. Caviogio e al Redentore, ma trove fortemente occupati gli accessi di M. Cimone. Nei giorni successivi 29 e 30 il 209° tenta invano l'attacco di questa posizione, mentre il 210° avanza lungo la Valle Riofreddo.
     Il 4 luglio, alcuni riparti della brigata ripetono l'attacco del Cimone, mentre altri muovono, lungo il Riofreddo, all'attacco delle posizioni di Cava, di vallà e di Valle per aggirare il nemico da tergo risalendo il versante occidentale dell'altopiano di Tonezza. Ma la reazione avversaria impedisce il raggiungimento di tutti gli obbiettivi e le nostre truppe sono costrette a ripiegare sulle linee di partenza dopo aver subito non lievi perdite. Il giorno 5 si rinnovano gli attacchi anche per Val Valeza e Val Camugara, mentre riparti del 209° raggiungono q. 1230 del Cimone che devono poi abbandonare. Sulle posizioni raggiunte di M. Caviogio, Redentore, Val Riofreddo, le truppe della "Bisagno" permangono vari giorni, rafforzando la linea e premendo il nemico con continue azioni di pattuglie. La brigata, sostituita in linea dalla "Novara", si raduna, tra il 14 ed il 20, fra Velo d'Astico, Meda e Poggio Curegno. Il 23, dopo lunga e poderosa preparazione di artiglieria, la brigata Novara e il battaglione alpini Val Leogra muovono all'attacco degli accessi di M. Cimone per sboccare sull'Altopiano. Il I e II battaglione del 209° si trasferiscono a M. Caviogio ed il III sulle pendici di Redentore, a disposizione della "Novara". Gli eroici sforzi degli alpini riescono a vincere la fiera resistenza nemica: verso sera espugnano la ridotta di q. 1230 e si affermano sulla quota conquistata, malgrado i ritorni offensivi dell'avversario.
     Mentre gli alpini assalgono frontalmente il Cimone, colonne del 209° e della "Novara" operano lateralmente per Val Valeza e per Val Riofreddo. Ma nessuna di esse riesce a raggiungere gli obbiettivi. Necessita pertanto attaccare di viva forza q. 1217, ove il nemico si è ritirato: una volta superatala e sboccati sull'Altopiano, sarà possibile, operando di concerto con le colonne laterali, allargare la fronte d'attacco. Il 29, dopo conveniente preparazione di artiglieria, si lanciano le truppe all'attacco della q. 1217, mentre da Val Valeza e Val Riofreddo si tenta con ogni sforzo di coadiuvare, con azioni a fondo e dimostrative, l'attacco della quota suddetta. Ma le munite difese accessorie nemiche impediscono ogni progresso. Il 28 un battaglione del 210° viene inviato a Redentore, di rincalzo al 209°. Il 31 l'avversario attacca fortemente le nostre posizioni, ma viene respinto dai fanti della "Bisagno", della "Novara" e dagli alpini.
     Il 1° agosto il comando della brigata, l'intero 210° ed il III/209°, sostituiti dalla brigata Sele, si trasferiscono fra Centrale, Grumolo e Zugliano, a disposizione del comando della 1a armata, mentre il I e II/209° rimangono, sino al 7, con la "Novara" nelle posizioni del Caviogio, del Cimone e di Malga Pierini. L'8 anche questi due battaglioni si riuniscono alla brigata che attende, nelle anzidette località, al suo riordinamento.
     Le perdite subite dalla "Bisagno", durante tutto il periodo dal 15 maggio al 31 luglio, sono ingentissime: esse ammontano a 70 ufficiali e 2789 uomini di truppa.
     Tra il 12 e il 13 agosto essa si trasferisce sull'altopiano di Asiago. Giunta a Campiello sostituisce la "Padova" nella linea Cima Ardè - Le Fratte - torrente Ghelpach, passando alla dipendenza della 30a divisione. Rimane in linea sino al 15 ottobre senza partecipare al alcuna azione; il 16 scende a riposo nella zona Malga Cava - Campiello - Val di Gevano.
     Il 26 ottobre la "Bisagno" sostituisce, nella linea di prima resistenza e di vigilanza, sulle due rive della Val d'Assa, la brigata Forlì. Il 209° occupa la riva sinistra dell'Assa, da M. Viscali a Le Fratte e Cima Ardè; il 210° la riva destra, da M. Viscali alla strada di Canove - Roana e da Canove a Camporovere. In queste linee la "Bisagno" rimane sino al 21 novembre, per passare in quel giorno a riposo sempre nella zona Malga Cava - Campiello - Val di Gevano. Il 22 riceve ordine di trasferirsi, per ferrovia, nella zona Carsica. Parte nei giorni 24 e 25, giunge a Vicenza e prosegue, sempre per ferrovia, per S. Maria la Longa. Qui giunta nei giorni 27 e 28, si accantona a S. Stefano, passando alla dipendenza della 45a divisione.
     In questa località la brigata passa il resto dell'anno in continue istruzioni.  

ANNO 1917.

