Storie Eroiche

 
 

A VOI

RESI DALLA MORTE

IMMORTALI

Voi, o Martiri gloriosi, siete usciti dalle nostre file, la morte, che crudemente vi ha arrestati nel tratto più fulgido del vostro cammino, ha posto sopra la vostra fredda salma il suo funereo manto, il sole, che tutto vivifica e riscalda, non è valso a svolgere la sua portentosa azione rigeneratrice di vita e di energia sul vostro corpo esangue ed immobile, e la terra, che ci alimenta in vita, sottraendovi dallo sguardo umano, v'ha accolti e seppelliti nelle sue viscere profonde e silenziose per essere dalla vostra morte alimentata e nutrita....Però non è vero, lo crediamo e lo sentiamo nello spirito irrequieto in noi racchiuso, non è vero che con tutto questo voi siate sepolti nel totale annientamento, nell'oscurità terrificante di una eterna notte, che anzi, aleggiando purissimi spiriti in più pure e sublimi sfere e fissando colle vostre pupille, ormai non più velate, la luce di un Eterno Sole guardate a noi, militanti ancora in una vita piena di vicissitudini e di travagli, con occhio di compassione e non d'invidia né di rammarico. - Voi non siete morti: e se dal silenzio di un sepolcro ove giacevano le vostre membra traforate dalle palle del fucile, dissanguate già dai colpi del ferro nemico o squartate dalla veemenza della mitraglia, se dall'oscurità d'impenetrabili voragini, sotto valanghe di nevi perpetue, se finalmente dalla chiazza del vostro sangue ancor fumante o dal letticciuolo dell'ospedale che ha accolto il vostro estremo tepor di vita, avete parlato col linguaggio della morte per imporvi con tutta la fierezza del vostro sacro diritto ai sopravviventi, onde non fosse di voi spenta la memoria, oggi col linguaggio di una vita serena e placida dovete parlare a noi e sorridere di compiacenza ad un'opera che abbiamo voluto consacrare , nella consapevolezza del nostro dovere e con tutto l'impegno che ci potevano consentire le nostre forze, a eterno ricordo delle vostre insigni virtù, del vostro supremo Sacrificio. Voi non siete morti: ed era perciò giusto che non solo aveste a riposare nei meritati allori, di cui vi ha coronati la Patria, che non solo gioiste della glorificazione che questa nostra Madre comune intese di tributare coll'imponente cerimonia del "Milite Ignoto" ai suoi figli caduti da forti per la sua difesa e grandezza: la vostra gloria e il vostro nome se sono suggellati nell'urna ove con pompa e gravità fu deposta la salma di quell'oscuro Eroe, nel cuore della Nazione, nell'alma eterna Roma, meritavano di essere menzionati singolarmente e risplendere in questo placido suolo che vi ha dato i natali, in questo nostro paesello che vi ha visto crescere belli e forti, che vi ha fatto educare ed istruire alla scuola della virtù e del sapere, risplendere di luce indefettibilmente sovrumana qui, dove aveste con noi comunanza di pensieri e di affetti.
Ed ecco che anche noi entrammo nella gara meravigliosa e sorprendente per l'unificazione degli animi, che ne hanno compreso il dovere, ci stringemmo compatti ad imitazione di ogni altra città e paese, per dare a voi, sublimati nell'eroismo e nel martirio, oltre largo tributo di lagrime e fiori , una prova tangibile ed eloquente del nostro attaccamento, del nostro affetto, della nostra riconoscenza, poiché se è vero che la gloria dei figli ridonda ad onore dei genitori, ripete altresì la sua eco nella persona dei fratelli e degli amici, i quali perciò ne devono giustamente godere, anzi sentirsene legittimamente orgogliosi.
Fu veramente azzardato il nostro grandioso divisamento e da taluni forse classificato come frutto di menti esaltate ed incoscienti; ma qualunque voce sinistra e tendenziosa ci avesse sussurrato all'orecchio o per disapprovare il nostro progetto o per suggerirci il consiglio di desistere dal nostro esagerato proposito e limitarci a più ristretta manifestazione, non ci avrebbe smosso dal nostro intendimento; non per sdegnare il saggio ammonimento di persone probe e rispettabili, ma per convinzione profonda che, se i sacrifici e le privazioni dei nostri Eroi sostenuti per la difesa del patrio suolo e per la preservazione dei fratelli dalla fiumana travolgente d'incresciosi inferociti nemici e dalla schiacciante oppressione di barbaro piede non si possono adeguatamente rimunerare a prezzo materiale, tanto meno si potrà soddisfare all'olocausto generoso di chi per il medesimo scopo ha versato fino all'ultima stilla il suo sangue; ma, ciò non ostante, resta sempre il dovere di rispondere al sacrificio e al beneficio nel modo migliore, e per questo, solo per questo (e non per riguardi umani) si sono coalizzate le nostre volontà per la erezione di un Monumento che proclamasse la grandezza dei nostri umili e modesti Caduti...