L'11 marzo, a Visco, si costituisce con i battaglioni XL, LIV e LXI. Quest'ultimo si forma contemporaneamente al comando del reggimento; il XL partito da Livorno il 2 gennaio giunge il 4 a Tapogliano ed il 31 prosegue per Visco. Il LIV invece ha già al suo attivo un anno circa di guerra.
Esso, partito da Roma fin dal 28 maggio 1915, alla dipendenza della 29a divisione, giunge, il 29, a Vigonovo. Il 2 giugno segue la divisione nella zona di S. Giovanni di Manzano, accampandosi a Bolzano, ove intraprende la sua preparazione bellica che continua nella zona di S. Giorgio di Brazzano, nella quale si trasferisce il 22 giugno.
Dal 20 al 28 luglio il battaglione passa alla dipendenza della "Re" (11a divisione) e coopera alla difesa delle trincee avanzate del Podgora. Il 28 lascia la prima linea tornando nei precedenti alloggiamenti a S. Giorgio di Brazzano. Fin verso la fine di agosto si alterna con i riparti della brigata Lazio nel presidio delle posizioni verso M. Fortin. Il 22 settembre si sposta nella zona fra il Torre e la strada Chiopris, Viscone, per attendere alle ordinarie istruzioni.
Posto, il 29, alla dipendenza della brigata Perugia, si trasferisce ad Orsaria, ove passa a quella della "Lazio", raggiungendo con essa Medeuzza. Destinato a costituire, con l'85° fanteria, riserva del XIV corpo d'armata, va ad accamparsi a nord di Romans. Ivi permane fino al 21 ottobre giorno in cui il battaglione, posto alla dipendenza della brigata Piacenza (30a divisione), viene destinato a partecipare con essa alle operazioni che tendono alla conquista del S. Michele.
Il 23 ottobre, infatti, appoggia efficacemente gli attacchi contro le cime 3 e 4 del monte, ma la salda resistenza avversaria non consente alle nostre truppe di conseguire, malgrado il loro ammirevole slancio, felici risultati. Nella stessa sera del 23, il battaglione, dopo aver sostenuto aspra lotta, viene sostituito dal 112° fanteria e si porta a Sdraussina, quindi prosegue per Fratta. Ha perduto 7 ufficiali e 262 uomini di truppa.
Assegnato nuovamente alla brigata Perugia, rileva il 30 ottobre il III/129° nelle difese antistanti a Peteano, mentre invia la 3a compagnia verso q. 196 (S. Michele), alla dipendenza della "Verona".
Ritirato dalla prima linea, l'8 novembre, ritorna a Sdraussina ed il 10 novembre, posto alla dipendenza della "Lazio", raggiunge il canalone sottostante le cime 1 e 2 del M. S. Michele contro le quali la brigata dovrà svolgere azione offensiva. Il battaglione, in rincalzo al 132° fanteria, ha il compito di incunearsi fra la sinistra del 131° e la destra del 132° e precisamente nel vuoto che si sarebbe eventualmente formato durante l'avanzata dei due reggimenti. Il 12 però ha ordine di far ritorno a Sdraussina, per essere assegnato nuovamente alla "Perugia". Con questa brigata, il battaglione, combatte con valore il giorno 13 novembre per la conquista del costone di q. 124 (S. Michele), ma la resistenza nemica non consente ai nostri di conseguire il successo. Con eguale tenacia viene, il giorno 19, rinnovato l'attacco ed i nostri, pur incontrando viva reazione, riescono a conquistare il costone che dalla terza vetta del M. S. Michele degrada verso l'Isonzo, fra Peteano e Boschini, scacciandone il nemico, che nella notte sferra inutilmente ben sette contrattacchi.
Nella notte sul 21 novembre, il battaglione, che ha perduto 9 ufficiali e 407 uomini di truppa, si trasferisce a Mariano, ove attende al suo riordinamento. Fino alla data di costituzione del 14° bersaglieri, esso alterna i suoi riparti fra le difese del M. S. Michele e turni di riposo a Mariano. Durante la permanenza in linea, nel dicembre, con azione di sorpresa riesce a conquistare, dopo lotta corpo a corpo, le trincee antistanti, ma poi, minacciato di accerchiamento, è costretto a ripiegare sulle posizioni di parteza.
Costituitosi, dunque, l'11 marzo, il 14° reggimento, invia alternativamente, per turni di quindici giorni, i suoi battaglioni in prima linea sul M. S. Michele.
Il 16 maggio, il nemico, preceduto da violento tiro d'artiglieria, attacca le difese presidiate dal LIV battaglione, riuscendo, in un primo tempo, ad occuparne un tratto; ma il pronto intervento dei nostri e la loro tenace reazione valgono a ricacciarlo con forti perdite.
