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BRIGATA "POTENZA"

(271°, 272° e 273° Fanteria)

Costituita nel luglio 1917:
Il Comando di Brigata ed il 271°, dal deposito del 7° Fanteria; il 272° dal deposito dell'8°; il 273° dal deposito del 68°.

ANNO 1917.

     La brigata "C" poi denominata "Potenza", è nata dalla fusione di elementi di preesistenti brigate: la "Forlì", la "Macerata" ed un certo numero di militari provenienti dai convalescenziari e dai servizi, il 272a; la "Macerata", la "Volturno" e la "Sele", il 273°. Queste veterane del Carso e del Monte Nero, degli Altopiani e delle Dolomiti le hanno dato vita, dal 12 al 15 luglio, al Medio Stol ed a Sedula (64a divisione).
     Dal 7 all'8 agosto, la brigata si trasferisce nella zona Brischis, Bottenicco (ovest di Cividale) ove continua ad organizzarsi.
     Il 21, dalla zona di Janich, San Nicolò, Castel del Monte, Molino di Klinak e Melina, da dove, il 23, si sposta sulla riva sinistra dell'Isonzo, con il 272° sulla sinistra del torrente Avscek e con il 271° ed il 273° sulla destra.
     La battaglia della Bainsizza è in pieno svolgimento. Il 24 alla "Potenza" è affidato il compito di procedere vigorosamente con due reggimenti e con un battaglione del 19° fanteria, posto temporaneamente alla sua dipendenza, all'occupazione del costone Veliki Na Gradu, Leupa, q. 206 (fondo valle Avscek).
     Prendono parte all'operazione il 271°, il 273° ed il I/19°; sulla sinistra dell'Avscek rimane in riserva il 272°.
     Per la nostra pressione, il nemico abbandona le trincee e si ritira sopra una linea da tempo predisposta, Koprivsce, Kal, Okrogio. A tale linea tendono i riparti attaccanti ed il 273°, il III/271° ed il I/19° avanzano fin quasi a Koprivsce, ma l'oscurità della notte e le difficoltà del terreno intricato e sconosciuto, consigliano di aspettare l'alba.
     Il 272° ed il I e II/271°, rimasti sulle pendici occidentali del costone Veliki, Na Grada - Lenpa, sono a disposizione del comando del XVI corpo d'armata.
     All'alba del 25 agosto, l'intera brigata dovrebbe avanzare sul Veliki Vrh e verso il margine occidentale del vallone di Chiapovano, ma la situazione non lo consente non essendosi ancora raggiunti gli obbiettivi di Kal e di Okroglo, basi di partenza per la nuova azione e non avendo i riparti dislocati a Vhr, Na Gradu e sul costone di Leupa raggiunta la brigata.
     Ripresa più tardi l'operazione interrotta, il I/273° per Hum di dirige su Kal, il II/273°, seguendo il fianco orientale del costone di Breg, su Koprivsce e q. 649, il I/19° da Zabrdo punta verso Okroglo, il III/273° è in riserva.
     Nuclei nemici appostati nella boscaglia verso q. 814 non permettono un'azione sollecita ed ostacolano, con tiri di mitragliatrici, i movimenti delle truppe.
     Non appena il I/273° giunge sul ciglio del costone di Kal è contrattaccato; il combattimento è violento, ma i fanti, sprezzanti di ogni pericolo, resistono sulle posizioni riuscendo, dopo una breve sosta, ad infrangere la resistenza avversaria.
     Il II/273° ricaccia gli Austriaci da Koprivsce e da q. 649, il I/19° che si porta sotto Okroglo, per la difesa opposta, non riesce ad impossessarsene.
     Il 271° ed il 272°, ritornati alla dipendenza della brigata, nella stessa giornata del 25 raggiungono l'occupazione del 273°. Riorganazzatisi, i riparti del 271° sostituiscono il 273° che passa in riserva di brigata, mentre il 272° attacca q. 936, a nord di Koren e q. 981, a sud della medesima località, per appoggiare l'azione del XXVII corpo d'armata che agisce sulla linea Mesujak - Hoje. Il I/272° muove risolutamente, ma il fuoco falciante di mitragliatrici appostate a Dol Hal ostacola e rende lento il suo movimento. Al calar della notte, il 272° ha occupato e tiene saldamente la fronte Breg, S. Tomaz, mulattiera di q. 700. Nessun altro progresso è stato possibile, essendo Kal ancora in possesso del nemico. Questo, però, minacciato da ogni parte, nella nottata, inizia un violento tiro su q. 814 e, con granate incendiarie, sulle case di Hum, poi, profittando del chiarore dell'incendio attacca la linea del II/272° che lo respinge prontamente.
     Nelle prime ore del 26 vengono riprese le operazioni, il 271°, noncurante della difesa avversaria, raggiunge ed oltrepassa Kal, ove cattura prigionieri e materiali. La reazione, in questo momento, si fa violenta, i nostri, dopo alterna vicenda, sono costretti a ripiegare sul costone di Breg.
     Il 272° si dirige su Lipiea Cvetrez (q. 931) per alleggerire la pressione ivi manifestatasi con furiosi contrattacchi, nel punto di saldatura tra il 272° ed il 271°. I riparti sono duramente provati, ma, con titanico sforzo, arrestano il nemico.
     Il 273° mette a disposizione del 271°, che trovasi in critica situazione, il I battaglione.
