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BRIGATA "COMO"

(23° e 24° Fanteria)

 Sede dei reggimenti in pace : 23° e 24° Fanteria, Novara

Distretti di reclutamento: Catanzaro, Ivrea, Lodi, Lucca, Palermo, savona, Varese.

 

ANNO 1915.

      La brigata Como il 23 maggio è schierata, con le truppe della 2a divisione (I Corpo d’Armata ; 4a Armata), in occupazione avanzata in Val Boite (Sentinella Chiapuzza - Punta Caiella), a sbarramento delle provenienze dalla via d'Alemagna.
     Iniziatesi le ostilità, allo scopo di approfittare della presupposta inferiorità numerica dell’avversario, la 2a divisione, che opera inVal Boite, riceve il compito di occupare subito, con decisa azione offensiva, quelle posizioni d'oltre confine, la cui conquista, quando il nemico avesse il tempo di portarvi forze adeguate, costerebbe a noi gravi sacrifici. E pertanto la brigata Como, dopo un rapido e brillante sbalzo innanzi, il 29 maggio entra in Cortina d’Ampezzo e costituisce quella linea di investimento, dalla quale verrà poi intrapreso l'attacco delle ben munite fortificazioni dietro cui il nemico si è ritirato.
     Già il 9 giugno, collegata a destra col 55° reggimento fanteria, e a sinistra col battaglione alpini Fenestrelle, la Como occupa Podestagno e nei giorni 13 e 15, insieme con le altre truppe della 2a divisione, attacca più volte, invano, le posizioni dello sbarramento di Sam Pauses, da lunga mano preparate a difesa.
     Il contegno di tutte le truppe, ed in special modo quello del I/23°, è tanto mirabile che il Comando della divisione ritiene opportuno segnalarlo ai superiori comandi. In questa azione il 23° subisce le prime e sensibili perdite (circa 180 uomini, dei quali 10 ufficiali).
     Sospese, provvisoriamente, le operazioni offensive, per raccogliere e mettere in azione tutti i mezzi di distruzione dimostratisi indispensabili per superare le difese avversarie, la brigata, allo scopo di rendere più solida la propria linea di occupazione e di mantener desto lo spirito aggressivo delle truppe, inizia una serie di piccole azioni e di ricognizioni offensive in Val Fiorenza, verso Punta del Forame e M. Cristallo.
     Il 30 giugno occupa, infatti, di sorpresa l’importante osservatorio nemico di Col Rosà. L'8 luglio la Ia compagnia del 23° reggimento, insieme alla 83a compagnia alpini, con audace colpo di mano, si impadronisce di un posto avanzato nemico, catturando una quindicina di prigionieri; il 19 il IV battaglione del 23° fanteria concorre con le truppe della 10a divisione alla presa di M. Piana, mente la 12a compagnia del 24° fanteria, durante tutta la seconda quindicina di luglio, dà bella prova di valore, partecipando con la brigata Reggio all’attacco del Rifugio Tofana.
     A metà d’ottobre le condizioni atmosferiche, finalmente favorevoli, consentono alla 2a divisione di riprendere l’attacco delle pendici nord del Forame, dello Schonleitenschneit e del Rauchkofl per completare così la conquista del massiccio del Cristallo, già felicemente iniziata nel luglio con la occupazione del Cristallino e di Cresta Bianca. Vi prende parte, insieme alla brigata Umbria, la Como, che ha particolarmente il compito della conquista del Forame. Il 21 ottobre il 24° fanteria dalla Val Grande penetra nella Valle delle sorgenti del Felizon, occupandone la testata; nella notte sul 23 perviene sino ai reticolati nemici del Forame, ma non riesce a superarli, perchè il nemico, forte della prevalente superiorità che gli deriva dal completo dominio del terreno, può respingere gli attaccanti ed infliggere loro sensibili perdite (circa 170 uomini dei quali 7 ufficiali). Nuovi tentativi fatti il 26 e il 27 novembre dal I e II/24°, insieme al XLVIII battaglione bersaglieri, falliscono perché viene a mancar loro l’elemento principale della riuscita, la sorpresa, su cui sono essenzialmente basati.
     Le condizioni atmosferiche, divenute nuovarnente avverse con l’avvicinarsi dell’inverno, costringono le truppe a sospendere ancora una volta le operazioni offensive.

ANNO 1916.

