Brigata Umbria

BRIGATA "UMBRIA"

(53° e 54° Fanteria)

Sede dei reggimenti in pace: 53° Fanteria, Vercelli; 54° Fanteria, Ivrea.

Distretti di reclutamento: Catanzaro, Lodi, Lucca, Palermo, Savona, Varese.

 

ANNO 1915.

      Gli ordini per l’inizio delle ostilità raggiungono i reggimenti, già in occupazione avanzata sugli alti passi cadorini di confine (a Chiapuzza, nell’alta Val Boite) alla dipendenza della 2a divisione.
     Soltanto ai primi di giugno il 53° si trasferisce all’Ospizio Tre Croci (est di Cortina d’Ampezzo) con posti di osservazione al Col d’Ivrea, e in queste posizioni riceve il suo battesimo di fuoco dalle cannonate del forte austriaco di Som Pauses. Qualche giorno dopo, l'8 giugno, la 2a divisione muove all’investimento dello sbarramento di Som Pauses e il 53° fanteria concorre all’azione puntando da Val Grande contro la fronte Podestagno - S. Blasius; ma il fuoco dei trinceramenti nemici, robusti e in piena efficienza, ne arresta l’avanzata sulle posizioni del Lago Nero, dove il reggimento sosta e si rafforza.
     Fino a luglio, quindi, si svolge una guerriglia di pattuglie e di ricognizioni, dirette specialmente alla Croda dell’Ancona, lungo la grande strada d’Alemagna, ed oltre il Lago Bianco, fra le quali una, con carattere più decisamente offensivo, alla Punta del Forame.
     Il 28 luglio la brigata si trasferisce nel contiguo settore dell’Ansiei; il 53° occupa Forcella Bassa di M. Piana ed il 54° una posizione avanzata in Val Popena. Tale dislocazione è presa in vista del compito affidato alla "Umbria" nelle imminenti operazioni offensive contro lo sbarramento di Landro, per le quali il 53° ha per obbiettivo la conquista di M. Piana, mentre il 54° deve favorire il compito principale avanzando in Val Popena; le azioni cominciano il 3 agosto, ma non possono progredire con lo slancio e nella profondità desiderata perchè le posizioni austriache, molto forti per natura, ben presidiate e organizzate, oppongono ostacoli insuperabili; la lotta si stabilizza assumendo talvolta anche carattere difensivo, sopratutto per i violenti ostinati contrattacchi avversari sul M. Piana.
     Però l’11 agosto va noverata come bella e gloriosa giornata per la "Umbria"; due compagnie del 54°, spintesi lungo il costone occidentale di M. Piana, dopo aspra lotta, mettono piede in alcuni trinceramenti nemici, catturando una quarantina di prigionieri. Il valore delle posizioni conquistate è confermato dalla reazione del nemico, che nei giorni 12 e 13 tenta di ritoglierle, ma inutilmente, perchè i suoi ripetuti attacchi s’infrangono contro la valorosa resisteaza dei bravi fanti.
     La nostra azione offensiva viene ripresa per tre volte ancora in quest’anno, ma nel suo complesso (salvo brillanti, ma parziali successi e nonostante il valore e la tenacia delle nostre truppe) essa si chiude senza aver potuto raggiungere gli obbiettivi principali che si proponeva. Il nemico vigila attentissimo e difende con grande ostinazione queste posizioni importanti, avendo a suo favore il terreno naturalmente forte e la maggiore esperienza di guerra. Le fasi più importanti di questo periodo sono segnate dalle seguenti date:
     11 settembre: ripresa offensiva, nella zona del Forame, del M. Piana, del Forame e del Rautkofl, protrattasi, senza risultati notevoli, sino alla fine di settembre.
     Dal 18 al 25 ottobre, nuovi attacchi contro M. Piana e Rautkofl, che, pur assumendo talvolta carattere d’intensa drammaticità, per l’estrema asprezza del clima e del terreno, ci danno solamente la conquista di alcuni elementi di trincea. Il 26-27 il 54° attacca con i suoi reparti nella piana di Carbonin (Schluderbach), portandosi fin sotto e dentro i reticolati del nemico, cui riesce a strappare un ridotto avanzato.
     Sopraggiunto l’inverno, i combattimenti s’interrompono e la brigata trascorre un periodo di vigilanza, nei settori alternativamente delle valli Ansiei, Padola e Visdende.

