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------------- Aggiornamento -------------

Siamo felici di potervi comunicare che l’aggiornamento del sito è iniziato e la prima fase è completata, ma siamo ancora lontani dalla fine dei lavori e dalla cifra necessaria.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato fin ora e speriamo molti altri si uniscano a noi per salvare Fronte del Piave.




Maggiori informazioni e aggiornamenti qui.

 
     
 

LUGLIO 1918

1 - 2 LUGLIO. - Alle undici della notte (tempo vero) cominciò in direzione di Capo Sile da parte dei nostri un leggiero bombardamento. Da principio questi non risposero. Alle tre del mattino raggiunse una grande intensità, si estese a tutto il basso Piave, e durò sino alle otto. - Ad aprire questa piccola offensiva sono stati i nostri. Dio volesse che fossero felici! Certo che per intraprendere un’azione con probabilità di successo, il tempo propizio è questo.

2 - 5 LUGLIO. - Il bombardamento cominciato il due ha durato, con poche interruzioni, ora vivace ora lento, sino al quattro a notte inoltrata. Che cosa si propongano i nostri con quest’ azione, non si sa dire. Qui non si vedono giungere feriti, per cui qualcuno pensa che i nostri tirino a stoppa.
Dalle dieci in poi della notte del quattro, il bombardamento si pronunciò anche lungo il litorale. Da parte di questi è un ininterrotto lancio di razzi di segnalazione, di cui noi, com’è naturale, non comprendiamo il significato: ma si capisce che c’è della preoccupazione e del nervosismo. - Poco dopo la mezza notte si udì un enorme scoppio, che nessuno ha saputo soddisfacientemente spiegare.
* Il comando di tappa ci ha dato l’ altro ieri il permesso di questua del frumento, ma solo a Motta, cioè dentro i ponti e pel consumo del convento. Vedremo se la concessione è sincera, o se non verranno poi a rapircelo in casa.

7 LUGLIO. - Oggi sono sette giorni che siamo all’ acqua. Del vino ce ne sarebbe stato a sufficienza per tutti e per tutto l’ anno se gli ufficiali dell’ ospedale si fossero limitati a bere con moderazione, ma per quanto siano eglino di modi signorili e compiti, sono purtroppo molto lontani dall’ essere modelli di sobrietà. A dire il vero, del vino ne abbiamo ancora un po’, ma riposto in luogo donde è impossibile trarlo per ora. E poi, guai se qualcuno se n’ accorgesse, specialmente il “feldkurat ,, che affogherebbe nella botte.
Questa mancanza non sopraggiunse inaspettata: era prevista da tempo, e però noi per i primi ci mettemmo da oltre un mese a rigorosa razione mentre gli ufficiali per imporsi un freno più valido, lo esclusero dalla lista della mensa, addossandolo alle spese personali. Comico davvero ai litri veder succedere con ogni disinvoltura i mezzi litri, i quarti, persino i semiquarti, ma in prevalenza i quinti. La sarebbe andata anche benino: ma che! L’istinto rinasce sempre negli animali per quanto addomesticati. Dopo d’ aver attaccato il voto a san quintino per un certo tempo, ecco che ad un’occasione qualunque parecchi di essi si abbandonavano all’ eccesso e anche all’ ebrietà.
Il freno della borsa ha fatto, si, buona prova, sino ad un certo punto, ma era troppo lento. A noi, che c’ eravamo rimessi alla loro discrezione, il vino ce lo pagavano corone due at litro; mentre fuori, pur di poterlo trovare con molta segretezza, e molto annacquato, lo si pagava corone sei, otto e più. (Oggi, se appena bevibile, corone dieci; se discreto, dieciotto e venti.)
- Perchè, si domandò a uno, non bevete la vostra tanta decantata birra?
- Pessima e troppo cara: corone quattro la bottiglia, e tra le altre specialità ha anche quella di funzionare da purga.
Ora questi signori bevono acqua, che vorrebbe essere acqua minerale (fabbricata a Udine,) inviata abbondantemente, e gratis, dall’ i. e r. Governo paterno. Chi poi volesse vino; del vino, pochino, sì , ce n’ è: ma vino ungherese in bottiglia, che sotto nessun riguardo regge il paragone neanche col più mediocre del nostro; e lo si paga, se bianco, corone cinque, se rosso, corone otto la bottiglia. – Oh!... ora si the il freno tiene. - Che sia freno tedesco ?... In meccanica i tedeschi hanno avuto sempre il primato.
* L’attro ieri è stato arrestato un falso “feldkurat.,, Frequentò più d’ una volta il convento, vi dormì, e mangiò alla mensa degli ufficiali. Vestiva da monaco benedettino, e ostentava parecchie decorazioni. Ebbi occasione di avvicinarlo una volta sola in compagnia del Guardiano e di altri. Non potei celare le alte meraviglie quando vidi che né parlava né capiva il latino, anzi neppure certi termini tecnici della teologia e della liturgia anche se spiegati in tedesco. Per motivi di urbanità io mi limitai alle meraviglie ed a formulare dei dubbi vaghi, ma uno giunse al punto da chiedergli se era cattolico. L’ignoranza della lingua latina la spiegò come una dimenticanza in conseguenza d’un colpo alla nuca menatogli da un soldato italiano col calcio del fucile, mentre sul Carso assisteva un ferito! - Prese e pagò una bottiglia di vino per le Messe, e la conversazione fu tolta.
L’ ultima volta che alloggiò in convento dimenticò una carta topografica delle fortificazioni sul Tagliamento, le quali sono classificate: Fortificazioni in terrapieno, in muratura, e blindate.
* Il risultato del bombardamento dei giorni scorsi secondo i comunicati ufficiali, e secondo i giornaletti italo - austriaci di Trieste, è che al basso Piave i nostri sarebbero giunti sino a Chiesanova: ma il fatto è che i nemici sono stati respinti dall’ una all’ altra Piave. Piccolo successo in relazione alle ingiustificate speranze di alcuni.

