BRIGATA "GRANATIERI"
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(1° e 2° Reggimento)
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Sede dei reggimenti in pace: Roma. — Reclutamento nazionale.
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La dichiarazione di guerra trova la brigata granatieri nei pressi di Palmanova.
Assegnata alla 13a divisione, essa si impegna nelle prime operazioni il 5 giugno e passa l’Isonzo in direzione di Papariano-Pieris ; nei giorni successivi amplia l’occupazione della riva sinistra del fiume nel tratto Begliano-S. Canziano.
Nel pomeriggio dell’8 e il 9 svolge il primo vero e proprio attacco contro posizioni organizzate, nella regione a sud di Selz (Monfalcone) ; quivi i granatieri hanno già modo di mettere in luce il proprio valore, ma il violento fuoco dell’ artiglieria avversaria e la resistenza del nemico, protetto da profondi e robusti reticolati, frustrano ogni loro tentativo; al solo I° reggimento sono inferte 282 perdite, di cui 10 ufficiali.
Nella Ia battaglia dell’Isonzo (23 giugno-7 luglio) alla brigata, in linea nel settore di Monfalcone dal 15 giugno, è assegnato il compito di attaccare le forti ed importanti posizioni di q. 121 e q. 85, contro le quali essa il 30 manda all’assalto i suoi granatieri. Ma gli sforzi vengono infranti oltre che dai reticolati, che animosi reparti di volontari più volte tentano di svellere od intaccare, anche dal fuoco improvviso delle mitragliatrici avversarie, che procurano alla brigata perdite non lievi, e le inibiscono qualsiasi progresso.
Nella 2a battaglia dell’Isonzo (18 luglio- 3 agosto) essa, tuttora in linea nello stesso settore, non prende parte attiva alla lotta ad eccezione del IV battaglione del 1° reggimento, che il 21 luglio con truppe del 93° fanteria e il giorno dopo con elementi del 17° fanteria, concorre agli attacchi che la 14a divisione sferra a q. 70 e presso le cave di Selz, riportando un centinaio di perdite.
Il 10 agosto poi, entrambi i reggimenti hanno l’ordine di rinnovare l’attacco: il 1°, che vi destina il I battaglione, di q. 121; il 2°, che vi destina il III battaglione, di q. 85. Mentre l’azione di questo non può svilupparsi a causa del fuoco avversario, che la infrange fin dall’inizio, il I battaglione contro q. 121, superando gravi difficoltà e le insidie dell’aspro terreno, ha ragione della difesa nemica e con violento contrastato sforzo riesce ad occupare la quota. Ma la dura lotta per il raggiungimento dell’obbiettivo, gli ostinati ritorni offensivi del nemico che mal sopporta la perdita di si importante posizione, il nutrito fuoco delle artiglierie avversarie, che impedisce alle truppe retrostanti di portare aiuto all’animoso presidio, stremato di forze e ormai ridotto a 5 ufficiali (di cui 2 feriti) e 152 granatieri, costringono i superstiti alla resa.
Dal 23 agosto, giorno in cui lascia il settore di Monfalcone per trasferirsi nei pressi di Palmanova prima e poi di Cividale, fino al 26 ottobre, giorno in cui, assegnata alla 4a divisione, giunge a Podsenica e prende posizione sul Sabotino, per concorrere alle operazioni della 3a battaglia dell’Isonzo (18 ottobre - 4 novembre) la brigata attende al suo riordinamento. Arricchita di nuovi elementi, ritemprata e rinfrancata dal riposo, essa, con rinnovata lena, si appresta ai nuovi cimenti.
Ricevuto l’ordine di attaccare il “Fortino” e tendere a S. Mauro, il 28 ottobre alle ore 13 lancia all’assalto il I battaglione del 2° reggimento, cui però non arride il successo; anche le forti trincee, contro le quali il I e II battaglione del 1° reggimento e il III del 2° ripetono con gagliardia e tenacia gli assalti nei giorni 29 ottobre, 1 e 2 novembre, vengono loro aspramente contese dal nemico, che non solo non cede allo slancio dei granatieri, ma infligge loro perdite assai gravi; queste infatti, nei quattro giorni di combattimento, ascendono a 32 ufficiali e 1010 uomini di truppa.
Ben presto i granatieri fanno però sentire al nemico il peso del loro impeto e della loro tenacia, e precisamente all’attacco della q. 188 (Oslavia), che la 4a divisione nella 4a battaglia (10 novembre-5 Dicembre) ha ad essi affidato. Se dal 10 al 18 novembre i loro tentativi si esauriscono perché l’ostinazione del nemico nel difendere le forti pozioni, il persistente maltempo, le difficoltà del terreno impervio non consentono ai granatieri alcun successo, il 20 novembre i loro sforzi trionfano.
In un assalto, così deciso che nella sua relazione il generale Boroevic lo qualifica “improvvisa irruzione”, la località viene strappata al nemico. Né vale che esso il giorno dopo si accanisca in una violenta reazione: i suoi reiterati contrattacchi non gli danno alcun beneficio; i granatieri, che in dieci giorni hanno perduto 854 uomini (di cui 50 ufficiali), non cedono.
Il giorno 22 novembre la brigata, depauperata di ufficiali ridotta negli effettivi, affidate ad altri le posizioni conquistate, si trasferisce nella zona di S. Floriano per qualche giorno e quindi a Manzano prima e a Pasian Schiavonesco (Udine) poscia, per riordinarsi.
Le Bandiere dei due reggimenti, per l’attività mirabile e la bella condotta da essi tenuta in questi primi mesi di guerra, per la tenacia, l’aggressività e lo spirito di sacrificio con cui i granatieri attaccarono le tormentate colline di Monfalcone e le fortissime posizioni del Sabotino, per l’aspra e gloriosa conquista della contrastata dorsale di q. 188 (Oslavia), vennero decorate con medaglia d’argento al valore militare.
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Trascorso un periodo di circa due mesi di riposo, i granatieri sono nuovamente in linea nel settore di S. Floriano, alla dipendenza della 4a divisione, dal 23 gennaio al 19 aprile.
Solo avvenimento degno di nota è la lotta sostenuta il 29 marzo per respingere un forte e ben preparato attacco avversario, nella regione “Lenzuolo Bianco” (Oslavia).
Il I battaglione del 2° reggimento ed il II del 1° ne ricevono per i primi l’urto, che cercano di infrangere; ma il nemico con forze notevoli, superati i reticolati sconvolti e le trincee spianate per il lungo intenso bombardamento, irrompe nelle nostre posizioni ed occupa il tratto compreso fra la strada S. Floriano-Gorizia e il Peumica. Effimero successo! Con immediato contrattacco infatti, i rincalzi retrostanti, in unione al 1° battaglione del 7° fanteria, accanitamente lottando ritolgono al nemico le trincee perdute, e gli catturano circa 150 uomini. In questo combattimento la brigata riporta 690 perdite, di cui 34 ufficiali.
Ma s’approssimano le epiche giornate dal 29 maggio al 3 giugno a M. Cengio, in Val Canaglia, a Cesuna, a Magnaboschi.
La brigata ha appena potuto ricostituirsi, che è chiamata sugli Altipiani, per concorrere ad arginare la minacciosa invasione nemica.
Lasciato Percotto (Udine), ove ha dimorato un mese (20 aprile 20 maggio), il 22 maggio, per ferrovia, si trasferisce a Bassano e quindi, con autocarri, i suoi battaglioni raggiungono successivamente la 30a divisione, dalla quale ricevono il compito di sbarrare il passo al nemico sul tratto M. Cengio-Monte Lemerle.
Il nemico, sfruttando con abilità il terreno coperto ed intricato del Ghelpac, tenta insinuarsi nelle nostre linee, ivi in allestimento. Audaci nostre pattuglie, cui è anche affidato il compito di accertare l’entità dell’avversario, procurano di impedirgli l’avanzata.
La lotta, che accenna a diventare assai dura trova i granatieri decisi a battersi con tenacia ed abnegazione.
Il 29 maggio il II battaglione del 2° reggimento resiste al nemico che, vinta e superata la nostra difesa di Val d’Assa, avanza verso le alture di Treschè Conca-M. Belmonte e verso Treschè Fondi e Sculazzon, posizioni affidate alla difesa del battaglione.
La lotta si accende accanita su tutta la fronte, specialmente presso Cesuna, Fondi e Monte Cengio, e si protrae quasi ininterrotta il 30 e il 31 maggio. Né essa accenna a scemare d’intensità nei giorni successivi, che anzi il nemico, imbaldanzito dal successo, stringe sempre più i nostri.
Il I° giugno i granatieri, che a causa delle alterne vicende del combattimento sono frammisti ad altri reparti delle brigate Campobasso, Pescara, Catanzaro e Trapani in una stessa comunione di eroici sforzi, spiegano tutto il loro valore nella difesa della testata di Val Canaglia, M. Cengio. M. Barco, M. Belmonte e fieramente contendono il terreno al nemico. A malgrado di ciò la situazione non migliora. Il 2 giugno essa diventa assai grave: l’avversario, valendosi delle anfrattuosità del terreno, spinge grossi reparti sul Cengio, a M. Barco e a M. Belmonte; i difensori, sebbene esausti per la lunga lotta e consci dell’impossibilità di aiuti e rifornimenti, riescono tuttavia a mantenere ancora le posizioni già abbondantemente bagnate del loro sangue. II nemico però riceve continui rinforzi e i suoi mezzi vanno sempre più aumentando.
Il 3 giugno sul Cengio, preceduto da un poderoso bombardamento, viene sferrato un furioso assalto contro i nostri: le fanterie austriache, dapprima a piccoli nuclei e quindi con reparti in formazioni serrate, avanzano avvolgendo la nostra difesa sulla destra di Val Canaglia ed a cavallo della strada Cesura-Magnaboschi.
I granatieri del I battaglione del 2° reggimento e quelli del IV battaglione del 1°, rispettivamente al comando del tenente colonnello Ugo Bignami e del Capitano Federico Morozzo Della Rocca, entrambi decorati della medaglia d’oro al valor militare per l’eroica condotta tenuta in questa azione, si prodigano in tutti i modi in una disperata difesa, ma circuiti da soverchianti forze avversarie, soccombono. A Casera-Magnaboschi, intanto, il comando del 2° reggimento con pochi uomini, costituenti il nucleo dello Stato maggiore, riesce a stento a liberarsi dall’avvolgimento.
Con uguali forze e intensità gli austriaci attaccano le posizioni di M. Belmonte, Malga della Cava e M. Barco, ove lottano strenuamente altri granatieri del 1° reggimento.
Verso mezzogiorno per ordine della 32a divisione, : che nella notte sul 3 ha assunto il comando della zona, i pochi superstiti della brigata hanno l’ordine di ripiegare sul M. Pau; ove il giorno 4, con due battaglioni del 211° fanteria, organizzano una nuova linea di resistenza tra M. Pau e M. Busibollo, sul versante meridionale di Val Canaglia.
Il 7 giugno, sostituiti dal 95° fanteria, i resti della brigata, riuniti in un sol battaglione, vengono raccolti a Fara Vicentino e indi a Poiana, alla dipendenza della 24a divisione.
In tate periodo il 1° Granatieri ebbe 15 ufficiali morti, 16 feriti e 49 dispersi; il 2° Granatieri 13 ufficiali morti, 21 feriti e 23 dispersi. La brigata fra morti, feriti e dispersi subì la perdita di 4478 uomini.
Nella zona di Poiana si provvede alla ricostituzione della brigata che vi resta fino al 31 luglio.
Sull’Isonzo intanto fervono i preparativi per l’investimento della testa di ponte di Gorizia e dell’altopiano carsico (6a battaglia dell’Isonzo, 6-17 agosto). Molte brigate che hanno partecipato alle operazioni sugli Altipiani, ove la lotta è stata contenuta e il nemico costretto a ristare o indietreggiare sono trasportate sulla nuova fronte di battaglia.
Il 6 agosto il VI Corpo d’Armata ha iniziato l’attacco sulla fronte di Gorizia e l’XI Corpo su quella del S. Michele; la brigata granatieri che fa parte della 23a divisione, è già sul territorio di quest’ultimo corpo d’armata, pronta ad intervenire nella lotta. La sera del 6 agosto la quadruplice vetta del S. Michele, così a lungo e duramente contesaci, è conquistata, dopo aspri combattimenti, dalla 22a divisione (brigate Catanzaro, Brescia e Ferrara). I ritorni offensivi del nemico sono numerosi e sempre più violenti; a sostenere le truppe della brigata Catanzaro, sulla prima e seconda cima, sono inviati i reggimenti granatieri, nella notte sul 7 il 1° e all’alba del giorno 7 il 2°.