      La brigata è tuttora in Cadore, dislocata nel suo consueto settore. Il 13 febbraio però si trasferisce in Val Anziei e il 29 marzo in Val Padola sempre con la 2a divisione, sostituita in Val Boite dalla Ia, che, dopo di aver partecipato col IX Corpo d’Armata agli attacchi contro il Col di Lana e il M. Sief, a metà dicembre rientra al I Corpo. Anche in quest’anno l’attività della Como è essenzialmente caratterizzata da apprestamento di lavori difensivi, da ricognizioni e colpi di mano di piccoli reparti. Degne di particolare menzione sono però, le azioni svolte dal 23° fanteria nel marzo e nel giugno.
     Sul massiccio del Cristallo il 29, 30 e 31 marzo la 17a compagnia del 23° fanteria partita dalla Val Fonda, dopo un’epica scalata lungo la cresta del Rauchkofl (pressi di Schluderbach) attacca le forti posizioni nemiche e con aspra lotta se ne impadronisce, catturando circa trenta prigionieri.
     Alla metà di giugno il I Corpo d’Armata ha il compito di impegnare il nemico per impedirgli di trasportar forze nel Trentino, dove è in preparazione la nostra offensiva. Agisce la Ia divisione, alla quale provvisoriamente viene assegnato il 23° fanteria, con un’offensiva diretta alla conquista della linea M. Cadini - Croda dell’ Ancona - Rufreddo.
     Il IV/23°, nei giorni dal 12 al 16, attacca e, quantunque il fuoco di numerose mitragliatrici avversarie di fronte e di fianco ne ostacoli l’avanzata, già nella prima giornata, riesce con le compagnie 15a e 16a a penetrare nei trinceramenti nemici. Dopo essersi rafforzato sulle posizioni raggiunte, il giorno 16 riprende l’attacco ma, dopo pochi progressi, è costretto a retrocedere con perdite sensibili (380 uomini, dei quali 14 ufficiali). L’azione viene continuata nei giorni successivi, dal 17 al 22, dal I/23°, rinforzato da una compagnia alpini mista (30° - 67° - 68°) e dall’11a compagnia del 49° fanteria, col mandato di aggirare da sud la q. 2056 e le difese che sbarrano la bassa Val Grottes. L’attacco, però, benchè condotto con perizia ed energia, non raggiunge lo scopo, non tanto per le difficoltà del terreno e per la reazione avversaria, quanto per le potenti difese passive, contro le quali non sono stati sufficienti i nostri mezzi di distruzione. Anche questo attacco è assai cruento, perchè costa alle due compagnie impiegate (2a e 4a del I battaglione) la perdita di 120 uomini, dei quali 3 ufficiali.
     Il 10 giugno il 23° reggimento passa a far parte del "Nucleo Ferrari" che, dalle valli Cismon - Vanoi, attraverso le Alpi di Fassa, deve puntare verso la Val d’Avisio, e già il 22 e poi il 26 e il 27, partecipa con la 1a compagnia all’azione contro Forcella Ceremana.
     Il 7 agosto, poi, un plotone della 19a compagnia del 23° fanteria muovendo da q. 2167 (Col di Valmaggiore), con rapido attacco ed aspra lotta, s’impossessa della q. 2212 della Fossernica (sud di Ciam di Cece) sloggiandone i difensori.

ANNO 1917.

      Fra il 1° e il 10 febbraio il 23° fanteria lascia la 56a divisione (il nucleo Ferrari trasformato in divisione) e rientra alla propria brigata, che è sempre schierata sul fronte Cadorino (I e IV/23° da Cima Lavaredo e Croda Rossa; il 24° fanteria da Croda Rossa al Colle Montecroce di Comelico). Il V/23° occupa le posizioni dello sbarramento di Val Sesia in collegamento con la difesa della zona Carnia.
     Fino a tutto ottobre 1917 nessun avvenimento importante. I reparti della Como, sempre in prima linea, vigilano attivamente eseguendo frequenti ricognizioni verso il nemico e, con lavoro assiduo rendono le proprie posizioni non solo fortissime, ma anche adatte, col grande sviluppo dato ai camminamenti coperti, a proteggere le truppe dai rigori dell’inverno incombente. Alcuni colpi di mano, tentati in giugno ed agosto dal nemico ad ovest del Passo della Sentinella e al Seikofl, vengono sanguinosamente respinti.
     Per gli avvenimenti di fine ottobre alla fronte Giulia e il conseguente ripiegamento generale alla linea Piave - Grappa - Altipiani, la brigata abbandona le posizioni dell’Alto Cadore, tenute da oltre due anni, e ripiega insieme alle truppe della Ia divisione. Il movimento, iniziato la notte fra il 3 e il 4 novembre e protetto da reparti di retroguardia, si svolge nel massimo ordine, ad onta delle difficoltà logistiche mirabilmente superate, lungo tutta la Val Piave.
     La notte sull’11, dopo aver respiriti frequenti attacchi nemici, la brigata, che in questi critici giorni rimane compatta e dimostra morale elevatissimo, giunge a Quero e passa alla dipendenza della 17a divisione (IX Corpo d’Armata, 4a Armata) alla quale è affidata la difesa ad oltranza del tratto di fronte che allaccia la linea del Piave a quella montana del Grappa.
     Tale arduo compito d’onore viene quindi assunto anche dalla Como, che, per interdire la discesa in Val Fiave al nemico proveniente dal nord, organizza a difesa la linea M. Fontanasecca, Rocca Cisa - M. Cornella - Quero.
     Essa si collega, mediante i battaglioni I e II del 23° fanteria, verso ovest, a M. Tese, con le truppe della 56° divisione che occupano M. Tomatico e M. Roncone, per dare profondità alla occupazione del Grappa ed impedire al nemico la libera disponibilità della conca di Feltre e l’arroccamento tra Piave e Brenta.
     Il nemico non tarda ad attaccare violentemente tali importanti posizioni e, quantunque i fanti della Como non cedano di un passo, riesce egualmente, il 13 novembre, a raggiungere a Vas la destra del Piave, ed ad occupare M. Tomatico e M. Tese. Infiltratosi poi tra la 56a e la 17a divisione, con forze soverchianti muove all’attacco di M. Cornella. Il 24° fanteria, sebbene aggirato, non solo resiste tenacemente, ma contrattacca tre volte l’avversario, catturandogli prigionieri e mitragliatrici.
     Alla sera del 16, però, un quarto attacco dell'avversario riesce ad aver ragione dei nostri che, malgrado l'eroico valore, per le perdite subite e per la mancanza di munizioni, debbono ripiegare. Ma la Como non cede ancora: i suoi uomini si raccolgono sulle rimanenti posizioni di Rocca Cisa e Quero e sebbene battuti di fianco e di rovescio dall’artiglieria nemica, resistono all’arma bianca ancora per un giorno e solo il 17, sopraffatti dal numero dei nemici, i gloriosi superstiti (la brigata ha perduto dall'11 al 17 novembre 3000 uomini e 92 ufficiali) si ritirano in ordine a M. Tomba e Monfenera. Su queste posizioni, il 24, respingono ancora un attacco nemico.
     La strenua resistenza fatta nelle posizioni avanzate di Quero merita particolare rilievo perchè, ritardando l’azione nemica, facilitò l’apprestamento della nostra difesa sui capisaldi del. M. Tomba e del Monfenera (I).
     Il 5 dicembre la brigata raccoglie i suoi reparti a Bassano, alla dipendenza della 18a divisione, IX Corpo d’Armata, e provvede a ricostituirli e riordinarli. Il 19 dello stesso mese torna nuovamente in linea nella regione del Grappa, nel tratto M. Solarolo - Val Calcino, passando a far parte della 56a divisione, XVIII Corpo d’Armata.