     Attacchi e contrattacchi si susseguono violenti e con magnifico slancio. A sera la "Potenza" occupa la linea di Koprivsce, punto d'incontro della q. 650 con la strada che conduce a Kal, pendici di q. 814, pianoro della stessa quota.
     Il 27, il nemico, con fuoco di sbarramento e di interdizione e con violente puntate offensive, paralizza le slancio della brigata. Dopo una cruenta lotta riesce a oltrepassare la cresta di q. 814 ma, sotto l'azione della nostra fucileria e dell'artiglieria è costretto a ripiegare, inseguito dal 271°. Nella stessa giornata il I/19° riesce ad avanzare nei pressi di Okroglo, ma, preso alle spalle, è costretto a cedere alquanto.
     Il 272°, malgrado la tenace resitenza avversaria, riesce a progredire di un centinaio di metri verso il costone di Kal, Gravi e dolorose le perdite, specialmente in ufficiali, dei quali alcuni riparti sono rimasti privi quasi completamente. Nel pomeriggio, con rinnovata energia, attacca Koren, sostenuto da un battaglione del 144° fanteria e da due compagnie mitragliatrici di brigata, ma non guadagna che qualche breve tratto di terreno. Le operzioni continuano nei giorni 29, 30 e 31 ma senza tangibili risultati. La difesa è strenna, con fuoco violento viene paralizzato ogni nostro tentativo.
     Nella notte sul 1° settembre la brigata, sostituita dalla "Lambro", si trasferisce a Vherolje (13a divisione).
     Le perdite di 75 ufficiali e di 1436 nomini di truppa, sono la prova di tanto eroismo.
     Il 4 settembre, la brigata si trasferisce a Dolegnano (53a divisione) ove i riparti si preparano per nuove lotte.
     Il 23 ottobre, da Facdis, ove si era trasferita il giorno 4, per effetto della critica situazione che si va delineando sulla fronte della 2a armata, la "Potenza" si disloca con il 271° al Medio Stol, il 272° tra Sedula, Podbela e Stanovisce, il 273° tra Borgogna e Long (34a divisione). Precipitano gli eventi, il 272° sbarra la valle del Natisone alla stretta di Staro - Selo fra S. Volario Vhr e Na Gradu; il 273° prende posizione sul costone a destra di Buriana a Sbarramento della rotabile di Creda; il 271°, con 2 battaglioni, sbarra la rotabile di Monte Stol alla sella di q. 1450, mentre il suo III battaglione viene lasciato in riserva nel Medio Stol per impedire eventuali infiltrazioni lungo le pendici dello Stol.
     Mentre il 272° è in marcia per la stretta di S. Volario - Robie, questa viene occupata dall'avversario, si che il reggimento si schiera indugio con un battaglione sul costone di Potoki, tenendo la sinistra alla rotabile, con un altro sull'altura si S. Volario; il terzo è in riserva. Nella notte, per completare lo sbarramento della Valle del Natisone, il 273° invia un battaglione sull'altura isolata posta sulla sinistra del Natisone e dell'altura di S. Volario ed un altro verso la stretta di Robie.
     L'abnegazione, il valore ed i sacrifici della brigata in questa giornata rifulgono in tutta la loro pienezza per l'eroica resistenza a M. Stol ed allo sbarramento di Robie. Attaccata da truppe soverchianti e munite di ogni mezzo di offesa, resiste, calma e fredda sotto il fuoco, pronta e risoluta al contrattacco, manifestando la tenace volontà di non cedere un palmo di terreno.
     La pressione nemica si fa sentire sempre di più, il 271°, disimpegnatosi dai riparti austriaci, raggunge Platischis: il ripiegamento del 273° sul Monte Mia è contrastato dal violento fuoco e reso ancor più difficile dalla ripidità dei roccioni, unica via di ritirata. Alla fine della giornata i gregari del 273° e II/272° sono ridotti ad un numero esiguo; i rimanenti battaglioni del 272° ripiegano su Sedula, lentamente, dopo aver arginato l'irruzione nemica che tentava soppraffarli ed accerchiarli.
     Nella notte sul 26, il 272° occupa la linea q. 961, Monte Carnizza, il 273° Monte Carnizza, Velikaglada, il 271° Monte Stampa per la difesa della Bocchetta. La brigata non ha che un compito: resistere fino alla morte sulle posizioni.
     Per tutta la giornata del 27 si combatte furiosamente. Tiene la posizione fino al giorno 29 quando, per una falla apertasi nel settore di Canibola, ripiega su S. Tommaso, per occupare la seconda linea della 34a divisione, S. Giorgio, S. Tommaso, S. Daniele.
     Il 31, difende, contro la schiacciante superiorità avversaria, la collina di Dignano e sventato ogni tentativo austriaco per raggiungere il Tagliamento, a notte, quando ogni resistenza è inutile e non più possibile, passa il fiume al ponte di Pinzano ed accantona a Forgaria. Dopo ulteriori spostamenti attraverso la pianura veneta, la "Potenza" portata a due reggimenti (271° e 272°), sosta tra Brugine, Campagnola, Polverara, S. Fidenzio (53a divisione) ove, si dedica ad una costante, intesa preparazione morale e materiale.