8 LUGLIO. - Un ordine emanato giorni fa dall’Autorità militare stabilisce il sequestro di tutto ciò che può essere di alimento agli uomini e alle bestie: Grano, orzo, granoturco, fagiuoli, patate, ecc.; foraggi di ogni specie, paglia, canne del grano turco, ecc. Ai borghesi si passerà la razione di cento grammi al giorno. Pene severissime sono comminate a chi nasconde qualche cosa. Ciò non ostante queste disgraziate popolazioni debbono pur ingegnarsi se vogliono campare in qualche modo la vita: ma con quanti timori, con quante apprensioni, con quante cautele! Il padrone deve fare da ladro, perchè il ladro si è costituito padrone. E’ umiliante.
Quest’ ordine è già stato posto in esecuzione in vari luoghi: qui a Motta ancora no. Non si fa distinzione tra fittaiuolo e proprietario, tra chi ha lavorato la terra con tante difficoltà e con tanti sudori e chi è stato colle mani alla cintola. Non si rilasciano “buoni,,, almeno sin’ ora. - E i contratti di mezzadria, mi sia lecito chiedere ancora una volta, conchiusi e firmati con tanta serietà? — “Pezzi di carta,,, buoni per gli archivi e per la storia (da scriversi dai tedeschi).

10 LUGLIO. - La notte scorsa a S. Giovanni i nostri velivoli lasciarono scendere in apposite gabbie due piccioni viaggiatori. Recavano una cartina in cui si chiedono informazioni e si assegnano premi pecuniari a chi le fornisce. Si domanda, p. e., se vi sono truppe germaniche, dove sono impostate le batterie e di quale calibro, dove sono i depositi di munizioni, i Comandi, ecc. Sfortunatamente troppi erano a notizia della cosa, per cui l’ autorità militare venne in possesso dei due messaggieri, la quale, naturalmente, Se ne servirà ai suoi scopi.
* Gli stessi nostri velivoli hanno gettato in questi giorni una quantità di fogli e foglietti a stampa. Quelli indirizzati ai soldati di nazionalità slava sono firmati da un tale Stephanich, Comandante dell’ Armata czeco-slovacca. Fascicoli in 8° recano i nomi e i saluti dei nostri soldati nativi di questi luoghi. Fogli volanti riportano i bollettini italiani tradotti in slavo, altri in fine sono un vero e proprio giornale in boemo ed in altre lingue slave, col quale si tengono quasi giornalmente informati i soldati di quanto concerne la guerra e la politica, e dove si pubblica ciò che la censura austriaca sopprime. – E’ sorprendente l’attività e l’audacia di questi boemi! So di chi è, a brevi periodi, qui minutamente informato da Praga del movimento politico nazionalista, e delle deliberazioni e direttive del comitato di Parigi.
* Giacché siamo in tema di giornali: E’ enorme la distanza che corre tra la stampa austriaca e la nostra. Quella non si occupa di cose militari né in grande né in piccolo, se non dietro l’ imbeccata dell’ “Ufficio della stampa,,: i nostri invece sona loquaci, ciarlieri, riferiscono quasi del continuo relazioni, informazioni, apprezzamenti che possono parere giuste critiche od innocenti curiosità, ma che talvolta sono vere rivelazioni, di cui il nemico non manca di giovarsene. In Austria nessuno apre bocca: tra noi è un cicaleccio continuo, e per giunta un lagno interminato contro la censura. Sì, che abbiamo qualche cosa da imparare anche dai nemici, almeno un po’ di disciplina.