(I) Il Ten. Generale Di Robilant, Comandante della 4a Armata, il 16 novembre invia al Comando del IX Corpo il seguente fonogramma:"Comunichi ai forti fanti della salda brigata Como il mio vivo compiacimento per la brillante condotta della brigata. Attaccata da forze superiori ha saputo e saprà ancora non solo resistere ma contrattaccare. Sia da tutti seguito l'esempio fulgido della Como e la Patria ci sarà riconoscente perchè il nemico non passerà".

ANNO 1918.

      Nel settore dei Solaroli la brigata Como resta sino al giugno e poichè non si verificano in tale settore avvenimenti di particolare importanza, ha modo, alternando i propri reparti tra prima linea e zona di riposo, di riordinarli ed agguerrirli in vista della prossima grande offensiva nemica.
     Alle ore 3 del 15 giugno, sulle posizioni tenute dalla brigata (estremità nord - ovest del saliente del Calcino, avanguardia della difesa del baluardo del Grappa), si scatena violento il bombardamento con proiettili a gas lagrimogeni e asfissianti e dura sino alle 7, quando le fanterie avversarie che, favorite dalla nebbia fittissima e dal bombardamento, si sono ammassate sotto le nostre posizioni, si irradiano in forti colonne all’attacco dei nostri.
     Nelle trincee di q. 1601 - Valderoa - Calcino, più accanitamente attaccate, il 23° fanteria, e in modo particolare il suo II battaglione, resiste con eroico spirito di sacrificio al nemico e tenta in tutti i modi di contenerne l’avanzata. Sopraffatto dal numero, non può impedirgli alla fine di occupare le q. 1601, 1672 e 1676 dei Solaroli, mentre anche il I/24°, dopo tenace resistenza, deve abbandonare la q. 1671 (nord di Col dell’Orso).
     Numerosi contrattacchi lanciati dai reparti nello stesso giorno e nel mattino seguente per la riconquista delle quote dei Solaroli, quantunque condotti con impeto e perizia, non hanno fortuna.
     Essi raggiungono, però, lo scopo di arrestare definitivamente sul fronte della brigata quella offensiva che, nei piani del nemico, travolgendo tutte le nostre linee, doveva giungere alla pianura veneta, e di dimostrare all’avversario, con la ripresa della iniziativa delle operazioni, che lo spirito offensivo delle nostre truppe non è diminuito. Infatti, nelle prime ore del 17 giugno, le compagnie 5a e 6a del 24° fanteria, insieme alle compagnie 1a e 2a del XVIII Reparto d’assalto, concesse dal Comando della 56a divisione, con rapida azione e dopo aspra lotta, riconquistano la q. 1671, sentinella avanzata ed indispensabile organo di fiancheggiamento della nostra linea di resistenza Col dell’ Orso - Calcino. 1600 uomini e 30 ufficiali sono il tributo di sangue offerto dalla brigata in questi giorni di battaglia.
     Dopo un breve periodo di sosta in seconda linea, la Como, ricostituita e riordinata, il 14 luglio è ancora in trincea nel suo consueto settore e già il giorno seguente il 23° fanteria, assegnato provvisoriamente alla brigata Ravenna, attacca le posizioni nemiche antistanti. L'azione ha lo scopo di conquistare la linea "Trincerone dell' Abete" - q. 1672 - q. 1676 - q. 1580 che, in mano del nemico, costituisce un’ottima base di partenza per ulteriori operazioni offensive contro le nostre posizioni. I battaglioni I e II/23° che, fiancheggiati sulla destra dal 37° fanteria e sulla sinistra dal 38°, formano la colonna centrale d’attacco, di primo impeto occupano la q. 1672. Un'ora dopo però un violento contrattacco di tre forti colonne nemiche ritoglie ai nostri la contesa posizione.
     Il 23° fanteria perde circa 450 uomini, dei quali 11 ufficiali.
     Il 18 luglio il XVIII Corpo d’Armata viene sostituito sulle sue posizioni dal XXX e pertanto anche la brigata Como lascia le proprie posizioni e si raccoglie a Castelfranco Veneto. Torna in linea nello stesso settore il 18 agosto; il 5 ottobre, sostituita dalla brigata Aosta, si trasferisce con la 56a divisione a Treviso. Il 23 dello stesso mese passa, quale riserva, alla dipendenza diretta della 10a Armata, che si prepara con un’energica azione dal basso Piave a cooperare efficacemente all'offensiva che dovrà darci la vittoria.
     Iniziatasi il 24 ottobre la battaglia finale, ben presto la 10a Armata ottiene un successo considerevole, raggiungendo i propri obbiettivi al di là del Piave. Ma, poiché più a nord l’VIII Corpo, per la corrente impetuosa, non è riuscito nei primi giorni a passare il fiume e deve ritentarne il passaggio presso Nervesa e alla Priula nella notte sul 28, è indispensabile un’azione contemporanea dall’ala sinistra della 10a Armata per allargare la fronte di questa versa nord-ovest e facilitare così il compito dell’VIII Corpo.
     Agisce il XVIII Corpo d’Armata con la 56a divisione, alla quale è stata nuovamente assegnata la Como che, dopo di aver passato alle ore 24 del 27 ottobre sotto il tiro delle artiglierie nemiche il primo braccio del fiume ed essersi raccolta nell’isola di Papadopoli, il 28 guadagna l’altro braccio del Piave, sostituisce sulla posizione di C. Tonon - C. Dalmedella la 23a divisione britannica e conquista valorosamente la linea C. Tost - C. Ancillotto - C. la Sega.
     Il suo obbiettivo è raggiunto; ma essa continua la sua avanzata travolgente, finchè, a sera, s'impossessa ancora delle posizioni di S. Lucia di Piave - C. Sabbioni - C. Marcon, catturando 260 prigionieri ed abbondante materiale bellico. Nè qui si arresta il suo slancio: i fanti della Como il 29 ottobre incalzano il nemico e attraversato il fiume Monticano, tenacemente difeso dall’avversario, nelle prime ore del giorno seguente, proseguono per S. Fior - Godega -Vila di Villa (I). Circa 350 uomini costituiscono l’ultimo sagrifizio della brigata per il conseguimento della vittoria.
     Il 30 ottobre le perviene, degno riconoscimento della brillante condotta da essa tenuta nella battaglia della riscossa, l’Augusto compiacimento di S. M. il Re col seguente telegramma:
                          
