MARZO 1918
2 MARZ0. - A quanto si ode, non vi è famiglia che da qualche tempo a questa parte sia andata esente da visite ladresche notturne, le quali, ben’ inteso, non sono da confondersi coi saccheggi, rapine e spogli, di cui ho più volte parlato. La notte scorsa (notte di vento e di pioggia, molto propizia at brigantaggio) è stato il turno, tra l’ altre, della famiglia di mio padre, la quale è stata derubata di due maialetti, cercati con tanta fatica e custoditi con tanta cura. * Il passaggio degli sgombrati dal fronte è cessato, ma assistiamo in sua vece ad uno non men triste e doloroso spettacolo. Gruppi di povera gente (donne, fanciulli, fanciulle e qualche vecchio) che scende dai monti spinta dalla fame, molti a piedi scalzi sotto la pioggia e nel fango, trascinando e spingendo un carrettino in cerca di comprare a qualunque prezzo qualche sacco di grano turco. Lassù operano e stanziano i germanici, i quali pare siano stati più spietati di questi che abbiamo qui.
5 MARZO. - Una décauville che parte dai magazzini della strada ferrata e che ad un certo punto attraversa la strada di Conca d’ Oca e la provinciale, è stata fatta passare pel nostro orto, riuscendo al Redentore. Deve proseguire per Cavalier sino al fronte. Di queste strade se ne stanno costruendo a chilometri un po’ da per tutto. * Sin dai primi giorni dell’ invasione il nostro piccolo bosco è stato preso di mira, dove si veniva a tagliare da padroni: ma ciò che è stato fatto e si fa in questi giorni è un vero massacro. Necessario o no, utile o no, non importa: siano grandi le piante, mediocri o piccoline, non importa: Tagliare, rompere, fracassare, calpestare; mostrare di essere padroni assoluti; fare impunemente il maggior danno possibile, questo pare sia il programma. Solo un odio profondo associato ad istinti barbarici può fornire una soddisfacente spiegazione degli atti che si compiono qui e dovunque nella campagna, e - “Se non siete contenti, andate a Roma.,, Ecco quanto ci si sente rispondere con astio ironico.
8 MARZO. - Quattro mesi di schiavitù oggi: Quattro lunghi anni, lunghi... Pare incredibile, pare una favola che in soli quattro mesi questa regione sì ricca d’ ogni ben di Dio, abbia potuto esser ridotta all’ estrema miseria. La fame ormai preme un po’ tutti, comprese le truppe. Sino ad un mese, un mese e mezzo fa, la comparsa nelle case di campagna d’ un uomo in divisa austro-ungarica, era un terrore, rassomigliava alla comparsa d’un brigante. Tutti, se non erano sorpresi, si precipitavano alla porta e nel cortile per impedirgli l’ entrata, se era possibile, o per abbonarlo in qualche modo. Oggi disarmati, fiacchi e moggi questi soldati non fanno più paura a nessuno. Quasi tutti i giorni, specie in sulla sera, sono processioni di un dopo l’ altro che si presentano a mendicare un pugno di farina, un pugno di grano turco (che poi pensano essi a pestare comunque in un recipiente qualsiasi, p. e. con un sasso nell’ elmetto), una fetta di polenta. E questi miserabili trovano ancora compassione presso questo popolo buono, tanto ferocemente depredato e spogliato, e che pure se ha, dà. * Gli autori del furto, di cui al 2 Marzo, sono stati facilmente scoperti e costretti a pagare. E’ l’ unico fatto del genere che sia giunto a mia conoscenza. E’ merito esclusivo e personale del comandante della gendarmeria, che frequenta la casa di mio padre e ha preso a benvolerla.
11 MARZO. - Ieri notte, verso le undici e mezzo, un dirigibile dei nostri ha fatto la sua comparsa su Motta in forma offensiva, ma purtroppo - e ciò è strano ha sbagliato obbiettivo, come suol dirsi. Probabilmente scambiando il Monticano colla Livenza, pensava di trovarsi sopra il campo di aviazione: era invece sopra Ia frazione di Redigole, dove lasciò cadere, specialmente lungo l’ argine destro dal ponte in giù, e a sinistra sul Monticano vecchio e alle Spinade, un notevole numero di grosse bombe. E’ proprio da attribuire ad una grazia speciale della Madonna se non è stata colpita nessuna delle case, di cui quella località è disseminata.
12 MARZO - 17 MARZO. - Trentacinque giorni di letto con una bronchite cronica. Rendo omaggio di gratitudine agli ufficiali di questo ospedale per le premure loro e per le cure prestatemi. Faccio menzione dei fatti più notevoli. Se fossi stato bene forse avrei potuto aggiungere qualche cosa di più. Ciò non ostante quanto narro é indubbiamente certo.