* Un’ altra, così per passatempo. Una volta gli annunzi dei giornali erano in massima parte d’ indole commerciale: ora si rivendicano una parte notevole (cosi almeno nei giornali triestini - e altrettanto è perfettamente lecito ritenere che sarà anche altrove) le offerte di commutazione d’oggetti d’ uso con altri oggetti d’ uso e specialmente con generi alimentari. P. E., nella “Gazzetta di Trieste - 8 Luglio,,: Dieci chili di zucchero per cinque chili di farina bianca o gialla - un pezzo di sapone da toilette, da prima della guerra, per un chilo di farina bianca o gialla
- un paio di scarpe bianche per uomo, con suola fortissima da campagna, per un rocchetto di filo bianco o nero. Questa è la condizione economica dell’ Austria, e questa è anche quella di noi, che otto mesi fa eravamo nell’abbondanza.

12 LUGLIO. - I prigionieri - in numero notevole e per i quali, francamente, il popolo non nutre nessuna simpatia - acquartierati qua e là nelle famiglie di campagna, sono stati alla fine allontanati. Gravi erano i danni che recavano, non minori di quelli dei soldati. La gendarmeria si è fatta eco di tante lagnanze presso il Corpo d’Armata, il quale ha preso questo provvedimento. - Perchè non si fa altrettanto colle truppe? - Che si mandino via non possiamo vantar pretese: questo possono farlo soltanto i nostri: pure possiamo pretendere che si tengano alla disciplina militare: ma nell’ esercito austriaco ciò non si usa. Per tenerseli buoni i soldati, l’ Austria li lascia padroni di se stessi, e che si abbandonino alla cupidigia. Sia pure che la fame li spinga a fare ciò che sazi non farebbero: ma il fatto è questo, che qualunque legge può essere impunemente violata. E poi..., e poi “ricorrete con fiducia al Comando,,, diceva un bando di tempo fa. La maggiore soddisfazione che ci verrà data sarà: “ Ci dispiace, non possiamo far nulla se non ci recate i nomi dei soldati ,,! se pure non s’è cacciati con minaccie, come accaduto e accade a Malintrada e altrove. Una sola legge è in vigore nell’ esercito austriaco, e chi la violasse esporrebbe la vita: La legge della subordinazione e dell’ ubbidienza assoluta. Se hanno fame i soldati, perchè non chiedono che gli ufficiali facciano loro parte della propria mensa tutt’ altro che magra? - In tutti gli eserciti del mondo vige severa la legge della subordinazione, ma in nessuno, io credo, una simile condizione potrebbe durare a lungo fuorché nell’esercito austriaco.
* Non comprendo come non abbiano ancora attirato l’attenzione dei nostri aviatori due carrozze ferroviarie che da mesi e mesi sono ferme (anzi ben ferme, colle ruote cuneate) presso la stazione al cominciamento del ponte sulla Livenza vecchia. Sono munite della “Croce Rossa, ma sono un’officina attiva. - Di che cosa? - Non si sa. Ad ogni modo, anche nella migliore delle ipotesi, una manifesta violazione della Convenzione di Ginevra, uno sfacciato abuso della “Croce Rossa.,, abuso che se i nostri, a buon diritto, punissero, farebbero bene, ma chissà quanti strilli non si leverebbero.

