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V BRIGATA BERSAGLIERI
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(prima 4° e 21° poi 5° e 19° Reggimento)
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Alla data di costituzione, 18 giugno, la brigata bersaglieri occupa col 4° reggimento il settore q. 674 - Globocak; il 21° è accampato tra Melina e Kambresko.
Il 23 giugno il XXIX/4° sostituisce nel settore di destra di q. 652 del Vodice il I/248° fanteria, ed il 25 giugno la brigata assume la difesa anche del Krad Vrh con i due contrafforti del Cukli Vrh e del Doblar cedendo alla "Tortona" quella di Nekovo dolenje.
Il 21 luglio in seguito ad un nuovo schieramento della divisione, la brigata viene sostituita in linea dal 12° reggimento bersaglieri e si porta a Kambresko - Podbreg - ponte di Klinac - Podravna.
Il 30 invia nuovamente a presidio del consueto settore il 4° reggimento rilevandovi il 12° (S. Paul - S. Peter - Colenca - Nekovo dolenje). Il 13 agosto il 4° cede al 6° reggimento la difesa della linea.
Frattanto sono in corso i preparativi della grande offensiva per la conquista dell'altopiano della Bainsizza, alla quale la brigata parteciperà. Essa costituisce, nella 47a divisione, il gruppo destinato all'attacco delle posizioni Semmer - q. 856 e deve, in un primo tempo, puntare sul tratto di fronte tra il Fratta e l'altura sud della q. 675, alle origini del Prihoto, quindi procedere verso Ossoinca ed Oscedrih prendendo possesso di tali alture con la fronte rivolta verso S. Spirito.
Il 17 agosto hanno inizio le operazioni e la brigata, ammassatasi nel vallone di S. Paul (sul rovescio di S. Peter) presso il Kotec - Potoc, inizia, il 18 e nella notte sul 19, il passaggio dell'Isonzo sui ponti costruiti nel tratto tra Loga e Canale.
Ultimato il passaggio la brigata, su tre colonne, (A e B costituite dai battaglioni XXXVII/4° e XLVII/21°; C dal LXXV/21°) punta verso gli obbiettivi assegnati.
Mentre le due prime riescono a raggiungere la q. 300, la terza è fortemente ostacolata dall'avversario che le procura gravi perdite. Pur tuttavia essa riesce a collegarsi con le altre due all'altezza di q. 400.
A rinforzare le tre colonne vengono spinti in avanti riparti del XXIX/4° e del LXXIII/21°.
Ripresa l'avanzata, la brigata, con bellissimo slancio riesce a strappare al nemico il Semmer e spingendosi verso sud, col XLIII/4° e XXIX/4°, si afferma lungo il costone fra il Semmer ed il Fratta rafforzandovisi. Durante la notte sul 20 più volte il nemico lancia le sue truppe al contrattacco ma con vano risultato, poichè i nostri riparti saldamente mantengono il possesso di tutta la linea dal Semmer, Fratta a q. 675.
All'alba del 20 agosto il XXXVII/4° viene lanciato alla conquista di q. 507 del Fratta. Esso con ardimento assolve il compito affidatogli, dapprima affermandosi poco a sud ovest di q. 507 del Fratta e più tardi, con successivo e vigoroso attacco, strappando al nemico il cocuzzolo del Fratta.
Sulla nuova linea le truppe si rafforzano e si riordinano per proseguire nell'avanzata.
Il giorno successivo, infatti, l'azione è ripresa verso il secondo obbiettivo (linea Ossoinca - q. 856).
Al 4° reggimento viene affidato il compito di occupare le posizioni avversarie.
Il 21° deve seguire il movimento del 4° e del 268° reggimento fanteria, che operano sulla destra.
L'attacco, preceduto da breve fuoco d'artiglieria, è fortemente contrastato da quello micidiale delle mitragliatrici avversarie; tuttavia e malgrado anche le difficoltà del terreno, i nostri riescono ad occupare il cocuzzolo settentrionale dell'Oscedrih e nella notte sul 22, dopo alterna vicenda, il XXIX battaglione, vincendo con aspra lotta la resistenza nemica, conquista la q. 856.