ANNO 1918.

     Il nuovo anno trova la "Potenza" in piena efficenza. Nei giorni 4 e 5 febbraio, i reggimenti si traferiscono fra Rovarè e Monastier; il 271° in riserva divisionale, il 272° di corpo d'armata. Nella notte dal 15 al 16, la brigata entra in linea sul Piave, sostituendo, col 271°, il 221°. I reggimenti si alternano nel presidio della linea avversaria. Rilevata dalla "Ferrara", si accantona tra Speronello e S. Maria e dopo un pericolo di riposo, il 15 giugno, occupa la linea difensiva Pero, Rovarè, Isolella, (45a divisione) ove coglie nuovi allori.
     Sul basso Piave, il nemico, protetto da tiri a proietti fumogeni, riesce all'alba a passare il fiume tra Candelù e Musile, ma è fermato nella prima fascia si resistenza; nel tardo pomeriggio però, con poderosi e rinnovati attacchi, costringe i nostri ad arrestare la difesa nei tratti Candelù, strada di Ponte di Piave, Zenson, Fossalta. Per la situazione creatasi, la brigata viene inviata a sostegno della "Cosenza" e della "Sesia". Nella notte sul 16, il I e III/271°, con i superstiti del 244° e con il XII battaglione bersaglieri, sono in linea nel tratto: Cimitero di S. Andrea di Barbarano, abitato di La Fossa, caposaldo Gaetano, argine si S. Marco, i Casoni; il I/271° opera su Fagarè distaccato dal reggimento. Il 272°, disimpegnato dal presidio dei capisaldi, è riunito a Cavriè. Nelle prime ore di detto giorno, il II/271° sferra un decisivo contrattacco delle località Casoni verso il tratto antistante l'argine regio, fra C. Ninni, q. 6 e C. la Salute; benchè fatto segno a fuoco di fronte e di fianco, malgrado la stanchezza, dovuta alla lunga marcia di trasferimento compiuta nella notte, alla deficienza di munizioni ed alla mancanza di qualsiasi appoggio sull'ala destra, riesce ad avanzare oltre l'argine di S. Marco. Il nemico, riavutosi dalla sorpresa, forte del suo numero e con sempre crescente potenza di fuoco, costringe dopo accanita lotta, i riparti a sostare ed a ripiegare gradatamente. Il III/271° in linea dal Cimitero di S. Andrea di Barbarano all'abitato di La Fossa, dopo strenan difesa, è accerchiato. Per prevenire il completo aggiramento sulla sinistra, le truppe schierate a sud del caposaldo Gaetano, ripiegano sulla linea degli sbarramenti (C. Moretto, Canale Zero, Canale La Fossa). Per tutta la giornata il nemico preme sull'argine di S. Marco, tratto più avanzato di tutta la linea di Fogarè - Zenson, per superarlo, ma i difensori non cedono. Otto contrattacchi, condotti successivamente con tenacia ed abbondanza di mezzi, sono arrestati dai superstiti della "Cosenza" e del 271°, decisi a lottare fino alla morte.
     Il 272°, formate due colonne d'attacco, dirige la prima sul caposaldo Pasqualini per rioccuparlo, la seconda su S. Bartolomeo, per scacciare il nemico dall'argine regio. Per la tenacia dei nuclei avversari, asserragliati nelle case e negli elementi di trincea ancora intatti, il II/272°, sopo lievi progressi, ripiega su C. Pasqualini, mentre il III riesce a progredire di qualche centinaio di metri verso l'argine regio.
     Nella giornata del 17, il 271°, dopo aver paralizzato, nelle prime ore del mattino, un potente attacco, nel pomeriggio sostiene la pressione avveraria, avendo il 47° fanteria ripiegato per sfuggire all'accerchiamento. Il 271°, raccolti i difensori del caposaldo Gaetano e dell'argine si S. Marco, prosegue fino al bivio di q. 8 ove, annientato un riparto nemico che aveva occupato il ponte in muratura, si dispone lungo il canale di Zenson e lungo il pendio di q. 8. Colonne nemiche ne tentano l'accerchiamento da est e da ovest. L'accentuarsi dell'infiltrazioni alle ali e la minaccia sull'unica via di ritirata per il glorioso presidio, decidono il comandante al ripiegamento su Bosco. Quivi giunto e trovate altre truppe per la difesa, ripiega su C. Niuni, presso Spinosola, ove occupa il fosso omonimo. Il II/272° muove all'attacco di Saletto per ricacciare alcune pattuglie nemiche ma queste, rafforzatesi nelle case, resistono al oltranza.