ANNO 1916.

      Ai primi di marzo, benchè ancora la neve sia alta sulle Dolomiti, si risveglia tuttavia l’attività offensiva da parte delle nostre truppe.
     La brigata Umbria, dall’11 al 15 marzo spinge pattuglie ed esegue puntate offensive in Val Popena e sulle pendici occidentali di M. Piana. Successivamente, per rinforzare alcune posizioni nemiche, conquistate dalla brigata Como sulle pendici del Rautkofl, vengono inviate due compagnie del 54° fanteria a presidiarle.
     Quivi, nella notte sul 7 aprile, dopo un violento bormbardamento, il nemico attacca in forze: i difensori, dopo accanita, lodevole resistenza, sopraffatti dall’avversario, sono costretti a ripiegare.
     In giugno, per alleggerire altra parte della nostra fronte, la pressione sul nemico si fa più intensa; alle truppe di questa fronte montana non tocca l'onore di prender parte ancora alle grandi battaglie, ma bensì il compito più modesto, ma sempre gravoso, di tenere impegnato il nemico, di molestarlo, cosicchè non possa spostare liberamente le sue riserve.
     Quasi giornalmente dalle trincee della "Umbria" si spingono audaci pattuglie in Val Rimbianco ed in Val Popena.
     Il 24 agosto un reparto di arditi del 54°, con brillante azione di sorpresa, s'impadronisce di una trincea nemica avanzata sul costone orientale di M. Piana, detta il "Fosso Alpino" catturandovi 24 prigionieri e materiale di guerra; la nuova posizione viene subito rafforzata ed allacciata alle linee preesistenti.
     Il resto dell’anno trascorre per la "Umbria" senza altri avvenimenti notevoli.

ANNO 1917.