Il 22 agosto la brigata, causa le forti perdite subite, lascia la prima linea per recarsi a riposo nella zona tra Kambresko - Podbreg (66a divisione). Essa ha perduto 38 ufficiali e 1483 uomini di truppa ed ha catturato al nemico 83 ufficiali, 1915 soldati, 21 cannoni ed altro materiale bellico. La bella condotta ricordata nel bollettino di guerra del Comando Supremo procura ai due reggimenti la medaglia di bronzo al valor militare.
In breve tempo la brigata è nuovamente in efficienza. Il 3 settembre infatti torna in linea nella zona di Ravna - q. 875, sostituendo la "Verona", e passando alla dipendenza della 47a divisione.
Il 10, il 21° reggimento, allo scopo di raggiungere il ciglio di q. 895, compie un'azione di sorpresa riuscendo a conseguire lievi progressi.
Nella notte sul 13 la brigata è sostituita da riparti della "Verona" nel tratto fra le due sellette a nord ed a sud di q. 895 e si porta nel settore di q. 920 rilevandovi la "Sele". Il 16 settembre riparti del 21° reggimento hanno il compito di coadiuvare, con azione dimostrativa su Grotta, quella risolutiva svolta dalla brigata Sassari sulle quote 895 e 862. I riparti destinati all'operazione raggiungono, malgrado la resistenza avversaria, il cocuzzolo di Grotta.
Il 20 settembre la brigata cede la prima linea alla I brigata bersaglieri e passa col comando ed il 21° reggimento in riserva di corpo d'armata ad Oscedrih; il 4° presso Trusnje in riserva della 68° divisione. Dal 21 al 22 essa si trasferisce nella zona Liga - Melinkt - Kostanjevica - Lovisce. Ivi trovasi allorchè, iniziatasi l'offensiva austro - tedesca, il 24 ottobre, riceve ordine di schierarsi col 4° reggimento tra gli abitati di Greben e Kumar e col 21° sulla linea difensiva di cresta fra il Globocak e Pusno. In tal giorno la brigata passa alla dipendenza della 3a divisione.
Alle prime ore del 25 il 4° reggimento si porta a Kambresko lasciandovi il XLIII in riserva, mentre il XXIX e XXXVII vengono iviati a rincalzo del 21° reggimento sul Globocak. Più tardi il XXIX è inviato a rincalzo della I brigata bersaglieri, a sud di q. 678, sullo sperone di Sdrenje - Rog.
Sulla nuova linea la brigata resiste ai primi urti nemici fino alla notte sul 26 ottobre, allorchè le vien ordinato il ripiegamento verso la zona del Korada, ove schiera ordinatamente il 4° reggimento sulla fronte S. Jakob - alture di Debenje - Zapotoc ed il 21° tra S. Jakob (q. 737) S. Gendra - Planina. Durante tutta la giornata e nella notte sul 27 le truppe lavorano alacremente per la costruzione delle nuove opere di difesa, rintuzzando qualche tentativo nemico in direzione di S. Jakob.
Nello stesso giorno 27 la V brigata bersaglieri insieme con la I costituisce la divisione speciale bersaglieri, passando alla dipendenza del XX corpo d'armata.
A sera viene ordinato alla brigata di ripiegare ancora; l'operazione si effettua nella notte sul 28, portandosi a Brazzano e dislocandosi tra Visinale e S. Giorgio.
Il nemico che si tiene a stretto contatto delle nostre truppe, avvertito del movimento incalza ed attacca il XLIII/4° il quale, lasciato a S. Jakob per proteggere la ritirata, assolve bene il suo compito e riesce a disimpegnarsi pur subendo delle perdite.
Giunta, la brigata, a Brazzano, viene fatta proseguire, nella notte sul 29, per Pradamano anzichè assumere lo schieramento ordinato in precedenza. Ivi schiera i suoi riparti tra il Torre e Pozzuolo del Friuli a protezione delle colonne che, a sud di tale linea, ripiegano verso il Tagliamento.