Il 23 maggio, allorchè è in pieno sviluppo l'offensiva austriaca sull'altopiano dei Sette Comuni, il reggimento inizia per ferrovia ed in autocarri il trasferimento verso quella fronte. A Primolano, il 25, si riuniscono i suoi riparti e nello stesso giorno si portano a Marcesina, sostando nel bosco a nord dell'Osteria omonima. Il giorno seguente si schierano in prima linea nel tratto Castelloni di S. Marco, M. Fiara, Costa Alta.
Il 30 maggio, il XL battaglione, attaccando da ingenti forze, in direzione di M. Fiara, è costretto a ripiegare. La 5a compagnia del LIV e l'11a del LXI, inviate per sostenere l'azione del XL, dopo scarso combattimento su M. Confinale, sul Cimone ed alla piana della Marcesina, si ricongiungono con i superstiti del XL con i quali, nella notte, si portano a Costa Alta.
Il 1° giugno al reggimento viene affidato il compito di attaccare con un battaglione (LIV) M. Cimone e con un altro (LXI) M. Cucco di Mandrielle, allo scopo di contenete la forte pressione avversaria; il XL è in riserva.
Iniziata, con bello slancio, l'avanzata, i nostri, giunti presso Bosco dei Laghetti, vengono dapprima accolti da nutrito fuoco di mitragliatrici, quindi nella notte, furiosamente contrattaccati; la loro salda resistenza non permette però al nemico di avanzare.
Il 3 giugno, nuclei del reggimento, in unione a quelli del battaglione alpini Saccarello, muovono per attaccare di sorpresa le antistanti posizioni nella piana dela Marcesina. Il tentativo, malgrado il valore spiegato, non ha esito fortunato.
Il giorno seguente, il 14°, che costituisce il gruppo di collegamenteo M. Lisser - Marcesina (gruppo misto), passa alla dipendenza della 25a divisione, alla quale è stata affidata la direzione delle operazioni nella regione Marcesina - Castelgomberto.
Nei giorni 6 e 7 viene sostituito da riparti della "Barletta" ed inizia il trasferimento dalla valle Torta nella zona tra M. Chempele e M. Lisser. Nella stessa sera del 7, però, viene ordinato al LIV ed al LXI di portarsi verso M. Tondarecar, per impedire infiltrazioni nemiche provenienti da M. Castelgomberto e da M. Fiara. I due battaglioni raggiungono, alle prime ore dell'8, val Gàdena e le pendici del Tondarecar (Malga le Fratte). Il 10, essi hanno ordine di ritornare in val Torta per riunirsi al reggimento.
Posto alla dipendenza della 4a divisione, il 14° torna, il 14 giugno, in prima linea, sostituendo ibattaglioni alpini Saccarello e Val Cenischia, nel tratto di fronte Corda della Marcesina, passo la Forcella, con posizione avanzata nel bosco ad ovest dell'Osteria della Marcesina.
Iniziatasi, il 16 giugno, la nostra controffensiva, il reggimento ha il compito di superare la piana della Marcesina e di attaccare M. Cimone. Con brillante azione, i suoi riparti muovono verso l'obiettivo, portandosi con rapido sbalzo sulle pendici del monte. Inutili sforzi, però, essi compiono per superare i fitti e robusti reticolati, finchè battuti da violento fuoco sono costretti a retrocedere. Allo scopo di facilitare l'azione della brigata Bari, puntano nuovamente verso l'obiettivo, cercando di premere sui fianchi della posizione, ma anche questa volta, l'avversario non cede e solo il LXI può raggiungere Roccolo Astoni.
A sera, il 14°, sostituito dalla "Milano" sulla fronte Bocchetta - Roccolo Astoni - Bosco delle Frattine ripiega presso Malga di Ronchetto sul rovescio di M. Brustolae, costituendo dapprima riserva del XX corpo d'armata e poi, il 21 giugno, della 13a divisione, nella località Casere di Sotto - q. 1439 - Fratton del Conte.
Il 25, poichè il nemico accenna a ripiegare, la divisione punta tra M. Cimone - M. Confinale - q. 1664 di M. Fiara.
Il reggimento vi concerre col XL battaglione il quale provvede al collegamento con la 25a divisione tra Casare di Sotto e Fontana dei Tre Pali. Gli altri due battaglioni restano, quale riserva divisionale, dapprima in val Campomulo, poscia seguendo la divisione, allorchè questa prosegue per intecettare al nemico la rotabile Asiago - Giardini - Zebio - Bocchetta Portule.
Il 27 giugno però tutto il reggimento si concentra a Croce S. Antonio, in attesa di riprendere le operazioni per la conquista di M. Zebio.
Il 6 luglio esso è posto a rincalzo della brigata Barletta che in tal giorno asseconda l'azione della "Milano" verso M. Zebio, contro il quale sin dai giorni precedenti i nostri si accaniscono in reiterati attacchi, che non valgono a fiaccare la resistenza nemica.