      L’inverno è particolarmente lungo e rigido; nevi, valanghe e tormente impediscono per lungo tempo ogni attività bellica che non sia un’assidua vigilanza. Il 1° di febbraio la brigata, sempre restando nelle sue posizioni, passa alla dipendenza della 1a divisione.
     Per lunghe settimane, perdurando relativa tranquillità su quella fronte, i reparti della "Umbria" si alternano nei servizi di trincea, eseguendo ricognizioni, servizi di pattuglie e sopratutto lavori difensivi per dare alla linea più completa efficienza.
     Ai primi di agosto il 53° fanteria si trasferisce nella zona di Podestagno, lungo le pendici di M. Cadin - Col Rosà - Colletto Fiorenza - sbocco di Val Travenanzes.
     Alcuni giorni prima della grande offensiva austro-germanica dell’ottobre, il nemico, nell’intento di distrarre la nostra attenzione e le nostre forze dal suo asse d’azione principale, esegue alcuni attacchi diversivi in alcuni punti della fronte. Uno fra questi, particolarmente violento e condotto in gran parte da truppe germaniche, viene sferrato sul M. Piana, presidiato da reparti de 54° fanteria.
     All’alba del 21 ottobre, le artiglierie nemiche, con improvvisa attività, tengono per qualche ora sotto fuoco violento le nostre linee di Val Rimbianco, M. Piana e Val Popena; il 22 il bombardamento è ripreso con maggiore intensità, specie sulle posizioni di M. Piana, presidiate da reparti del III/54°. Dopo un’ora circa di fuoco, una poderosa ondata d’assalto, sostenuta anche da numerosi lanciafiamme, avanzando celermente, riesce ad impadronirsi di alcuni elementi di una posizione trincerata chiamata "La Ghirlanda"; ma i nostri fanti non tardano alla riscossa; il giorno 23, dopo breve ed efficace concentramento di fuoco sulle trincee perdute, il III/54°, sostenuto da altri reparti, si lancia impetuosamente al contrattacco e, dopo accanita lotta, ricaccia il nemico e occupa di nuovo la posizione. Per quest’azione la Bandiera del 54° fanteria è decorata di medaglia d’argento.
     Il giorno 31 ottobre, in seguito agli avvenimenti sulla fronte Giulia ed alla ritirata della 2a e 3a Armata e delle truppe della zona Carnia, vengono emanate le disposizioni per il ripiegamento anche delle truppe del Cadore.
     Il 3 novembre alle 22 avviene, senza incidenti, lo svincolo dal nemico e i reparti, incolonnatisi alla dogana di Misurina, prendono a marciare verso S. Vito di Cadore. L’8, a mezzo di autocarri, la brigata, sempre alla dipendenza della 1a divisione, è riunita a Montebelluna e il 10 è di nuovo di fronte al nemico, nel nuovo settore di Nervesa (da Nervesa a Croda della Spia).
     L’azione del nemico si manifesta in questi giorni con raffiche di artiglieria, ricognizioni aeree e puntate di pattuglie sulla sinistra del Piave; i soldati della "Umbria" vigilano attentamente e curano il rafforzamento delle nuove linee.
     Il 1° dicembre, ricevuto il cambio da truppe della 41a divisione britannica, la brigata si reca a Paderno d’Asolo, dove resta a riordinarsi fino al 10 dicembre.
     Al termine di questo breve riposo, nella notte 11-12 dicembre la 1a divisione con le truppe delle brigate Umbria ed Emilia entra in prima linea nella regione Grappa — Tomba — Monfenera, in piena battaglia, passando al XVIII Corpo d’Armata. L’ala destra della brigata I e II/53° e III/54° - nel tratto M. Pallone — Monfenera non subisce che il contraccolpo dell’attacco nemico e cioè violente azioni di artiglieria che provocano notevoli perdite. L’ala sinistra invece — I e II/54° e III/53° — è chiamata celeremente in linea fra il M. Spinoncia e la V. Calcino, dove la lotta è accanita. Nella giornata del 13 il III/53°, inviato ad alimentare la resistenza dello sbarramento di V. Calcino, dove già si prodigano altri battaglioni di fanteria e di alpini, si batte fieramente, sbarrando il passo al nemico, prodigando il sangue e la vita dei suoi migliori soldati. La giornata costa al battaglione oltre 300 uomini, ma il nemico è trattenuto e il bollettino del Comando Supremo fa seciale menzione del III/53° additandolo insieme ad altre eroiche truppe, all’ammirazione e alla gratitudine del Paese. I battaglioni del 54° partecipano con altri reparti ai contrattacchi sullo Spinoncia, dove la fronte di battaglia oscilla in mischie violente, e vi partecipano con tale vigore, da meritare a tutta la brigata la citazione nello stesso bollettino di guerra.
     Nei giorni che seguono la battaglia rallenta gradatamente. Il nemico è stato decisamente fermato dal valore e dai sacrifici delle nostre saldissime truppe, che attendono quindi a rafforzarsi e riordinarsi.

ANNO 1918.