Durante la notte sul 7 gli austriaci contrattaccano ancora più volte, ora di sorpresa ed ora dopo violenta preparazione di fuoco, ma le valorose truppe della 22a divisione, cui si sono uniti i granatieri del 1° reggimento, sostengono sempre l’urto del nemico e nell’infrangere l’ultimo suo attacco, lo contrattaccano alla loro volta, l’inseguono e gli catturano un centinaio di prigionieri.
L’avversario però manifesta chiara l’intenzione di non volersi rassegnare alla grave perdita delle cime del S. Michele e, pur essendo falliti ovunque i suoi contrattacchi, non desiste per tutta la giornata del 7 dall’attaccare con insistenza qua e là, ora in forze, ora con piccoli reparti, la fronte della 22a divisione, battendo anche furiosamente le linee e il rovescio della nostra occupazione per sgretolare, stancare, disorientare la vigile difesa. Alle ore 19 poi inizia un violentissimo fuoco di distruzione su cima 1 e 2 e d’interdizione sul tergo. Ma alla violenza dell’avversario le truppe della Catanzaro, e i granatieri in modo speciale, non cedono e non abbandonano le posizioni, sulle quali è stato profuso tanto sangue. Quando, poco dopo le ore 21, il nemico manda innanzi le sue fanterie contro le posizioni sconvolte, i superstiti della Catanzaro coi bravi granatieri le attaccano e le fugano non senza riportare ed infliggere al nemico gravi perdite.
Perduta l’intera testa di ponte e la città di Gorizia per opera del VI Corpo, strappategli dall’XI Corpo le cime del S. Michele, il nemico il 10 agosto è costretto ad abbandonare il Carso e ripiegare oltre il Vallone, su una linea già in gran parte da tempo organizzata.
I granatieri hanno l’ordine dalla 23a divisione, entrata anche essa in linea e della quale son ritornati a far parte, di attaccare l’avversario sulle nuove posizioni nel tratto Nad Logem (a nord), q. 187 (a sud), obbiettivo che, dopo vivace combattimento, raggiungono nei giorni 11 e 12. Il 13 e il 14 la brigata, già ridotta di numero, ma non d’ardimento, continua tenacemente a combattere e, superando numerosi ostacoli e la persistente opposizione del nemico, cui toglie gran numero di prigionieri, prosegue la faticosa ascesa del Veliki Hriback e del Pecinka.
Sostituita in linea, la sera del 14, ridotta ad un sol reggimento di due battaglioni (dal 7 al 14 ha riportato 3550 perdite di cui 116 ufficiali), si trasferisce a Peteano. Nella stessa notte però chiamata ad est del Vallone, quale riserva della 49a divisione, entrata in linea nel settore S. Grado di Merna-Nad Logem.
Il 22 agosto raggiunge Versa, inquadra i complementi ivi già da qualche giorno arrivati, e il 25 ritorna in linea nel settore S. Grado di Merna-Bosco pendici del Veliki, ove, ultimando il suo riordinamento, si appresta a prender parte alla 7a battaglia (14-18 settembre).
Opera con la 23a divisione contro la fronte Veliki Hribach-S.Grado ed il primo giorno di lotta, superati vari ordini di trinceramenti, raggiunge con slancio la strada S. Grado-Lokvica.
Il 15 il IV battaglione del 1° reggimento, col concorso di un battaglione del 76° fanteria, con magnifico impeto conquista l’altura di S. Grado, fortemente presidiata e assai ben munita, catturandovi circa 800 prigionieri. Nei giorni 6 e 17 la brigata continua la lotta col proposito di trarre maggior vantaggio dagli ottimi iniziali risultati ottenuti, ma la ostinata resistenza nemica non le consente ulteriori progressi. Anche in questa battaglia il contributo di sangue offerto dai granatieri è assai largo, giacché essi nei quattro giorni di combattimento, dal 14 al 17, hanno riportato 1610 perdite delle quali 58 ufficiali.
Dal 25 settembre al 3 novembre la brigata, che non partecipa ne all’8a ne alla 9a battaglia dell'Isonzo, è nella zona tra Clauiano e Jalmicco a riposo; dal 3 novembre al 15 dicembre trovasi in linea con la 47a divisione nel settore di Hudi Log, ove non prende parte ad alcun rilevante avvenimento.
Lo slancio e l’ardimento negli attacchi sanguinosi del S. Michele e durante la conquista del Nad Logem (6a battaglia dell’ Isonzo) sono ricordati nella motivazione della medaglia d’argento al valor militare concessa alle Bandiere dei due reggimenti, mentre gli atti di valore compiuti nel Trentino e i grandi sacrifici sopportati in quella dura lotta trovano menzione nella motivazione della medaglia d’oro concessa loro posteriormente.
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Fino alla 10a battaglia dell’Isonzo (12 maggio - 8 giugno) alla quale anch’essi partecipano, i granatieri, ad eccezione di un breve periodo (20-31 gennaio) trascorso in linea nel settore di Gorizia (fronte torrente Corno-q.156- q.174) sono in diverse località della zona di Gorizia, intenti a lavori difensivi e ad istruzioni.
Alla vigilia della battaglia la brigata si raccoglie, alla dipendenza della 61a divisione, nella regione tra Villa Castions di Mure e Strassoldo (sud di Palmanova), il 22 raggiunge la zona Sei Busi-Redipuglia, il 23 passa a far parte della 23a divisione e si trasferisce a Boneti. Il I battaglione del 1° reggimento entra lo stesso giorno in azione. Esso infatti, unitamente al 114° fanteria ed a nuclei della brigata Padova, conquistano nel pomeriggio del 23, con una mirabile irruzione, q. 235 nella regione di Fornaza (ovest di Selo), spingendosi poi verso sud-est sulla selletta di q. 219, mentre il 113° fanteria, che tende a nord su q. 238 e 241, riesce ad impadronirsi di quest’ultima località.
Nella notte sul 24 il nemico contrattacca vigorosamente con ingenti forze e, per quanto i nostri cerchino di spezzarne l’impeto, dopo alterna vicenda riesce a ritoglierci le trincee, compresa
q. 241.
All'alba i due reggimenti granatieri, in una alle brigate Padova e Mantova, attaccano con grande slancio e, pur infuriando violento il fuoco e la reazione nemica, riconquistano tutte le posizioni, catturando anche 450 prigionieri e 8 mitragliatrici.
Nel pomeriggio del 24 la brigata granatieri prosegue nella lotta, quanto mai difficile; essa deve tendere a Selo, obiettivo assegnatole dal comando della 33a divisione, ma i suoi sforzi, che le procurano gravi perdite, non le consentono alcun altro vantaggio, data la vigile attività e l’opposizione ostinata del nemico. Questo, anzi, verso sera riesce, con improvviso attacco, preceduto e accompagnato da violentissimo bombardamento, ad aver ragione dei nostri e a mettere piede sulla contrastata q. 241.
Il 2° reggimento granatieri, cui è stata ritolta, l’indomani mattina, a malgrado della disperata difesa e del tiro intenso dell’avversario, lancia all’assalto della quota il I battaglione, che la riconquista, catturando 4 mitragliatrici e un centinaio di uomini. I tentativi, che i granatieri, per aprirsi la via verso Selo, compiono ancora più volte il giorno 25, non hanno successo, sicché le truppe, constatata l’inanità dell’impresa, ricevono l’ordine di rafforzarsi nelle posizioni raggiunte, fra q. 219 e q. 241. La brigata, per quanto stremata di forze (le sue perdite nei giorni 24 e 25 sono 2277, delle quali 75 ufficiali), rimane a presidiare la linea fino al 4 giugno.
La sera del 3 giugno il I° granatieri, che in un improvviso e forte contrattacco nemico ha perduto brevi elementi della prima linea, con immediata reazione, in una furiosa lotta corpo a corpo, ricaccia l’avversario. La notte sul 5 la brigata, sostituita da truppe del 139° e 70° fanteria passa in riserva a Boneti ; ma il mattino del 6 il I° reggimento è chiamato di nuovo in linea. Il nemico che non ha cessato di tenere sotto il suo fuoco le posizioni perdute, contro le quali ha sferrato continui ma infruttuosi contrattacchi, riesce all’alba del 6, con deciso attacco, a rioccupare q. 219 e q. 235, ma il IV battaglione del 1° granatieri con nuclei del 139° fanteria, sostenuto dagli altri due battaglioni del reggimento, dopo breve e intensa preparazione di fuoco, rioccupa le posizioni perdute.
Per l’esemplare contegno tenuto durante la battaglia, nella quale la brigata, mai smentendo la sua bella tradizione e rinnovando gli eroismi di Monfalcone, del Sabotino, di Oslavia, del Cengio e del S. Michele, è riuscita a strappare al nemico, a prezzo di ingenti sacrifici e di gran copia di sangue, munitissime posizioni, le Bandiere dei suoi due reggimenti sono state decorate con medaglia d’oro al valore militare.
Nella stessa regione di Fornaza, ove ha cosi aspramente combattuto, ritorna la brigata il 24 giugno, dopo soli 18 giorni di riposo, tra scorsi tra Saliceto, Perteole e Ruda. I reggimenti si alternano nel servizio di trincea del settore: q. 241- q. 219 - strada Komarje-Selo, alla dipendenza della 61a divisione. Il 15 luglio reparti delle brigate Siena e Bari hanno l’ordine di ampliare la nostra occupazione di q. 241; a questa azione partecipano il II battaglione del 2° reggimento, la 5a compagnia del 1° e un centinaio di arditi scelti nella brigata. Ma, sia per il mancato collegamento alle ali, sia per il fuoco assai violento e la reazione decisa e pronta del nemico, i granatieri, che si sono spinti rapidamente innanzi, vengono arrestati davanti ad un robusto duplice ordine di reticolati; ne il giorno seguente, rinnovando con audacia l'attacco, riescono a vincere la vigile difesa nemica.
Gli sforzi di tutta la brigata si rinnovano energici e tenaci nella 11a battaglia (17 agosto-12 settembre), ch’essa combatte nello stesso settore.
Ritornatavi il 13 agosto, dopo essere stata circa 20 giorni (22 luglio- 13 agosto) nella zona Perteole-Saliceto, riceve l’ordine di tendere alla conquista dello Stari Lokva (q. 274). I granatieri all’alba del 19 agosto scattano con slancio dalle trincee e oltrepassano due linee di trinceramenti nemici; costretti dall’avversario, che si difende disperatamente, a fermarsi davanti alla linea, cosidetta delle mitragliatrici, il giorno seguente riprendono con maggior foga l’attacco e si spingono fino all’acquedotto ad est di Selo, ove si trincerano. Il 23 agosto la brigata, cui, nei giorni 19 e 20 sono state inferte 1518 perdite delle quali 50 ufficiali, si trasferisce a Vermegliano per riordinarsi ; il 6 settembre ritorna in trincea nel sottosettore di Selo, rimanendovi fino al 23, quindi si aduna nella zona di Bicinicco fino al 18 ottobre e poi in quella di Romans-Chiopris-Versa.
Durante l'offensiva austriaca, che portò il nemico sul Piave e sul Grappa, la brigata fa parte della 4a divisione, che ha il delicato incarico di proteggere il ripiegamento della 3a Armata, resosi ormai ineluttabile dopo la ritirata della 2a.
Il 27 ottobre i granatieri si schierano fra Chiopris-Medea-Corona- Monte Fortin ed hanno elementi avanzati ai ponti di Peteano e Gradisca; il 28 ripiegano sulla linea del Cormor, occupandone il giorno dopo il tratto da Lestizza a S. Andrat. Durante la marcia di arretramento verso il ponte di Madrisio, che compiono il 30, il 1° reggimento a Bertiolo, il 2° nei pressi di Flambro, respingono forti attacchi di reparti celeri, armati di numerose mitragliatrici e di artiglieria: il colonnello Emidio Spinucci, comandante del 2° granatieri, cade ucciso e la medaglia d’oro al valor militare, conferita alla sua memoria, ne consacra l’eroismo.
Il contegno risoluto ed audace dei nostri rende incerto e un po’ perplesso il nemico, che arresta per poco l’inseguimento, sicché i granatieri, nella notte sul 31, riuscendo a disimpegnarsi dalla minacciosa stretta, proseguono la marcia verso il Tagliamento, che oltrepassano il 31.