     Nel pomeriggio due battaglioni del 27° giunti a C. Pasqualini tentano l'occupazione della linea Cà Pasqualini - S. Daimo, ma senza risultato.
     Il 18, mentre il 271° ed i resti del battaglione complementare di brigata si riorganizzano a Cavriè, il 272° tiene testa al nemico nelle posizioni di Cà Pasqualini. Nel pomeriggio, gli Austriaci pronunziano un irruente attacco che si estende man mano, con violenza sempre crescente, su tutto il settore. Sulla sinistra la situazione si fa critica; il molino Vecchio è completamente circondato e pattuglie si infiltrano sulla destra di molino Nuovo, mentre la lotta si intensifica a C. Pastori. Tutti in una splendida fraternità di spirito, fucilieri, bergaglieri, mitraglieri infrangono le ondate avversarie con ripetuti assalti alla baionetta.
     Il caposaldo C. Pasqualini, dopo eroica resistenza cede, ed i riparti, sempre combattendo, si portano sulla linea: caposaldo le Crosere, caposaldo di Villanova. Per allentare la stretta avversaria il II/272° attacca risolutamente in direzione di C. Marinella e C. del Bosco, ma è costretto a fermarsi per il tiro micidiale delle mitragliatrici.
     Il battaglione, dopo aver resistito a C. Zensonati ed a C. Calion nella nottata, sostituita da un riparto del 217°, raggiunge Cavriè.
     Poco prima della mezzanotte, il III/272°, con decisi contrattacchi, riesce ad aprirsi un varco tra i riparti accerchiati ed a raggiungere le posizioni occupate dal 4° bersaglieri. Nello stesso tempo pattuglie nemiche superato il Meolo tra Villanova e molino Nuovo, tentato l'aggiramento di C. Marcon che viene prima abbandonata, poi ripresa.
     Riordinati i riparti, i nostri con attacco travolgente, oltrepassano C. Marcon e, gettatisi sui nemici che avevano passato il Meolo, li ricacciano al di là del fiume. Il 19, la lotta continua serrata, dopo violenti corpo a corpo i fabbricati di molino Nuovo tornano in nostro pieno possesso. Nel pomeriggio la situazione si fa nuovamente difficile. Il caposaldo di C. Martini ha ceduto.
     Per prevenire eventuali sorprese viene costituito un fianco difensivo da riparti del 281° e del 271° sostituiti, sulla linea del Meolo, dai superstiti del II/272°.
     Il 22 giungo, la "Potenza", mentre continua l'attività degli elementi avanzati, rilevata dalla "Foggia" raggiunge la zona di Pero.
     Per l'esemplare contengono tenuto durante la battaglia ed a premio dei grandi sacrifici, la brigata, che ha perduto 79 ufficiali e 2511 gregari, viene citata sul bollettino di guerra del Comando supremo e le Bandiere sei suoi reggimenti sono insignite della medaglia d'argento al valor militare.
     La riorganizzazione dei riparti procede rapida. Rinsanguate le file, rinnovati i quadri, i reggimenti si portano nella zona di Biancade per occupare, il 15 luglio, il settore della "Macerata" sul Piave. Il 4 agosto la brigata è a riposo a Rovarè per tornare nelle notti sul 24 e 25 sull'argine di S. Marco. Il 14 settembre, ceduta alla "Ionio" la linea, accantona fra S. Pietro Novello, C. De Mollo, Biancade e vi ritorna il 3 ottobre.
     Per l'imminente offensiva, il 24 ottobre, il 271° è dislocato lungo la strada Caseria, Trevisetto, C. De Mollo; il 272° a Biancade, il primo in riserva di corpo d'armata il secondo di divisione. Il 31, i reggimenti lasciano l'argine regio e di S. Marco e passano il Piave al ponte di Salgareda, seguendo la strada a sinsitra di S. Donà e di dirigono su oderzo. Il 4 novembre, la brigata viene raggiunta dall'armistizio "Badoglio" a Villanova sulla Livenza.