      Ai primi di gennaio troviamo dislocato il 53° su M. Pallone e Rocca di Forca, il 54° a Punta Brental ed Osteria di Monfenera; i reggimenti, a turno, scendono quindi per un periodo di riposo nei campi di Piè di Colle (Paderno).
     Traverso lievi spostamenti nei vari settori e qualche periodo di riposo più lungo (per esempio dal 14 aprile al 30 maggio nelle colline Asolane) giungiamo così al giugno: la "Umbria" è in linea pronta per sostenere l’urto nemico nella battaglia del Piave.
     Le rapide vicende della lotta sul Grappa non richiedono che i fanti del 53° e 54° siano impegnati a fondo nell'attacco nemico; non pertanto essi eseguiscono valorosamente quanto le circostanze impongono.
     La brigata è cosi schierata: il 53° ha due battaglioni in linea da Valle Scura per Costalunga - M. Pizzo - Rocca di Forca e lungo le posizioni avanzate da Valle Ornic; il 54° ha un battaglione in linea da Osteria di Monfenera, per Punta Brental, a M. Pallone; gli altri battaglioni sono in riserva a Cima della Mandria e pendici meridionali di M. Pallone.
     Alle ore 3 del giorno 15, gli austriaci scatenano la loro preparazione d’artiglieria; il 54°, dopo aver sopportato bravamente il tormento del fuoco nemico, sostiene e respinge l’urto di reparti d’assalto nemici contro alcuni posti avanzati (Casa Costa e Casa Vozzon) e verso un caposaldo chiamato "La Fossa". Gli attacchi si rinnovano anche nella giornata del 16, ma son sempre nettamente respinti.
     Sulla fronte del 53° le fanterie austriache non si muovono, e nella notte sul 16 cessa quasi del tutto anche il fuoco d’artiglieria.
     La battaglia è vinta in pochi giorni; la fronte italiana rimane intatta e le truppe fremono impazienti di ricacciare più in là il nemico, fuori dalle nostre terre.
     Ma bisogna attendere che tutti i mezzi siano pronti, tutte le truppe riordinate e così trascorrono ancora parecchie settimane di inattività bellica con piccole azioni locali.
     Il 19 luglio la brigata, sostituita in linea dalla "Udine", si reca a riposo nelle vicinanze di Cittadella.
     Il 23 agosto il XVIII Corpo d’Armata, di cui la "Umbria" fa parte, torna in linea e i fanti del 53° e del 54° risalgono sul Grappa e si schierano per l’ultimo turno di trincea nelle posizioni Col dell’Orso - M. Solarolo. Il 16 settembre elementi del 53° partecipano ad un colpo di mano su posizioni nemiche fra i Solaroli e la località "Abete", conquistando la trincea della "Quota anonima del Solarolo". Il nemico però reagisce subito e dopo un violento bombardamento, esteso anche sui rovesci delle posizioni per arrestare i rincalzi, lancia forti ondate d’attacco che, dopo strenua lotta, riconquistano la posizione.
     Il 6 ottobre la "Umbria" riceve il cambio dalla "Lombardia" e scende nel piano attorno a Crespano per riordinarsi. Il 28 ottobre, seguendo l’azione del XVIII Corpo d’Armata, passato a fare parte della 10a Armata, si sposta nella zona tra Venegazzù e Volpago e il 3 novembre in quella Valdobbiadene - Farra di Soligo, dove la raggiunge l’ordine della cessazione delle ostilità.

RICOMPENSE.

MEDAGLIA D’ARGENTO.

 Alla Bandiera del 54° Reggimento Fanteria:

     "Il terzo battaglione, per oltre due anni, nell’alto Cadore diede brillanti prove di saldezza e di ardimento. Nelle giornate del 22 e 23 ottobre 1917, con tenacia pari all’eroismo, tenne testa all'urto di soverchianti forze nemiche che tentavano di aprirsi la via attraverso le sue linee, riuscendo a fermare, dapprima, l’avversario, ed a ricacciarlo poi, con accaniti contrattacchi, nelle sue posizioni di partenza (M. Piana, 22-23 ottobre 1917)".

(Boll. Uff., del 5 giugno 1920, disp. 47).

CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.

 BOLLETTINO DI GUERRA N. 935 (15 dicembre 1917, ore 13).