      Sino al 4 gennaio la "Bisagno" rimane a S. Stefano; il 5 parte per Chiopris (4a divisione); prosegue il 6 per Sagrado distaccando due battaglioni nel Vallone: uno a Vizintini, l'altro a Devetaki. Il 17 la brigata, tutta riunita, sostituisce in 1a linea, nel settore Dosso Faiti - Castagnevizza, la "Barletta", assumendo la fronte compresa tra il bivio ovest di q. 229 - q. 285 - pendici nord di q. 309, mentre i due comandi di reggimento occupano rispettivamente le doline "Edera" e "Castagno". Il 18 gennaio il tentativo di offensiva del nemico dal Faiti al mare, iniziatosi con lancio di gas asfissianti e violentissimo bombardamento, trova la "Bisagno" ferma al suo posto. Essa sventa tutti gli attacchi nemici iniziatisi verso sera.
     L'attacco è ripetuto, fulmineo, il giorno 29: il nemico riesce a penetrare in qualche elemento di trincea, facendo prigioniero una parte del presidio, ma il pronto accorrere dei rincalzi lo obbliga a ritirarsi.
     Nei giorni dal 6 all'8 febbraio, la brigata viene sostituita in linea dalla "Brescia" e parte per la zona di riposo, dislocandosi tra S. Maria la Longa, Sagrado e Vizintini. Dal 4 al 6 marzo torna a presidiare la prima linea, assumendo la solita fronte. L'8 respinge nettamente un attacco nemico in forze, ed il 12, con ardita azione di pattuglia, occupa un posto avanzato facendone prigionieri i difensori. Dal 20 al 22 torna a riposo a Sagrado, distaccando alcuni battaglioni per lavori a Devetaki e Vizintini. Fino al 4 maggio la brigata alterna turni di riposo e di linea, mantenendo la sua consueta attività aggressiva con frequenti colpi di mano, fra i quali degno di rilievo quello compiuto il 18 aprile contro il posto nemico N° 1 che viene occupato con la cattura dei difensori.
     La 10a battaglia dell'Isonzo trova la "Bisagno" ancora schierato nel solito settore. Il 14 maggio cede una parte della sua fronte alla "Barletta" ed inizia, da essa coadiuvata, una energica azione dimostrativa. Alle ore 12 un battaglione (II/210°) attacca da sud le posizioni nemiche di q. 363. Giunto sulle trincee avversarie è preso sotto il fuoco di mitragliatrici e pezzi da montagna. Arrestato in tal modo nel suo mirabile slancio, il battaglione, ridotto a pochissimi uomini, è costretto a rientrare nella linea di partenza.
     Dal 15 al 22 le truppe, con assiduo lavoro, riattano le difese distrutte, malgrado l'incessante fuoco di artiglieria.
     Il 23 la brigata passa alla dipendenza tattica della 28a divisione e ripete l'azione sospesa il giorno 14. Tre suoi battaglioni, coadiuvati da uno della "Pallanza", muovono all'attacco, e, benchè fatti segno a fuoco d'interdizione, con slancio ammirevole riescono a penetrare nella trincea avversaria prendendovi numerosi prigionieri e largo bottino di armi e munizioni. La sera dello stesso giorno, causa i violenti contrattacchi nemici, sono costretti a rientrare nella linea di partenza. I battaglioni, che hanno preso parte all'azione, vengono mandati a Sagrado per riordinarsi, mentre in linea sono sostituiti da riparti della brigata Parma. Il 24, tutta la "Bisagno" viene inviata a Sagrado a riposo (4a divisione). Essa, dal 14 al 24 maggio, ha perduto 66 ufficiali e 1848 uomini di truppa. Il 26, passata di nuovo alla dipendenza della 28a divisione, si trasferisce tra Jalmicco e Visco.
     Il 4 giugno, in autocarri, viene trasportata a Ferleti. Quivi, comando di brigata e 209°, passano a disposizione della 20a divisione e il 210° alla dipendenza del 16a. Il giorno 5 tutta la brigata è in linea nel settore Sablici - ponte di S. Giovanni, e propriamente a q. 144, q. 146 e q. 100. In questo settore il nemico, con assalti continui, era riuscito a strapparci parte dei vantaggi conseguiti nella nostra offensiva del maggio. Nello stesso giorno 5 il 209°, coadiuvato da altri riparti, muove tre volte all'attacco delle posizioni perdute, ma il violento fuoco nemico cagiona ingenti perdite ed impedisce ogni avanzata.
     In questa sola giornata la "Bisagno" perde 16 ufficiali e 626 uomini di truppa. Il 12, il comando di brigata ed il 209° si trasferiscono a Selz e S. Valentino ed il 16 a Rivignano. Il 210° rimane in linea sino al 18, poi si trasferisce nella zona fra Teor - Campomolle - Driolassa. Tutta la brigata così dislocata passa, prima alla dipendenza della 28a divisione, poi a quella della 16a.
     L'8 e 9 luglio parte per Ponzano Veneto e Vascon e si accantona fra Paderno - Merlengo - Lovadina - Breda di Piave - Saltore - Vacil (2a divisione). In questa zona attende al suo riordinamento sino al 10 - 11 agosto, nei quali giorni si trasferisce, per via ordinaria e per ferrovia, a Visco indi a Biasiol, ove accantona. Il 18 si trova schierata nel settore di Selo e propriamente nei trinceramenti di 2a linea tra Palichisce - Vizintini - Ferleti - Oppacchiasella. Il 20 si sposta a q. 158 (Colle Nero), il giorno successivo nelle trincee di q. 208 sud e di q. 208 nord ed il 23 sostituisce la brigata Granatieri nel tratto di linea fra la Cappelletta di Selo, il Vallone di Brestovizza e l'acquedotto ad ovest di q. 241.
     Nelle notti sul 31 agosto e 1° settembre la "Bisagno" è rilevata dalla "Catania"; il 210° occupa la 2a linea, nelle trincee del Colle Nero, mentre il comando di brigata ed il 209° scendono a Soleschiano (61a divisione). Il 5 il 210° si sposta nelle caverne del Vallone, presso Bonetti, ed il 209° nella zona compresa tra Nad Bregom e Nova Vas (20a divisione). Nella notte dello stesso giorno 5, il 209° ed il I/210° sostituiscono la "Pistoia" nella linea delle doline Platz - Bauer - Bild - Caverne e Garibaldi, mentre il II e III/210° si spostano nelle trincee e doline a sud di Lukatic, quali riserva di corpo d'armata. In queste località la brigata costruisce robuste difese e respinge ogni ritorno offensivo del nemico.
     Il 28 settembre, sostituita in linea dalla "Barletta", raggiunge per via ordinaria Redipuglia, indi, in autocarri, la zona tra Palmanova e Bagnaria Arsa (63a divisione), ed il 3 ottobre alloggia, tutta riunita, nei pressi di S. Maria la Longa.
     Il 25 ottobre, in seguito agli avvenimenti provocati dall'offensiva austro-tedesca, si sposta a Nimis (21a divisione); il 26 si schiera in difesa su M. Cavallo - M. Janer (34a divisione), per proteggere la ritirata del IV corpo d'armata. Il 27 ripiega ancora su Nimis ed Attimis e giunge a Tarcento il 28. Quivi il 209° prende posizione sulla riva destra del Torre, dal ponte di Tarcento al ponte di Molinis, mentre il 210° viene inviato a M. Stella in rinforzo del 9° bersaglieri. Il 29 tutta la brigata ripiega su S. Giorgio, occupando la fronte S. Giorgio - S. Tommaso, e poi, il giorno successivo, quella di q. 231 - Borgo Pozzo - Borgo Repudio. Arriva il 30 al Tagliamento, passandolo al ponte di Pinzano (21a divisione). Il 31 prosegue per Travesio e Toppo: nei giorni seguenti continua la marcia, ed il 4 novembre, per S. Leonardo e Nogaredo, giunge a Fiaschetti occupando le posizioni del Colle M. Croce e del Colle di Ferro. Il 5 la "Bisagno" passa il Piave al ponte della Priula ed è assegnata alla 50a divisione. Giunge verso sera a Camalò, il 6 ad Istrana, il 7 a Camposampiero e l'8 a Piazzola sul Brenta (Fornace), tornando alla dipendenza della 21a divisione.
     Dopo qualche giorno di riposo, riprende la marcia faticosa; il 12 novembre è a Cervarese S. Croce, il 13 fra Monterosso ed Albano Bagni ed il 15 a Guizza, nei pressi di Padova, passando a far parte prima della 13a, poi della 47a ed infine della 33a divisione. Nei giorni successivi si disloca tra Montemerlo - S. Marco - Creola e Saccolongo ed in queste località attende alla sua riorganizzazione. Durante il tormentoso periodo del ripiegamento la brigata ha perduto 24 ufficiali e 890 uomini di truppa.
     Il 2 dicembre tutta la 33a divisione si sposta, per via ordinaria, sull'altopiano di Asiago, ove giunge il 9, passando per Pontevigodarzere, Noale, Badoere, Camposampiero, Gazzo e Dueville. Il 10 è già in linea tra M. Bertiaga e Montagna Nuova, al posto della "Piemonte", ed in questo settore rimane sino alla fine dell'anno, alternandovi i suoi riparti. Il 31 dicembre la "Bisagno" passa alla dipendenza della 2a divisione.    