RICOMPENSE.

MEDAGLIA D'ARGENTO.

Alla Bandiera del 271° Reggimento Fanteria:
     “In numerosi giorni d'impari, cruenta, violentissima lotta, intessuta d'eroismi e di sacrifici, infranse tra la Fossa e Fagarè il formidabile urto del soverchiante nemico, dando splendide prove di tenace valore e di intrepido slancio (Piave, 15 - 22 giungo 1918)".

(Boll. Uff., anno 1920, disp. 47).

MEDAGLIA D'ARGENTO.

Alla Bandiera del 272° Reggimento Fanteria:
     “In numerosi giorni d'impari, cruenta, violentissima lotta, intessuta d'eroismi e di sacrifici, infranse a Cà Pasqualini, a Saletto e a molino Nuovo, il formidabile urto del soverchiante nemico, dando splendide prove di tenace valore e di intrepido slancio (Piave, 15 - 22 giungo 1918)".

(Boll. Uff., anno 1920, disp. 47).

CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.

 BOLLETTINO DI GUERRA N.  1120 (18 giugno 1918, ore 13).

     "Nella giornata di ieri la 3a Armata ha sostenuto il poderoso sforzo nemico con l'usato valore.
     Di fronte a Maserada e a Candelù rinnovati tentativi di stabilire nuovi sbocchi sulla destra del fiume sono stati sanguinosamente respinti. Da Fossalta a Capo Sile la lotta ha imperversato fierissima e senza posa. Formidabili attacchi nemici si sono alternati con nostri contrattacchi; inizi di vigorose avanzate sono stati frantumati dalla nostra resistenza o arrestati da nostre azioni controffensive.
     La lotta ha sostato soltanto a tarda notte, le valorose truppe dell'Armata sono state strenuamente provate, ma l'avversario non ha potuto aumentare la breve profondità della fascia entro la quale da quattro giorni il combattimento imperversa. 1550 prigionieri sono restati nelle nostre mani.
     Gli aviatori hanno continuato a prodigarsi instancabili intervenendo efficacemente nella battaglia sotto la pioggia dirotta.
     Sul margine settentrionale del Montello rinsaldammo la nostra occupazione sul fiume fino a Casa Serena. Nel pomeriggio il nemico, dal saliente nord-orientale del monte, sferrò due attacchi in direzione di sud-ovest e di sud-est: il primo venne nettamente arrestato ad oriente della linea Segnale 279-nord-est di Giavera; il secondo fu contenuto immediatamente a sud della ferrovia S. Mauro - S. Andrea.
     Nella regione del Grappa respingemmo attacchi parziali nemici ed eseguimmo riusciti colpi di mano. Venne preso un centinaio di prigionieri.
     In fondo Val Brenta e ad oriente della Val Frenzela puntate nemiche furono prontamente arrestate.
     Al margine orientale dell'Altopiano di Asiago truppe nostre strapparono all'avversario il Pizzo Razea e le alture a sud-est di Sasso prendendovi circa 300 prigionieri; riparti nostri e del contingente francese attaccarono fortemente, guadagnando terreno, il Costone di Costalunga e vi catturarono alquanti nemici. Numerosi altri prigionieri vennero fatti più ad occidente da truppe britanniche.
     Il contegno delle truppe nostre ed alleate nella battaglia è ammirevole.
     Dallo Stelvio al Mare ognuno ha compreso che il nemico non deve assolutamente passare; ciascuno dei nostri bravi che difendono il Grappa ha sentito che ogni palmo dello storico monte è sacro alla Patria.
     Per le grandi giornate del 15 e del 16 giugno e per l'attacco al Tonale del giorno 13, fallito tentativo d'inizio dell'offensiva nemica, meritano speciale menzione ad esponente di tutti gli altri riparti: la 45a divisione di fanteria, le brigate di fanteria Ravenna (37°, 38°), Ferrara (47°, 48°), Emilia (119°, 120°), Sesia (201°, 202°), Bari (139°, 140°), Cosenza (243°, 244°), Veneto (255°, 256°), Potenza (271°, 272°); la 6a brigata bersaglieri (8°, 13°); il 78° reggimento di fanteria francese e particolarmente il primo battaglione; i reggimenti britannici Northumberland Fusiliers, Sherwood Foresters, Royal Warwick, Oxford and Bucks Light Infantry; il 13° reggimento di fanteria italiano (brigata Pinerolo); il 117° (brigata Padova); il 266° (brigata Lecce); il 2° battaglione del 108° fanteria francese; il 9° reparto d'assalto, i battaglioni alpini M. Clapier, Tolmezzo e M. Rosa e la 178° compagnia mitragliatrici.
     A tutte le artiglierie nostre ed alleate spetta particolarmente il vanto di avere spezzata la prima foga dell'assalto nemico. Speciale onore va reso alla 7a e 8a batteria del nostro 56° reggimento da campagna che, restate imperterrite sul Col Moschin circondato, si opposero al nemico sopra un'unica linea nella quale, a lato dei cannoni, artiglieri e fanti gareggiarono in bravura".
                                                                                                             Generale DIAZ.  
  

