XLVIII BATTAGLIONE
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Costituito il 16 febbraio dal deposito dell'8° reggimento, parte il 21 maggio da Cittadella; posto alla dipendenza dell'intendenza della 4a armata, il battaglione per via ordinaria si trasferisce a Castelfranco Veneto.
Viene adibito a servizi vari di presidio ed invia i suoi riparti a Belluno, Montebelluna, Longarone fino a quando, il 5 giugno, raggiunge al completo quest'ultima località.
Si porta a Perarolo ed in seguito a S. Vito di Cadore, sostandovi per qualche tempo.
Durante la seconda quindicina di luglio è accantonato ad Acquabona - Socol - Zuel e le sue compagnie sistemano a difesa le alture di Vizza S. Rocco e Fraina.
Trascorrono circa tre mesi senza che alcun avvenimento degno di speciale rilievo venga a verificarsi, indi, il 18 ottobre, messo a disposizione del I corpo d'armata, il XLVIII abbandona le citate posizioni dirigendosi alla volta di val Padola.
Fa tappa a Venas, Lozzo di Cadore ed a Dossoledo; il 21 costituisce riserva del settore di Val Padola e riceve ordine dal comandante la brigata Ancona, di rafforzare le posizioni al Km. 24 (strada a nord di Padola).
Iniziati i lavori, durante le notti sul 24 e sul 25 va a rilevare, scindendosi in scaglioni, il III/70° fanteria nelle linee del Seikofl; vi esercita la propria attività, molestando, con azione di pattuglie il nemico, che, distogliendo forze dalla val di Landro, rende meno grave il compito della nostra 2a divisione, colà impegnata. L'8 novembre, dopochè la pronta reazione di una compagnia ha sventato un tentativo di gruppi austriaci contro le posizioni della zona lago Daziale, il XLVIII, sostituito dal III/24° si reca ad Auronzo.
A Dogana di Misurina, dove si è trasferito il giorno successivo, passa alla dipendenza della "Umbria" che deve attaccare le posizioni di M. Piana. Le cattive condizioni atmosferiche e la neve fanno però sospendere tale azione, ed il 16 novembre il battaglione va ad accamparsi tra Rudavoi e Tre Croci.
Per la prima volta, nei giorni 26 e 27 compie, unitamente a riparti della "Como", un'importante operazione di guerra sulle pendici nord del M. Forame.
Mentre due compagnie del II/24° da "Ponte Rotto" svolgeranno azione dimostrativa verso il castello di Saint Hubertus, le rimanenti truppe di val Grande, riunite in due gruppi tattici (il primo composto dal XLVIII battaglione bersaglieri e da riparti del 24° fanteria, il secondo dal I/24° alpini e genio), avanzeranno di sorpresa contro i trinceramenti nemici, ubicati tra il Riofreddo e le pendici nord - ovest del M. Forame. Le provenienze dalla sinistra, verso la Croda dell'Ancona saranno garantite da riparti del 24°.
All'alba del 26 novembre, le nostre truppe, partite dalle rispettive posizioni di radunata, avanzano cautamente. La marcia è lenta e faticosissima a causa del terreno rotto ed impervio ricoperto di ghiaccio e ad un tratto la progettata sorpresa viene a mancare, per l'incontro fortuito di un nostro riparto con pattuglie nemiche. Entrate in azione le mitragliatrici avversarie e la nostra artiglieria, il comando della "Como" ordina di procedere risolutamente all'attacco. Il XLVIII lo inizia, trovati i reticolati ancora intatti per la mancata esplosione di alcuni tubi di gelatina, ne tenta il passaggio, mediante passerelle.
Sugli arditissimi scalatori si sferra tranquillo e preciso il fuoco delle mitragliatrici nemiche ben sistemate nella vicina boscaglia; cadono colpiti ufficiali e gregari, le squadre si susseguono alle squadre, ma ogni sforzo è vano perchè la barriera di ferro spinato contrasta inesorabilmente l'accesso alle trincee austriache.
Per ore ed ore i nostri ripetono gl'inutili tentativi, mentre il freddo intensissimo (24 gradi sotto zero) aggiunge sofferenze a sofferenze, superando ogni umana resistenza.
A sera le compagnie avanzate si raccolgono alquanto più indietro.
Il giorno successivo, 27 novembre, dopo breve preparazione d'artiglieria, si ripete l'attacco, subito sospeso per le condizioni fisiche degli uomini, fra i quali i casi di congelamento si moltiplicano. L'esodo diviene impressionante e l'accampamento di val Grande si converte in vasto ospedale.
A notte i resti del XLVIII, protetti da pochi bersaglieri ancora immuni da assideramento, ripiegano ed il giorno successivo sono di nuovo a Tre Croci.
Il 28 novembre, il battaglione si trasferisce ad Auronzo ove riceve i necessari complementi.