    Al Comando della brigata Como.
     Con soddisfazione di antico Comandante esprimo alle valorose truppe della brigata il mio grande compiacimento per la loro brillante condotta nell'attuale battaglia.                           

VITTORIO EMANUELE.

     Nei giorni successivi il 23° fanteria, nonostante la resistenza delle ultime retroguardie dell’avversario ormai in rotta, raggiunge all’alba del 31 Collalto; il 2 novembre la brigata si schiera fra Sarone e Col di Rust (sud-ovest di Polcenigo) ed occupa con distaccamenti di copertura M. Spia; il 3 riprende la marcia verso il Tagliamento, nel mattino del dì seguente il I/23° passa a guado il fiume, costituisce una testa di ponte presso S. Pietro di Ragogna e, alle ore 14, occupa S. Daniele, interrompendo poscia (ore 15) le ostilità per l’inizio dell'armistizio.
     Le Bandiere dei reggimenti della Como vennero decorate con la medaglia d’argento al valor militare per le prove di valore date dalle truppe nell'eroica resistenza di Quero e nelle due battaglie del Piave e di Vittorio Veneto.

(I) L'opera svolta e lo slancio addimostrato dalla brigata è riconosciuta dal Generale Lord Cavan, Comandante del Corpo inglese in Italia e della 10a Armata nella battaglia di Vittorio Veneto, il quale ne dà atto nella narrazione delle operazioni della 10a Armata esprimendosi, al riguardo, in tali termini: "Le brigate Como e Bisagno per il magnifico slancio col quale effettuarono l'attacco, quantunque non avessero avuto modo di riconoscere sufficientemente il terreno d'azione, riuscirono a catturare circa 3000 prigionieri, sette pezzi d'artiglieria ed oltre 150 mitragliatrici".

RICOMPENSE.

MEDAGLIA D’ARGENTO.

Alla Bandiera del 23° Reggimento Fanteria.

      “In lotte aspre e cruente, sostenute con impareggiabile ardore e con eroica fermezza, contrastava ben due volte, al nemico baldanzoso, la marcia verso le pianure d’Italia (M. Cornella - Stretta di Quero - M. Valderoa - M. Solarolo - q. 1672 (M. Grappa) - Crespano (Treviso) 15 giugno - 13 luglio 1918). Nell’ora della riscossa, si slanciava, primo fra i primi, all’ardua azione di offesa sul Piave, determinando, coll’impeto gagliardo del suo attacco e con l'ardore insuperabile dei suoi fanti, il ripiegamento e la rotta disastrosa del secolare nemico, che incalzava poi implacabilmente fin oltre il Tagliamento (Piave - Tagliamento, 28 ottobre - 4 novembre 1918)" .

(Boll. Uff., del 5 giugno 1920, disp. 47).

MEDAGLIA D'ARGENTO.

Alla Bandiera del 24° Reggimento Fanteria.

      “Con lotte aspre e cruente, sostenute con impareggiabile valore e con eroica fermezza, contrastava per ben due volte, al nemico baldanzoso, la marcia verso le pianure d’Italia (M. Cornella - Stretta di Quero, novembre 1917 - Col dell’Orso - Val Calcino - q. 1671 di M. Solarolo, giugno 1918). Nell’ora della riscossa, sul Piave, irrompeva con magnifico slancio nelle formidabili difese avversarie, le travolgeva col suo irresistibile impeto e costringeva il nemico a disordinata fuga, proseguendo poi la marcia, noncurante di difficoltà e di nuovi sanguinosi cimenti, fino alle linee prestabilite (Tagliamento, 28 ottobre - 4 novembre 1918) .

(Boll. Uff., del 5 giugno 1920, disp. 47). 

CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.

 BOLLETTINO DI GUERRA N. 906 (16 novembre 1917, ore 13).