Il 5 novembre la brigata occupa, sulla Livenza, il tratto tra Ponte di Meduna e Ponte di Lorenzago; due giorni dopo il nemico, che incalza con audacia, riesce a passare, presso San Stino, sulla destra del fiume; i granatieri, sotto la sua incessante pressione e sempre vivacemente combattendo, si portano lentamente e contrastandogli il più possibile l’avanzata, sulla destra del Monticano e ne fanno saltare i ponti di Redigole e di Albano. L’8 hanno l’ordine di ripiegare sulla destra del Piavon, nel tratto Frassene-Chiarano; mentre il 2° reggimento può raggiungere la nuova linea, il 1°, sorpreso da forti nuclei avversari, è attaccato e, in gran parte, catturato. Nella notte si rinnovano gli attacchi mentre prosegue il movimento verso il Piave, che la brigata passa alle ore 5 del 9 a Ponte di Piave.
Estenuata da questa lunga, faticosa e snervante marcia di ripiegamento, ch’essa ha compiuto cospargendo di morti il terreno, la brigata raccoglie i suoi resti sulla zona di Monastier-Vallio, con la ferma volontà di riprendere presto la lotta. Dal 18 novembre 1917 al 21 gennaio 1918, pur attendendo alla ricostituzione dei reparti, invia a turno i battaglioni in linea sulla Piave Vecchia, a Capo Sile, a Zenson, a far vigile guardia sul fiume, che sarà reso sacro dall’eroismo, e dalle virtù di nostra gente.
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Nel primo periodo la brigata sul Piave non partecipa ad alcun avvenimento degno di essere ricordato, se si eccettua l’azione sostenuta dal II battaglione e da qualche altro reparto del 2° reggimento il 14 gennaio a Capo Sile, per ampliarne la testa di ponte; compito che, nonostante l’energica attiva opposizione del nemico, il suo immediato contrattacco e il fuoco intenso della sua artiglieria, i granatieri assolvono con bravura. Nelle prime ore del 16 però la reazione nemica si manifesta improvvisa e violenta, sia per i mezzi impiegati sia per le ingenti forze. La lotta si protrae con accanimento circa tre ore; gli austriaci riescono a metter piede nelle nostre linee, ma ne vengono scacciati subito dopo da un pronto e deciso contrattacco, che i granatieri del 2° reggimento in una a reparti del 13° bersaglieri e del II e VII battaglione bersaglieri ciclisti, animosamente sferrano, togliendo anche al nemico un centinaio di uomini.
Dal 21 al 30 gennaio la brigata si raccoglie a Carbonera di Treviso a riposo; dal 30 gennaio al 14 marzo è con la 54a divisione in trincea nel tratto fra Candelù e Salettuol; il 17 marzo si aduna a S. Maria del Rovere (Treviso) e quindi il 31 dello stesso mese, trasportatavi per ferrovia, nella zona Bussolengo-Pastrengo-Sandrà (Verona) territorio della I Armata.
Passa poscia nel sottosettore di Brentonico (dal 3 al 18 giugno) in Val Lagarina; non viene impegnata e ritorna sulla fronte del Piave, ancora alla 54a divisione a Roncade (Treviso).
Non prende parte alla grande battaglia del giugno, ma il 2 luglio la brigata ha l'ordine, partendo dalla linea Intestadura-testa di ponte di Capo Sile, di raggiungere la Piave Nuova.
I granatieri memori dell’eroismo di cui ha ognora dato prova la brigata, muovono all'attacco, passano fulmineamente la Piave Vecchia tra Ponte del Taglio e Castaldia e catturano al nemico, sorpreso dalla improvvisa irruzione, un migliaio di prigionieri. Ma l'avversario, riavutosi, riesce, lungo l'argine del Piave, a contenere l’attacco e a far retrocedere alquanto i granatieri, i quali, però, non abbandonano la riva sinistra della Piave Vecchia.
L’azione, costata alla brigata 715 perdite di cui 33 ufficiali, viene ripresa nei giorni seguenti: il 1° reggimento passa alla dipendenza tattica della brigata Bisagno, il 2° va in riserva divisionale; la lotta si protrae fino al giorno 6 con alterna vicenda. Il mattino del 6 finalmente, in seguito alla persistente pressione di tutto il Corpo d'Armata, la resistenza nemica è fiaccata; l’avanzata di tutte le truppe prende celere corso e i battaglioni del 1° granatieri, alla fine della giornata, si schierano lungo la Piave Nuova, sul tratto La Trezza - Passo del Palazzetto.
L’11 luglio i granatieri si trasferiscono nei pressi di Torreselle (Treviso), ove restano fino al 14 agosto; il 19 tornano nuovamente in linea nel settore di Cavazuccherina (S. Donà di Piave), fino al 22 ottobre. Il 23 la brigata vien raccolta nella testa di ponte di Capo Sile, quale riserva del XXVI Corpo d’Armata, che si dispone ad attaccare il nemico nell’ultima battaglia (24 ottobre-4 novembre), che combatterà l’Esercito Italiano e che prenderà il nome da Vittorio Veneto.
Il 30 ottobre, iniziatosi il passaggio del Piave, il 1° reggimento, alle dipendenze della 54a divisione, attraversa il fiume a “La Chiavica”, senza incontrare resistenza, mentre altre unità lo passano in corrispondenza dell’ansa di Gonfo.
Il nemico, che si ritira incendiando magazzini e lasciando nelle nostre mani numerosi prigionieri e abbondante materiale, è incalzato dai nostri; il 1° granatieri il 2 novembre prosegue verso la fronte Portogruaro-Concordia Sagittaria; il 3, avuto il compito di forzare il Tagliamento a S. Michele, varca il fiume e costituisce una testa di ponte a Latisanotta, respingendo l’ultima resistenza tentata dal nemico, ormai in rotta e disgregato.
L’ordine della cessazione delle ostilità, per l’avvenuto armistizio, raggiunge il 1° granatieri nei pressi di S. Giorgio di Nogaro, ove più tardi perverrà anche il 2° reggimento.
Per il valore dimostrato in ogni contingenza la brigata Granatieri destò anche l'ammirazione del nemico che la classificò una delle migliori brigate di fanteria.
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Alla Bandiera del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna. |
“Con grandi sacrifici di sangue e con insigni atti di valore scrisse nel Trentino fulgide pagine di storia, contrastando per più giorni, sulla fronte M. Cengio — Cesuna, il passo al nemico che tentava di sboccare nella pianura Vicentina (22 maggio - 3 giugno 1916).
“Sanguinosamente conquistò formidabili posizioni nemiche, difendendone con tenacia sovrumana il possesso, pur con forze assottigliate dalla lotta. Ritirato dalla prima linea solo da pochi giorni, nuovamente vi accorreva per respingere un riuscito minaccioso contrattacco nemico, e gittandosi ancora nella lotta con abnegazione sublime, riconquistava definitivamente, in mischie convulse, le tormentate posizioni. Nell’intera campagna rinverdì di novella gloria le fiere tradizioni dei granatieri di Sardegna. (Carso: Regione Fornaza, quota 235-219, 23 maggio-7 giugno 1917)” .
(Boll. Uff. del 5 giugno 1920, disp. 47).
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Alla Bandiera del 2° Reggimento Granatieri di Sardegna. |
“Con grandi sacrifici di sangue e con insigni atti di valore scrisse nel Trentino fulgide pagine di storia, contrastando per più giorni, sulla fronte M. Cengio — Cesuna, il passo al nemico che tentava di sboccare nella pianura Vicentina (22 maggio — 3 giugno 1916).
Sanguinosamente conquistò formidabili posizioni nemiche difendendone con tenacia sovrumana il possesso, pur con forze assottigliate dalla lotta, dando mirabile esempio di abnegazione e di sublime spirito di sacrificio. Nell’intera campagna rinverdì di novella gloria le fiere tradizioni dei granatieri di Sardegna. (Carso: Regione Fornaza, quota 241, 23 maggio-7 giugno 1917)”
(Boll. Uff. del 5 giugno 1920, disp. 47).
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Alle Bandiere dei Reggimenti della Brigata Granatieri di Sardegna. |
(1° e 2° Reggimento):
“Durante più di un anno di guerra (giugno 1915-agosto 1916) segnalandosi a Monfalcone, sul Sabotino, ad Oslavia, sull’altopiano Carsico, hanno ognora mostrato di esser degni delle secolari tradizioni”.
(Boll. Uff. del 5 gennaio 1917, disp.).
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CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.
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BOLLETTINO DI GUERRA N. 181 ( 23 novembre 1915, ore 18).
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"Ulteriori notizie intorno ai combattimenti dei giorni 20 e 21, per la conquista delle alture a nord-est di Oslavia, ne mettono in rilievo l’importanza ed il fierissimo accanimento. Con le truppe della 4a divisione gareggiò la Brigata Granatieri di Sardegna in slancio e valore nell’assalire, in tenacia e resistenza nel contrastare i violenti, incessanti ritorni offensivi dell’avversario.
Ieri su questo tratto della fronte non si ebbero altri sensibili controattacchi nemici. La giornata passò così in relativa calma e le nostre truppe poterono saldamente rafforzare le posizioni conquistate.
Sulla collina del Calvario, a occidente di Gorizia, fu proseguito il nostro attacco e raggiunta la cresta, mantenuta poi saldamente pur sotto l’infuriare del fuoco concentrato delle artiglierie nemiche.
Sul Carso, respinte nella notte deboli incursioni dell’avversario, al mattino l’azione venne dovunque ripresa con vigore. Fu espugnato un forte trinceramento presso la chiesa di S. Martino.
In complesso nella giornata di ieri prendemmo 93 prigionieri, de quali 7 ufficiali".
Generale CADORNA.
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BOLLETTINO DI GUERRA N. 374 (3 giugno 1916, ore 17). |
"Nella giornata di ieri, l’incessante azione offensiva nemica nel Trentino fu dalle nostre truppe nettamente arrestata lungo tutta la fronte di attacco.
In Valle Lagarina, duello delle artigliere: quelle avversarie bersagliarono le posizioni da Coni Zugna al Pasubio; le nostre ribatterono e dispersero fanterie nemiche sulla Zugna Torta.
Lungo la linea del T. Posina, intenso bombardamento da entrambe le parti. Indi le fanterie nemiche pronunciarono violenti attacchi in direzione del colle di Posina, tra M. Spin e M. Cogolo, contro la sella tra M. Giove e M. Brazome, sulla fronte Seghe-Schiri. Furono dappertutto respinte, dopo avere sopportato gravissime perdite.
Sull’altopiano di Asiago, la Brigata Granatieri di Sardegna mantiene strenuamente il possesso del pianoro di M. Cengio contro insistenti attacchi dell’avversario. A nord-est del Cengio, la posizione di Belmonte, più volte presa e perduta, fu ieri con brillante attacco definitivamente riconquistata. Nel tratto di fronte lungo la valle Campomulo continuò la nostra pressione contro le linee nemiche.
In valle Sugana, situazione immutata.
In Carnia e sull’Isonzo, azioni saltuarie delle artiglierie. Le nostre colpirono nuovi appostamenti di batterie nemiche sul M. Koderhöhe (Valle Kronhof-Gail) e movimenti di treni nella stazione di S. Pietro (Gorizia).
Velivoli nemici lanciarono bombe su Ala, Verona, Vicenza e Schio: danni lievissimi e sei feriti in Verona.
Nostre squadriglie di Caproni e Farman gettarono un centinaio di bombe su parchi ed accampamenti nemici in fondo valle Astico con risultati visibilmente ottimi. Ritornarono incolumi".
Generale CADORNA.
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BOLLETTINO DI GUERRA N. 819 (21 agosto 1917, ore 13). |
La battaglia sulla fronte Giulia prosegue ininterrotta. Meravigliosamente tenaci e con azione concorde le nostre truppe, efficacemente coadiuvate all'estrema ala destra dalle batterie fisse e natanti e dai monitori della R. Marina, marciano verso il successo, che, anche attraverso la non diminuita resistenza nemica, si va delineando.
Mentre all’ala nord della vasta fronte la lotta si svolge regolarmente, sull’altopiano Carsico e nella zona litoranea, sotto la poderosa pressione delle truppe della III Armata, la linea nemica ha cominciato ad inflettersi ed a cedere in diversi punti. Le valorose fanterie del XXIII Corpo ancora una volta si sono coperte di gloria: le Brigate Granatieri (I° e 2°), Bari (139° - 140°), Lario (233° - 234°), Piceno (235° - 236°) e Cosenza (243° - 244°) hanno gareggiato in bravura riuscendo ad oltrepassare le poderose difese nemiche tra Korite e Selo verso la forte posizione di Stari Lokva.