18 MARZO. - Il Sign. A. M. un tristo individuo, di cui più d’ una volta ebbi in animo di prender nota : ma non potendo dir bene, differii sempre attendendo qualche fatto clamoroso. La sua presenza qui e il suo contegno è stato per me sempre un punto nero, né mancai di porre in guardia più d’uno. E’ un giovane (vestito in borghese) sui venticinque anni dall’ aspetto sciupati nei vizi, nativo dell’ Istria. All’ epoca dell’ invasione si rivelò in pubblico (quando e in qual maniera abbia egli fatta la sua comparsa, nessuno me l’ ha saputo dire con certezza), e all’ arrivo del Comando di Tappa vi trovò subito impiego in qualità d’ interprete: - egli borghese! in ufficio militare, e interprete, e in zona di operazione !... In questi giorni è stato licenziato perché, dicono, un borghese non può essere impiegato in uffici militari !... Gatta ci cova: a suo tempo sapremo qualche cos’ altro. E’ stato licenziato, ma non è stato abbandonato: II tenente colonnello del Comando di Tappa, il già noto “ergo bibamus, ,, lo propose al Consiglio municipale come maestro nelle scuole maschili e femminili, (in questi disgraziati mesi tenute da due Padri del convento) dove avrebbe potuto insegnare anche il tedesco - sic! Qui comincia per lui l’ ora cattiva. Alla notizia, la popolazione se ne allarmò dichiarando di non mandare più i suoi figliuoli alla scuola qualora detto signore vi mettesse piede: il parroco, il convento e il municipio si levarono a protesta. Quest’ ultimo dichiarò in iscritto di non poter accettare il candidato: I. perchè irreligioso e bestemmiatore (poiché in Austria la bestemmia è proibita e punita, l’offerta di tal candidato non le fa onore,) II. perchè immorale, III. perché in odio a tutta la popolazione. Il Parroco e il P. Guardiano fecero la giunta a voce. La cosa non ebbe seguito. Né miglior esito ebbe l’altra proposta d’ impiegarlo nel Municipio stesso.
22 MARZO. - Ieri calandosi al campo d’aviazione, precipitò e rimase morto all’ istante un capitano capo di squadriglia, che aveva compito varii voli e bombardamenti anche su Venezja : argomenti questi che fornirono materia per un elogio funebre pronunciato dal “feldkurat,, di quest’ ospedale. La salma fu portata la sera stessa nella camera mortuaria di qui ma durante la notte fu spogliata dei gambali di cuoio e delle scarpe. L’atto inqualificabile ha fatto del rumore. II Maggiore ha messo in contumacia tutto l’ ospedale, sospendendo le licenze.
24 MARZO. - In questi giorni ritorna il periodo delle notizie politico—militari strabilianti, contraddittorie, esilaranti, che pullulano contemporaneamente e senza paternità un po’ da per tutto. Non può essere una generazione spontanea: tutto fa credere che debbano essere sparse ad arte. A quale scopo? - Non saprei dirlo: ma se non altro per prendersi gioco di noi e torturare nello spirito queste popolazioni già tanto martoriate. * Si sentono riferire fatti di spogli accompagnati da episodi di estrema crudeltà, compiuti in danno di quei poveri montanari, altra volta menzionati, che trascinando un carretto scendono al piano ad acquistare a qualunque prezzo - se pur dopo lunghe peregrinazioni e stenti riescono a trovarlo — un po’ di grano turco, per condurre più avanti che è possibile miseramente la vita. Si aggrediscono per via, o si attendono al varco del ponti. Non riferisco fatti specifici che non ho potuto controllare in persona, quantunque dalle circostanze e dalle particolarità abbiano tutti i caratteri di verità, come quello d’ una povera donna che fermata al ponte di S. Stino, e spogliata di quel poco che sperava poter recare ai suoi bimbi affamati, colta da improvvisa pazzia si precipitò e affogò nella Livenza. Povera madre ! — Beate le sterili che non hanno partorito, disse il Signore alle donne di Gerusalemme.
30 MARZO. - Ieri sera facendo ritorno da Meduna, dove s’era recato a predicare la Passione, il P. Policarpo Rizzoli col cocchiere sono stati tratti in arresto. L’avviso partito da Meduna alla gendarmeria di qui, era: “sono spie: arrestateli.,, Ma constatato l’equivoco, o l’idiozia, degli zelanti di Meduna, furono subito rilasciati. “Il nervosismo di questi giorni, disse il comandante della gendarmeria, va attribuito al fatto che furono arrestate tre spie, una delle quali è riuscita poi a fuggire. ,, A questo stesso nervosismo credo si debba attribuire un altro fatterello sgradevole. Una ragazza trovata in possesso d’un foglietto manoscritto gettato, dicono, dai velivoli italiani, richiesta da chi l’avesse avuto: Dal P. Guardiano, rispose ! E’ cosa tanto strana, che conoscendo certi metodi usati in Austria, fa andare per mille supposizioni. Ad ogni modo il comandante della gendarmeria dovette occuparsene di ufficio, e il P. Guardiano per purgarsi dalla inverosimile accusa, dovette obbligarsi a far pubblicare a tutte le Messe nel giorno di Pasqua, che è severamente proibito tenere presso di sé foglietti di sorta gettati da velivoli italiani, e chi ne avesse é obbligato a consegnarli al Comando di tappa o alla stazione della Gendarmeria. PASQUA. — Tristi ricordi: speranze deluse.
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