      "Sulla fronte montana dall’Altopiano di Asiago alla Piave i combattimenti si sono sviluppati e continuano.
     Ieri l’avversario ha tenuto le nostre posizioni sotto intenso fuoco e sferrato violenti attacchi. Le nostre truppe sostenute dall’artiglieria, hanno resistito ovunque con grande bravura e contrattaccato con ardire, infliggendo al nemico perdite e catturandogli prigionieri. Tutte le posizioni sono restate in nostro possesso.
     Alla Meletta Davanti ed a M. Fior ha combattuto con l’usato valore la brigata Regina (9° — 10°); a M. Tondarecar, dove tre successivi attacchi vennero respinti, il battaglione Alpini M. Marmolada ha mostrato la propria saldezza; agli sbarramenti di S. Marino in Val Brenta riparti avversari vennero ricacciati con molte perdite; al M. Prassolan, il riparto ripiegato da M. Roncone, ricevuti rinforzi, contrattaccò e respinse l’avversario che l’aveva premuto nel ripiegamento; al M. Cornella la brigata Como (23° - 24°) con bella tenacia e mirabile slancio resistè vittoriosamente al formidabile sforzo nemico durato dal pomeriggio alla mezzanotte.
     Ammassamenti di truppe a nord di Asiago e nel bosco di Gallio vennero bombardati dai nostri velivoli.
     In pianura, attraverso la Piave, sono continuate intense azioni di artiglieria.
     Dallo Stelvio all’Astico, qualche attività di fuoco; azioni locali di fanteria in Val Giudicarie e Val di Ledro.
     Nella giornata di ieri e nella notte aeroplani e dirigibili hanno ripetuto il bombardamento delle truppe nemiche lungo le linee fluviali e le vie d'accesso".

                                                                                                                                   Generale DIAZ.

 BOLLETTINO DI GUERRA N. 908 (18 novembre 1917, ore 13).

      "Sull’Altopiano di Asiago, nella notte sul 17 l’avversario, insistendo nel tentativo di forzare la nostra linea M. Sisemol - M. Castelgomberto, ha attaccato la direzione di M. Zona (oriente di Gallio). L’attacco ripetuto quattro volte e con estrema violenza fu nettamente infranto dal provato valore della brigata Liguria (157° - 158°).
     Più a nord in direzione di Casera Meletta Davanti, nostri riparti del 129° fanteria (brigata Perugia) riconquistarono alcuni elementi avanzati perduti nei giorni precedenti e catturarono un centinaio di prigionieri.
     Tra Brenta e Piave, dalla sera del 16 la pressione nemica è in aumento. Masse avversarie hanno obbligato in qualche punto le nostre truppe a non prolungare la difesa di talune posizioni avanzate che sono state abbandonate con ordinato ripiegamento dopo accanita resistenza e brillanti contrattacchi. A nord di Quero la brigata Como (23° - 24°) ha mostrato ancora una volta il prorio valore.
     Ieri lungo la Piave con una travolgente avanzata, reparti del 268° reggimento fanteria (brigata Caserta) in unione ad elementi di altri corpi hanno completamente sgombrata dal nemico la zona di Fagaré. Il 13° fanteria (brigata Pinerolo), respinto sanguinosamente un attacco tentato dai nemici rinserrati a Zenson, li ha ricacciati sempre più addentro nell’ansa del fiume. 
     Tentativi di passaggio eseguiti in altre località vennero immediatamente sventati.
     Complessivamente sulla destra del Piave nei giorni 16 e 17 sono stati catturati 51 ufficiali, 1212 uomini di truppa e 27 mitragliatrici".

                                                                                                                                  Generale DIAZ.

 BOLLETTINO DI GUERRA N. 1121 (19 giugno 1918, ore 13).

      "Nella notte sul 18 e nella giornata di ieri, dall’Altopiano di Asiago al Montello, il nemico ha ripreso l’attacco. Sue azioni parziali vennero nettamente respinte nelle regioni del Grappa e del Montello. Noi eseguimmo puntate sull’Altopiano di Asiago, dove nuclei alleati riportarono parecchie decine di prigionieri e due cannoni, e con incessante pressione accorciammo la fronte dello sbocco avversario a sud della ferrovia di Montebelluna. Le nostre artiglierie con micidiali concentramenti di fuoco non hanno dato tregua alle masse nemiche ferme lungo la linea di battaglia ed in movimento sulle retrovie.
     Sul Piave la mattinata di ieri fu calma, ma nel pomeriggio la battaglia divampò ancora furiosa.
     I nuovi tentativi nemici di passare sulla riva destra da S. Andrea a Candelù furono tutti respinti. Sugli argini del fiume tra Candelù e Fossalta la strenua difesa dei nostri mise a dura prova l’avversario il cui impeto si infranse di fronte all’incrollabile bravura delle nostre fanterie.
     Egualmente intensa, ma su fronte più vasta, la lotta imperversò nel settore Fossalta - sud est di Meolo - nord di Caposile.
     L’avversario, incalzato da noi, si difese disperatamente e ad ogni passo il terreno è stato teatro di epica lotta alla quale gli aeroplani nostri ed alleati hanno contribuito dal cielo colpendo con 15.000 chilogrammi di proiettili e decine di migliaia di colpi di mitragliatrici i vulnerabili bersagli delle truppe nemiche costrette in spazio angusto sulla destra del fiume.
     La 1a divisione d’assalto e la 31a divisione di fanteria, le brigate Volturno (217° - 218°) e Caserta (267° - 268°) hanno ben meritato l’onore di speciale citazione.
     La battaglia continua accanita ed il nemico, pur di conservare qualcuno dei vantaggi iniziali conseguiti, non guarda alle perdite ingentissime che da cinque giorni la nostra fucileria, i nostri cannoni e i nostri aviatori gli infliggono. I prigionieri fatti dall’inizio della battaglia ammontano a 9011; parecchi cannoni e numerose centinaia di mitragliatrici austriache sono restati nelle nostre mani. Il numero dei velivoli abbattuti è salito a 50. Solo due velivoli nostri non hanno fatto ritorno al campo.
     All'elenco glorioso dei reparti citati ieri ad esponente del valore di tutto l’esercito meritano di essere aggiunte fra le truppe della ferrea Armata del Grappa le brigate Como (23° - 24°), Basilicata (91° - 92°); la 3a batteria del 50° artiglieria da campagna e la 61a e 152a batteria da montagna, la quale ultima prese saldo posto nell’eroica schiera che tenne il giorno 15 la difesa del Col Moschin".

                                                                                                                                           Generale DIAZ.