ANNO 1918.

     Il 28 gennaio, la brigata, tornata alle dipendenze della 33a divisione, occupa le trincee di Cima Echar - Costalunga - Busa del Termine. Quattro battaglioni sono messi a disposizione della 4a brigata bersaglieri: uno opera con la brigata Sassari (III/209°), mentre gli altri tre sono di riserva alla 2a e 33a divisione. Il 29 un attacco nemico in forze, obbliga la nostra ala destra a ripiegare, per breve tratto, da M. Valbella. I e II/209° si lanciano con ardimento al contrattacco, ricacciano l'avversario catturandogli armi e materiale, e riconquistano parte delle perdute posizioni. Ritorni offensivi avversari vengono annientati con valore e tenacia dai riparti della "Bisagno", ormai saldamente rafforzatisi sulla riconquistata Cima Valbella.
     Il 31, proseguendo nell'azione, il II/209° raggiunge Casere Melaghetto, ma verso sera è costretto a ripiegare sulla linea di partenza. Il 3 e 4 febbraio i riparti della "Bisagno" lasciano la prima linea e si dislocano in posizione arretrata fra M. Melago e Busa del Termine (7a divisione). Il 13, costituendo la brigata massa di manovra del XXV corpo d'armata, si sposta in prossimità di Cima Echar e di q. 1341 di Costalunga.
     Dal 2 al 6 marzo viene ritirata dalla linea e inviata a riposo a Vittarolo e S. Caterina di Lusiana (33a divisione). Il 15 si trasferisce a Valrovina, il 16 tra Loria e Cusinati, il 23 tra Fratte e S. Anna Morosina ed il 27 a Vigodarzere, ove attende ad istruzioni varie. Il 2 giugno inizia il trasferimento verso il Sile, nei pressi di Scorzè, ove giunge, per Pionca - Mellaredo - Salzano - Noale, il giorno 7. Si accampa nella zona Gardigiano - Ghetto - Peseggia, riprendendo alacremente il periodo d'istruzione interrotto. Il 15, all'inizio della battaglia del Piave, si sposta nella zona di Roncade e S. Cipriano (53a divisione) ed il 16 tra Vallio e Caseria per sostituire la "Jonio" nelle linee fra il caposaldo delle Fornaci di Monastier, Meolo ed il caposaldo di Monastier. Vengono inoltre occupate, da riparti della brigata, C. Nini, C. Pisani, Ville Berengan e Madonna di Vallio. Il 17 passa di nuovo alla dipendenza della 33a divisione, ma dopo poche ore viene improvvisamente chiamata ad agire, in condizioni difficili, nel settore del XXIII corpo d'armata per sferrare un contrattacco dalla fronte C. Malipiero - C. Bellesine - C. di Rosa contro la linea del Fosso Gorgazzo, mentre altri riparti debbono operare in modo analogo dalla fronte Losson - Gorghetto verso la linea dei capisaldi Capo d'Argine - Osteria Fossalta e Croce, allo scopo di arrestare l'invasione nemica e riconquistare il terreno perduto. Dopo dura e sanguinosa lotta durata tre giorni, la "Bisagno", rinforzata dal 1° battaglione Czeco - Slovacco, dal IV gruppo ciclisti, dal 226° fanteria e da altri riparti, riesce ad arginare ed a respingere l'invasione degli Austriaci, nel tratto di sua maggiore penetrazione, infliggendo loro rilevanti perdite.
     Il 20 giugno la brigata Sassari ed il III/209° riconquistano e difendono eroicamente il caposaldo di Losson che il nemico era riuscito a strapparci nel mattino dello stesso giorno 20, dopo intensa preparazione d'artiglieria. Le perdite subite dalla "Bisagno" in questi quattro giorni di lotta ammontano a 34 ufficiali e 919 uomini di truppa. I suoi riparti, per il brillante risultato conseguito, ottennero l'onore della citazione sui bollettini di guerra del Comando Supremo del 20 e 21 giugno.
     Nei giorni successivi la brigata, tornata alla dipendenza della 33a divisione, si trasferisce nella zona di Losson ed in quella a sud-est di Meolo. Ivi permane, quale riserva divisionale, sino al 1° luglio e attende al suo riordinamento. La sera del 2 luglio, messa a disposizione della 54a divisione, raggiunge, parte per via ordinaria, parte su autocarri, Croce di Fossalta. Essa è destinata ad operare nel delta del Piave, sulla fronte Intestadura - Capo Sile dove urge ristabilire la critica situazione causata da infiltrazioni nemiche avvenute tra Piave nuovo e Piave vecchio.
     A disposizione della "Bisagno" vengono messi i seguenti riparti: brigata Granatieri, 153° fanteria, 3° raggruppamento bersaglieri ciclisti. Il giorno 3 si procede alla rettifica della linea della fronte La Trezza - C. Del Negro - C. del Bosco - Casoni - C. Brasi Zuliani. Il terreno acquitrinoso, seminato di nidi di mitragliatrici, rende lenta l'avanzata. L'artiglieria nemica apre contemporaneamente violento fuoco, prendendo di fianco e da tergo i riparti impegnati, contribuendo a rendere ancora più difficile l'azione. Il III/209°, decimato, si arresta davanti a C. Gradenigo e così pure il I/209° operante sulla destra. Necessita chiudere gl'intervalli ancora esistenti tra riparto e riparto, operazione che viene compiuta malgrado ogni difficoltà, nel mattino stesso del 3. Nel pomeriggio viene ripresa l'avanzata su tutta la fronte, ma la resistenza nemica è formidabile, pur tuttavia si riesce a conseguire qualche vantaggio, saldamente mantenuto. Giunti, a rinforzo, due riparti ed una compagnia d'assalto, l'azione viene ripresa nella notte sul 4, essa ha poi pieno svolgimento nel mattino seguente, riuscendo, malgrado rilevanti perdite, a fare avanzare la linea di qualche centinaio di metri.
     Nel settore sud, il III/210°, coadiuvato da altri riparti, riesce, nel pomeriggio, con fulmineo colpo di mano, ad impossessarsi del caposaldo di C. Bosco, e più tardi, puntando sul Colle dell'Orso e C. Colombera, sorprende un comando di reggimento nemico, catturandovi qualche centinaio di prigionieri, tra i quali diversi ufficiali. Il nemico contrattacca in forze, e riprende, dopo tenace lotta, C. Bosco, costringendo i nostri ad indietreggiare sino alla linea di partenza.
     Nella notte sul 5 l'avversario pronuncia forte contrattacco su tutta la fronte, ma è arrestato dal tempestivo intervento delle nostre artiglierie e dalla pronta reazione di tutti i riparti. Il giorno 5, mentre si predispone l'attacco dei capisaldi di C. Bosco e di La Trezza, nostre pattuglie ardite constatano la diminuita resistenza nemica, ciò che fa prevedere un possibile ripiegamento. Viene in seguito confermata la ritirata dell'avversario oltre il Piave nuovo, iniziatasi fin dalla mezzanotte precedente. Il mattino del 6, occupato di sbalzo il caposaldo di C. Bosco, tutta la linea riprende l'avanzata vittoriosa sino a congiungersi con le truppe della 4a divisione provenienti da Cortellazzo e da Cavazuccherina. Viene in tal modo liberato l'intero territorio compreso nel delta del Piave. Dal 2 al 7 luglio la valorosa brigata ha perduto 9 ufficiali e 363 uomini di truppa.
     Nelle posizioni di Osteria - Passo del Palazzetto - C. Bergamo e di Porte di Taglio - C. Gradenigo, la "Bisagno" permane, vigile, sino al 14 - 15 luglio. A quella data viene ritirata dalla linea ed inviata nei pressi di Pralungo e Roncade, tornando alla dipendenza della 33a divisione. Nei giorni 19 - 20 si trasferisce nei pressi di Mestre, e precisamente nella zona fra Rossignago - Martellago - Chirignago e Zelarino. Quivi trascorre il meritato riposo ed attende al suo riordinamento.
     Tra il 31 agosto e il 1° settembre la "Bisagno" si sposta, per ferrovia, nella zona tra S. Pietro in Gù - Gazzo - Grantorto - Ospitale di Brenta, proseguendo attivamente il periodo di esercitazioni iniziato nelle precedenti località. Il 9 ottobre nuovo spostamento nella zona S. Martino - Castel di Godego e poi, il 12, tra Padernello e Musano. L'inizio della battaglia di Vittorio Veneto trova la "Bisagno" dislocata nei pressi di Paderno.
     Nei giorni 27 - 28 ottobre passa il Piave presso Palazzon portandosi tra C. Tonon - C. Ancillotto - pressi della stazione di Susegana - Molino Zanardo. Proseguendo l'avanzata, occupa la stazione di Susegana facendovi numerosi prigionieri e conquistando copioso materiale di guerra. Il 29 occupa Granze e, coadiuvata dalla "Sassari", muove all'attacco di Conegliano, ove, malgrado la forte resistenza nemica, penetra nella notte. Il 30 la brigata muove in direzione di Piano del Cansiglio ove giunge il 31, dopo avere infranto serie resistenze nemiche a Pian di Spina e Farra. Il 1° novembre ha per nuovo obbiettivo Spilimbergo. Muove pertanto verso Cordignano, passa la Livenza il 2 e nella sera di quel giorno entra in Rovereto in Piano. Il 3 passa il Cellina ed il Meduna e giunge a notte inoltrata a Tesio e Tauriano ove sosta.
     In queste località, il giorno 4, la raggiunge la comunicazione dell'armistizio "Badoglio".
     Per il tenace valore, dimostrato nei combattimenti cui la brigata prese parte dal maggio 1916 al novembre 1918, le sue gloriose Bandiere furono decorate di medaglia d'argento al valor militare.
 