Duecentosessantuno nostri velivoli hanno volato sopra il campo di battaglia: truppe ammassate tra Selo e Comeno e sulle falde orientali dell’Hermada sono state fulminate; gli impianti del nodo ferroviari di Tarvis ed intensi movimenti nemici ivi segnalati furono colpiti con 5 tonnellate di bombe ad alto esplosivo. Un nostro velivolo da caccia non fece ritorno al proprio campo. Un velivolo nemico venne abbattuto.
Fino a ieri sera il numero complessivo dei nemici passati dai campi di concentramento era di 243 ufficiali e 10.103 uomini di truppa. Altri numerosi prigionieri feriti sono stati ricoverati negli ospedali da campo.
Nella notte sul 20 ed in quella scorsa il nemico ha eseguito a scopo diversivo concentramenti di fuoco e tentativi d’attacco su vari tratti della fronte tridentina e carnica. Fu ovunque respinto. Un suo reparto d’assalto venne annientato in val Lagarina ed un altro, che era riuscito a porre piede in un nostro posto avanzato a sud-est di M. Majo, ne venne scacciato da un pronto contrattacco.
Albania. — Il giorno 20 un velivolo nemico colpito dal nostro fuoco di fucileria fu costretto ad atterrare entro le proprie linee.
Generale CADORNA.
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BOLLETTINO DI GUERRA N. 896 (6 novembre 1917, ore 13). |
Il nemico pur continuando ad insistere nella maggior pressione dell’Alto Tagliamento verso la nostra ala sinistra, ha fatto anche avanzare forze in direzione del medio e basso corso del fiume.
Reparti d'avanguardia avversari venuti a contatto con reparti della Brigata Granatieri a sud- est di S. Vito al Tagliamento furono respinti.
Alcuni tratti di territorio da noi dovuti sgombrare nella zona montana per necessità di schieramento, furono occupati dall’avversario dopo il ripiegamento delle nostre truppe.
Un velivolo nemico venne abbattuto questa mattina nel cielo di Nervesa.
Generale CADORNA.
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BOLLETTINO DI GUERRA N. 909 (19 novembre 1917, Ore 13) |
Nella scorsa notte si ebbero vivaci azioni di artiglieria tra Garda e Astico.
Sull'altopiano di Asiago, l'avversario eseguì violenti concentramenti di fuoco sulle nostre posizioni di M. Tondarecar e M. Badenec che senza però effettuare alcun attacco di fanteria. I nostri riparti in parziali difese offensive rioccuparono elementi di trincee avanzate e catturarono 6 ufficiali e 202 uomini di truppa.
Nella pianura la vigilanza delle nostre truppe, tra le quali per il valore dimostrato negli scorsi giorni meritano ancora speciale menzione i battaglioni bersaglieri 64°, 68°, 69°, nella zona di Fagaré ed il 21° battaglione d’assalto e riparti della Brigata Granatieri (1°, 2°) e Catania (145°, 146°) nell’ansa di Zenson, ha impedito al nemico di rinnovare qualsiasi tentativo di passaggio del Piave.
Truppe nemiche sono state ripetutamente bombardate di giorno da velivoli nella conca di Primolano e di notte, malgrado forte vento, da aeronavi a nord-ovest di Susegana e a Tezze di Livenza.
Generale DIAZ.
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BOLLETTINO DI GUERRA N. 968 (17 gennaio 1918. ore 13). |
Ad est di Capo Sile il nemico alle 7 di ieri, dopo prolungato tiro di distruzione, ha tentato uno sforzo poderoso per ricacciarci dalle posizioni conquistate il giorno 14. La lotta, estremamente violenta ed accanita, venne sostenuta con grande fermezza e valore dal 2° Reggimento Granatieri e da reparti del 1° e 7° battaglione bersaglieri ciclisti appoggiati da tutte le artiglierie del settore. Alle 11 l’avversario stremato dalle perdite e sospinto dal contrattacco dei nostri, dové rinunciare all'azione e ripiegare sulle posizioni di partenza.
Restarono nelle nostre mani 119 prigionieri di cui 2 ufficiali. Sul luogo della lotta, coperto di cadaveri nemici, vennero raccolti oltre 500 fucili, parecchie mitragliatrici ed altro materiale di guerra.
Sul rimanente della fronte nulla di particolarmente notevole: pattuglie nemiche vennero fugate in Vallarsa e qualche prigioniero catturato nella zona di M. Asolone; in val Camonica e nella zona di M. Pertica le nostre artiglierie eseguirono efficaci concentramenti di fuoco su grossi nuclei e su posizioni avversarie.
Generale DIAZ.
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UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA. |
N° |
Grado |
Cognome e Nome |
Luogo di nascita |
Luogo e data di morte |
1° Reggimento Granatieri.
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1 |
Ten Col. |
Coppi cav. Umberto |
Mantova |
Q. 121, Monfalc. 12-08-1915 |
2 |
Id. |
Mussara cav. Rosario |
S. Salvatore di Fitalia (Messina) |
In prigionia 12-06-1918 |
3 |
Maggiore |
Manfredi cav. Pietro |
Boara (Rovigo) |
S. Polo 09-06-1915 |
4 |
Capitano |
Benintende Francesco |
Caltanissetta |
Malga della Cava 31-05-1916 |
5 |
Id. |
Boccacci Ezio |
Roma |
Q. 188, Oslavia 29-03-1916 |
6 |
Id. |
Duse Giovanni |
Roma |
Sabotino 01-11-1915 |
7 |
Id. |
Guala Ugo |
Biella |
Q. 188, Oslavia 20-11-1915 |
8 |
Id. |
Ottavi Luigi |
Reggio Emilia |
Hudi Log 20-11-1916 |
9 |
Id. |
Pietraccini Giulio |
Roma |
Q. 188, Oslavia 20-11-1915 |
10 |
Id. |
Rainaldi Ottone |
Filottrano (Ancona) |
M. Sabotino 01-11-1915 |
11 |
Id. |
Ravizza Camillo |
Milano |
Selo 19-08-1917 |
12 |
Id. |
Rosselli Eugenio |
Orte |
Punta Corbin 30-05-1916 |
13 |
Id. |
Sozzani Carlo |
Napoli |
Povegliano, 10a Sezione Sanità 20-06-1918 |
14 |
Id. |
Urbinati Ciro |
Ravenna |
Q.219, Jamiano 24-05-1917 |
15 |
Tenente |
Basseggio Emilio |
Marsala |
Osp. Palmanova 23-01-1917 |
16 |
Id. |
Bertolotto Virgilio |
Savona |
Cà del Bosco 02-07-1918 |
17 |
Id. |
Cattozzo Mario |
Adria |
Trieste, in prig. p.m. 18-11-1918 |
18 |
Id. |
Cioni Giovanni |
Firenze |
Oppacchiasella 17-12-1916 |
19 |
Id. |
Cortesi Giovanni |
Verona |
Q. 241, Carso 19-08-1917 |
20 |
Id. |
De Paulis Pio |
Roma |
Q. 241, Carso 25-05-1917 |
21 |
Id. |
Ferrari Marcellino |
Verona |
Oslavia 04-11-1915 |
22 |
Id. |
Garroni Adalberto |
Roma |
Begliano, 5a autoambulanza 07-06-1917 |
23 |
Id. |
Hausmann Giuseppe |
Roma |
Castagnevizza 03-06-1917 |
24 |
Id. |
Masciello Luigi |
Bovino (Foggia) |
Malga della Cava 29-05-1916 |
25 |
Id. |
Parma Antonio |
Bologna |
Osp. Da c. 110, Quisca 28-01-1916 |
26 |
Id. |
Pellegrini Adalberto |
S. Lazzaro |
Osp. Roma, per post. Fer. 19-12-1918 |
27 |
Id. |
Reiss Romoli Giorgio (medico) |
Trieste |
Q. 219, Jamiano 24-05-1917 |
28 |
Id. |
Reiss Romoli Guglielmo |
Trieste |
Oslavia, 29-03-1916 |
29 |
Id. |
Ricci Spadoni Carlo |
Amandola (Ascoli) |
Monfalcone 10-07-1915 |
30 |
Id. |
Zacchei Enrico |
Roma |
Q. 219, Jamiano 24-05-1917 |
31 |
S. Ten. |
Anfossi Giuseppe |
Cagliari |
Oppacchiasella 06-12-1915 |
32 |
Id. |
Antonelli Camillo |
Roma |
M. S. Michele 09-08-1916 |
33 |
Id. |
Bellavia Giovanni |
Racalmuto (Girgenti) |
Pozzuolo del Friuli 12-03-1917 |
34 |
Id. |
Bertucci Mario |
Roma |
M. Sabotino 01-11-1915 |
35 |
Id. |
Bonatelli Molena Guido |
Padova |
Treschè Conca 30-05-1916 |
36 |
Id. |
Botta Virginio |
Roma |
Casa tre buchi 24-02-1916 |
37 |
Id. |
Catalani Bruto |
Piegaro (Orvieto) |
S. Michele 07-08-1916 |
38 |
Id. |
Chiti Alfredo |
Pistoia |
Osp. ris. Firenze 22-09-1916 |
39 |
Id. |
Cittadini Sebastiano |
/ |
Boscomalo 06-05-1917 |
40 |
Id. |
Comella Antonio |
Cefalù |
M. Cengio 31-05-1916 |
41 |
Id. |
Cornelio Arnaldo |
Roma |
Q. 188, Oslavia 18-11-1915 |
42 |
Id. |
Curti Luigi |
Roma |
Veliki Hribak 14-08-1916 |
43 |
Id. |
De Angelis Gaetano |
Girgenti |
In prigionia p. m. 12-07-1918 |
44 |
Id. |
Del Tavano Vincenzo |
Viterbo |
Q. 188, Oslavia 21-11-1915 |
45 |
Id. |
D'Eramo Gino |
Roma |
M. Cengio 03-06-1916 |
46 |
Id. |
De Rossi francesco |
Manduria (Taranto) |
Treschè Conca 31-05-1916 |
47 |
Id. |
Fabbrini Fabrizio |
Siena |
In prigionia p. m. 11-01-1918 |
48 |
Id. |
Fazi Fazio |
Offagna (Ancona) |
S. Polo 08-06-1915 |
49 |
Id. |
Federici Salvatore |
Roma |
Case la Trezza 02-07-1918 |
50 |
s. Ten. |
Finzi Raul |
Roma |
Amb. chir. N°4, Gradisca 18-09-1916 |
51 |
Id. |
Francavilla Vincenzo |
S. Ferdinando di Puglia |
M. S. Michele 07-08-1916 |
52 |
Id. |
Franza Alessandro |
Napoli |
M. Sabotino 01-11-1915 |
53 |
Id. |
Gargotta Antonio |
Termini |
Q. 219, Jamiano 27-05-1917 |
54 |
Id. |
Gelardi Salvatore |
Patti |
Q. 208, Carso 24-05-1917 |
55 |
Id. |
Gelormini Giulio |
Potenza |
Q. 212, Nad Logem 15-08-1916 |
56 |
Id. |
Gentiloni Ovidio |
Foilottrano |
Paludello 02-07-1918 |
57 |
Id. |
Hausmann Massimiliano |
Roma |
Dolina Podsenica 22-11-1915 |
58 |
Id. |
Ivaldi Emilio |
Vercelli |
Oslavia 31-03-1916 |
59 |
Id. |
Lorenzini Cesare |
Trieste |
Q. 219, Jamiano 19-08-1917 |