BOLLETTINO DI GUERRA N. 1256 (29 ottobre 1918, ore 12).

      La formidabile battaglia da noi impegnata sul Piave il giorno 27, continua vittoriosamente.
     Dalle pendici delle alture di Valdobbiadene alla ferrovia Treviso - Oderzo le truppe nostre ed alleate in due giorni di gloriosa lotta si sono saldamente impossessate della sinistra del fiume.
     Truppe della 12a Armata hanno espugnato le alture di Valdobbiadene: il 138° reggimento fanteria francese prese d’assalto il M. Pianar. La piana di Sernaglia è in nostro possesso.
     Truppe dell'8a Armata conquistate le colline di Colfosco sono entrate in Susegana.
     La 10a Armata proseguendo nella sua irresistibile avanzata, ha spinto le avanguardie sulla sinistra del Monticano. La valorosa brigata Como (23° - 24°) si è distinta ancora una volta per il suo impareggiabile slancio.
     Numerosi cannoni sono stati catturati. Dei prigionieri fatti ieri solo 4000 sono potuti affluire nelle località di concentramento; molti altri si trovano ancora sulla sinistra del Piave.
     Dall’Astico al Brenta violente azioni di artiglieria si alternarono con puntate di fanteria. Reparti nemici, che tentarono di attaccare Col d’Echele e Col del Rosso vennero respinti.
     Nella regione del Grappa un forte attacco a M. Pertica venne sanguinosamente ributtato.
     Sulla sinistra dell’Ornic le nostre fanterie occuparono il paese di Alano di Piave catturando parecchie centinaia di prigionieri.
     20.000 chilogrammi di proiettili rovesciati con risultati efficacissimi, parecchie decine di migliaia di colpi di mitragliatrici sparati su truppe in marcia; 11 velivoli e 6 palloni frenati abbattuti, audacissimi rifornimenti alle nostre truppe avanzate sulla sinistra del Piave sono l’indice della magnifica attività di guerra degli aerei nostri ed alleati nella giornata di ieri.

                                                                                                                           Generale DIAZ.

UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA.
Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte
23° Reggimento Fanteria.
1 Maggiore Bosio Aldo Venezia S. Maria di Sclaunicco 30-10-1917
2 Capitano *Albenga Giulio Incisa B. Osp. Torino 20-10-1915
3 Id. Bertoldi Paolo Baldichieri M. Rauhkofl 03-04-1916
4 Id. Borghini Giuseppe Premosello Oberbaker Spitz 05-05-1917
5 Id. Croso Giovanni (disp.) Vercelli Rufreddo 12-06-1916
6 Id. Ferrara Ettore (disp.) Vallerotonda M. Cornella 07-11-1917
7 Id. Milesi Ferretti Corrado Ancona S. Pauses 15-06-1915
8 Id. Terrioli Anania Bari M. Solarolo 15-07-1918
9 Tenente Gamberoni Battista Garivate M. Sextenstein 21-04-1917
10 Id. Gargiulo Giulio Roma M. Cornella 16-11-1917
11 Id. Rigoli Giacomo Calasca Ponte Alto 15-08-1915
12 Id. Turati Cesare (disp.) Busto Ars. Oberbaker 01-05-1917
13 Id. Verduni Menotti (disp.) Rio d'Elba S. Pauses 14-06-1915
14 S. Ten. Besnati Carlo Gallarate Val Felizon 19-06-1916
15 Id. Bonafini Carlo Rovigo M. Solarolo 15-07-1918
16 Id. De Santis Michele Canneto Id.
17 Id. *Filippini Luigi Brescia In prigionia (p. f.) 17-06-1916
18 Id. Jacobelli Gioacchino Torricella S. Pauses 14-06-1915
19 Id. Laganà Giovanni Frascati Col Rosà 11-07-1915
20 Id. Mensio Francesco Aosta Osp. d. C. 065, Cortina d'A. 19-06-1915
21 Id. Nidasio Antonio Milano S. Lucia, Piave 29-10-1918
22 Id. Pariani Carlo Oleggio M. Solarolo 15-07-1918
23 Id. Tafra Pietro Sebenico Osp. C. R. I. n° 35 16-08-1916
24 Id. Sommaruga Palmo Vincenzo Carenno Col Valmaggiore 14-09-1916
25 Aspir. Patellani Amerigo Novara M. Cornella 16-11-1917
26 Id. Scialò Alberto Napoli Id. 22-12-1917
27 Id. *Vegis Angelo Novara In prigionia p. m. 07-05-1918
Ufficiali morti per malattia.
1 Maggiore Fornaro Domenico Napoli Osp. Vicenza 21-11-1916
2 Tenente Renda Tommaso / / 14-10-1918
3 S. Ten. Rattazzi Antonio Montaldo Scarampi Amb. chir. 6, 02-06-1918
4 Id. Scanavini Ettore Milano Milano 04-01-1916
5 Id. Umbertini Giuseppe Mezzana Osp. C. R. I. n° 59, 03-10-1916
24° Reggimento Fanteria.
1 Tenente Arzelà Eugenio Galluzzo Amb. chir. d'A. n° 1, 27-12-1917
2 Id. Guadagno Mario Napoli M. Solarolo 19-06-1918
3 Id. Schmidt Mario (disp.) Camogli Id. 15-07-1918
4 S. Ten. Albarello Ugo (disp.) Pressana (Verona) Quero 16-11-1917
5 Id. Albè Mario (disp.) Gorla Forcella Forame 30-07-1915
6 Id. Berio Angelo Oneglia 281° Rep. Somegg. 30-06-1918
7 Id. Bessola Michele Vercelli Seikofl 15-07-1916
8 Id. *Cattaneo Emilio Rovello In prigionia 12-09-1915
9 Id. Chiumello Pompeo Vigevano Pal Grande 21-05-1916
10 Id. Cosi Carlo (medico) Napoli Passo Sentinella 09-11-1916
11 Id. Ferrari Ernesto (disp.) Sarezzano Quero 16-11-1917
12 Id. Ius Gino (disp.) Zoppola Id.
13 Id. Piano Ubaldo (disp.) Genova Id.
14 Id. Rossi Attilio (disp.) Ivrea Id.
15 Id. Scotti Emilio (disp.) Parma Cima Torre 02-09-1916
16 Aspir. Mancari Antonio Mirto Val Cancino 15-06-1918
17 Id. Peraldo Guido Piedicavallo Forcella Popera 10-11-1916
Ufficiali morti per malattia.
1 Capitano Guglielminetti Gius. Casale Osp. Torino 14-03-1917
2 Tenente Pacciarelli Vittorio Camerino Osp. Padova 31-10-1918
 