RICOMPENSE.

MEDAGLIA D'ARGENTO.

 Alla Bandiera del 209° Reggimento Fanteria:

      “Per le brillanti prove di valore e di saldezza date durante la guerra, e l'abnegazione e l'audacia dimostrate nei cimenti di asprissime giornate di battaglia, offrendo alla vittoria un largo e generoso olocausto di sangue. (Val d'Astico, maggio 1916; Val Riofreddo - M. Cimone  di Arsiero, giugno - agosto 1916; Castagnevizza - Flondar, maggio - giugno 1917; M. Valbella, gennaio 1918; Losson e Basso Piave, giugno - luglio 1918; Vittorio Veneto, ottobre - novembre 1918). - Il suo 2° battaglione di distinse in modo speciale il 29 maggio 1916 a M. Aralta".

(Boll. Uff., anno 1920, disp. 47).

Alla Bandiera del 210° Reggimento Fanteria:
     “Per le brillanti prove di valore e di saldezza date durante la guerra, e l'abnegazione e l'audacia dimostrate nei cimenti di asprissime giornate di battaglia, offrendo alla vittoria un largo e generoso olocausto di sangue. (Val d'Astico, maggio 1916; Val Riofreddo - M. Cimone  di Arsiero, giugno - agosto 1916; Castagnevizza - Flondar, maggio - giugno 1917; M. Valbella, gennaio 1918; Losson e Basso Piave, giugno - luglio 1918; Vittorio Veneto, ottobre - novembre 1918)".

(Boll. Uff., anno 1920, disp. 47).

CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.

BOLLETTINO DI GUERRA N. 1122 ( 20 giugno 1918, ore 13).

     "Sul Montello e lungo il Piave la battaglia continua aspra e senza tregua.
     Nella serata di ieri abbiamo ricacciato il nemico a nord della ferrovia di Montebelluna e fatta indietreggiare alquanto la sua intiera fronte d'attacco verso il saliente nord - est del Montello catturando 1226 prigionieri e numerose mitragliatrici.
     Lungo il Piave la lotta, condotta dal nemico con decisione ed ardimento e sostenuta dai nostri con grande tenacia e grande bravura, fluttua accanita sulle prime linee. L'avversario nel pomeriggio di ieri, lanciando all'attacco truppe fresche e numerose, era riuscito in un primo tempo a guadagnare alquanto terreno di fronte a Zenson, ma prontamente contenuto fu poscia costretto ad arretrare dai nostri rincalzi subito accorsi.
     Le nostre truppe, con energici contrattacchi parziali, riuscirono a ridurre fortemente il settore di lotta ad occidente di S. Donà. 513 prigionieri restarono nelle nostre mani.
     Riparti czeco-slovacchi hanno dato valorosamente il primo tributo di sangue al trionfo dei generosi principi di libertà e di indipendenza pei quali combattono al nostro fianco.
     La 25a divisione di fanteria in cinque giorni continui di glorioso combattimento e la Brigata Bisagno (209° - 210°) nei ripetuti contrattacchi di ieri hanno potuto far rifulgere intero il loro provato valore.
     Dall'alba al tramonto, attivissimi nella caccia, nello sbarrare al nemico il cielo delle nostre linee e nel concorso d'osservazione alle armi sorelle, arditissimi nei bombardamenti e nei mitragliamenti di bassa quota, gli aviatori nostri ed alleati e gli idrovolanti della R. Marina hanno portato alla battaglia il loro concorso ininterrotto ed efficace, 14 velivoli nemici vennero abbattuti.
     Su tutta la fronte i palloni osservatori hanno dato utilissima e coraggiosa cooperazione.
     Sull'altopiano di Asiago, riparti francesi con riuscita sorpresa tolsero al nemico le posizioni di Bertigo e Pennar catturandovi 102 prigionieri; truppe nostre completarono la riconquista del M. Costalunga facendovi un altro centinaio di prigionieri. Attacchi nemici a M. Corno vennero respinti.