“Nella giornata di ieri, la battaglia tra Brenta e Piave è continuata accanita.
     La lotta delle artiglierie, che nella notte si era ripetuta ad intervalli, all’alba venne ripresa violenta e continuò ininterrotta; nelle prime ore del pomeriggio l’avversario lanciò all’attacco le sue masse di fanteria.
     In regione di Col della Berretta, per quanto una nostra controffensiva locale di alleggerimento, riuscita a raggiungere due volte la cima di M. Pertica, avesse richiamato numerose forze nemiche da quella parte, l’urto avversario si abbattè violentissimo su Col Caprile e sul versante sud del Col della Berretta: venne sostenuto dai nostri e nettamente respinto con contrattacco con gravi perdite per il nemico. L’avversario, che non aveva mai rallentato l'intenso bombardamento dei rovesci delle nostre posizioni, rifatta la preparazione d’artiglieria e rinnovate le forze, verso sera ripeteva l’attacco riuscendo a raggiungere Col Caprile. Le nostre truppe si affermavano su posizioni di poco retrostanti. La notte arrestava il combattimento.
     Alla testata del saliente di M. Solarolo, l’avversario attaccò in forze alle 12,30 appoggiato da azione secondaria diretta su Col dell’Orso e sostenuto da grande spiegamento di fuoco d’artiglieria avviluppante la nostra linea. Venne respinto con contrattacco che gli inflisse gravi perdite. Riattaccò alle ore 16 con truppe fresche, ma un nuovo nostro contrattacco l’obbligò ad indietreggiare ed a sospendere per la giornata le azioni di fanteria.
     Il contegno delle nostre truppe della 4a Armata nella lotta che da quattro giorni si svolge asprissima e cruenta fra Brenta e Piave, è pari alla grandezza dell’ora. Nella resistenza opposta al nemico al saliente di M. Solarolo si distinsero i reparti delle brigate Ravenna (37°, 38°), Umbria (53°, 54°), Campania (135°, 136°) e del 3° raggruppamento alpini (battaglioni Val Maira, M. Pavione, M. Arvenis, Val Cismon, Val Camonica, Val Cenischia, Feltre, Cividale). Fra essi meritano l’onore di speciale menzione il II battaglione del 38° fanteria, il III battaglione del 53° fanteria, il battaglione Alpini M. Pavione ed il battaglione Alpini Val Maira che sul fondo di Val Calcino sbarrando la via al nemico col glorioso sacrificio, ha affermato ancora una volta l’eroico motto "Di qui non si passa" insegna e vanto degli Alpini nostri".

                                                                                                                     Generale DIAZ

UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA.
Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte

53° Reggimento Fanteria.

1 Capitano Gabutti Domenico Muzzano Punta Forame 15-07-1915
2 Id. Locarni Giuseppe Vercelli Val Popena 22-10-1915
3 Tenente Ciccarelli Rodolfo Jenne M. Piana 05-10-1915
4 Id. *Mantelli Emilio Genova Osp. Verona 21-12-1918
5 Id. Viano Eugenio Fossano Sez. San. 1a Div. 19-11-1917
6 S. Ten. Biagiotti Renato Firenze Osp. Vercelli 27-01-1920
7 Id. Carfora Achille Maddaloni 102a Sez. San., Misurina 29-05-1916
8 Id. Di Meo Ottavio Trebisacce M. Solarolo 01-10-1918
9 Id. Gariglio Diego Moncalieri Punta Forame 15-07-1915
10 Id. Golzio Carlo Eman. Avigliana M. Piana 13-07-1915
11 Id. Mignano Paolo Moniga Val Gotties 09-06-1915
12 Id. Neuschuller Emilio (med.) Firenze Id.
13 Id. Sciacca Giuseppe Catania Pian dell'Oro 29-08-1917
14 Aspiran. Bossi Martino Fagnano Olona Val Popena 24-07-1916
15 Id. Brambilla Armando Barga Id. 16-03-1917
16 Id. Erber Rodolfo Torino Amb. Chir. 1, 16-12-1917
17 Id. Pisano Giuseppe Lecce M. Cadini 24-04-1917
18 Id. Tobacchi Luigi Pieve di Cadore Montello 13-11-1917

Ufficiali morti per malattia.