60 |
Id. |
Maddok Stewenson Enrico |
Roma |
S. Michele 07-08-1916 |
61 |
Id. |
Malatesta Gennaro |
Napoli |
Selo 19-08-1917 |
62 |
Id. |
Malerba Giovanni |
Reggio Cal. |
Osp. Da c. 102 28-11-1916 |
63 |
Id. |
Marini Enrico |
Tivoli |
S. Michele 07-08-1916 |
64 |
Id. |
Marini Pietro |
Cagliari |
M. Sabotino 19-11-1915 |
65 |
Id. |
Marsigli Amedeo |
Casola Valsenio (Ravenna) |
Q. 61, S. Polo 09-06-1915 |
66 |
Id. |
Mazzucchelli Cesare |
Morazzone (Varese) |
27a Sez. Sanità 25-01-1916 |
67 |
Id. |
Meacci Ugo |
Lucca |
Staranzano 09-06-1915 |
68 |
Id. |
Melani Gino |
Roma |
Q. 121, Monfalc. 12-08-1915 |
69 |
Id. |
Miccolis Tommaso |
Noci (Bari) |
Selo 20-08-1917 |
70 |
Id. |
Monteleone Aurelio |
Sarno (Salerno) |
Veliki Hribak 14-08-1916 |
71 |
Id. |
Motta Carlo |
Carate Brianza |
Q. 219, Jamiano 01-06-1917 |
72 |
Id. |
Narducci Tito |
/ |
Osp.da c. 240 21-06-1918 |
73 |
Id. |
Nisco Nicola |
Napoli |
Malga Cava (Cengio) 31-05-1916 |
74 |
Id. |
Obè Guido |
Genova |
Piave 31-01-1918 |
75 |
Id. |
Orefice Mario |
Gaeta |
Selo 20-08-1917 |
76 |
Id. |
Pagani Mario |
Mortara |
Q. 219, Jamiano 19-08-1917 |
77 |
Id. |
Parboni Ettore |
Brussa (Turchia) |
Osp.da c. 004, Breganze 09-06-1916 |
78 |
Id. |
Perilli Carlo |
Tusa |
Veliki Hribak 14-08-1916 |
79 |
Id. |
Pistolesi Manlio |
Bagnara Calabria |
Q. 241, Carso 16-07-1917 |
80 |
Id. |
Quartieri Lorenzo |
Bagnone (Pontremoli) |
Lenzuolo Bianco 29-03-1916 |
81 |
Id. |
Santelli Ugo |
Cetraro (Cosenza) |
Osp.da c. 110, Quisca 20-11-1915 |
82 |
Id. |
Schneider Graziosi Giorgio |
Roma |
Veliki Hribak 17-09-1916 |
83 |
Id. |
Scotti Douglas Giuseppe |
Parma |
Q. 219, Jamiano 17-08-1917 |
84 |
Id. |
Simeone Emilio |
Alvito (Caserta) |
Lenzuolo Bianco 27-01-1916 |
85 |
Id. |
Simeoni Clito |
Valmonte |
Punta Corbin 29-05-1916 |
86 |
Id. |
Sinigallia Giacomo (disperso) |
Ferrara |
Torrente Monticano 08-11-1917 |
87 |
Id. |
Stuparich Sartori Carlo |
Trieste |
M. Cengio 31-05-1916 |
88 |
Id. |
Tabarroni Severino |
Bologna |
Q. 235, Carso 07-06-1917 |
89 |
Id. |
Tartaglia Vincenzo |
Sortino (Siracusa) |
Oppacchiasella 12-11-1916 |
90 |
Id. |
Tedeschi Giovanni |
Canterano |
Ponte della Delizia 30-10-1917 |
91 |
Id. |
Turchi Tito |
Siena |
S. Michele 07-08-1916 |
92 |
Id. |
Villanis Alessandro |
Settimo Vittone |
S. Michele 07-08-1916 |
93 |
Id. |
Vona Pasquale |
Roccasecca (Caserta) |
Casa Bonetti 22-08-1917 |
94 |
Id. |
Zanetti Guido |
Trieste |
M. S. Michele 09-08-1916 |
95 |
Id. |
Zanobini Alberto |
Pisa |
5a ambul. Chirur. Villesse 15-11-1916 |
96 |
Aspiran. |
Amati Clemente |
Pontecorvo (Caserta) |
Q. 241, Carso 25-05-1917 |
97 |
Id. |
Appendino Enrico (disperso) |
Poirino |
Piavon 08-11-1917 |
98 |
Id. |
Boffi Lamberto |
S. Martino |
S. Michele 08-08-1916 |
99 |
Id. |
Borelli Saverio |
Ponte Landolfo |
Begliano, 5a autoambulanza 05-06-1917 |
100 |
Id. |
Carminati Giuseppe |
Villadose |
Off. au. Isonzo – Piave 30-10-1917 |
101 |
Id. |
Cavaiani Cesare |
Milano |
Gabrije Gorenije 15-09-1916 |
102 |
Id. |
Cirillo Ernesto |
Boscoreale (Napoli) |
Q. 215, Nad Logem 12-09-1916 |
103 |
Id. |
Lanza di Trabia Corrado |
Firenze |
Veliki Hribak 17-09-1916 |
104 |
Id. |
Mazzantini Filiberto |
Vinci |
Gabrije Gorenije 14-09-1916 |
105 |
Id. |
Mazzini Amilcare |
Mondolfo (Pesaro) |
Treschè Conca 30-05-1916 |
106 |
Id. |
Nmonti de Luca Francesco |
Matelica (Macerata) |
Q. 235, Carso 24-05-1917 |
107 |
Id. |
Moresco Amedeo |
Venezia |
Treschè Conca 30-05-1916 |
108 |
Id. |
Petrillo Pietro |
Casale |
S. Michele 07-08-1916 |
109 |
Id. |
Pietromarchi Carlo |
Roma |
Malga della Cava 29-05-1916 |
110 |
Id. |
Ramelli Pietro |
Corbetta (Milano) |
S. Michele 07-08-1916 |
111 |
Id. |
Rote Alessandro (disperso) |
Genova |
Veliki Hribak 17-09-1916 |
112 |
Id. |
Simonelli Salvatore |
Catania |
Nad Logem 10-08-1916 |
113 |
Id. |
Voglino Attilio |
Taranto |
Treschè Conca 31-05-1916 |
Ufficiali morti per malattia.
|
1 |
Ten Col. |
D'onofrio Stefano |
Napoli |
Bassano 13-07-1916 |
2 |
Maggiore |
Calabria Lorenzo |
Lucera |
Roma 26-09-1918 |
3 |
Capitano |
Carecchio Attilio |
Borgofranco |
Borgofranco 25-08-1917 |
4 |
Id. |
Gasparis Dario |
Martignacco (Udine) |
Gabrije Gorenije 15-09-1916 |
5 |
Id. |
La Valle Remo |
Roma |
Grado 23-07-1917 |
6 |
Tenente |
Arrigo Domenico |
/ |
Osp. Barcellona 30-08-1918 |
7 |
Id. |
De Martino Umberto |
Ancona |
Sandrigo 02-12-1916 |
8 |
Id. |
Giombetti Adriano |
/ |
/ 30-05-1915 |
9 |
Id. |
Vergerio Righini Reghino |
Valdobbiadene |
Osp. Da c. 009 19-11-1918 |
10 |
S. Ten. |
Bersani Leone |
Roma |
In famiglia 31-08-1915 |
11 |
Id. |
Boccaglione Ermanno |
Solferino |
Solferino 30-04-1917 |
12 |
Id. |
Briosi Mario |
Brescia |
Osp. Da c. 191 05-11-1918 |
13 |
S. Ten. |
Gaetani di Sermoneta Livio |
Roma |
Padova 13-12-1915 |
14 |
Id. |
Cipollaro Eugenio |
Napoli |
Osp. Padova 26-11-1918 |
15 |
Id. |
Daccò Enrico |
Bertonico |
Osp. da c. 009 26-11-1918 |
16 |
Id. |
Gentile Giuseppe |
Roma |
Osp. Udine 17-01-1917 |
17 |
Id. |
Giacchetti Antonio |
Corneto Tarquinia |
Roma 10-04-1918 |
18 |
Id. |
Mauzi Alberto |
Roma |
Roma 23-08-1918 |
19 |
Id. |
Russo Saverio |
Mariglianello |
Osp. Da c. 022 19-02-1917 |
20 |
Id. |
Tassi Pietro |
Roma |
Roma 01-05-1918 |
21 |
Aspiran. |
Alaimo Pietro |
Palermo |
Osp. Caserta 30-08-1918 |
22 |
Id. |
Placidi Filippo |
Borgocollefegato |
Osp. Da c. 0158 16-07-1918 |
2° Reggimento Granatieri.
|
1 |
Colonn. |
Spinucci cav. Emilio |
Firenze |
Lestizza 30-10-1917 |
2 |
Maggiore |
Maioli cav. Ottorino |
Mantova |
Basso Piave 02-07-1918 |
3 |
Capitano |
Alessi Salvatore |
Livorno |
Q. 241, Carso 24-05-1917 |
4 |
Id. |
Boglione Sisto |
Cherasco |
Q. 241, Carso 16-07-1917 |
5 |
Id. |
Bono Vladimiro |
Torino |
Q. 241, Dolina Cosenza 24-05-1917 |
6 |
Id. |
* Corn Vito |
Terni |
Osp. Bologna 11-07-1919 |
7 |
Id. |
* Fraschetti Enrico |
Roma |
(In prigionia) Lubiana 20-11-1917 |
8 |
Id. |
Galgiardi Emilio |
Roma |
M. Cengio 31-05-1916 |
9 |
Id. |
Lotta Francesco |
Oria (Lecce) |
Q. 211, Carso 29-05-1917 |
10 |
Id. |
* Modena Giacomo |
Sanremo |
Osp. Borgo San Donnino 19-04-1917 |
11 |
Id. |
Pizzicannella Filippo |
Genzano (Roma) |
Nad Logem 14-08-1916 |
12 |
Id. |
Pontecorvo Decio |
Roma |
M. Sabotino 03-11-1915 |
13 |
Id. |
Stivanello Paolo |
Pasiano (Udine) |
S. Michele, Cima 4 08-08-1916 |
14 |
Id. |
Tonini Vittorio |
Mondovì |
Punta Corbin 30-05-1916 |
15 |
Capitano |
Visdomini Giulio |
Pietrasanta (Lucca) |
M. Cengio 30-05-1916 |
16 |
Tenente |
Antonini Angelo |
Firenze |
Q. 188, Oslavia 21-11-1915 |
17 |
Id. |
Baistrocchi Mario |
Buenos Aires (Argentina) |
Flambro 30-10-1917 |
18 |
Id. |
Borla Mario |
Roma |
Q. 1152, Cesuna 03-06-1916 |
19 |
Id. |
Casoria Menotti |
Napoli |
Q. 241, Carso 30-05-1917 |
20 |
Id. |
Cavallotti Angelo |
Milano |
Capo Sile 23-01-1918 |
21 |
Id. |
Corradi Gino |
Collecchio (Parma) |
Basso Piave 02-07-1918 |
22 |
Id. |
Croce Giovanni |
Torino |
Monfalcone 20-06-1915 |
23 |
Id. |
Fabbri Fernando |
/ |
Cortellazzo 30-09-1918 |
24 |
Id. |
Ferranti Fernando |
Ascoli Piceno |
Buchi di Cesuna 31-05-1916 |
25 |
Id. |
Gambacciani Vittorio |
Roma |
Q. 208, Carso 24-05-1917 |
26 |
Id. |
La Monica Vittorio |
Corato (Bari) |
Capo Sile 03-07-1918 |
27 |
Id. |
* Lippi Igino |
Frascati (Roma) |
Amb. chir. 3A Armata, Gradisca 22-09-1916 |
28 |
Id. |
Mariscotti Giuseppe |
Genova |
Selo 19-08-1917 |
29 |
Id. |
Nistri Luigi |
Santa Croce d'Arno |
Q. 188, Oslavia 20-11-1915 |
30 |
Id. |
Palazzetto Domenico |
Palermo |
Amb. chir. 5a, Basso Piave 03-07-1918 |
31 |
Id. |
Paloski Giovanni |
Goletta |
Selo 19-08-1917 |
32 |
Id. |
Pellas Demetrio |
Perugia |
Q. 241, Carso 26-05-1917 |
33 |
Id. |
Pellecchia Mario |
Napoli |
Capo Sile 16-01-1918 |
34 |
Id. |
Rea Renzo |
Udine |
Q. 235, Carso 24-05-1917 |
35 |
Id. |
Rocco Vincenzo |
Torre Annunziata |
Q. 241, Carso 24-05-1917 |
36 |
Id. |
* Rusca Renato |
Genova |
Osp. Milano 07-11-1917 |
37 |
Id. |
Torrani Alberico |
Milano |
Capo Sile 16-01-1918 |
38 |
Id. |
Vincenzini Enrico |
Livorno |
Selo 06-09-1917 |
39 |
Id. |
Vitti Alberto |
Roma |
Q. 219, Selo 03-09-1917 |
40 |
S. Ten. |
Agostini Michele |
Siderno Marina (Reggio Calabria) |
M. Cengio 31-05-1916 |
41 |
Id. |
Aletti Ernesto |
Napoli |
Campiello 03-06-1916 |
42 |
Id. |
Bernareggi Marco |
Verona |
Q. 188, Oslavia 21-11-1915 |
43 |
Id. |
Bernetti Attilio |
Firenze |
M. Cengio 31-05-1916 |
44 |
Id. |
Biffi Giovanni |
Saronno (Milano) |
Posdenica (Sabotino) 28-10-1915 |
45 |
Id. |
* Bocchi Roberto |
Firenze |
Lenzuolo Bianco 27-11-1915 |
46 |
Id. |
Bonfadini Diego |
Sondrio |
M. Cengio 31-05-1916 |
47 |
Id. |
Campedelli Giuseppe |