                                                                                                                 Generale DIAZ.      

BOLLETTINO DI GUERRA N. 1123 ( 21 giugno 1918, ore 13).

      "Sul Montello nella giornata di ieri la pressione avversaria è continuata forte ma venne ovunque contenuta dalle nostre truppe che, contrattaccando, riguadagnarono terreno. Tentativi nemici d’avanzata verso occidente e verso sud animarono particolarmente la lotta ad oriente della linea Casa Gheller - Bavaria e nei pressi della stazione di Nervesa.
     La brigata Pisa (29° e 30°) avanzando con ammirevole slancio catturò 400 prigionieri, molte mitragliatrici e ritolse intatte al nemico due nostre batterie di medio calibro prontamente rimesse in azione contro l’avversario.
     Sul Piave la lotta si è concentrata in alcuni settori.
     Ad ovest di Candelù un attacco nemico venne respinto.
     Più a sud, di fronte a Fagaré e Zenson, la nostra azione controffensiva iniziata la notte sul 20 ha proseguito irresistibile e ci ha riportati sulle posizioni del giorno precedente. Il nemico subì perdite pari alla sua strenua resistenza; parecchie centinaia di prigionieri restarono nelle nostre mani.
     Nella zona ad occidente di S. Donà l’avversario tentò una forte azione contro Losson. Arrestato una prima volta dal nostro fuoco rinnovò invano per ben quattro volte l’attacco, finché esausto dalle perdite eccezionalmente gravi subite dovè cedere di fronte all’incrollabile valore del sardi della brigata Sassari (151°-152°), validamente coadiuvati dal II battaglione del 209° fanteria (brigata Bisagno) e dal IX battaglione bersaglieri ciclisti.
     A nord di Cortellazzo nostri reparti di marinai e bersaglieri gareggiando in ardimento irruppero nelle linee nemiche catturandovi 200 prigionieri e mantenendole poscia in loro saldo possesso. A Cavazuccherina ampliammo la testa di ponte.
     Il numero dei prigionieri finora accertati dall’inizio della battaglia ad oggi supera i 12.000.
     Nella lotta che da più giorni si combatte sull’aspro terreno del Montello si sono particolarmente distinte, oltre la brigata Pisa, le brigate di fanteria Aosta (5°- 6°) e Mantova (113°-114°); i reggimenti di fanteria 68° (brigata Palermo), 215° (brigata Tevere), 270° (brigata Aquila); il XXVI e XXVII riparto d’assalto e il LXXIX battaglione zappatori che combattendo a fianco della fanteria confermò ancora una volta lo spirito di sacrificio ed il valore dell’ arma del genio.
     Squadroni dei lancieri di Milano (7°) e di Vittorio Emanuele II (10°) intervenendo arditi e decisi nella lotta ad occidente di Zenson per arrestarvi il tentativo di sfondamento nemico del giorno 19, hanno aggiunto una nuova pagina alla storia gloriosa dei loro reggimenti e dell’arma di cavalleria.
     L’aviazione, malgrado le avverse condizioni atmosferiche, svolse ieri la consueta attività. Undici velivoli nemici vennero abbattuti.
     Per la prima volta gli aviatori nostri ed alleati ebbero a compagni di bravura piloti americani che, appena giunti sulla nostra fronte, hanno voluto partecipare alla battaglia.
     Il valoroso maggiore Baracca, che aveva raggiunto la sua 34° vittoria aerea, il giorno 19 corrente non ha più fatto ritorno da un eroico volo di guerra".
                                                                                                                                      Generale DIAZ.
 
UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA.
Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte
209° Reggimento Fanteria.
1 Maggiore Alessio Giacinto Roma Val Riofreddo 04-07-1916
2 Capitano Boeri Pietro Serravalle delle Langhe M. Giove 02-06-1916
3 Id. Mariscotti Umberto Acqui Castagnevizza 12-04-1917
4 Id. Podestà Giuseppe Genova Casa Gradenigo 19-06-1918
5 Tenente Adinolfi dr. Giulio (med.) Eboli Corite, Carso 10-09-1917
6 Id. Giannazza Ettore Milano Losson di Piave 18-06-1918
7 Id. Gorli Umberto Como Id. 17-06-1918
8 Id. Panero Francesco Brà Loquizza 17-05-1917
9 Id. Ragionieri Pietro Firenze Castagnevizza 23-05-1917
10 Id. Simonini Dino Budrio Id.
11 Id. Ugolotti Alberto Castellazzo Bormida Casa Gradenigo 19-06-1918
12 S. Ten. Arena Vito Villabate Castagnevizza 20-05-1917
13 Id. Brandolin D'Adda Brandolino (deputato al parlamento) Cordignano Osp. d. c. 08, 28-06-1916
14 Id. Caberletti Pietro Legnago Castagnevizza 23-05-1917
15 Id. Ciarletta Giuseppe Scanno Selo, Carso 26-08-1917
16 Id. De Giorgi Giorgio Lecce Losson di Piave 23-06-1918
17 Id. Della Giustina Luigi Quinto al Mare Castagnevizza 29-01-1917
18 Id. D'Orso Antonio Napoli Selo, Carso 25-08-1917
19 Id. Ferrara Enrico Castrovillari Id.
20 Id. Galbiati Guido Milano M. Giove 06-06-1916
21 Id. Manfredini Aldo Reggio Emilia Id. 02-06-1916
22 Id. Rizzo Virgilio Taormina Osp. d. c. 165, 30-01-1918
23 Id. Scavo Antonio Carini Casa Gradenigo 19-06-1918
24 Id. Serra Gaetano Genova 5a Amb. Chir. d'Arm. 20-06-1918
25 Id. Torriglia Cesare Castellazzo Bormida Casa Gradenigo 19-06-1918
26 Id. Toso Agostino Sestri Levante Losson di Piave 21-06-1918
27 Aspir. Amadio Olindo Firenze Castagnevizza 12-03-1917
28 Id. Coen Abramo Nino Alessandria d'Egitto Pedescala 04-07-1916
29 Id. Della Chiave Gerolamo Treviso M. Curione 04-07-1916
Ufficiali morti per malattia.
1 S. Ten. Pellas Luigi Lucca Osp. Civ. Padova (Per ferita d'arma da fuoco accidentale). 21-05-1918
210° Reggimento Fanteria.
1 Colonn. Boretti Lodovico Milano Selo, Carso 24-08-1917
2 Maggiore Coturri Giovanni Genova Osp. d. c. 165, 02-02-1918
3 Capitano Ferrero Pietro Torino M. Valbella 02-02-1918
4 Id. Matucci Felice San Ginesio Id. 31-01-1918
5 Id. Veggian Virgilio Vicenza M. Cimone 27-06-1916
6 Tenente Bernetti Aldo Firenze 4a Sez. Sanità 11-05-1917
7 Id. Canzano Alfio (disp.) Girgenti Castagnevizza 23-05-1917
8 Id. Cesarano Carlo (disp.) Barano d'Ischia Id. 14-05-1917
9 Id. Fracassi Sante Arezzo Id. 23-05-1917
10 Id. Manna Stanislao Soccavo M. Valbella 31-01-1918
11 Id. Mazucchi Carlo Lodi Osp. d. c. 053 16-06-1917
12 Id. Puligheddu Francesco Oliena Nervesa 29-10-1918
13 Id. Varvaro dr. Corrado (med.) Palermo Chiesanuova Basso Piave 08-07-1918
14 S. Ten. *Bocconi Cristoforo Prato in Toscana Velo d'Astico 11-08-1916
15 Id. Costanza Rocco Castelvetrano Castagnevizza 23-05-1917
16 Id. *Ferrini Elvio Portoferraio 7a Amb. Chir. d'Arm. 26-05-1917
17 Id. Lanfredi Luigi Alassio Osp. Civ. di Casalpusterlengo (per annegamento) 15-07-1918
18 Id. Moro Luigi Genova 79a Sez. San. 04-07-1918
19 Id. Olivieri Andrea Carrara 7a Amb. Chir. d'Arm. 17-05-1917
20 Id. Roberti Pietro Petescia Nervesa 29-10-1918
21 Id. Sapere Ezio Roma Scatolari 05-07-1916
22 Id. *Torchi Giovanni Bologna Osp. Chir. C. R. I. Città di Milano 28-03-1918
23 Id. Torelli Mario Napoli S. Ubaldo 09-06-1916
24 Aspir. Lucchesini Alberto Pisa Castagnevizza 14-05-1917
25 Id. Montalcino Cesare Alessandria d'Egitto Case Meneghetti 23-06-1916
Ufficiali morti per malattia.
1 Maggiore Rodellono Giovanni Battista Chieri Osp. d. c. 004, 26-12-1916
2 Aspir. Mineo Gioacchino Favignana In prigionia 03-10-1918
    

MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO.

209° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 23 - Truppa, n. 31.

210° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 10 - Truppa, n. 11.

MEDAGLIA DI BRONZO.

209° Regg. Fanteria, n. 76 - 210° Regg. Fanteria, n. 51.

COMANDANTI DELLA BRIGATA.

Col. brig. DI GIORGIO Antonino, dal 1° aprile al 27 agosto 1916.
Col. brig. BARCO Lorenzo, dal 28 agosto al 26 settembre 1916.
Col. Brig. PIZZONI Paolo, dal 27 settembre 1916 al 6 luglio 1917.
Col. brig. POGGI Guido, dal 12 luglio al 1° dicembre 1917.
Col. brig. BARBIERI Giuseppe, dal 2 dicembre 1917 al termine della guerra.

COMANDANTI DEL 209° REGGIMENTO FANTERIA.

Colonnello BRUNO Costantino, dal 20 al 31 marzo 1916. 
Colonnello DALLANOCE Aldo, dal 3 aprile al 26 giugno 1916 (ferito).
Colonnello FIORI Adolfo, dal 4 luglio 1916 al 26 ottobre 1917.
Colonnello ROSSI Alberto, dal 27 al 30 ottobre 1917 (ferito).
Ten. Colonnello APROSIO Giovanni, dal 22 al 23 novembre 1917.
Colonnello SPALVIERI Cesare, dal 27 novembre al 27 dicembre 1917.
Colonnello CASTELLI Riccardo, dal 28 dicembre 1917 al 3 maggio 1918.
Colonnello GALVAGNO Giacomo, dal 4 al 26 maggio 1918.
Colonnello GASTALDI Bartolomeo, dal 27 maggio al 3 ottobre 1918.
Colonnello TOGNI Francesco, dal 5 ottobre 1918 al termine della guerra.   

COMANDANTI DEL 210° REGGIMENTO FANTERIA.

Colonnello FRASSINETTI Romeo, dal 20 marzo all'11 giugno 1916.
Colonnello BORETTI Ludovico, dal 16 giugno 1916 al 15 aprile 1917.
Ten. Colonnello SANNITI Casto, dal 16 aprile all'11 giugno 1917.
Ten. Colonnello MARELLI Guglielmo, dal 12 giugno all'11 luglio 1917.
Colonnello BORETTI Ludovico, dal 12 luglio al 24 agosto 1917 (caduto sul campo).
Ten. Colonnello PALMISANI Francesco, dal 25 al 27 agosto 1917.
Ten. Colonnello ANGIONO Alessandro, dal 28 agosto al 9 settembre 1917.
Colonnello PALMISANI Francesco, dal 10 settembre 1917 al 20 maggio 1918.
Colonnello TEGGIA DROGHI Ernesto, dal 21 maggio 1918 al termine della guerra.

 
 
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE.
209° REGGIMENTO FANTERIA
I° battaglione.
Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione Annotazioni
Maggiore Dei Garimeno 20/03/16 30/05/16 Ferito.
Capitano Alessio Giacinto 10/06/16 04/07/16 Caduto sul campo.
Id. Podestà Giuseppe 05/07/16 ....1916  
Id. Vetromile Guglielmo .....1916 04/06/17  
Id. Bucalossi Lorenzo 05/06/17 24/08/17  
Id. Gaia Agostino 25/08/17 .....1917  
Ten. Col. Carrara Pier Luigi 27/01/18 ...05/18  
Maggiore Sambri Primo 03/08/1918 30/08/1918  
Capitano Medici Giov. Battista 31/08/18 ...11/18  
II° battaglione.
Maggiore De Lorenzo Aurelio 20/03/16 ...1916  
Capitano Cerboneschi Cerbonesco ....1916 29/05/16 Ferito.
Maggiore Angrigliani Fario Aleardo 30/05/16 ........  
Tenente Del Monte Giovanni 25/05/17 13/07/17  
Capitano Fabbrini Bernardino 14/07/17 20/08/17  
Maggiore Pelli Nicolò 21/08/17 22/10/17  
Capitano Peano Umberto 23/10/17 10/12/17  
Maggiore Nicolini Salvatore 11/12/17 31/01/18  
Capitano Podestà Giuseppe 01/02/18 01/05/18  
Maggiore Rossoni Achille 02/05/18 10/08/18  
Capitano Del Monte Giovanni 11/08/18 15/10/18  
Maggiore Gay Giovanni 16/10/18 al termine della guerra.  
III° battaglione.
Maggiore Giannitrapani Carlo 20/03/16 26/06/16  
Capitano Marescotti Umberto 27/06/16 03/07/16  
Maggiore Giannitrapani Carlo 04/07/16 .........  
Tenente Siragusa Roberto 24/05/17 30/05/17  
Maggiore Milano Filippo 31/05/17 05/06/17  
Ten. Col. Palmisani Francesco 06/06/17 24/08/17  
Capitano Peano Umberto 25/08/17 ...09/17  
Id. Corda Antonio ...09/17 ...09/17  
Maggiore Cattaneo Gustavo ...10/17 al termine della guerra.  
210° REGGIMENTO FANTERIA.
I° battaglione.
Ten. Col. Nascimbene Clelio 20/03/16 ........ Ferito.
Id. Barni Alberto .......... .........  
Maggiore Gay Giovanni 09/12/17 ....1918  
II° battaglione.
Maggiore Allisio Giuseppe 20/03/16 ........ Ferito.
Id. Rodellono Giov. Battista ...1916 ....1916  
Id. Coturri Giovanni 06/05/17 02/02/18 Caduto sul campo.
Capitano Lelli Federico 09/03/18 al termine della guerra.  
III° battaglione.
Maggiore Silvestri Ezio 20/03/16 ........  
Ten. Col. Del Greco Francesco ........ ........  
Capitano Cavalchini Carlo ....1917 ...1918  
 

SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1916

Dal 19 maggio al 7 agosto (M. Aralta - Montagnola - San Rocco - M. Cimone - Pedescala - Settore Posina [Riva destra dell'Astico] - Ripiegamento su Meda e Colletto Grande - Fronte Rozzo Covole - Pendici "inaccessibili" di M. Cengio - Ripiegamento da M. Aralta su M. Priafora - M. Novegno e M. Giove - Attacco delle posizioni di M. Priaforà - Linea M. Tre Bocchette - Poggio Curegno - Colletti - M. Summano - Costa Roncina - Castello di Meda - Pendici rocciose di M. Cengio - Attacco delle posizioni di S. Ubaldo - Arsiero - Attacco alle posizzioni di Case Meneghetti - Inizio della ritirata nemica - Occupazione di Arsiero - S. Rocco - M. Caviogio - M. Redentore - Attacchi contro M. Cimone [Val Riofreddo - Cava - Vallà - Valle - Val Valeza - Val Camugara - Q. 1230 del Cimone - Tentativi di attacco contro q. 1217]).

Dal 14 agosto al 15 ottobre (Linea Cima Ardè - Le Fratte - Torrente Ghelpach).

Dal 26 ottobre al 21 novembre (Val d'Assa [M. Viscali - Le Fratte - Cima Ardè - Strada di Canove - Roana - Canove - Camporovere]).

 Anno 1917

Dal 17 gennaio all'8 febbraio (Settore Dosso Faiti - Castagnevizza [Bivio ad Ovest di q. 229 - Q. 285 - Pendici nord di q. 309 - Dolina dell'Edera - Dolina Castagno]).

Dal 5 al 22 marzo (Settore Dosso Faiti - Castagnevizza [Bivio ad ovest di q. 229 - Q. 285 - Pendici nord di q. 309 - Dolina dell'Edera - Dolina Castagno]).

Dal 5 al 21 aprile (Settore Dosso Faiti - Castagnevizza [Bivio ad ovest di q. 229 - Q. 285 - Pendici nord di Q. 309 - Dolina dell'Edera - Dolina Castagno]).

Dal 4 al 24 maggio (Settore Dosso Faiti - Castagnevizza [Bivio ad ovest di q. 229 - Q. 285 - Pendici nord di q. 309 - Dolina dell'Edera - Dolina Castagno] - Attacco di q. 363).

Dal 5 al 18 giugno (Settore Sablici - Ponte di S. Giovanni [Q. 144 - Q. 146 - Q. 100]).

Dal 18 agosto al 28 settembre (Settore di Selo [Palichisce - Vizintini - Ferleti - Oppacchiasella] - Q. 158 [Colle Nero] - QQ. 208 nord e 208 sud - Cappelletta di Selo - Vallone di Brestovizza - Acquedotto ad ovest di q. 241 - Soleschiano - Caverne del Vallone - Zona tra Nad Bregom e Nova Vas - Dolina Platz - Bauer - Bild - Caverne - Garibaldi - Trincee e doline a sud di Lukatic).

Dal 24 ottobre al 5 novembre (Ripiegamento: S. Maria la Longa - Nimis - M. Cavallo - M. Janer - Attimis - Tarcento - Riva destra del Torre [Ponte di Tarcento - Ponte di Molinis] - M. Stella - S. Giorgio [S. Giorgio - S. Tommaso] - Q. 231 - Borgo Pozzo - Borgo Repudio - Passaggio del Tagliamento [Ponte di Pinzano] - Travesio - Toppo - S. Leonardo - Nogaredo - Fiaschetti - Colle M. Croce - Colle di Ferro - Passaggio del Piave [Ponte della Priula] - Camalò).

Dal 10 al 31 dicembre (M. Bertiaga - Montagna Nuova). 

 Anno 1918

 Dal 1° gennaio al 6 marzo (M. Bertiaga - Montagna Nuova - Cima Echar - Costalunga - Busa del Termine - Casere Melaghetto - M. Melago).

Dal 17 giugno al 15 luglio (Caposaldo delle Fornaci di Monastier - Meolo - Caposaldo di Monastier - C. Ninni - C. Pisani - Ville Berengan - Madonna di Vallio - C. Malipiero - C. Bellesine - C. di Rosa - Attacco alla linea del Fosso di Gorgazzo - Caposaldo di Losson - Zona di Losson - Zona a sud - est di Meolo - Croce di Fossalta - Fronte Intestadura - Capo Sile [Linea la Trezza - C. del Negro - C. del Bosco - Casoni - C. Brasi Zuliani] - C. Gradenigo - Caposaldo di C. Bosco - Colle dell'Orso - C. Colombera - Piave Nuovo - Osteria - Passo del Palazzetto - C. Bergamo - Porte del Taglio).

Dal 27 ottobre al 4 novembre (Passaggio del Piave [Palazzon] - C. Tonon - C. Ancillotto - Pressi di stazione di Susegana - Molino Zanardo - Occupazione della Stazione di Susegana, Granze e Conegliano - Piano del Cansiglio - Cordignano - Passaggio della Livenza - Roveredo in Piano - Passaggio del Cellina e del Meduna - Tesio - Tauriano).

 Anno 1916

 Dal 20 marzo al 17 maggio (Il 209° parte da Genova e Novi e giunge a Castions ed Orcenico inferiore. Il 210° parte da Pisa - Massa e Livorno e giunge a Zoppola - Murlis e Ovoledo).

Il 18 maggio si trasferisce in Val d'Astico (Casarsa - Chiuppano - Velo d'Astico - San Giorgio - Cogollo - Arsiero).

Dall'8 al 13 agosto (Centrele - Grumolo. Trasferimento sull'Altopiano di Asiago - Campiello).

Dal 16 al 25 ottobre (Malga Cava - Campiello - Val di Gevano).

Dal 22 novembre al 31 dicembre (Malga Cava - Campiello - Val di Gevano. Trasferimento nella zona Carsica [Vicenza - S. Maria la Longa - S. Stefano]).

