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QUERO
Deutscher Soldaten Friendhof
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Un bunker, costruito alle pendici del Col Maor in un punto strategico per le operazioni militari tedesco austro-ungariche (riportato in molti testi come “la stretta di Quero”), viene consacrato dopo il conflitto a cimitero militare germanico; vi trovano pace più di tremila soldati. La morte avvicina i due schieramenti del conflitto e questo luogo di riflessione diviene radicale testimonianza della guerra. Il paesaggio è scolpito dalla storia dell’uomo e si permea di significati profondi che possono essere colti solo toccandoli con mano in prima persona.
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C'è un corpo in poltiglia Con crespe di faccia, affiorante Sul lezzo dell'aria sbranata. Frode la terra. Forsennato non piango: Affar di chi può e, del fango. Però se ritorni Tu uomo, di guerra A chi ignora non dire; Non dire la cosa, ove l'uomo E la vita si intendono ancora. Ma afferra la donna Una notte, dopo un gorgo di baci, Se tornare potrai; Sóffiale che nulla del mondo Redimerà ciò ch'è perso Di noi, i putrefatti di qui; Stringile il cuore a strozzarla: E se t'ama, lo capirai nella vita Più tardi, o giammai.
Voce di vedetta morta Clemente Rebora
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