Forlì |
M. S. Michele 10-08-1916 |
48 |
Id. |
Castoldi Romolo |
Milano |
Nad Logem 17-09-1916 |
49 |
Id. |
Cella Natale |
Mortizza (Piacenza) |
Selo 19-07-1917 |
50 |
Id. |
Colautti Domenico |
Sequals (Udine) |
Q. 241, Carso 25-05-1917 |
51 |
Id. |
Coletti Carlo |
Palermo |
Capo Sile 14-01-1918 |
52 |
Id. |
* Comparetti Vincenzo |
Pasiano (Udine) |
Osp. Da c. 110, Quisca 26-11-1915 |
53 |
Id. |
Costantini Cristiano |
Ascoli Piceno |
Nad Logem 14-08-1916 |
54 |
Id. |
D'Aprile Stefano |
Gioia del Colle |
Lenzuolo Bianco 29-03-1916 |
55 |
Id. |
Ferrari Ennio |
Montefiore dell'Aso (Ascoli) |
Chiarano 08-11-1917 |
56 |
Id. |
Ferretti Domenico |
S. Pancrazio Parmense |
Nad Logem 14-08-1916 |
57 |
Id. |
Franchi Aurelio |
Forlì |
M. Cengio 31-05-1916 |
58 |
Id. |
* Gasparello Vladimiro |
Vicenza |
In prigionia p. f. 31-07-16 |
59 |
Id. |
Gatti Mario |
Castellaro (S. Remo) |
Q. 241, Carso 24-05-1917 |
60 |
Id. |
Gatti Pietro |
Pistoia |
Lenzuolo Bianco 29-03-1916 |
61 |
Id. |
Genga Luigi |
Tivoli |
Q. 235, Carso 18-07-1917 |
62 |
Id. |
Gorga Guido |
Roma |
Basso Piave 02-07-1918 |
63 |
Id. |
Larcan Ruggero |
Capizzi (Messina) |
Basso Piave 02-07-1918 |
64 |
Id. |
La Rocca Letterio |
Messina |
Q. 241, Carso 04-06-1917 |
65 |
Id. |
Masciangelo Mario |
Lanciano (Chieti) |
Q. 241, Carso 25-05-1917 |
66 |
Id. |
Missero Armando |
Venezia |
Nad Logem 14-08-1916 |
67 |
Id. |
Mozzani Antonio |
Parma |
Nad Logem 18-09-1916 |
68 |
Id. |
Muratore Adolfo |
Noto (Siracusa) |
Capo Sile 12-12-1917 |
69 |
Id. |
Nava Alessio |
Bergamo |
Ambul. Chir. 5a, 24-05-1917 |
70 |
Id. |
Oriundi Ottorino |
Venezia |
Nad Logem 13-08-1916 |
71 |
Id. |
Pizzera Arturo (disp.) |
Cuorgnè (Torino) |
Nad Logem 14-08-1916 |
72 |
Id. |
Possenti Gaetano |
Treviglio |
Veliki Hribak 14-09-1916 |
73 |
Id. |
Prandin Arcangelo |
Cittadella |
Q. 188, Oslavia 20-11-1915 |
74 |
Id. |
Prunas Mario |
Cagliari |
M. Sabotino 01-11-1915 |
75 |
Id. |
Quaglieni Giuseppe |
Collebeato (Brescia) |
Nad Logem 13-08-1916 |
76 |
Id. |
Riccioni Josafat |
Civita Castellana (Roma) |
Nad Logem 13-08-1916 |
77 |
Id. |
Rocchi Arnaldo |
Caselle Lurani (Milano) |
M. S. Michele 08-08-1916 |
78 |
Id. |
Salvatore Giuseppe |
Messina |
M. Cengio 30-05-1916 |
79 |
Id. |
Santarelli Oddone |
Camerino |
Nad Logem 11-08-1916 |
80 |
Id. |
Scocchi Armando (disperso) |
Roma |
Q. 188, Oslavia 29-03-1916 |
81 |
Id. |
Sinigaglia Giuseppe |
Como |
Nad Logem 10-08-1916 |
82 |
Id. |
Stradaioli Tomaso |
S. Sofia (Firenze) |
Capo Sile 11-12-1917 |
83 |
Id. |
Ticchioni Carlo |
Gubbio |
Nad Logem 14-08-1916 |
84 |
Id. |
Torelli Attilio |
Casale Monferrato |
Nad Logem 17-09-1916 |
85 |
Id. |
Trincheri Remigio |
Roma |
Monfalcone 30-06-1915 |
86 |
Id. |
Trizzino Luigi |
Bivona (Girgenti) |
Treschè Conca 30-05-1916 |
87 |
Id. |
Tufano Filippo |
Saviano (Caserta) |
Monfalcone 26-06-1915 |
88 |
Id. |
Vidal Bruno |
Cordovado (Udine) |
Osp. Da c. 110, Quisca 22-11-1915 |
89 |
Id. |
Viola Ugo |
Roma |
Selo 11-09-1917 |
90 |
Aspiran. |
Agazzani Antonio |
Reggio Emilia |
Nad Logem 14-08-1916 |
91 |
Id. |
Battaglia Ubaldo |
Torino |
Nad Logem 28-11-1916 |
92 |
Id. |
Bettanini Bruno |
Firenze |
Sabotino 02-11-1915 |
93 |
Id. |
* Bozzo Michele |
Cosenza |
In prigionia p. m. 23-06-1918 |
94 |
Id. |
Calabritto Luigi |
Montecorvino (Salerno) |
Nad Logem 14-09-1916 |
95 |
Id. |
Capocci Teodoro |
Lioni (Avellino) |
Q. 1152, Cesuna 03-06-1916 |
96 |
Id. |
Chierici Giovanni |
Parma |
Campagnano di Piave 08-11-1917 |
97 |
Id. |
* Croce Renato |
Livorno |
In prigionia 22-06-1918 |
98 |
Id. |
Graziani Alessio |
Matrice (Campobasso) |
N. O. Gorizia 29-03-1916 |
99 |
Id. |
Greggio Ricciotti |
Crema |
Nad Logem 17-09-1916 |
100 |
Id. |
Maestri Augusto |
Milano |
S. Maria di Loreto 30-10-1917 |
101 |
Id. |
Merlo Enrico |
Palermo |
Nad Logem 17-09-1916 |
102 |
Id. |
Morelli Ernesto |
Paliagorio (Catanzaro) |
M. S. Michele 14-08-1916 |
103 |
Id. |
Pronino Giuseppe |
Villafranca |
Capo Sile 16-01-1918 |
104 |
Id. |
Rossini Giovanni |
Umbertide (Perugia) |
Nad Logem 02-09-1916 |
105 |
Id. |
Russo Bernardo |
Margherita di Savoia (Foggia) |
Nad Logem 17-09-1916 |
106 |
Id. |
Sacchi Alessandro |
Torino |
Capo Sile 16-01-1918 |
107 |
Id. |
Salon Mario (disp) |
Trieste |
Q. 241, Carso 16-07-1917 |
108 |
Id. |
Winspeare Giovanni (med.) |
Firenze |
Selo 07-09-1917 |
109 |
Id. |
Zini Guido |
Oleggio (Novara) |
Lenzuolo Bianco 29-03-1916 |
Ufficiali morti per malattia.
|
1 |
Maggiore |
Bellacosa Vincenzo |
Giovinazzo |
Osp. da c. 74 15-12-1918 |
2 |
Id. |
Gallinelli Giuseppe |
Roma |
Osp. da c. 79 14-10-1918 |
3 |
Id. |
Giunta Giuseppe |
Modica |
Borgo San Donnino 14-10-1918 |
4 |
Capitano |
Piastra Aldo |
Parma |
S. Pancrazio Par. 22-12-1918 |
5 |
Tenente |
Davoli Armando |
Reggio Emil. |
Osp. Milano 23-03-1918 |
6 |
Id. |
Della Casa Bartolomeo |
Buenos Aires |
Osp. Ferrara 25-10-1918 |
7 |
Id. |
Della Seta Augusto |
Napoli |
Osp. Padova 23-02-1917 |
8 |
Id. |
Magenta Marcello |
Filippopoli |
Osp. da c. 057 Stra 29-10-1918 |
9 |
Id. |
Politi Michele |
Siracusa |
Osp. Reggio Emilia 07-09-1918 |
10 |
S. Ten. |
Cirelli Gaetano |
Ferrara |
Osp. da c. 107 14-05-1918 |
11 |
Id. |
Lagomarsino Giovanni |
Genova |
Osp. Genova 30-06-1916 |
12 |
Id. |
Mazzetti Gino |
Ceccano |
Osp. Ancona 22-11-1918 |
13 |
Id. |
Mozzetti Edmondo |
Roma |
4a Sez. Sanità, Quisca 22-11-1915 |
14 |
Id. |
Traballi Ottorino |
Spinadesco |
Osp. Bologna 09-02-1917 |
|
|
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE.
|
|
1° REGGIMENTO GRANATIERI.
|
|
Sottotenente STUPARICH GIOVANNI, da Trieste: |
“Irredento e fiera tempra di soldato, col fratello si dedicò volontariamente sin dall’inizio della nostra guerra alla liberazione della sua terra natia. Ferito non gravemente in uno dei primi combattimenti, non volle abbandonare il campo della lotta e si curò ambulatoriamente, rimanendo in linea. Con elevatissimo amor patrio, abnegazione ed eroica fermezza, sebbene esonerato dai servizi di prima linea, volle invece costantemente per sé i più rischiosi, eseguendo parecchie ardite ricognizioni quale capo pattuglia, sfidando così anche la morte col capestro. In cruenta ed impari lotta, anziché porsi in salvo, come ripetutamente dai superiori era stato invitato a fare, a capo di un manipolo pressoché annientato, si lanciò audacemente su di una mitragliatrice che faceva strage fra i nostri e, gravemente ferito, cadde nelle mani dell’avversario. Il suo forte animo e fiero carattere non si smentirono neppure nella terribile situazione in cui per lunghi mesi lo pose la cattura”. Monfalcone-Oslavia-Monte Cengio, giugno 1915 - 31 maggio 1916.
(Boll. Uff., anna 1922, disp. 30)
|
Capitano MOROZZO DELLA ROCCA FEDERICO, da Palermo: |
“Con truppe miste della brigata granatieri e di altri corpi, circondato da forze nemiche soverchianti, battuto da poderose e numerose artiglierie avversarie, senza viveri e senza munizioni, contese rabbiosamente ed ostinatamente all’avversario, per più e più giorni, una posizione di capitale importanza, trascinando più volte gli avanzi del suoi reparti ad epici contrattacchi alla baionetta. Con grande perizia, con fulgido coraggio, con sovrumana energia, resisté fino agli estremi, in condizioni disperate, destando l’ammirazione dello stesso avversario”. — Monte Cengio (Altipiano di Asiago), 28 maggio-3 giugno 1916.
(Boll. Uff., anno 1918, disp 52).
|
Sottotenente STUPARICH CARLO, da Trieste: |
“Nobilissima tempra di soldato, volontario dall’inizio della guerra, si votò con entusiasmo alla liberazione della terra natia. Comandante di una posizione completamente isolata, di fronte a forze nemiche soverchianti, accerchiato da tutte le parti, senza recedere di un passo, sempre sulla linea del fuoco animò ed incitò i dipendenti, fulgido esempio di valore, finché, rimasti uccisi o feriti quasi tutti i suoi uomini e finite le munizioni, si diede la morte per non cadere vivo nelle mani dell’odiato avversario”. — Monte Cengio, 30 maggio 1916.
(Boll Uff., anno 1919, disp. 19).
|
Sottotenente NISCO NICOLA, da Napoli: |
“Mirabile esempio di fermezza e di valore, dopo aver resistito per tre giorni in una cruenta ed impari lotta, incitando il suo reparto a mantenersi fedele alla consegna ricevuta “non si retrocede di un passo, si muore sul posto”, circondato dal nemico, anziché arrendersi, continuò in piedi a sparare sull’avversario, incitando i suoi granatieri, cui diede esempio di fulgido eroismo portato sino al consapevole sacrificio di sé stesso, e immolando gloriosamente la sua giovane vita sul campo”. — Malga della Cava (Altipiano di Asiago), 31 maggio 1916.