 

UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA.
Grado Cognome e Nome Luogo di nascita Luogo e data di morte
271° Reggimento Fanteria.
1 Capitano Salemi Salvatore (disperso) Bordini Piave 17-06-1918
2 Tenente Anelli Francesco Bari Bainsizza 26-08-1917
3 Id. Antolini Giovanni Ripalta Nuova Bainsizza 26-08-1917
4 Id. Bolia Achille Cagliari Bainsizza 26-08-191 7
5 Id. Briolini Giovanni Redona Bainsizza 26-08-1917
6 Id. Conni Massimiliano Iglesins Bainsizza 26-08-1917
7 Id. Dagnino Nicola Genova Bainsizza 26-08-1917
8 Id. De Sarno Prignano S. Giorgio Mario Salerno Bainsizza 27-08-1917
9 Id. Fede Giuseppe Modica Osp. di Pavia 29-05-1918
10 Id. Giovannetti Renato Milano Bainsizza 26-08-1917
11 Id. Miersi Angolo Aserea Osp. d. C. 6 02-09-1917
12 S. Ten. Alfieri Riccardo Siracusa Zenson di Piave 17-06-1918
13 Id. Arnelfo Ettore Roma In prigionia 21-10-1917
14 Id. Ferrero Giuseppe Volpiano S. Andrea di Barbarano 17-06-1918
15 Id. Mangili Roberto Mantova Zenson di Piave 17-06-1918
16 Id. Palazzoli Cesare Milano Zenson di Piave 17-06-1918
17 Id. Petri Enrico Palermo Bainsizza 26-08-1917
18 Id. Pignoli Giacomo Giussano Salgareda di Piave 10-09-1918
19 Id. Rigamonti Luigi Milano Osp. di Bologna 16-12.1917
20 Id. Rossi Vittorio Carrara Osp. d. C. 27 05-07-1918
21 Id. Taietti Marin Milano Bainsizza 28-08-1917
22 Aspirante Cirigliano Salvatore Nocarra (Cosenza) Bainsizza 26-08-1917
Ufficiali morti per malattia.
1 S. Ten. Ingenito Giovanni Castellamare di Stabia Osp. di Modena 30-12-1918
272° Reggimento Fanteria.
1 Ten. Col. Anchisi Romano Cagliari Tagliamento 25-10-1917
2 Maggiore Fresco Giovanni Rio Maggiore Tagliamento 25-10.1917
3 Tenente De Stefani Emanuele Raffadali Piave 10-10-1918
4 Id. Scarlini Giuseppe Roma Bainsizza 26-08-1917
5 Id. Vercellisi Giuseppe Milano Mesiniate 18-06-1918
6 S. Ten. Farri Dionigi Ravenna Bainsizza 26-08-1917
7 Id. Luciano Cesare Salerno Meolo del Piave 18-06-1918
8 Id. Minola Fortunato Brescia Bainsizza 16-08-1917
Ufficiali morti per malattia.
1 Maggiore Radogna Emanuele Campobasso Osp. di Napoli 03-06-1918
2 Aspir. Camuzzi Carlo Milano Osp. di Rovigo 02-10-1918
3 Id. Zando Silvio Faliade di Belluno Osp. di Padova 23-10-1918
273° REGGIMENTO FANTERIA.
1 Ten. Col. Bompard Ugo Fenestrelle Bainsizza 27-08-1917
2 Tenente Lucari Renato Nucera Umbra Bainsizza 26-08-1918
3 Id. Occhiuso Nicola Montalbano Rep. Someg. 189 29-08-1917
4 Id. Vrinati Lepanto Falconara Osp. di Udine 09-09-1917
Ufficiali morti per malattia.
1 Aspirante Ceretti Luigi Milano Osp. di Udine 28-03-

MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE.

272° REGGIMENTO FANTERIA.

Maggiore POGGI CESARE, da Laglio (frazione Torriggia) (Como):
"Comandante di battaglione, da lui mirabilmente preparato, occupava e teneva per tre giorni un caposaldo, resistendo, sebbene isolato quasi completamente, ad attacchi in forze del nemico, e contrattaccando a sua volta. Ferito in due parti del corpo, manteneva il comando, e dopo fierissima resistenza, esaurite le munizioni, ripiegava in ordine su posizione di poco arretrata. Quivi, ferito nuovamente due volte, era ancora l'anima della resistenza. Esausto per la perdita di sangue, si decideva a lasciare il comando solo per le insistenze dei suoi e per la fiducia che poteva avere nel suo successore. - Casa Pasqualin, 17 - 18 giugno 1918".(Boll. Uff., anno 1918, disp. 46)
 

MILITARI DECORATI CON L’ORDINE MILITARE DI SAVOIA.

COMANDO DI BRIGATA.

AMANTEA LUIGI, colonnello brigadiere - Cavaliere - Altopiano della Bainsizza, 23 agosto - 1° settembre 1917.
GIANPIETRO EMILIO, brigadiere generale - Cavaliere - Piave, gennaio - ottobre 1918; Ponte di Piave, 17-20 giungo 1918.

MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE.

 

MEDAGLIA D’ARGENTO.

271° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 22 - Truppa, n. 19.

272° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 27 - Truppa, n. 25.

273° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 14 - Truppa, n. 5.

MEDAGLIA DI BRONZO.

271° Regg. Fanteria, Ufficiali e militari di truppa, n. 71.

272° Regg. Fanteria: Ufficiali e militari di truppa, n. 50.

273° Regg. Fanteria: Ufficiali e militari di truppa, n. 20.

COMANDANTI DELLA BRIGATA.

Col. brig. AMANTEA Luigi, dal 12 luglio al 24 novembre 1917.
Magg. gen. ALLEANA Ernesto, dal 25 novemre 1917 al 12 gennaio 1918.
Col. brig. GIANPIETRO Emilio, dal 16 gennaio 1918 al termine della guerra.

COMANDANTI DEL 271° REGGIMENTO FANTERIA.

Colonnello GARCEA Carlo, dal 1° luglio al 31 agosto 1917.
Ten. Colonnello PEREGO Luigi, dal 1° settembre 1917 al 17 giungo 1918.
Colonnello ARDIGO Luigi, dal 22 giungo 1918 al terminte della guerra.

COMANDANTI DEL 272° REGGIMENTO FANTERIA.

 Colonnello FARRARIS Carlo, dal 14 luglio al 30 settembre 1917.
Ten. Colonnello ANCHISI Romano, dal 20 al 25 ottobre 1917.
Colonnello FANTONI Giulio, dal 15 novembre 1917 al termine della guerra.

COMANDANTI DEL 273° REGGIMENTO FANTERIA.

Ten. Colonnello BOMPARD Ugo, dal 30 giungo al 27 agosto 1917 (caduto sul campo).
Ten. Colonnello FANTONI Giulio, dal 27 agosto al 14 novembre 1917.
 

