Formata con battaglioni di marcia verso la fine di febbraio, nelle sedi di Como e di Molteno, la brigata è posta alla dipendenza del "comando occupazione avanzata frontiera nord". Dopo un periodo di inquadramento e d'istruzione durato fino al 6 maggio, la "Tortona" parte in detto giorno dalla stazione di S. Giovanni di Como ed il 7 arriva nella zona fra Buttrio, Manzinello e S. Lorenzo di Soleschiano. Posta alla diretta dipendenza del Comando Supremo, passa, il 10 a quella del comando della zona di Gorizia.
Il 17 è inviata a Ruttars ed il 18 a S. Martino di Quisca.
Il giorno 20 maggio, il 257° messo a temporanea disposizione del comando del VI corpo d'armata, si trasferisce nei pressi di Peuma, ove disloca il I battaglione a sud di q. 85, il II a est di q. 64 (1 km. a nord-est di Peuma) ed il III a q. 121. Il 22 il I battaglione raggiunge, per la via di Salcano, le pendici di M. Santo, mentre gli altri due sono trasportati in autocarri a Veriovljie, proseguendo, per Dolganijva, fino alle pendici del M. Santo sostituendovi i riparti del 33° e 67° fanteria colà schierati. Il reggimento è alla dipendenza del comando della brigata Palermo.
Il 23 s'inizia l'attacco del costone di M. Santo ed il 257° mantiene le posizioni assegnategli, mentre i riparti attaccanti non riescono a penetrare in quelle nemiche e sono costretti a ripiegare. Il 24, il reggimento occupa le posizioni sotto la q. 611 sostituendovi l'VIII e il X battaglione bersaglieri ciclisti. Il 25, attacca la q. 611 col II battaglione in prima schiera ed alcuni suoi elementi raggiungono le trincee nemiche senza poterle mantenere perchè battuti d'infilata. L'indomani il 257° è ritirato sulla "seconda mulattiera" del M. Santo. Il 27 riprende l'azione per la conquista delle quote 503 e 611. Agisce su due colonne: una, formata dai battaglioni I e II, ha per obbiettivo la selletta fra la "gobba alberata" e la q. 611; l'altra, costituita dal III battaglione e da un battaglione del 33°, opera contro il "torrione" di q. 611.
Sferrato l'attacco, le posizioni nemiche sono prese e mantenute, ma il mancato arrivo dei rinforzi obbliga gli attaccanti a ripiegare.
Il giorno 29, il 257°, rilevato dall'87°, ritorna a S. Martino di Quisca rientrando alla brigata ed il 31 è inviato a Colobrida ove accampa. Le sue perdite, nell'azione descritta, ammontano a 40 ufficiali e 924 militari di truppa. Il comando di brigata è inviato il 31 a Breg (60a divisione). Frattanto il 258° il 23 maggio è trasportato in autocarri a S. Maria la Longa, ma l'indomani fa ritorno, collo stezzo mezzo, a S. Martino. Il 26 è inviato nella zona di Kambresko (47a divisione) ed il 10 giugno rientra alla brigata portandosi a Colobrida.
Il 12 tutta la brigata, passata alla dipendenza della 60a divisione, è destinata nella zona del Molino di Klinak. Il 22 il 258° è spostato fra Case Nuove e Britof. La notte sul 29 la "Tortona" rileva la 1a brigata bersaglieri nel settore a sud della linea: M. Kalì - q. 591 - impluvio fra il contrafforte di S. Veit e quello di Nekovo. In seguito ad una riduzione del settore, il 258° cede, il 19 luglio, il tratto di fronte dallo sbocco dell'impluvio di Nekovo a quello del torrente Gorenje Vas al 12° bersaglieri, limitando la sua occupazione dallo sbocco di quest'ultimo torrente all'impluvio subito a nord di Krestenica. Anche il 257° restringe la sua fronte.
Sostituita dalla "Milano" nei giorni 5 e 6 agosto, la brigata è inviata a Scrio. Il 17 si trasferisce fra Debenje (257°) e Liga (258°) e l'indomani rileva a sua volta la "Milano".
All'inizio della battaglia della Bainsizza, la "Tortona" ha il compito di varcare l'Isonzo fra Gorenje Vas e Gorenje Polje, di impadronirsi del Kuk (q. 711) e dello Jelenik, di procedere all'occupazione di q. 855 estendendola fino al margine orientale del bosco che la copre e spingendo la sua ala sinistra fino alla selletta compresa fra la q. 856 ed il cucuzzolo di q. 800.