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Destinato il 14 gennaio dal comando del I corpo d'armata nel settore Padola - Visdende, il XLVIII lascia Auronzo, portandosi in un primo tempo a Padola e poscia sulle posizioni del Seikofl per rilevarvi il III/24°.
Avanzando metodicamente contro la linea difensiva Burgstall - Seikofl ad est di M. Croce Comelico concorre ad un'offensiva in corso su quella fronte. Tra il 30 marzo ed il 2 aprile, sostituito a sua volta dal III/24°, va a dislocarsi a Bagni - Casera Molino - Cresta Palombino - Cima Vallone.
Sferratasi l'offensiva austriaca del giugno, nel Trentino, le truppe del settore eseguono puntate offensive allo scopo d'impedire che l'avversario distolga truppe dalla zona ed il battaglione vi prende parte, inviando riparti in ricognizione a forcella di Dignas - Cavallin.
Il 13 luglio è occupata la cresta neutra tra forcella Cavallin e forcella ovest di Cima Vallone e nella notte sul 31, previa lavori di approccio accurati ed abilmente disposti, si procede ad affermarsi sulla forcella orientale del Filmoor e sul costone tra rio Cialiscon e rio Mandrette.
Altre piccole operazioni portano alla conquista degli speroni tra Heret A. e Rosskar, tra Rosskar ed Obertilliacher Thal ed a quella del colle Spina.
Il 21 settembre, sostituito da altri riparti, il battaglione si trasferisce a Sega del Digon; il 23 è a Tre Croci ed il 27 in località rio Bosco, alla dipendenza della 1a divisione.
Fornisce uomini per servizi verso le linee, finchè il 5 ottobre rileva sulla Croda dell'Ancona il XII dell'8° bersaglieri; vi rimane fino al giorno 29, alla quale data riceve a sua volta il cambio dal I/92° fanteria.
Portatosi a Croce e poscia in Val Marzòn, il 3 novembre è a Padola ed il 15 in trincea nelle posizioni del Veisumtal ove, quasi isolato tra le nevi, rimane la restante parte dell'anno.
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Dopo breve riposo, trascorso dal 3 al 27 gennaio a Padola, il battaglione si porta a presidiare le posizioni di Col Rosson - Quaternà - Cresta Vallorera, ove attende a lavori di fortificazione ed effettua giornalmente incursioni di pattuglie nelle linee avversarie. Il 4 novembre, dopo aver infranto, con contegno energico e deciso, vari attacchi nemici, riceve ordine di ritirarsi formando la retroguardia della brigata Como, che occupa il settore della val Padola. Lasciate alcune pattuglie di copertura, i riparti del battaglione iniziano all'imbrunire un ordinato ripiegamento, riunendosi nella valle menzionata alle truppe della "Como".
Con lunga marcia, dopo aver sorpassata Cima Gogna, la mattina del 5, il XLVIII giunge a Lozzo di Cadore ove, messo a disposizione del comando della fortezza Cadore - Maè, prende posizione per proteggere le provenienze del passo di Mauria.
Ripreso il movimento il mattino successivo, arrivato a Pieve di Cadore, ha ordine di portarsi celeremente a sostituire il XXXVIII bersaglieri a Vinigo in val Boite, per trattenere il nemico e dar modo alle colonne del corpo d'armata di sfilare per la stretta di Ospitale. A sera il battaglione è sulle pendici occidentali di M. Antelao (fondo val Boite) e su quelle orientali di M. Ritte, ove riesce a respingere reiterati attacchi dell'avversario; lo fronteggia fino alla sera dell'8, riunendosi poscia a Vallè; per Perarolo si porta poi a Longarone, ove giunge il mattino del 9.
Violentissimo si sviluppa l'attacco delle truppe d'irruzione tedesche che, calate da Erto per Cimoliana, attraversano il Piave a valle di Longarone, riuscendo a mettere piede sulla riva destra del fiume.
La via di ritirata delle numerose nostre forze riunite nella regione è così gravemente minacciata.
All'impovviso pericolo fa fronte con prontezza il XLVIII che, subito schieratosi, contrattacca energicamente, ricacciando l'avversario nel letto del fiume. Prende quindi posizione sulla riva destra, sostenendo continui combattimenti per l'intera giornata. A sera la situazione si aggrava, il battaglione tenta a varie riprese di aprirsi un varco nella cerchia nemica che lo stringe sempre più, ma invano; favoriti dall'oscurità i riparti austriaci oltrepassano nuovamente il Piave. La mattina del 10 novembre, i superstiti del XLVIII, dopo essersi difesi da valorosi, esausti e privi di munizioni sono costretti a cedere.