MILITARI DECORATI CON L’ORDINE MILITARE DI SAVOIA.

COMANDO DI BRIGATA

 TOMMASI PAOLO, brigadiere generale - cavaliere – Piave - Tagliamento, 26 ottobre - 3 novembre 1918.

23° REGGIMENTO FANTERIA.

DEBERNARDI CARLOmaggiore - cavaliere - Piave - Tagliamento, 24 ottobre - 4 novembre 1918.

ANDREOLI ZEFRIDO, colonnello — cavaliere – Piave - Tagliamento, 28 ottobre - 4 novembre 1918.

24° REGGIMENTO FANTERIA.

SEYSSEL d'AIX CLAUDIO, colonnello – cavaliere - Piave - Tagliamento, 28 ottobre - 4 novembre 1918 .
 

MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.

MEDAGLIA D’ARGENTO.

23° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 29 - Truppa, n. 37.

24° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 44 - Truppa, n. 28.

MEDAGLIA DI BRONZO.

23° Regg. Fanteria, n. 57 - 24° Regg. Fanteria, n. 68.

COMANDANTI DELLA BRIGATA.

Magg. gen. USSANI Ferdinando, dal 24 maggio 1915 a 31 agosto 1915.
Magg gen. MONTANARI Carlo, dal 1° settembre al 10 ottobre 1915.
Magg. gen. DE ALBERTIS Vittorio, dal 13 al 31 ottobre 1915.
Magg. gen. VACCARI Gaetano,dal 1° novembre 1915 al 29 aprile 1917.
Magg. gen. CARBONE Demetrio, dall'8 maggio 1917 al 16 agosto 1917.
Magg. gen. FIASTRI Guido, dal 17 agosto 1917 al 18 novembre 1917.
Colonnello CASSOLA Giuseppino, dal 19 novembre al 12 dicembre 1917.
Magg. gen. NASSI Enrico, dal 13 dicembre 1917 al 14 gennaio 1918.
Brigadiere gen. DE GASPARI Oreste, dal 20 gennaio 1918 al 17 luglio 1918.
Brigadiere gen. TOMMASI Paolo, dal 9 agosto 1918 al termine della guerra.

 

COMANDANTI DEL 23° REGGIMENTO FANTERIA.

Colonnello PISTONI Giuseppe, dal 23 maggio al 5 luglio 1915. 
Colonnello TOSATTO Silvio, dal 5 luglio 1915 al 19 gennaio 1916.
Ten. Colonnello ZOPPI Ottavio, dal 19 gennaio 1916 all'8 giugno 1917. 
Colonnello GREGORI Alessandro, dal 9 giugno 1917 al 26 febbraio 1918.
Colonnello ANDREOLI Zefrido, dal 27 febbraio 1918 al termine della guerra.

 

COMANDANTI DEL 24° REGGIMENTO FANTERIA.

Colonnello DARETTI Ignazio, dal 24 maggio al 30 agosto 1915.
Ten. colonnello FORZANI cav. Domenico, dal 31 agosto al 9 settembre 1915.
Colonnello GARELLI Armando, dal 10 settembre 1915 al 10 marzo 1916.
Ten. colonnello PINTO Michele, dall'11 marzo 1916 al 19 aprile 1917.
Colonnello RUGGERI Carlo, dal 20 aprile al 4 giugno 1917.
Ten. colonnello SALA Olivo, dal 7 giugno al 10 settembre 1917.
Colonnello BIVONA Francesco, dall'11 settembre al 22 novembre 1917.
Colonnello ARDIGò Luigi, dal 25 novembre 1917 al 9 febbraio 1918.
Colonnello CASOLARI Attilio, dal 10 febbraio al 18 aprile 1918.
Colonnello DI SEYSSEL d'AIX Claudio, dal 19 aprile 1918 al termine della guerra.

 
 