Costituisce due colonne: quella sud, composta dai battaglioni I e III del 257°, passato l'Isonzo e vinte le resistenze dello Jelenik attaccherà la q. 850 passando per Oscedrih; quella nord, battaglioni I e II del 258°, attaccherà il Kuk dal quale muoverà contro la q. 856 in concorso del 257°. Il III/258° in riserva divisionale, il II/257° è in riserva di brigata.
Il 19 agosto, dopo intensa preparazione di artiglieria, il 257° passa l'Isonzo e poco dopo lo passa il II/258° che si schiera fra Canale e Morsko. Tentano ripetute volte i battaglioni del 257° di assaltare le trincee avversarie, ma la reazione è così forte da non consentire loro alcun progresso nonostante le perdite subite (15 ufficiali e 770 gregari).
Intanto il II/258° attacca Canale senza poterlo occupare, più tardi il I/258°, passato l'Isonzo, circonda da nord Canale vincendo la tenace resistenza di grossi nuclei nemici annidati nelle case del paese e collegandosi col II. In tal modo viene costituita una testa di ponte che permette ai pontieri di gettare con facilità e sicurezza un ponte a nord di Canale.
Il 257° ha ordine di ritirare i due battaglioni dalla riva sinistra inviandoli in riserva a Krestenika, e sostituendoli col II, che muoverà col 258° all'attacco della selletta di Vrh.
Nella notte sul 20, dopo che è passato il III/257°, il fuoco nemico distrugge le passerelle di Krestenica e di Gorenie Polje, sì che non possono passare nè il I nè il II di detto reggimento. Passa il fiume il III/258°, in riserva divisionale, sul ponte D (Canale), che è messo a disposizione del proprio reggimento per la ripresa dell'attacco. All'alba del 20 infatti, il 258° avanza occupando la collina sovrastante Canale. Intanto il II/257° passa per il ponte di Canale ed avvolge Morsko catturandone il presidio di 300 uomini, coadiuvato anche da riparti del I battaglione. Il 21 sono ritirati a Scrio per riordinarsi i battaglioni I e III del 257°.
Il 21 agosto l'azione prosegue e con migliori risultati: il II/258° occupa il M. Kuk raggiunto subito dopo dal III, mentre il I conquista la selletta di Vrh.
Il II/257° avanza verso la q. 600 e la occupa. Cinque contrattacchi nemici provenienti dall'Oscedrih sono respinti ed i riparti resistono aggrappati tenacemente alle posizioni conquistate.
Il 22, il 258° ed il II/257° passano agli ordini del comandante della brigata Elba e costituiscono la colonna d'attacco di sinistra tendente alla conquista della cima dello Jelenik. Al comandante della "Tortona" vengono assegnati riparti del 159° e del 277° costituenti altra colonna diretta contro lo stesso obbiettivo. Ripreso l'attacco le due colonne, noncuranti del violento tiro di reazione, raggiungono al vetta dello Jelenik catturando il presidio di 500 uomini e rafforzando le posizioni in modo da fronteggiare qualsiasi contrattacco. Al rilevante numero di prigionieri si aggiunge un ricco bottino di artiglierie e di mitragliatrici. Il contegno della brigata nella battaglia è citato nel bollettino di guerra del Comando Supremo ed è menzionato nella motivazione della medaglia d'argento che verrà più tardi concessa alle sue Bandiere.
Il 23 agosto, il II/257°, sostituito da un battaglione del 258°, raggiunge a Scrio gli altri due battaglioni.
Nei giorni 24 e 25, il 258° segue di rincalzo le brigate Vicenza e Milano che operano contro la fronte: Lahka - q. 770 - q. 800 con obbiettivo da raggiungere l'alto Chiapovano fra Cappelletta a sud e Kolomek a nord. Il 25 il comando di brigata con il 258° giunge a Bate e più tardi sulle pendici di M. Slemo. Ritratto dalla linea il 258° è inviato il 27 prima a Liga e poi nei pressi di Lovisce. Il 28 il 257° si porta nei pressi di Zapotok. Le perdite totali riportate dalla brigata nella sanguinosa battaglia sono di 47 ufficiali e 1374 gregari.
Essa passa alla dipendenza della 25a divisione.
Il 3 settembre, è inviata a Descla (3a divisione); l'indomani il 257° si porta a Dragovice e il 258° nella zona Descla - Britof.