1 Tenente Albertazzi Umberto Pistoia /
2 Aspiran. Bertinetti Eugenio Copparo Osp. Modena 21-11-1918

54° Reggimento Fanteria.

1 Ten. Col. Sora Giuseppe Pavia M. Piana 13-08-1915
2 Capitano Mari Italo Santamaria M. Solarolo 22-09-1918
3 Id. Tosi Guido Firenze Val Popena 13-08-1915
4 Tenente *Cittolini Giov. Batt. Cittiglio Osp. Militare Bergamo 01-02-1918
5 Id. Ferrarini Ferdinando Reggio Emilia Montello 22-11-1917
6 Id. Gera Oreste / M. Piana 05-10-1917
7 Id. Molle Dr. Paolo Loano Montello 16-11-1917
8 Id. Monticco Giuseppe Azzano Decimo S. Croce (Montello) 16-11-1917
9 S. Ten. Allione Ottavio  Ivrea 102a Sez. San., Misurina 21-10-1915
10 Id. D'Amelio Antonio Napoli Col Rosson 26-01-1916
11 Id. Duca Narciso S. Maria Nuova M. Piana 21-10-1915
12 Id. Gaudio Carlo Alatri 1a Sez. San. 16-11-1917
13 Id. Maina Baldassarre Torino 102a Sez. San., Misurina 13-08-1915
14 Id. Peschiera Ugo Porto Mantovano Val Rimbianco 04-08-1916
15 Id. Ripamonti Luigi Lambrate Val Popena 17-09-1917
16 Id. Sacerdote Paolo Raf. Monesiglio Rautkofl 16-06-1917
17 Id. Sampol Remo Savona M. Piana 07-04-1916
18 Id. Volontè Marcello Alessandria Rautkofl 08-09-1915
19 Id. Zanalda Giulio Varzo Val Popena 13-08-1915
20 Aspiran. Bertinotti Giuseppe Saluzzo Val Rimbianco 13-12-1916
21 Id. Corradi Corrado Savona Val Rimbianco 04-08-1916
22 Id. Maistrello Egidio Milano M. Piana 26-03-1917

Ufficiali morti per malattia.

1 Capitano Bosco Gaetano Porto Maurizio Osp. Vercelli 28-04-1916
2 S. Ten. Conti Ettore Venezia Osp. da c. 109 03-06-1918
 

  MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE.

 54° REGGIMENTO FANTERIA.

 Tenente di Complemento DE SIMONE RUGGERO, da S. Pietro Vernotico (Lecce):

       "Comandante di un plotone di assalto accorse in difesa di una posizione fortemente attaccata dal nemico; ferito alla bocca da una scheggia di granata continuava a tenere il comando del proprio reparto, incitando e trascinando coll’esempio, sotto un fuoco violento, i propri soldati. Ferito una seconda volta nella lotta corpo a corpo che ne seguì, ed intimatagli la resa, rispose scaricando la rivoltella, gridando: "Viva l’Italia!". Ferito una terza volta, cadeva a terra, ed alla nuova intimazione di resa rispondeva: "No, viva 1’Italia!". Una quarta ferita al cuore lo uccise. Sublime esempio di valorc e di amor patrio". — Forcella M. Piana, 22-23 ottobre 1917.

(Boll. Uff., del 3 giugno 1921, disp. 33).

MILITARI DECORATI CON L’ORDINE MILITARE DI SAVOIA.

COMANDO DI BRIGATA.

 IVREA PIO, maggior generale — cavaliere - M. Piana 22-23 ottobre 1917.

MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.

MEDAGLIA D’ARGENTO.

 53° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 8 — Truppa, n. 11; 

54° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 16 — Truppa, n. 22.

MEDAGLIA DI BRONZO.