13 LUGLIO. - In questi ultimi tre giorni sono stati minati i ponti sul Monticano e sulla Livenza. Senza seguire i voli della fantasia popolare, che troppo volentieri confonda i fervidi desideri colle cose, è indubbiamente una buona notizia: la prima dopo otto mesi dalla nostra cattività. Non possiamo valutare questo fatto notevolissimo dallo stato delle operazioni militari: e però, tanto potrebbe essere un sintomo della prossima nostra liberazione, come una semplice precauzione prudenziale.
Il buon augurio è avvalorato dal notevolissimo movimento indietro, che per quanto si faccia il più possibile di notte, non può sfuggire del tutto all’ osservazione diligente di chi con ansietà segue tutti i movimenti che possono avere il valore d’ un indizio. Dovrebbe anzi essere più che un inizio, ma coperto da una veste lussureggiante di contraddizioni. L’Austria è maestra nell’ arte di celare agli occhi e alla mente di chi non deve né vedere né sapere, ciò che ha in animo di compiere: e in ciò le va tributata lode incondizionata. – “Ci ritireremo, disseci uno alcuni giorni dopo la fallita offensiva, ma non faremo come gli italiani che fuggono abbandonando tutto: ci ritireremo in modo che voi stessi non ve ne avvedrete.,, Ed altri, soldati e ufficiali: “Austria surik,,, dicono nel loro barbaro linguaggio. Questo non è che un saggio di quanto ci sentiamo ripetere, e ho voluto prenderne nota affinché chi leggerà possa farsi un’ idea dell’ ansietà, dello spasimo dell’ animo, dirò quasi, con cui tutti seguiamo l’andamento delle cose, non perché io sia inclinevole a prestar fede alle parole dei nemici. Io credo ai fatti: or questi, per quanto notevoli, non ci offrono ancora sufficienti indizi d’uno sgombro imminente.
La voce popolare riferisce inoltre di parecchi edifici che sarebbero stati minati, tra i quali il campanile del Duomo. Attendo i fatti compiuti, dopo i quali noterò, se ho tempo, le discrepanze.

14 LUGLIO. – E’ stato pubblicato un ordine col quale s’ ingiunge ai possessori di bovini di condurli (se superiori ai nove mesi di età) il venti p. v. in piazza S. Rocco, per presentarli ad una commissione di visita. Sarà, come facilmente si può comprendere, in ordine ad una nuova rapina.

17 LUGLIO. - Il comandante di tappa che ci aveva dato in iscritto il permesso di questuare del frumento, e che nell’ atto di restituirglielo (dieci giorni dopo) disse: “Ma troppo presto! tenetelo e continuate ,, (non fu ritenuto,) oggi ci trasmette un ordine di dichiarargli il quantitativo, che sarà poi conteggiato in detrazione del quartese dovuto al parroco. Mi pareva proprio impossibile che quel soggetto si fosse convertito alla cortesia in sì breve tempo.

18 LUGLIO. - Stamane è comparso all’ improvviso un capitano (che non è della sanità) col mandato d’ispezionare minutamente ospedale e convento.
* Recante la data del 12 corr., è stato affisso un manifesto alle popolazioni dei territori occupati. Si commina “la pena di morte,, a chi comunica comunque col nemico.
In ispecie poi, se qualcuno sarà trovato in possesso di piccioni viaggiatori, tutti i paesi d’ attorno per un raggio di cinque chilometri, saranno evacuati (un bel saggio di giustizia tedesca.)
Proibito di tenere presso di sé o di dare ai soldati qualunque carta lasciata cadere dai velivoli italiani, “ sotto pene severissime.,,
Proibito di spargere notizie che facciano concepire “la probabilità di impossibili (sic) vittorie italiane,,, “ sotto pene severissime.,,
Proibito di occuparsi e di parlare di cose militari e guerresche, “sotto pene severissime.,,
Proibito di dar vitto e ricetto a prigionieri italiani fuggiti, “sotto pene severissime: ,, prigionieri che poi “hanno commesso tanti furti e tanti ladroneggi.,,
Quest’ ultima riflessione ritengo vi sia posta per ironia: ad ogni modo, tanto per finire, mi permetto la domanda: - E i delitti commessi dalle truppe qui operanti?
* Stamane movimento di soldati che vanno cantando sponte vel spinte. E’ costume loro che quando passano di qui per il fronte, sia di giorno che di notte, debbano cantare. Voci selvaggie e canti correlativi. Del resto, uccel di gabbia canta di allegrezza o canta di rabbia.