Nei giorni dal 12 al 14 la "Tortona" sostituisce la "Cremona" sulla fronte che va da est di Ceferinsce a sud-est di Madoni (q. 878).
Il 29 settembre si riprendono le operazioni per migliorare la nostra occupazione verso l'orlo sud-orientale dell'altipiano della Bainsizza. La "Tortona" opera col 257°contro la q. 756, che dovrà essere occupata con azione concomitante a quella che dovrà essere occupata con azione concomitante a quella che la 44a divisione svolge verso la q. 800 (Na Kobil); il 258°, assecondando l'azione della 10a divisione verso lo Zgorevnice, punterà contro "l'osso di morto" dal saliente di Podlaka e per la direttrice della mulattiera Ceferinsce - q. 826.
Cessata la preparazione dell'artiglieria, il I/257° attraverso i varchi, raggiunge con fulminea avanzata la q. 756 e la occupa catturando moltissimi prigionieri e respingendo un violento contrattacco. Il 258° spinge il II battaglione su "osso di morto" che viene occupato colla cattura di un centinaio di prigionieri, ma le difficoltà che ostacolano l'avanzata verso la q. 756 e lo Zgorevnice, fanno sì che il battaglione, isolato e minacciato di aggiramento, debba ripiegare sulla prima cima di "osso di morto" e più tardi, contrattaccato da nuove forze nemiche, ritornare sulle posizioni di partenza. Le perdite della brigata sono di 13 ufficiali e 420 gregari; i prigionieri che essa ha fatto superano i 1300 di cui 46 ufficiali ed il bottino è rilevante. Nei giorni 6 e 7 ottobre la brigata, sostituita dalla "Cremona", si porta a Dragovice (67a divisione).
Il 9 è inviato a Descla il 257° quale riserva di corpo d'armata. Il 25, in seguito alla iniziata offensiva austriaca, la brigata è inviata, per il vallone di Rhoot, ad occupare il rovescio di q. 747, da questa quota (Sella Jelenik) alla sella di q. 652. Il 26, dopo aver ricacciato i primi attacchi nemici, essa si porta a Verovlje e l'indomani si schiera da detta località, per il Sabotino, fino a Dol. Il 28 è inviata a Subida, da dove prosegue per Villanova, ponte di Bolzano, Manzinello, Laurano. Il 29, per Pozzuolo del Friuli, Carpaneto, si dirige a Collaredo di Prato, ma la colonna è arrestata, ad un km. da Campoformido, da violento fuoco di fucileria e di mitragliatrici.
La "Tortona" si arresta e si schiera a cavallo della strada, garantendosi specialmente dalle provenienze da Orgnano. Il nemico attacca, ma la brigata si difende col consueto valore, fra le difficoltà dei rifornimenti e degli sgomberi, specie quello dei feriti. In seguito ad analogo ordine ripiega per Rivolta senza perdere il contatto con il nemico. All'alba del 30 arriva a Codroipo ed il 31 si schiera sulla destra del Tagliamento. Il 5 novembre è ripresa la ritirata; la brigata raggiunta la Livenza si schiera lungo di essa da S. Giacomo fino a Casa Morpurgo, inviando due battaglioni a Sacile a disposizione della 49a divisione. Il giorno 7 parte da Albina diretta al Monticano, sulla cui riva destra si schiera nuovamente il giorno 8 nel tratto compreso fra il bivio ad ovest del ponte di Fontanelle e Casa de Carlo.
Quì subisce un violento attacco che le infligge nuove perdite. Il 9, il ripiegamento continua e la "Tortona", passato il Piave al ponte della Priula, si porta prima a S. Andrat e poi, il 10, a Vedelago, ove incorpora gli elementi delle disciolte brigate Cremona e Treviso.
L'11 prosegue per S. Apollinare, ove si accinge al suo riordinamento (67a divisione).
Il 18 novembre è inviata a Mussolente e l'indomani riprende la marcia per Castelcucco, ma, giunta a Crespano è fatta invece proseguire per Pagnano.
Il 22 la "Tortona", per ordine del Comando Supremo, assume il nome di "Cremona". Così sotto il nome di una brigata veterana delle guerre d'indipendenza ed anch'essa valorosa, rivive una brigata che in soli nove mesi di vita, densi di episodi di guerra, ha saputo portarsi, per dignità e per valore, all'altezza delle altre gloriose brigate, meritando la medaglia di argento al valore e due citazioni sui bollettini di guerra del Comando Supremo.
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