 53° Regg. Fanteria, n. 25 - 54° Regg. Fanteria, n. 84.

COMANDANTI DELLA BRIGATA.

 Magg. gen. FIORETTA Pietro, dal 24 maggio 1915 al 20 novembre 1915.

Magg. gen. FERRARI Giuseppe, dal 20 novembre 1915 al 23 giugno 1916.

Magg. gen. IVREA Pio, dal 23 giugno 1916 al 27 ottobre 1917.

Magg. gen. MERCALLI Carlo, dal 28 ottobre 1917 al termine della guerra.

 COMANDANTI DEL 53° REGGIMENTO FANTERIA.

Colonnello WILMANT Vero, dal 24 maggio al 3 agosto 1915.

Colonnello CURTI Alessandro dal 5 settembre 1915 al 2 ottobre 1915.

Colonnello PUGNETTI Alessandro, dal 2 al 18 ottobre 1915.

Colonnello SARDI Ignazio, dal novembre 1915 al 25 maggio 1917.

Colonnello GHERSI Romolo, dal maggio 1917 al luglio 1918.

Tenente colonnello FRANCHINI Giuseppe, dall'agosto 1918 al termine della guerra.

 COMANDANTI DEL 54° REGGIMENTO FANTERIA.

Colonnello RE Giovanni, dal 24 maggio al 7 agosto 1915.

Colonnello PESCARA Stefano, dal 17 agosto 1915 al 15 aprile 1916.

Colonnello IVREA Pio dal 4 al 23 giugno 1916.

Colonnello VIVONA Francesco, dal 1° luglio 1916 al 31 maggio 1917.

Colonnello NIGRA Giuseppe, dal giugno 1917 al maggio 1918.

Ten. colonnello BARBOGLIO Liberto, dal maggio 1918 al termine della guerra.

 

UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE

 

53° REGGIMENTO FANTERIA.

I° battaglione

Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione Annotazioni
Ten. Col. Vacca Luigi magg. 1915 giugno 1915  
Maggiore Rossi Luigi luglio 1915 luglio 1915  
Id. Nicola Attilio agosto 1915 genn. 1916  
Id. Giordana Carlo genn. 1916 febbr. 1916  
Id. Della Croce Guido febbr. 1916 magg. 1917  
Id. Ponti Antonio magg. 1917 luglio 1917  
Id. Del Signore Giuseppe luglio 1917 al termine della guerra.  

II° battaglione

Maggiore Giordano Carlo magg. 1915 nov. 1915  
Ten. Col. Misurale Achille nov. 1915 luglio 1917  
Id. Caneschi Giovanni luglio 1917 sett. 1917  
Maggiore Appelius Enrico nov. 1917 febbr. 1918  
Id. Poso Otello aprile 1918 maggio 1918  

III° battaglione

Ten. Col. Bainotti Giuseppe 24/05/15 15/09/15  
Id. Barbieri ................ 24/10/15 30/04/16  
Maggiore Leopizzi Scipione marzo 1917 13/12/17  
Ten. Col. Zoli Luigi febbr. 1918 giugno 1918  
Maggiore Fenoglio Antonio 15/06/18 al termine della guerra.  

54° REGGIMENTO FANTERIA.

I° battaglione

Maggiore  Barbieri Giuseppe / 11/10/15   
Id. Biancotti Eugenio 16/10/15 06/03/17  
Ten. Col. Nappi Settimo 07/03/17 aprile 1917  
Maggiore Marocco Nicolò 06/06/17 sett. 1917  
Id. Aymonino Cesare 20/10/17 01/07/18  
Id. Ercolani Luigi 02/07/18 al termine della guerra.  