Nella giornata del 29 e fino alla notte sul 30 ottobre il 4° reggimento, sacrificando quasi per intero due battaglioni (XXXVII e XLIII), nonstante ripetuti attacchi nemici, riesce a contenere l'avversario.
Eguale sorte tocca, il 30 ottobre, al 21° reggimento che, posto a difesa dell'abitato di Mortegliano, svolge analoga azione di sacrificio, finchè, minacciato di accerchiamento, ripiega verso Talmassons, mentre il 4° reggimento, dopo aver protetto il ripiegamento delle brigate Livorno e Venezia, raggiunge Latisana ove trovasi nello stesso giorno anche il 21° reggimento.
Il 31 la brigata si porta sulla destra del Tagliamento e con successivo trasferimenti fra il 5 ed il 7 novembre passa il Piave al ponte della Priula. Il 7 è dislocata a Selva ove viene disciolta. Con essa è disciolto anche il 21° reggimento mentre il 4° passa alla dipendenza della 29a divisione con la quale combatte fino al 9 dicembre (1). |
(1) Per questo periodo vedere il 4° reggimento. |
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Il 1° marzo si ricostituisce la V brigata con i reggimenti 5° e 9°. E' dislocata nella zona tra S. Caterina di Lusiana - Polegge - Cresole - Caldogno (Vicenza) ove attende al suo completamento ed a un intenso periodo d'istruzione.
Verso la fine di marzo, destinata sull'altopiano dei Sette Comuni, inizia il trasferimento verso quella fronte. Il 27 marzo il 5° reggimento si trasferisce a Carrè di Chiuppano ed il giorno seguente il 19° raggiunge Zanè, Corte e Centrale (X corpo d'armata).
Nei giorni 2 e 3 aprile la brigata si porta tra M. Panoccio, M. Busibollo, Sculazzon ed il 4 assume la difesa del settore val d'Astico - val d'Assa.
Il 5° reggimento ha la difesa del tratto di fronte compreso tra val Barco, saliente M. Belmonte, rovescio M. Panoccio ed il 19° di quello compreso tra Malga Cava, Cima Ardè. Capitello del Riparo, Punta Corbin - M. Cengio, testata val Silà.
Il 23 aprile riparti del 19° reggimento eseguono, con esito favorevole, un colpo di mano recandosi a Pedescala per sorprendervi una piccola guardia nemica. Oltrepassati i reticolati irrompono nella casa occupata dal piccolo presidio, impegnano con questo viva lotta, riuscendo ad infliggergli gravi perdite. Nello stesso giorno nuclei del 5° reggimento compiono anch'essi, e con eguale esito, altro colpo di mano su Poggio Privel.
I componenti della pattuglia arrampicatisi su roccioni, penetrano nella linea avversaria catturandovi alcuni prigionieri.
Le truppe oltre a compiere audaci e frequenti azioni di pattuglie, lavorano alacramente per la costituzione di nuove strade e per dare una solida difesa alla fronte occupata.
Il giorno 8 giugno la brigata cede alla "Casale" la difesa del settore e scende a riposo nella zona di Chiuppano e Zanè. Nella notte sul 15, avendo il nemico iniziato un violento fuoco d'artiglieria sulla fronte della 12a divisione, e su tutto l'altopiano, lasciando preludere un forte attacco, il 5° reggimento viene inviato sulla linea di resistenza della val Canaglia. Il 10 luglio il 19° sostituisce in linea il 5° che scende a Chiuppano.
Il 14 agosto la brigata è nuovamente in prima linea rilevando la "Casale"; assume la difesa del consueto settore val d'Assa - Astico.