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE.
23° REGGIMENTO FANTERIA.
I° battaglione.
Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione
Maggiore Zoppi Ottavio 24/05/15 10/02/16
Id. Botteri Arturo 15/12/16 giugno 1916
Id. De Bernardi Carlo agosto 1916 al termine della guerra.
II° battaglione.
Ten. Col. Sperati Pietro 24/05/15 /
Maggiore Ghè Achille febb. 1916 giugno 1916   Ferito.
Id. Botteri Arturo giugno 1916 dicem. 1916
Ten. Col. Ghè Achille dicem. 1916 agosto 1917
Maggiore De Moro Nicola agosto 1917 dicem. 1917
Id. Nunziante Giuseppe febb. 1918 luglio 1918
Capitano Villone Dino agosto 1918 al termine della guerra.
III° battaglione.
Maggiore Le Chiare Luigi 24/05/15 febb. 1916
Id. Bongiovanni Davide febb. 1916 febb. 1917
Id. Scovazzi Giulio febb. 1917 11/11/17
Id. Ventura Fabio dicem. 1917 aprile 1918
Capitano Voli Emilio luglio 1918 al termine della guerra.
24° REGGIMENTO FANTERIA.
I° battaglione.
Maggiore Pizio Virgilio 20/11/15 30/04/17
Id. Rosati Raffaele 22/05/17 12/11/17
Id. De Rossi Luigi 12/11/17 24/11/17
Id. Rosati Raffaele 24/11/17 31/12/17
Id. Palumbo Antonio 10/02/18 04/06/18
Ten. Col. Baj Angelo 23/06/18 29/06/18
Id. Perfetti Antonio 29/06/18 al termine della guerra.
II° battaglione.
Maggiore Casaglia Guido 22/12/15 /
Id. De Rossi Luigi 08/11/16 01/04/17
Id. Roneati Amato 01/04/17 nov. 1917
Id. Prete Eugenio 24/11/17 03/01/18
Id. Camardella Nicola 04/03/18 20/04/18
Id. Blois Ferdinando 20/04/18 25/10/18
Capitano Ranise Vittorio 25/10/18 al termine della guerra.
III° battaglione.
Maggiore Ferzoni Pietro 09/10/15 13/03/16
Id. De Rossi Luigi / /
Id. Ciaccio Giuseppe 12/11/17 24/11/17
Id. Scialpi Alfredo 13/12/17 12/02/18
Ten. Col. Falorsi Giorgio 12/02/18 15/06/18
Capitano Mori Aristide 01/07/18 al termine della guerra.
 

SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1915

Dal 24 maggio al 31 dicembre (Cadore - Val Boite).

 Anno 1916

Dal 1° gennaio a luglio (23° fanteria: Cadore - Val Boite - Val Popena; 24° fanteria: Cadore - Val Padola).

Dal 1° luglio al 31 dicembre (23° fanteria: Alpi di Fassa - Fossernica; 24° fanteria: Cadore - Val Padola).

 Anno 1917

Dal 1° gennaio al 30 ottobre (Cadore - Lavaredo - Val Padola).

Dall'ottobre al 5 dicembre (M. Tomba - M. Grappa - Archeson).

Dal 20 al 31 dicembre (M. Tomba - M. Grappa - Archeson).

 Anno 1918

Dal 1° gennaio al 17 febbraio (M. Grappa - Solarolo - zona Archeson).

Dal 14 marzo al 16 aprile (Settore destro Val Calcino).

Dal 29 maggio al 18 luglio (Settore sinistro Val Calcino - M. Solarolo - C. dell'Orso).

Dal 18 agosto al 5 ottobre (M. Solarolo - Archeson - Spinoncia).

Dal 24 ottobre al 4 novembre (Papadopoli - S. Lucia di Piave - Conegliano - Valeriano - Solimbergo - S. Pietro - S. Daniele ).

 Anno 1915

 


 Anno 1916

 Dal 23 aprile al 26 maggio (23° fanteria: ad Auronzo di Cadore; gennaio e febbraio: 24° fanteria: in Valle Anziei)

 

 

 Anno 1917

Dal 6 dicembre al 19 dicembre (Bassano - Fellette).

 

 

 

 

 Anno 1918

 Dal 18 febbraio al 13 marzo (Onè).

Dal 17 aprile al 28 maggio (Altivole - Caselle Sud-Ovest di Montebelluna).

Dal 19 luglio al 17 agosto (Castel di Godego N. O. di Catelfranco).

Dal 6 ottobre al 23 ottobre (nei pressi di Istrana Ovest di Treviso).

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1915

7

8

/

/

Anno 1916

11

/

1

/

Anno 1917

11

17

/

13

Anno 1918

6

3

4

11

TOTALI Mesi 35 e giorni 28 Mesi 5 e giorni 24
 
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO
LOCALITA' E DATA 5° REGGIMENTO 6° REGGIMENTO
Ufficiali Truppa Ufficiali Truppa
Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi Morti Feriti Dispersi
1915

  Nel Cadore (24 maggio - 31 dicembre)

6

6

2/2

39

171

14

1

15

1/1

53

269

75

Totale anno 1915 6 6 2/2 39 171 14 1 15 1/1 53 269 75
 
1916

In Val Popena (Cadore) (1° gennaio - 31 dicembre

5

22

3/3

169

481

13

5

4

/

15

48

3

Totale anno 1916

5

22

3/3 169 481 13 5 4 / 15 48 3
 
1917

In Val Popena (Cadore) (1° gennaio - 23 ottobre)

3

2

1/1

35

55

48

/

7

/

18

70

1

Battaglia dall'Isonzo al Piave (24 ottobre - 26 dicembre)

5

6

24/21

36

156

1263

6

16

42/37

25

116

2459

Totale anno 1917 8 8 25/22 71 211 1311 6 23 42/37 43 186 2460
 
1918

Sul M. Solarolo (1° gennaio - 13 giugno)

/

4

/

18

89

/

/

1

/

10

59

/

Battaglia sul Piave: (14 – 24 giugno)

/

5

17/14

31

113

1057

1

10

1/1

113

452

121

Sul M. Grappa ( 25 giugno - 23 ottobre)

4

10

/

90

312

102

3

1

/

23

64

/

Battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre - 4novembre)

1

5

/

24

209

/

/

2

/

10

101

14

Totale anno 1918

5

24

17/14

163

723

1159

4

14

1/1

156

676

135

 
RIEPILOGO GENERALE
Anno 1915

6

6

2

39

171

14

1

15

1

53

269

75

Anno 1916

5

22

3

169

481

13

6

4

/

15

48

3

Anno 1917

8

8

25

71

211

1311

5

23

42

43

186

2460

Anno 1918

5

24

17

163

723

1159

4

14

1

156

676

135

TOTALE GENERALE 24 60 47/41 442 1586 2497 16 56 44/39 267 1179 2673


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