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Maggiori informazioni e aggiornamenti qui.

 
     
 

GRUPPO ALLINEY

 

ANNO 1917.

     Nell'imminenza della offensiva austro-tedesca sulla fronte dell'alto e medio Isonzo, il comando della Zona Carnia (XII corpo d'armata), per assicurare l'inviolabilità della testata delle valli Resia ed Uccea, costituisce con un battaglione del 131° fanteria, una compagnia mitragliatrici, una batteria da montagna ed una di obici 149 p. c., un nucleo di protezione dislocandolo ad est del colle di S. Anna di Carnizza.
     Al mattino del 24 ottobre resosi necessario, in conseguenza dell'offensiva nemica, consolidare la difesa dello sbarramento delle predette valli, il comando del corpo d'armata affida alla 36a divisione tale compito, assegnandole , oltre le truppe sopradette, i due battaglioni M. Canin e Pinerolo, due compagnie mitragliatrici e quattro batterie. Tali riparti costituiscono il "gruppo Alliney", dal nome del suo comandante.
     A sera, il battaglione del 131° è dislocato alla testata di val Resia, tra M. Guarda, M. Kaal, Tanpoloze, M. Nisci Uark e la batteria di obici prende posizione a Sella Carnizza.
     Nella giornata del 25, affluiscono le prime compagnie del "Pinerolo" e del "Canin", che si portano rispettivamente in linea al Nisci Uark ed alla confluenza del rio Barman con il T. Resia, e, con gli elementi dei riparti che ripiegano lungo la valle, viene costituito un nucleo di circa trecento fucili (280° fanteria), che si schiera sulla destra del "Pinerolo". Nel tardo pomeriggio giungono nelle linee di M. Kaal e M. Kila i resti del "Ceva", ripieganti dall'Isonzo.
     Nella notte, il nemico, superate le difese della destra dell'Uccea, s'impadronisce delle posizioni di M. Kila, M. Kaal, M. Guarda travolgendo i difensori. Alla richiesta di rinforzo per arginare l'avanzata, il comandante del gruppo riceve ordine di riunire le proprie truppe per sbarrare il passo all'avversario alla confluenza del Resia col Barman. All'alba del 26 i riparti prendono posizione tra M. Plagna, M. Posar, bivio Barman, M. Cuzzer e durante la mattinata vengono rinforzati dalle altre compagnie del "Pinerolo" e del "Canin" e dal battaglione Mercantour.
     Nel pomeriggio si hanno i primi contatti con pattuglie nemiche, in seguito viene respinto facilmente un attacco. Il 27, giungono il VII bersaglieri ciclisti ed un battaglione del 35° fanteria che si portano subito in posizione a M. Posar, M. Lipicen e Tulsti Uark.
     Il corpo d'armata inizia il ripiegamento; la 63a divisione assume la difesa del fronte del M. Canin a Montemaggiore ed al comando della brigata Pistoia è assegnato il settore di val Resia, alla cui dipendenza passa il gruppo.
     Il 27, un battaglione del 36° fanteria, giunto nella zona, accorre a fronteggiare il nemico, che, superata la resistenza alla Forchia, tra M. Cuzzer e forca Campidello, minaccia di aggirare le nostre posizioni, scendendo lungo la valle del rio Nero (Cerni potok).
     La pressione avversaria si fa sentire con maggiore violenza ed i riparti di M. Posar sono obbligati a cedere. Il 28, anche quelli di M. Lipicen sono sopraffatti, ed i nostri, impotenti ad arginare l'irruente avanzata, nella notte del 29 ripiegano sulla fronte fra M. Staulizze e M. Pleghie, il 30 per Resiutta, proseguono per Tolmezzo.
     Passato sulla destra del Tagliamento, il mattino del 31, il gruppo, che risulta costituito dai battaglioni Pinerolo, Mercantour, Canin e Val d'Ellero, giunto quest'ultimo il giorno precedente nella zona, alla dipendenza della brigata Parma, ha i primi tre in linea al ponte di Braulins, a Col del Sole ed a M. Covria, il quarto ad Alesso.
     Un tentativo nemico di passare il fiume, è frustrato il 2 novembre dall'attiva sorveglianza del "Pinerolo".
     La situazione generale si aggrava, gli Austriaci, attraversato il Tagliamento all'altezza del ponte del Cornino, minacciano il fianco destro della divisione, che è obbligata a ripiegare.
     Nella notte sul 4, i battaglioni alpini si riuniscono a Col di Forca, spostandosi poi a Casera valle del Tochel, per costituire una protezione alla marcia della divisione, che s'avvia verso S. Francesco, con il compito di puntare poi, per il costone di Corona, su Forgaria.
     La mutata situazione, per l'avanzata di numerosi riparti nemici su Cornino, consiglia il comandante del gruppo di procedere verso Pielungo e di chiedere nuove istruzioni alle superiori autorità.
     L'avanguardia della colonna (battaglione Pinerolo), intanto passato l'Arzino, prende contatto con l'avversario e si schiera a Castello Ceconi. Pervenuto l'ordine di attaccare e proseguire verso Vito d'Asio, per poter liberare la direttrice di marcia alla divisione che procede su Clauzetto, il "Pinerolo", rinforzato da due compagnie del "Canin", da una del "Mercantour" e da una del "Val d'Ellero", attacca con violenza l'avversario occupando Pielungo; gli altri riparti del gruppo si riuniscono alla divisione. Con un nuovo sforzo il "Pinerolo" conquista il caposaldo di Pecol d'Orton; ma l'avanzata riesce oltremodo difficile, i riparti per le vicende del combattimento si sono frazionati, alcuni di essi sono stati distrutti.
     All'alba del 6, dopo una breve sosta, la marcia viene ripresa in direzione di Tramonti, ma nei pressi di Campone, i resti del gruppo, arrestati prima da un violento fuoco di mitragliatrici, accerchiati dopo da numerosi riparti nemici, vengono travolti.        
 
COMANDANTI DEL GRUPPO.

Colonnello ALLINEY Emilio, dal 25 ottobre al 6 novembre 1917.


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