(Boll. Uff., anno 1921, disp. 20)
|
Granatiere SETTI AGOSTINO, da Robecco Pavese (Pavia): |
“Costante, fulgido esempio ai compagni di attività, zelo e fermezza, quale ciclista presso il comando di un battaglione, disimpegnò sempre con infaticabile lena il proprio compito, sotto furiosi bombardamenti avversari, sprezzante del pericolo e dei disagi ed essendo di mirabile esempio anche ai più arditi. Affidatogli in un momento critico dell’azione un ordine di tale importanza da dover essere recapitato in modo assoluto, partì mentre più intenso era il fuoco nemico. Colpito a morte durante il cammino e conscio della gravità del momento, raccolte le sue ultime energie, volle trascinarsi fino al comando designato, e spirò mentre egli recapitava l’ordine, assicurando, coll’eroico sacrificio della propria vita, il buon esito del combattimento”. Selo, 19-22 agosto 1917.
(Boll. Uff., anno 1918, disp. 51).
|
|
Tenente Colonnello BIGNAMI UGO, da Milano: |
“Comandante di un battaglione su di una posizione molto estesa di vitale importanza, con singolare perizia e pur con scarsissimi mezzi, seppe improvvisarne la difesa, e moltiplicando il valore delle proprie truppe col fascino del suo illuminato ed energico comando, per ben sette giorni consecutivi, superando straordinarie difficoltà di ogni specie, costituì il baluardo contro cui si infransero i ripetuti e sempre più violenti attacchi delle ognor crescenti forze nemiche. Gravemente minacciato su di un fianco dai progressi dell’avversario in un contiguo tratto della fronte, con le proprie già scarse forze, logorate ormai da sanguinose perdite, mantenne incrollabile la fede e la rinsaldò nei dipendenti, i quali, animati dal suo fulgido esempio, continuarono con indomito coraggio nella impari ed accanita lotta. Vista infine la propria linea spezzata in tanti piccoli nuclei, accerchiati dai sopraggiunti rincalzi dell’attaccante, dopo un’ora di ansiosa e terribile, quanto vana attesa di rinforzi, trovatosi circondato assieme ad un nucleo di superstiti, impugnò egli stesso un fucile, e, confermando ancora una volta l’insigne valore personale, già in altre circostanze dimostrato, abbatté successivamente un ufficiale e quattro soldati nemici che lo premevano più da presso, tenacemente persistendo nell’epica lotta fin quando per evitare che l’ira dell’ assalitore continuasse a sfogarsi anche sui nostri feriti e moribondi, fu costretto cedere all’inesorabile evidenza dell’inutilità di ogni ulteriore sacrificio”. — Treschè-Cesuna, quota 1152 (Asiago), 28 maggio - 3 giugno 1916.
(Boll. Ufl., anno 1920, disp. 57).
|
Granatiere SAMOGGIA ALFONSO, da Bologna: |
“In una cruenta azione disimpegnava instancabilmente il proprio servizio, sia recando ordini fra linee più avanzate, sia rifornendo munizioni sulla linea del fuoco, ed attraversava all’uopo più volte, da solo, una zona di cresta scoperta e furiosamente battuta dal tiro avversario. In una successiva circostanza, in cui un attacco estremamente violento di soverchianti forze nemiche seminava la morte fra le nostre truppe ed inevitabilmente le serrava sempre più da presso, intuendo l’imminente pericolo, di propria iniziativa, sotto il grandinare dei proiettili, correva con impareggiabile serenità a chiedere rinforzi. Deluso nella propria speranza per la totale mancanza di truppe disponibili, nel tornare sopra i suoi passi, cadeva colpito a morte nel momento in cui giungeva presso il proprio ufficiale. Dando allora fulgida prova dei più eletti sentimenti, per infondere a questo nuova fiducia, contrariamente al vero, egli gridava fra gli spasimi: Tenente, i rinforzi arriveranno; resista fino alla morte!”. Quota 1152, Cesuna (Asiago), 31 maggio-3 giugno 1916.
(Boll. Uff., anno 1920, disp. 56).
|
Sottotenente CAPOCCI TEODORO, da Lioni (Avellino): |
“Educato al culto della Patria, informò ad esso ogni suo atto, e per esso divenne esempio insigne di cosciente audacia e di ogni altra più bella virtù militare, di cui dette prova costante negli aspri e sanguinosi combattimenti ai quali prese parte. In una situazione di estrema gravità, mentre l’uragano di fuoco nemico si abbatteva con formidabili effetti sulla posizione occupata dai suoi uomini, con straordinario coraggio accorse dall’uno all’altro punto della fronte ad incitare, col fascino del proprio esempio e con la sua calda parola, i soldati che l’adoravano, ed a confortare feriti e morenti. Premuto da ogni parte dagli attacchi delle incontenibili, soverchianti forze avversarie, perduti quasi tutti i suoi dipendenti, ed essendo egli stesso in procinto di essere catturato, impugnato un fucile, con sublime fierezza si difese dai nemici che lo serravano da più presso, finché ripetutamente colpito gloriosamente cadde, spirando col nome d’Italia sulle labbra”. Quota 1152, Cesuna (Asiago), 31 maggio-3 giugno 1916.
(Boll. Uff., anno 1920, disp. 56).
|
Tenente ROCCO VINCENZO, da Torre Annunziata (Napoli): |
“Costante e fulgido esempio di slancio, e di coraggio e di calma, al comando di una compagnia circondata da ingenti forze nemiche più volte ferito, non desisteva dall’incorare i suoi pochi superstiti alla resistenza ad ogni costo, tenendo salda la posizione affidata finché, colpito a morte, cadde sul terreno che non aveva voluto cedere di un palmo”. Altipiano Carsico, 24 maggio 1917.
(Boll. Uff., anno 1917, disp. 86).
|
Colonnello SPINUCCI EMIDIO, da Firenze: |
“Veterano glorioso del Carso, capo sapiente, insigne gregario eroico, primo sempre a precedere, a ripiegare ultimo, in un fiero attacco notturno, eccezionalmente arduo per gravi e speciali condizioni di manovra, balzando alla testa dei suoi granatieri li trascinò seco come folgori all’assalto del soverchiante nemico, e cadde col nome d’Italia sulle labbra frementi, donando la vita alla Patria, il nome e l’esempio ai ricordi gloriosi della nostra storia”. - Carso-Piave, 28-30 ottobre 1917.
(Boll. Uff., anno 1918, disp. 14).
|
|
MILITARI DECORATI CON L’ORDINE MILITARE DI SAVOIA.
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|
PENNELLA GIUSEPPE, maggior generale — cavaliere - Altipiano di Asiago-Altipiano Carsico, maggio-settembre 1916. |
|
ANFOSSI PAOLO, colonnello - cavaliere - Carso q. 235-219, maggio-giugno 1917.
ZUCCARO FEDERIC0, maggiore — cavaliere - Piave, 2-6 luglio 1918. |
2° REGGIMENTO GRANATIERI.
|
|
ALESSI TEODORO, maggiore - cavaliere — Oslavia-Lenzuolo Bianco, 29 marzo 1916. |
|
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.
|
|
1° Regg. Granatieri: Ufficiali, n. 150 - Truppa, n. 112.
2° Regg. Granatieri: Ufficiali, n. 164 Truppa, n. 146.
1° Regg. Granatieri: Ufficiali e militari di truppa, n. 268.
2° Regg. Granatieri: Ufficiali e militari di truppa, n. 390.
COMANDANTI DELLA BRIGATA. |
Magg. gen. PIRZIO BIROLI Luigi, dal 24 maggio 1915 al 3 dicembre 1915.
Magg. gen. PENNELLA Giuseppe, dal 4 dicembre 1915 al 4 dicembre 1916.
Colonnello brig. ALBERTAZZI Giovanni, dal 15 dicembre 1916 al 28 giugno 1917.
Magg. gen. ROSSI Gastone, dal 29 giugno 1917 al 25 ottobre 1918.
Colonnello brig. ANFOSSI Paolo, dal 25 ottobre 1918 al termine della guerra.
COMANDANTI DEL 1° REGGIMENTO GRANATIERI. |
Colonnello GANDINI Umberto, dal 24 maggio 1915 al 15 luglio 1915.
Ten. colonnello D’ONOFRIO Stefano, dal 15 luglio al 15 agosto (interinale).
Colonnello ALBERTAZZI Giovanni, dal 15 agosto 1915 al 3 giugno 1916 (ferito).
Colonnello ANFOSSI Paolo, dal 16 giugno 1916 al 19 agosto 1917 (ferito).
Ten. colonnello MUSARRA Rosario, da 19 agosto 1917 al 30 ottobre 1917.
Ten. colonnello DINA Riccardo, dal 14 novembre 1917 al termine della guerra.
COMANDANTI DEL 2° REGGIMENTO GRANATIERI. |
Colonnello PODESTA’ Carlo, dal 24 maggio 1915 al 15 settembre 1915.
Colonnello MALATESTA Guido, dal 15 settembre 1915 al 31 maggio 1916.
Colonnello GRAZIOSI Eugenio, dal 12 giugno 1916 al 17 ottobre 1916.
Colonnello ALBERTAZZI Giovanni, dal 17 ottobre 1916 al 13 dicembre 1916.
Colonnello DOGLIOTTI Francesco, dal 13 dicembre 1916 al 28 lug1io 1917.
Ten. colonnello GIACCHI Nicolò, dal 20 agosto 1917 al 9 settembre 1917 (ferito).
Colonnello SPINUCCI Emidio, dal 12 settembre 1917 al 30 ottobre 1917 (caduto sul campo).
Colonnelo VILLORESI Lorenzo, dal 5 novembre 1917 al termine della guerra.
|
|
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE
|
|
1° REGGIMENTO GRANATIERI.
|
I° battaglione
|
Grado |
Casato e Nome |
Data di assunzione |
Data di Cessazione |
Annotazioni |
Ten. Col. |
Coppi Umberto |
24/05/15 |
10/08/15 |
Caduto sul campo. |
Id. |
Cerutti Giovanni |
Agost. 1915 |
22/11/15 |
|
Maggiore |
Cocchi Antonio |
22/11/15 |
Febbr. 1916 |
|
Id. |
Pericoli Carlo |
15/02/16 |
28/02/16 |
|
Id. |
Roisecco Carlo |
marz. 1916 |
Giugn. 1916 |
|
Ten. Col. |
Fassò Ernesto |
giugn. 1916 |
Ottobr. 1916 |
Ferito. |
Id. |
Spinucci Emidio |
Ottob. 1916 |
Magg. 1917 |
Id. |
Maggiore |
De Suni Gavino |
Magg. 1917 |
Giugn 1917 |
|
Id. |
Campolieti Umberto |
Giugn.1917 |
Al termine della guerra. |
|
II° battaglione
|
Maggiore |
Anfossi Paolo |
24/05/15 |
Giugn. 1916 |
|
Id. |
Franza Vincenzo |
Giugn. 1916 |
Agost 1916 |
Ferito. |
Id. |
Dina Riccardo |
Agost. 1916 |
01/11/16 |
|
Id. |
Ardissone Mario |
03/11/16 |
Ottob. 1917 |
|
Ten. Col. |
Pinto Achille |
Ottob. 1917 |
Ottob. 1917 |
|
Maggiore |
Augusti Umberto |
30/10/17 |
01/11/17 |
|
Ten. Col. |
Brugnoli Pio |
Nove 1917 |
Nove. 1918 |
|
Maggiore |
Biondi Giuseppe |
Nove 1918 |
Al termine della guerra |
|
IV° battaglione (il 20 ottobre assunse la denominazione di III battaglione).