Il giorno seguente, 7, al 14° ed a riparti della "Barletta" viene affidato il compito di espugnare la q. 1706. In un eroico slancio pochi superstiti del XL battaglione vi riescono, ma violentemente battuti da intenso fuoco, malgrado i tenaci sforzi per mantenerla, debbono ripiegare.
Con nuovo attacco, condotto con eguale entusiasmo, i bersaglieri penetrano nuovamente nelle linee avversarie, ma ancora una volta vengono ricacciati dalle numerose mitragliatrici.
Nella notte il reggimento, causa le perdite sofferte, lascia la prima linea riunendosi a Croce S. Antonio, in val di Nos, ove costituisce riserva di corpi d'armata.
Il 16 luglio, sostituisce la "Barletta" sullo Zebio, a rincalzo della brigata Arezzo.
Il 22 vengono riprese le operazioni sugli altopiani da parte del XX corpo d'armata e, mentre l'attacco principale è svolto sulla destra, a nord di M. S. Michele, tra Busa del Ghiaccio - Busa della Segala, fino al parallelo di Malga Campigoletti, una azione secondaria viene condotta dalla 13a divisione sulla sinistra, in direzione di Casara Zebio. Per questa azione vengono destinati riparti della "Milano" e del 14° bersaglieri, assegnando a questo il compito di espugnare le difese nemiche sulle pendici sud - orientali di M. Zebio, tra le qq. 1673 - 1603.
Preceduto da fuoco d'artiglieria, il 14° si lancia audacemente all'attacco: il XL battaglione, sulla destra, in corrispondenza di q. 1673; il LXI sulla sinistra contro il trincerone dello sperone di q. 1673; il LIV in rincalzo al LXI.
Superate le resistenze nemiche, il XL riesce ad irrompere nella trincea avversaria, ne cattura i difensori e sosta nelle posizioni conquistate in attesa che il LXI avanzi, sulla sinistra, in direzione di q. 1673. Ma i replicati tentativi fatti da questo battaglione, non hanno esito favorevole causa la tenace resistenza partente dallo sperone di q. 1673 e le robuste difese non ancora distrutte.
Viene, perciò, ripreso il nostro tiro d'artiglieria, quindi i bersaglieri del LXI muovono nuovamente all'attacco, ma anche questa volta gli sforzi non sono coronati dal successo. Il XL, intanto, mantiene saldo il possesso della linea conquistata senza poter progredire per non trovarsi col fianco sinistro scoperto. Un contrattacco in forze, proveniente da q. 1673, urta contro la tenace resistenza di detto battaglione, che riesce ad infliggere al nemico gravi perdite.
Il giorno successivo, 23 luglio, il LXI muove nuovamente, investendo da tre lati le posizioni di q. 1673, mentre riparti della "Milano", sulla destra, puntano verso q. 1706.
L'assalto due volte tentato, con l'usato valore, fallisce per la ostinata resistenza nemica. Un nuovo ritorno offensivo contro il XL viene nettamente ributtato. Nella notte sul 26, il reggimento, causa le perdite sofferte, viene ritirato dalla prima linea ed inviato a Casara val Chiama (28a divisione). Nelle giornate dal 21 al 26 luglio esso ha perduto 12 ufficiali e 764 uomini di truppe.
Il lodevole contegno del XL battaglione è menzionato nel bollettino di guerra del Comando Supremo.
Il 9 agosto si sposta tra Mosca, S. Sisto ed il 17, dopo aver provveduto al riordinamento dei propri riparti, torna a presidiare le posizioni avanzate nel tratto di fronte Camporovere, rotabile di M. Interrotto.
Dopo aver, con alacre lavoro, rafforzate le nostre difese, sostituito, il 27 agosto, dall'87° fanteria, scende a riposo nella zona tra Conca, Gommarolo, Mosca nella quale permane fino al 16 settembre, data in cui si trasferisce in valle Campomulo (q. 1222). Il 18 ottobre il reggimento si sposta nella zona tra Roccolo Cattagne - Barricate - Baita dell'Aia, passando alla dipendenza del raggruppamento alpini "Di Giorgio".
Destinato nuovamente in prima linea nel tratto di settore Caldiera - Campanella, il 28 ottobre, il 14° inizia la sostituzione del 9° bersaglieri.
In vista di una nostra offensiva esso si ammassa, il 17 novembre, sulle pendici orientali di M. Lozze, ma, causa l'abbondante neve caduta nella notte preedente all'azione, questa viene sospesa ed il 14° giunge, il 25, tra Chiuppano - Carrè - S. Agata (20a divisione).
Dopo un breve periodo di riposo, nei giorni 9 e 10 dicembre sostituisce nel settore Astico il 35° fanteria, schierandosi tra Valli - Case Tezze - Tonezza - Pedescala, limitando la propria attività ad azioni di pattuglie. Nella notte sul 19 dicembre, rilevato dal 36° fanteria, scende a Casale trascorrendovi il resto dell'anno.
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