Il 3 ottobre, sostituita dalla "Valtellina", scende a riposo nella zona Tombolo - S. Giorgio in Bosco. Ivi permane fino al 21, giorno in cui si trasferisce a Montebelluna e nella notte sul 24 nella zona di Volpago. Iniziata la battaglia di Vittorio Veneto, la brigata al mattino del 27 ottobre si schiera sul Montello e nella sul 29, iniziato il passaggio del Piave, si disloca tra il rio Rosper e rio Raboso. Nello stesso giorno, poichè il nemico ha iniziato la ritirata, occupa Sernaglia, il 30 Refrontolo ed il 1° novembre raggiunge la zona di Gai - Tovena, ove trovasi alla data dell'armistizio "Badoglio". |
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Ai Labari del 4° e 21° Reggimento Bersaglieri: |
“Sotto violento fuoco attraversavano l'Isonzo irrompendo nelle trincee nemiche, in quattro giornate di aspra lotta validamente concorrevano, con slancio intrepido e fulgido valore, al conseguimento della Vittoria.
Malgrado le forti perdite subite mantenevano tenacemente le posizioni conquistate resistendo ai violenti e ripetuti contrattacchi nemici (Bainsizza, 16 - 20 agosto 1917). Si distinsero per slancio e ardimento nella riconquista di una importante posizione (Globocach, 25 ottobre 1917)".
(Boll. Uff. anno 1922, disp. 68).
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CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.
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BOLLETTINO DI GUERRA N. 824 (26 agosto 1917, ore 13). |
La battaglia incomincia a rivelarsi nella grandiosità delle sue linee.
L'azione a nord di Gorizia dal 19 in poi può così riassumersi:
Le valorose truppe della 2a Armata, gettati 14 ponti sotto il fuoco nemico, varcavano l'Isonzo nella notte sul 19 e procedevano all'attacco dell'altopiano della Bainsizza. Puntando decisamente sulla fronte Jelenik - Vrh, aggiravano le tre linee difensive nemiche del Semmer, del Kobilek e di Madoni, ivi annodantisi, e contemporaneamente attaccavano le stesse linee anche di fronte e le rompevano malgrado l'ostinatissima difesa del nemico.
Conseguenza dell'ardita manovra fu la caduta di M. Santo.
Le truppe dell'Armata continuano ora ad avanzare verso il margine orientale dell'altopiano di Bainsizza incalzando il nemico che oppone vivacissima resistenza con forti nuclei di mitragliatrici e di artiglierie leggere.
Nei combattimenti dal 19 al 23 si sono fra tutti distinti per valore ed ardire: le brigate Livorno (33° - 34°), Udine (95° - 96°), Firenze (127° - 128°), Tortona (257° - 258°), Elba (261° - 262°), il 279° reggimento fanteria (brigata Vicenza), la I e la V brigata bersaglieri (reggimenti 6° e 12° - 4° e 21°), il 9° e 13° raggruppamento bombardieri, il II e IV battaglione pontieri del genio.
Sul Carso la battaglia ha ieri momentaneamente sostato. Nostre brevi avanzate rettificarono e consolidarono le posizioni conquistate; tentativi nemici di contrattacco fallirono sotto il nostro fuoco.
I prigionieri finora affluiti ai campi di concentramento sommano a 600 ufficiali e 23.000 uomini di truppa. Il numero dei cannoni tolti al nemico è salito a 75 tra i quali 2 mortai da 305 e molti medi calibri. Abbiamo preso inoltre un gran numero di cavalli, un aeroplano intatto, molte bombarde e mitragliatrici ed ogni sorta di materiale, comprese parecchie autotrattrici cariche di munizioni.
L'enorme difficoltà del vettovagliamento delle nostre truppe attraverso una zona priva di strade viene in parte superata mercè grossi depositi di viveri abbandonati dal nemico nella sua ritirata.
Generale CADORNA |
MILITARI DECORATI CON L'ORDINE MILITARE DI SAVOIA.
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PAPINI Tullio, brigadiere generale - cavaliere - Carso, luglio - agosto 1917; Globocak, settembre - ottobre 1917; Montello, 19 - 24 giugno 1918.
COMANDANTI DELLA BRIGATA. |
Magg. gen. BORIANI Giuseppe, dal 18 giugno al 27 ottobre 1917.
Colonnello brig. PAPINI Tullio, dal 27 ottobre al 7 novembre 1917.
Colonnello brig. CLERICI Ambrogio, dal 1° marzo 1918 al termine della guerra.
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