22 LUGLIO. — E’ da tempo che è cominciato il sequestro, o per intenderci meglio, rapina ufficiale, di tutto il frumento sino all’ ultimo granello. E poi a nulla gioverebbe se anche ne lasciassero. A chi si presentasse al molino, com’ è accaduto, verrebbe confiscato.
A chi da mesi è stato portato via il granoturco, si seguita a passare la razione giornaliera di gr. 100, alle volte avariato, insudiciato, misto a spazzature: a chi ne fu lasciata in casa una certa quantità, che secondo il calcolo dei rapinatori avrebbe dovuto bastare sino a S. Pietro, non si passa nulla.
In appresso si passerà a tutti, ma per la durata di soli due mesi in ragione di gr. 180 se grano, gr. 150 se farina: razione insufficiente se non ci sarà dell’ atro come si fa in Austria: Eppure è stato pubblicato “che queste popolazioni non debbono esser trattate meglio, ma neppur peggio di quelle dell’ Austria.,,
L’ eccedente quantitativo sul totale di questa razione viene sequestrato. — Sarà poi pagato o no? si fará distinzione tra proprietari e fittaiuoli? - Si vedrà, e avremo occasione di riparlarne: intanto ciò che importa a queste popolazioni non è di riempirsi le tasche di carta di dubbio valore, ma di assicurarsi contro una morte lenta per fame. Indubbiamente nel prossimo inverno si dovranno ampliare i cimiteri, se Iddio per la Sua grande misericordia non ci libera da questi barbari. E’ questo il qualificativo meno aspro che si possa loro dare. Se queste popolazioni chiedessero loro: Dateci da vivere, potrebbero rispondere: Ne abbiamo sì poco che non basta neppure a noi: ci dispiace che abbiate da soffrire e fors’ anche a morire di fame, ma non vi possiamo aiutare; e risponderebbero bene. Ma questo popolo non chiede nulla da loro: si contenterebbe anzi della metà del suo, purchè gli fosse garantita: spogliare, dico, questo popolo, dopo d’ averlo gabbato coi contratti, al segno da dover in tempo non lontano guardar in faccia la morte per fame e per miseria, è inumano, è crudele, è barbaro, è..., che cosa si può dire di più ?... è... semplicemente teutonico.
Quando mi studiavo a far animo a questi buoni popolani a lavorare le terre, scuotevano il capo e domandavano: E per chi si lavora? si raccoglierà?... Domande savie, alle quali non potevo rispondere che molto breve: Chi lavora ha la speranza di raccogliere: chi non lavora non ha neppur questa? - ma non pensavo mai che si avesse potuto giungere a spoglio si iniquo, né io né essi pensavamo mai che avrebbero dovuto vedersi depredare di tutto intero il frutto dei loro sudori, e persino, com’é accaduto in quel di Gorgo, minacciati colla baionetta, strappar loro di mano i covoni della messe tutt’ ora sul carro. E’ malagevole in verità per noi sacerdoti trovarci in faccia ad un popolo tanto martirizzato: ma anche edificante riscontrare nell’assoluta maggioranza, non l’ imprecazione, non la maledizione… bensì in altri un dolore profondo, ma sostenuto, in altri una disinvoltura. Quanta fortezza morale, quanta virtù !... Più che non si trovi in me, che talvolta debbo fare molta violenza a me stesso.
* Serpeggia largamente un’ epidemia, che in altri ha caratteri di colerina, in altri di dissenteria. Non è mortale, ma molto molesta, e in taluni ribelle. Non è del tutto nuova in questa stagione, se non per l’ intensità e per la molta sua diffusione, cosa che a mio credere, devesi al sudiciume che quest’invasori ci hanno regalato e alle immondezze sparse dovunque: in paese, che diventato stalla e latrina: nei dintorni, che sono un vasto letamaio: nelle campagne, dove in luogo dei soavi profumi che si respiravano una volta, emanano esalazioni fetide da doversi bene spesso portarsi la pezzuola al naso.