II° battaglione

Ten. Col. Borrelli Vittorio / 21/06/15  
Maggiore De Stefanis Domenico giugno 1915 02/09/15  
Id. Dotta Pietro 19/10/15 06/11/16  
Id. Gaudio Vincenzo 06/03/17 22/08/18  

III° battaglione

Ten. Col. Sora Giuseppe / 13/08/15 Caduto sul campo. 
Maggiore Della Noce Cesare 27/09/15 24/12/15  
Id. Heinzelmann Enrico 25/02/16 27/05/17  
Id. Piacenza Corrado 28/05/17 20/03/18  
Id. Panigadi Aurelio 12/06/18 al termine della guerra.  
 

SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1915

Dal 24 maggio al 31 dicembre (Alta Val Boite - Valle Ansiei).

 Anno 1916

Dal 1° gennaio al 31 dicembre (Valle Ansiei).

 Anno 1917

Dal 1° gennaio al 1° dicembre (Settore Valle Ansiei - Novembre: ripiegamento nella Conca di Tai - Montebelluna - Sponda destra del Piave nel settore di Nervesa).

Dal 12 al 31 dicembre (nella regione Tomba - Monfenera).

 Anno 1918

Dal 1° gennaio al 14 aprile (regione Tomba - Monfenera).
 
Dal 31 maggio al 19 luglio (tratto Costalunga - Osteria del Monfenera).

Dal 23 agosto al 6 ottobre (regione Monte Solarolo).

 Anno 1915

 

 

 Anno 1916



 Anno 1917

Dal 2 all'11 dicembre (Paderno - Asolo).

 

 

 

 Anno 1918

Dal 15 aprile al 30 maggio (Asolo - Montebelluna).

Dal 20 luglio al 22 agosto (Cittadella).

Dal 7 ottobre al 4 novembre (Crespano - Piombino Dese - Torreselle - Il 28 ottobre nella zona Venegazzù e Volpago - Il 3 novembre Valdobbiadene - Farra di Soligo).

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1915

7

8

/

/

Anno 1916

12

/

/

/

Anno 1917

11

20

/

10

Anno 1918

6

19

3

15

TOTALI Mesi 37 e giorni 17 Mesi 3 e giorni 25
 
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO
LOCALITA' E DATA 53° REGGIMENTO 54° REGGIMENTO
Ufficiali Truppa Ufficiali Truppa
Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi
1915
In Val Boite (9 giugno - 15 luglio)

5

4

4

10

52

177

/

/

/

6

28

2

In Valle Ansiei (28 luglio - 31 dicembre)

2

4

/

73

298

55

7

26

1

117

423

37

Totale anno 1915 7 8 4 83 350 232 7 26 1 123 451 39
 
1916
Valle Ansiei (1° gennaio - 31 dicembre)

2

5

/

29

127

6

5

11

4

49

170

111

Totale anno 1916 2 5 / 29 127 6 5 11 4 49 170 111
 
1917
Valle Ansiei (1° gennaio - 23 ottobre)

3

5

1

10

77

31

4

3

1

24

127

18

Battaglia dall'Isonzo al Piave e al Grappa (24 ottobre - 1° dicembre)

2

2

/

11

40

/

4

2

1

5

70

47

M. Tomba (12 - 31 dicembre)

1

5

5

31

164

248

/

8

/

17

76

/

Totale anno 1917 6 12 6 52 281 279 8 13 2 46 273 65
 
1918
M. Tomba - Costalunga (1° gennaio - 17 luglio)

/

1

1

21

99

16

/

1

/

5

25

9

M. Solarolo (21 agosto - 7 ottobre)

1

8

/

37

147

4

1

1

/

10

31

9

Totale anno 1918 1 9 1 58 246 20 1 2 / 15 56 18
 
RIEPILOGO GENERALE
Anno 1915

7

8

4

83

350

232

7

26

1

123

451

39

Anno 1916

2

5

/

29

127

6

5

11

4

49

170

111

Anno 1917

6

12

6

52

281

279

8

13

2

46

273

65

Anno 1918

1

9

1

58

246

20

1

2

/

15

56

18

TOTALE GENERALE 16 34 11 222 1004 537 21 52 7 233 950 233