 

 

 

 Anno 1917

Dal 1° al 16 gennaio (S. Stefano. Trasferimento a Chiopris - Sagrado - Vallone [Vizintini - Devetaki]).

Dal 9 febbraio al 4 marzo (S. Maria la Longa - Sagrado - Vizintini).

Dal 23 marzo al 4 aprile (Sagrado - Devetaki - Vizintini).

Dal 22 aprile al 3 maggio (Sagrado).

Dal 25 maggio al 4 giugno (Sagrado. Trasferimento a Jalmicco - Visco. Trasferimento a Ferleti).

Dal 19 giugno al 17 agosto (Trasferimento a Selz - S. Valentino - Rivignano - Teor - Campomollo - Driolassa. Trasferimento a Ponzano Veneto - Vascon - Paderno - Merlengo - Lovadina - Breda di Piave - Saltore - Vacil. Trasferimento a Visco - Biasiol).

Dal 29 settembre al 23 ottobre (Trasferimento a Redipuglia - Palmanova - Bagnaria Arsa - Pressi S. Maria la Longa).

Dal 6 novembre al 9 dicembre (Camalò - Istrana - Camposampiero - Piazzola sul Brenta [Fornace] - Cervarese S. Croce - Monterosso - Abano Bagni - Guizza - Montemerlo - S. Marco - Creola - Saccolongo. Trasferimento nell'Altopiano di Asiago [Pontevigodarzere - Noale - Badoere - Camposampiero - Gazzo - Dueville]). 

 Anno 1918

 Dal 7 marzo al 16 giugno (Vittarolo - S. Caterina di Lusiana. Trasferimento a Valrovina - Loria - Cusinati - Fratte - S. Anna Morosina - Vigodarzere. Trasferimento a Pionca - Mellaredo - Salzano - Noale - Pressi di Scorzè - Gardigiano - Ghetto - Peseggia - Roncade - S. Cipriano - Vallio - Caseria).

Dal 16 luglio al 26 ottobre (Pralungo - Roncade. Trasferimento a Rossignano - Martellago - Chirignago - Zelarino. Trasferimento a S. Pietro in Gù - Gazzo - Grantorto - Ospitale di Brenta - S. Martino - Castel di Godego - Padernello - Musano - Paderno).

 

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1916

5

17

3

25

Anno 1917

5

14

6

16

Anno 1918

3

11

6

23

TOTALI Mesi 14 e giorni 12 Mesi 17 e giorni 4
 
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO
LOCALITA' E DATA 209° REGGIMENTO 210° REGGIMENTO
Ufficiali Truppa Ufficiali Truppa
Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi
1916

Altopiano di Asiago [M. Aralta - Montagnola - San Rocco - M. Cimone - Pedescala] - Settore Posina [Riva destra dell'Astico] - Ripiegamento su Meda e Colletto Grande - Fronte Rozzo - Covole - Pendici "inaccessibili" di M. Cengio - Ripiegamento da M. Aralta su M. Priaforà - M. Novegno e M. Giove - Attacco delle posizioni di M. Priaforà - Linea M. Tre Bocchette - Poggio Curegno - Colletti - M. Summano - Costa Roncina - Castello di Meda - Pendici rocciose di M. Cengio - Attacco delle posizioni di S. Ubaldo - Arsiero - Case Meneghetti - Inizio della ritirata nemica - Occupazione di Arsiero - S. Rocco - M. Caviogio - M. Redentore - Attacchi contro M. Cimone [Val Riofreddo - Cava - Vallà - Valle - Val Valeza - Val Camugara - QQ. 1230 - 1217 del Cimone] (19 maggio - 7 agosto) 

7

36

12

161

1098

730

4

14

3

104

669

224

Linea Cima Ardè - Le Fratte - Torrente Ghelpach (14 agosto - 15 ottobre)

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/

3

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/

4

22

/

Settore Val d'Assa [Riva destra e sinistra] (26 ottobre - 21 novembre)

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1

2

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2

17

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Totale anno 1916 7 36 12 162 1103 730 4 14 3 110 708 224
1917

Settore Dosso Faiti - Castagnevizza [Bivio ad ovest di q. 229 - Q. 285 - Pendici nord di q. 309 - Dolina dell'Edera - Dolina Castagno] - Attacco di q. 363 (17 gennaio - 24 maggio)

8

32

9

162

824

357

7

14

3

140

792

222

Settore Sablici - Ponte di S. Giovanni [Q. 144 - Q. 146 - Q. 100] (5 - 18 giugno)

/

14

/

20

385

100

1

6

/

24

179

94

Settore di Selo - Q. 158 [Colle Nero] - QQ. 208 nord e 208 sud - Nad Bregom - Nova Vas - Doline Platz - Bauer - Bild - Caverne - Garibaldi - Trincee e Doline a sud di Lukatic (18 agosto - 28 settembre)

4

4

1

50

350

/

1

8

/

52

238

12

Ripiegamento: Da S. Maria la Longa al Piave (24 ottobre - 5 novembre)(1)

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/

17

/

/

441

/

/

7

/

/

449

Altopiano di Asiago [M. Bertiaga - Montagna Nuova] (10 - 31 dicembre)

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/

2

14

/

/

1

/

/

12

/

Totale anno 1917

12

50

27 234 1573 898 9 29 10 216 1221 777
 (1) Questi dati possono ritenersi i più vicini alla realtà perchè desunti dal prospetto numerico presentato alla commissione d'inchiesta di cui al R. D. 12 gennaio 1918 n. 35.
1918

Altopiano di Asiago [M. Bertiaga - Montagna Nuova - Cima Echar - Costalunga - Busa del Termine - Casere Melaghetto - M. Melago] (1° gennaio - 6 marzo)

1

4

/

10

23

/

4

/

/

1

23

/

Zona del Piave - Fosso Gorgazzo - Caposaldo Losson - Fronte Intestadura - Capo Sile - C. Gradenigo - Caposaldo di C. Bosco - Piave Nuovo (17 giugno - 15 luglio)

9

19

5

84

645

359

3

24

/

78

424

146

Battaglia di Vittorio Veneto - Inseguimento del nemico - Passaggio del Piave - Palazzon - Susegana - Granze - Conegliano - Pian del Cansiglio - Cordignano - Livenza - Roveredo in Piano - T. Cellina - T. Meduna - Tesio - Tauriano (27 ottobre - 4 novembre)

/

2

/

12

79

8

2

/

/

/

22

4

Totale anno 1918 10 25 5 106 747 367 9 24 / 79 469 150
 
RIEPILOGO GENERALE
Anno 1916

7

36

12

162

1103

730

4

14

3

110

708

224

Anno 1917

12

50

27

234

1573

898

9

29

10

216

1221

777

Anno 1918

10

25

5

106

747

367

9

24

/

79

469

150

TOTALE GENERALE 29 111 44 502 3423 1995 22 67 13 405 2398 1151