|
Maggiore |
Manfredi Pietro |
24/05/15 |
09/06/15 |
Caduto sul campo. |
Ten. Col. |
D'Onofrio Stefano |
Giugn. 1915 |
Sett. 1915 |
|
Maggiore |
Fassò Ernesto |
Sett. 1915 |
Nove. 1915 |
|
Id. |
Dina Riccardo |
Nove 1917 |
Febbr. 1916 |
Ferito. |
Capitano |
Lugli Enrico |
Febbr. 1916 |
Marz. 1916 |
|
Id. |
Morozzo della Rocca Federico |
Marz. 1916 |
Giugn 1916 |
|
Maggiore |
Rossi Alberto |
Giugn 1916 |
Nove 1916 |
|
Capitano |
Bassino Mario |
Nove 1916 |
Dice 1916 |
|
Ten. Col. |
Rossi Alberto |
Dice 1916 |
Magg. 1917 |
|
Maggiore |
Ferrari Giacomo |
Magg. 1917 |
Lugliol 1917 |
Ferito. |
Id. |
Rossi Umberto |
Lugliol 1917 |
Agost 1917 |
|
Id. |
Zuccaro federico |
Agost. 1917 |
10/10/18 |
|
Id. |
Cesardi Ettore |
10/10/18 |
31/10/18 |
|
Id. |
Zuccaro federico |
31/10/18 |
Al termine della guerra |
|
2° REGGIMENTO GRANATIERI.
|
I° battaglione
|
Maggiore |
Bignami Ugo |
24/05/15 |
20/11/15 |
Ferito. |
Id. |
Alessi Teodoro |
Dice 1915 |
29/03/16 |
Id. |
Ten. Col. |
Bignami Ugo |
11/04/16 |
03/06/16 |
|
Maggiore |
Musarra Rosario |
Giugn 1916 |
Agost 1916 |
Ferito. |
Id. |
Ferrari Alessandro |
Agost. 1916 |
Sett. 1917 |
|
Capitano |
Andreini Enrico |
Sett. 1917 |
30/10/17 |
Ferito. |
Maggiore |
Casardi Ettore |
30/10/17 |
Nove 1917 |
|
Id. |
Maioli Ottorino |
Nove 1917 |
02/07/18 |
Caduto sul campo. |
Id. |
Reina Carlo |
Lugliol 1917 |
Al termine della guerra |
|
II° battaglione
|
Maggiore |
Rossi Gastone |
Magg. 1915 |
Sett. 1915 |
|
Id. |
Barsi Sari Baldassare |
Sett. 1915 |
Nove 1915 |
|
Id. |
Scapucci Cesare |
Genn. 1916 |
Lugliol 1916 |
|
Id. |
Giunta Giuseppe |
Lugliol 1916 |
Lugliol 1917 |
Ferito. |
Id. |
Magrì Federico |
Ottob. 1917 |
Dice 1917 |
Id. |
Id. |
Reina Carlo |
Dice 1917 |
Febbr. 1918 |
|
Ten. Col. |
Callegari Virgilio |
Febbr. 1918 |
Al termine della guerra |
|
III° battaglione
|
Maggiore |
Guardabassi Oddone |
Magg. 1915 |
Agost 1915 |
|
Id. |
Camera Umberto |
Sett. 1915 |
30/05/16 |
Ferito. |
Id. |
De Francesco Aurelio |
Giugn 1916 |
Sett. 1917 |
Id. |
Id. |
Casabassa Girolamo |
Sett. 1917 |
Nove 1917 |
|
Id. |
Viale Carlo |
Nove 1917 |
Genn. 1918 |
|
Id. |
Casardi Ettore |
Genn. 1918 |
Lugliol 1918 |
|
Id. |
Pittoni Giulio Cesare |
Lugliol 1918 |
Al termine della guerra |
|
|
|
SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO
|
|
Permanenza in linea
|
Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc. |
Dal 24 maggio al 23 agosto (Selz. —q. 121 — q. 85 — Monfalcone).
Dal 26 ottobre al 22 novembre [(Sabotino — q. 188 (Oslavia)].
Dal 25 gennaio al 19 aprile ( Settore di S. Floriano — Lenzuolo bianco).
Dal 23 maggio al 6 giugno (Altipiano di Asiago — Monte Cengio).
Dal 7 al 22 agosto (Monte S. Michele — Nad Logem).
Dal 25 agosto al 25 settembre (S. Grado di Merna — Veliki Hriback).
Dal 3 novembre al 14 dicembre (Hudi Log).
Dal 20 al 31 gennaio (Gorzia).
Dal 23 maggio all' 8 giugno (Selo e q. 241).
Dal 24 giugno al 21 luglio (q. 241 — q. 219 — Strada Komarie — Selo).
Dal 13 al 23 agosto (q. 241 — q. 219 - Strada Komarie — Selo) -
Dal 6 al 23 settembre (Sottosettore Selo).
Dal 27 ottobre al 31 dicembre (Isonzo
— Tagliamento — Capo Sile).
Dal 1° al 21 gennaio (Capo Sile).
Dal 30 gennaio al 14 marzo (Candelù — Salettuol).
Dal 2 al 13 luglio (Piave Vecchia — Piave Nuova).
Dal 19 agosto al 4 novembre (Cava Zuccherina — San Michele al Tagliamento — S. Giorgio di Nogaro).
|
Dal 24 agosto al 25 ottobre (zona di Palmanova (pressi di Cividale).
Dal 23 novembre al 31 dicembre (S. Floriano — S. Giovanni di Manzano – Pasian Schiavonesco).
Dal I° al 24 gennaio (Pasian Schiavonesco).
Dal 20 aprile al 22 maggio (Percotto).
Dal 7 giugno al 6 agosto (Barbano — Poiana).
Dal 23 al 24 agosto (Versa).
Da 26 settembre al 2 novembre (Viscone — Jalmicco).
Dal 15 dicembre al 31 dicembre (Campolongo).
Dal I° al 19 gennaio (Pradamano).
Dal I° febbraio al 22 maggio (Pradamano — Pozzuolo del Friuli — S. Maria Sclaunicco — S. Floriano — Pubrida — Campo Sampiero — Villa — Castions di Mure — Strassoldo).
Dal 9 al 23 giugno (Saciletto - Perteole).
Dal 22 luglio al 12 agosto (Saciletto — Perteole).
Dal 24 agosto al 5 settembre (Vermegliano).
Dal 24 settembre al 26 ottobre (Bicinicco — Romans — Chiopris).
Dal 22 al 29 gennaio (Carbonera).
Dal 15 marzo al I° luglio (S. Maria del Rovere -Bussolengo — Pastrengo — Ferrara di Monte Baldo-Roncade).
Dal 14 luglio al 18 agosto (Torreselle).
|
|
|
RIEPILOGO |
Linea |
Riposo |
Mesi |
Giorni |
Mesi |
Giorni |
Anno 1915 |
3 |
28 |
3 |
11 |
Anno 1916 |
6 |
10 |
5 |
20 |
Anno 1917 |
4 |
28 |
7 |
2 |
Anno 1918 |
5 |
4 |
4 |
29 |
TOTALI |
Mesi 20 e giorni 12 |
Mesi 21 |
|
|
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO |
LOCALITA' E DATA |
1° REGGIMENTO |
2° REGGIMENTO |
Ufficiali |
Truppa |
Ufficiali |
Truppa |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
1915 |
Nella zona di Monfalcone (24 maggio – 22 giugno) |
4
|
7
|
/
|
42
|
246
|
2
|
1
|
1
|
/
|
5
|
55
|
/
|
1a battaglia dell'Isonzo (23 giugno – 7 luglio) |
/
|
3
|
/
|
40
|
278
|
4
|
2
|
4
|
1/1
|
24
|
172
|
25
|
Dall' 8 al 17 luglio |
1
|
/
|
/
|
1
|
9
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
2a battaglia dell'Isonzo (18 luglio – 3 agosto) |
2
|
11
|
5/5
|
39
|
280
|
210
|
/
|
2
|
/
|
3
|
75
|
/
|
Dall' 11 al 22 agosto |
/
|
/
|
/
|
/
|
11
|
/
|
/
|
2
|
/
|
13
|
21
|
/
|
3a battaglia dell'Isonzo (28ottobre – 4 novembre) |
5
|
6
|
2/2
|
49
|
261
|
37
|
4
|
17
|
/
|
52
|
607
|
29
|
Dall' 5 al 9 novembre |
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
1
|
3
|
/
|
4a battaglia dell'Isonzo (10-22 novembre) |
7
|
11
|
2/2
|
75
|
202
|
145
|
5
|
23
|
2/2
|
56
|
332
|
/
|
Totale anno 1915 |
19 |
38 |
9/9 |
246 |
1287 |
398 |
12 |
49 |
3/3 |
154 |
1365 |
54 |
|
1916 |
Nel settore di S. Floriano e Lenzuolo Bianco; (Oslavia) (23 gennaio – 19 aprile) |
8
|
15
|
/
|
54
|
282
|
/
|
5
|
12
|
8/7
|
149
|
260
|
164
|
Offensiva austriaca nel Trentino (28 maggio – 5 giugno) |
15
|
16
|
49/49
|
28
|
157
|
2290
|
13
|
21
|
23/23
|
16
|
361
|
1626
|
6a battaglia dell'Isonzo (6-17 agosto) |
16
|
39
|
5/5
|
221
|
972
|
413
|
16
|
38
|
2/2
|
138
|
1586
|
170
|
Nel settore di S. Grado di Merna – Nad Logem (18 agosto – 13 settembre |
1
|
1
|
/
|
30
|
117
|
17
|
1
|
5
|
/
|
8
|
85
|
/
|
7a battaglia dell'Isonzo (14-18 settembre) |
6
|
12
|
/
|
166
|
549
|
129
|
8
|
32
|
/
|
109
|
573
|
90
|
Nel settore di Hudi-Log (3 novembre – 15 dicembre) |
6
|
5
|
/
|
64
|
225
|
4
|
1
|
7
|
/
|
25
|
166
|
/
|
Totale anno 1916 |
52 |
88 |
54/54 |
563 |
2302 |
2853 |
44 |
115 |
33/32 |
445 |
3013 |
2050 |
|
1917 |
Nella zona di Gorizia (1-31 gennaio) |
1
|
/
|
/
|
5
|
15
|
/
|
/
|
/
|
/
|
12
|
41
|
/
|
10a battaglia dell'Isonzo: (23 maggio – 6 giugno) |
14
|
31
|
7/7
|
170
|
1042
|
110
|
13
|
39
|
11/11
|
595
|
889
|
280
|
Nella regione Forzana (24 giugno–22 luglio; 12-16 agosto) |
1
|
11
|
/
|
18
|
197
|
14
|
4
|
14
|
/
|
64
|
371
|
80
|
11a battaglia dell'Isonzo (17-22 agosto) |
9
|
35
|
2/0
|
54
|
657
|
248
|
2
|
27
|
3/3
|
73
|
777
|
284
|
Nel settore di Selo (6-23 settembre) |
/
|
4
|
/
|
20
|
220
|
11
|
4
|
3
|
/
|
37
|
228
|
/
|
Dall'Isonzo al Piave (24 ottobre-31 dicembre) |
4
|
3
|
30/29
|
22
|
107
|
1163
|
7
|
12
|
19/19
|
46
|
132
|
1350
|
Totale anno 1917 |
29 |
84 |
39/36 |
289 |
2238 |
1546 |
30 |
95 |
33/33 |
827 |
2438 |
1994 |
|
1918 |
Nel settore di Capo Sile (1°gennaio-14 marzo) |
1
|
2
|
/
|
5
|
23
|
/
|
6
|
8
|
/
|
40
|
208
|
99
|
Nel settore di Capo Sile (2-7 luglio) |
3
|
12
|
/
|
61
|
346
|
72
|
6
|
15
|
1/1
|
68
|
320
|
50
|
Dall' 8 luglio al 23 ottobre |
1
|
2
|
/
|
5
|
14
|
/
|
1
|
/
|
/
|
5
|
38
|
/
|
Battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre-4novembre) |
/
|
1
|
/
|
2
|
9
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
Totale anno 1918 |
5 |
17 |
/ |
73 |
392 |
72 |
13 |
23 |
1/1 |
113 |
566 |
149 |
|
RIEPILOGO GENERALE |
Anno 1915 |
19
|
38
|
9
|
246
|
1287
|
398
|
12
|
49
|
3
|
154
|
1365
|
54
|
Anno 1916 |
52
|
88
|
54
|
563
|
2302
|
2853
|
44
|
115
|
33
|
445
|
3013
|
2050
|
Anno 1917 |
29
|
84
|
39
|
289
|
2238
|
1546
|
30
|
95
|
33
|
827
|
2438
|
1994
|
Anno 1918 |
5
|
17
|
/
|
73
|
392
|
72
|
13
|
23
|
1
|
113
|
566
|
149
|
TOTALE GENERALE |
105 |
227 |
102/99 |
1171 |
6219 |
4869 |
99 |
282 |
70/69 |
1539 |
7328 |
4247 |
|
|
|