Il battaglione in seguito non è stato più ricostituito. |
UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA. |
N° |
Grado |
Cognome e Nome |
Luogo di nascita |
Luogo e data di morte |
1 |
S. Ten. |
Bonifazi Cesare |
Roma |
M. Forame 26-11-1915 |
2 |
Id. |
Queirolo Francesco |
Chiavari |
M. Forame 26-11-1915 |
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MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.
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Ufficiali, n. 2 - Truppa, n. 7.
Ufficiali e militari di truppa, n. 18.
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UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE.
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Grado |
Casato e Nome |
Data di assunzione |
Data di Cessazione |
Annotazioni |
Ten. Col. |
Fasoli Giuseppe |
24/05/15 |
28/09/15 |
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Id. |
Fiore Basilio |
29/09/15 |
20/05/17 |
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Maggiore |
Lay Mario |
21/05/17 |
10/11/17 |
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SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO.
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Permanenza in linea
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Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc. |
Dal 25 ottobre al 7 novembre (M. Seikofl).
Dal 26 al 27 novembre (Pendici nord del M. Forame).
Dal 15 gennaio al 20 settembre (M. Seikofl - Bagni - Casere Molino - Cresta Palombino - Cima Vallone - Forcelle Dignas e Cavallin - Forcella sud - orientale del Filmoor - Costone tra rio Cialiscon e rio Mandrette).
Dal 5 al 29 ottobre (Croda dell'Ancona).
Dal 15 novembre al 31 dicembre (M. Veisumtal).
Dal 1° al 2 gennaio (M. Veisumtal).
Dal 28 gennaio al 10 novembre (Col Rosson - Quaternà - Cresta Vallorera. Ripiegamento: Cima Gogna - Lozzo di Cadore - Pieve di Cadore - M. Antelao - M. Ritte - Perarolo - Longarone).
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Dal 24 maggio al 24 ottobre (Castelfranco Veneto - Belluno - Montebelluna - Longarone - Perarolo - San Vito di Cadore - Acquabona - Socol - Zuel - Alture di Vizza - S. Rocco - Fraina - Venas - Lozzo di Cadore - Dossoledo).
Dall'8 al 25 novembre (Auronzo - Dpogana di Misurina - Raudavoi - Tre Croci).
Dal 28 novembre al 31 dicembre (Tre Croci - Auronzo).
Dal 1° al 14 gennaio (Tre Croci - Auronzo).
Dal 21 settembre al 4 ottobre (Sega del Digon - Tre Croci - Rio Bosco).
Dal 30 ottobre al 14 novembre (Croce - Val Marzon - Padola).
Dal 3 al 27 gennaio (Padola).
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RIEPILOGO |
Linea |
Riposo |
Mesi |
Giorni |
Mesi |
Giorni |
Anno 1915 |
/
|
16
|
6
|
22
|
Id.1916 |
10
|
16
|
1
|
14
|
Id. 1917 |
9
|
15
|
/
|
25
|
TOTALI |
Mesi 20 e giorni 17 |
Mesi 9 e giorni 1 |
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RIEPILOGO DELLE PERDITE. |
LOCALITA' E DATA |
REGGIMENTO |
Ufficiali |
Truppa |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
1915 |
M. Seikofl (25 ottobre - 7 novembre) |
/
|
/
|
/
|
1
|
2
|
/
|
Pendici nord del M. Forame (26 - 27 novembre) |
2
|
8*
|
/
|
31
|
473*
|
3
|
Totale anno 1915 |
2 |
8 |
/ |
32 |
475 |
3 |
* Dei quali 3 ufficiali e 318 uomini di truppa colpiti da congelamento. |
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1916 |
M. Seikofl - Forcella Dignas e Cavallin (15 gennaio - 20 settembre) |
/
|
1
|
/
|
2
|
25
|
/
|
Croda dell'Ancona (5 - 29 ottobre)
|
/
|
/
|
/
|
3
|
18
|
/
|
M. Veisumtal (15 novembre - 31 dicembre) |
/
|
/
|
/
|
/
|
3
|
/
|
Totale anno 1916 |
/ |
1 |
/ |
5 |
46 |
/ |
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1917 |
Col Rosso - Quaternà - Cresta Vallorera - Cima Gogna - Pieve di Cadore - M. Antelao - M. Ritte - Longarone (28 gennaio - 10 novembre) |
/
|
3
|
15
|
18
|
59
|
632
|
Totale anno 1917 |
/ |
3 |
15 |
18 |
59 |
632 |
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RIEPILOGO GENERALE |
Anno 1915 |
2
|
8
|
/
|
32
|
475
|
3
|
Id.1916 |
/
|
1
|
/
|
5
|
46
|
/
|
Id.1917 |
/
|
3
|
15
|
18
|
59
|
632
|
TOTALE GENERALE |
2 |
12 |
15 |
55 |
580 |
635 |
|
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