23 LUGLIO. - Oggi, non già il 19 com’ era stabilito furono presentati in piazza S. Rocco i bovini ad un’apposita commissione, che, dicono, dovrebbe farne una scelta da mandarsi in Ungheria per migliorare la razza. Poche vacche furono segnate: cercano bestie belle grosse e grasse: - bisogna che le cerchino tra di loro.
* A Gorgo la semenza dei bachi da seta già pagata in anticipo, come ho notato a suo luogo, è stata fatta pagare una seconda volta alla consegna dei bozzoli. - Chi è il truffatore? - quello del primo pagamento o del secondo?.
— Questione oziosa: si truffa impunemente su tutto, anche nel rilascio dei “buoni,, alterando pesi e misure.
A proposito dei “buoni:,, E’ da qualche tempo che si vanno ritirando, rilasciando una ricevuta, oppure senza rilasciare niente come è stato provato colla gente semplice.
Quante sorprese per questi popolani! chi si trova con delle carte false in mano, ricevute per “buoni,, autentici, chi con dei “buoni,, veri, ma nei quali il quantitativo è accennato solo vagamente, altri con dei “buoni,, in cui il quantitativo é falsificato in proporzioni incredibili, p. e. quindici chili per quindici quintali, quindici chili per sessanta chili, ecc. Anche il convento ha i suoi “buoni,, e i suoi stracci di carta. Quelli della chiesa (campane) non sono stati ritirati. - Che siano scrupoli ?... La più naturale delle cose sarebbe stata di pagarli tutti almeno colla nuova carta coniata nella speranza d’ una pace non lontana imposta all’ Italia sul tipo di quella di Brest—Litowsk: invece si ritirano, e non tutti indistinta mente : Incerta omnino res est ac prorsus umbigua.

27 LUGLI0. - Voglio notata un’ amenità. “La Gazzetta del Veneto,, (Udine,) nel suo numero di ieri, 26, nella rubrica “in punta di forbici,, (rubrica che figurerebbe meglio in testa al giornaletto,) nella quale fa della polemichetta (ben’ inteso, senza attendere risposta) colla stampa italiana (non faccia meraviglia: al Corpo d’armata qui residente tutti i giorni si legge il “Corriere della Sera,) ci fa sapere che in Italia cittadini ed enti offrono continuamente delle somme affine di creare dei premi ai soldati che si distinguono per valore. “E’ cosa antipatica questa, dice il giornaletto; così non sarà l’ amor di patria, il senso del dovere, o il desiderio della gloria che muovono il soldato al valore, ma la speranza di una o due mila lire,, (sic). E’ proprio allegro questo puritano! Io trovo ragionevole e onesto incoraggiare e premiare gli atti di valore. Ma non é a questo riguardo che io lo trovo ameno questo signore, bensì perchè finge d’ ignorare, od almeno si persuade che i suoi lettori ignorino i mezzi di cui l’ Austria si serve per spingere avanti le sue bande armate. Sono, per chi nol sapesse, non già la promessa di premii “di una o duemila lire,, bensì la speranza di abbondanti saccheggi, di ricche prede e rapine: cose queste, ben si sappia, che sono state prospettate agli occhi di questo miserabile esercito, anche nell’ imminenza dell’ultima offensiva sulla Piave. Questa è cosa un po’ più che antipatica.

28 LUGLIO. - Mentre volava per onorare, come si costuma, la sepoltura d’un aviatore colpito dai nostri il giorno prima, un aeroplano questa sera si capovolse sopra il cimitero militare e bruciò. Il pilota rimase arso.
* E’ da tempo che è cominciata in città la demolizione del quartiere Mal Canton. Pare lo si voglia abbattere tutto. Il materiale scadente lo si usa a consolidare le strade, quello buono lo si fa viaggiare.
* Il Municipio, in data del 27 coor. Pubblica, in lingua esotica, una comunicazione del Comando di tappa, in cui si dice che l’Ambasciatore italiano a Berna domanda che siano mandati in Italia i bambini di età inferiore agli anni sette. Perciò quelli che dovranno essere mandati, siano denunziati, dichiarando quali possono viaggiare coi proprii mezzi e quali nol possono. Si farà un solo convoglio!... – Questo è tutto. – E’ vero?

29 LUGLIO. – Stamane in lotta aerea sono stati abbattuti due velivoli nemici (cioè austriaci, intendiamoci,) che caddero sulle rive della Livenza verso S. Giovanni.

30 LUGLIO. - Si notano dei movimenti strani nell’ esercito, si che non si riesce a connettere nulla di positivamente sicuro: mascheramenti. Indizi questi che fanno sperar bene, quantunque non decisivi. Mi si va formando in capo l’idea (e ciò sia detto non per far della cronaca, ma per esprimere un apprezzamento) che la ritirata, come ho gia detto altra volta, è virtualmente fatta, e che non si attende che la spinta per uno sgombro che non dovrebbe essere molto lontano se le cose si mettono bene sui monti.

 


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