 
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE.
271° REGGIMENTO FANTERIA
I° battaglione.
Grado Casato e Nome Data di assunzione Data di Cessazione Annotazioni
Maggiore Ruberto Amedeo 01-07-1917 27-08-1917  
Id. Angioi Mario 07-12-1917 24-02-1918  
Id. Buonadonna Antonino   18-06-1918  
II° battaglione.
Maggiore Betti Guido  01-07-1917  25-10-1917  Ferito. 
Id.  Spano Ettore  15-11-1917  05-12-1917  
Capitano  Stefanachi Edoardo  14-06-1918  18-06-1918  
Maggiore  Camuri Luigi  02-07-1918  14-09-1918  
Capitano  Pucci delle Stelle Mario  31-10-1918  al termine della guerra.  
III° battaglione.
Maggiore Chiaja Maulio 17-07-1917 25-10-1917 Ferito. 
Id. Galliani Ettore Alfredo 01-12-1917 16-06-1918  Prigioniero.
272° REGGIMENTO FANTERIA.
I° battaglione.
Maggiore Fresco Giovanni 12-07-1917 25-10-1917  Cad. sul campo
Capitano Felici Arcangelo 26-10-1917 al termine della guerra.  
II° battaglione.
Maggiore Poggi Cesare  12-07-1917 18-06-1918  
Capitano Mazzucca Antonio  19-06-1918 10-09-1918  
Maggiore Ballarini Oreste 11-09-1918 al termine della guerra.  
III° battaglione.
Maggiore Bergamisi Amleto 12-07-1917 27-08-1917  
Capitano Radonia Emanuele 28-08-1917 .....-11-1917  
Maggiore Belluzzi Adolfo  .....-11-1917 14-06-1918  
Capitano Gigante Leonardo 15-06-1918 18-06-1918  
Id. Fontana Federico 19-06-1918 al termine della guerra.  
273° REGGIMENTO FANTERIA.
I° battaglione.
Maggiore Guasco Ettore 30-06-1917 .....-11-1917  
II° battaglione.
Maggiore Azzoni Ugo 30-06-1917 15-10-1917  
Capitano Gigante Leonardo 28-10-1917 15-11-1917  
III° battaglione.
Capitano Russo Francesco ......... ...............  
 

SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO

Permanenza in linea

Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc.

 Anno 1917


Dal 23 agosto al 1° settembre (Avscek - Veliki Vhr - Na Gradu - Leupa Breg - Koren).

Dal 23 ottobre al 1° novembre (Medio Stol - Sedula - Podbela - Stanovisce - Natisone - San. Volario Potoki - Carnizza - Dignano - Tagliamento).

 Anno 1918


Dal 4 febbraio al 30 aprile (Basso Piave).

Dal 15 al 22 giugno (Basso Piave).

Dal 15 luglio al 3 agosto (Basso Piave).

Dal 24 agosto al 13 settembre (Basso Piave).

Dal 3 ottobre al 4 novembre (Basso Piave - S. Donà - Oderzo - Villanova).

 Anno 1917

 Dal 12 luglio al 22 agosto (Sedula. Trasferimento: Brischis - Bottenico - Janich - S. Nicolò - Castel del Monte - Molino di Klinak - Melina).

Dal 2 settembre al 22 ottobre (Vherolje - Faedis - Dolegnano).

Dal 2 novembre al 31 dicembre (Forgaria - Brugine - Campagnola - Polverara - San Fidenzio).

 Anno 1918

Dal 1° gennaio al 3 febbraio (Brugine - Campagnola - Polverara - S. Fidenzio).

Dal 1° maggio al 14 giugno (Speronello - Santa Maria).

Dal 23 giugno al 14 luglio (Zona di Pero).

Dal 4 al 23 agosto (Zona di Rovarè).

Dal 14 settembre al 2 ottobre (S. Pietro - Novello - C. de Mollo - Biancade). 

  RIEPILOGO
Linea Riposo
Mesi Giorni Mesi Giorni
Anno 1917

/

20

5

/

Anno 1918

5

16

4

18

TOTALI Mesi 6 e giorni 6 Mesi 9 e giorni 18
 

RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO
M=Morti F=Feriti D=Dispersi

LOCALITA' E DATA 271° REGGIMENTO 272° REGGIMENTO 273° REGGIMENTO
Ufficiali Truppa Ufficiali Truppa Ufficiali Truppa
M F D M F D M F D M F D M F D M F D
1917
 Avscek - Veliki Vrh - Na Gradu - Leupa - Koprivsce - Kal - Okroglo - Breg - Koren (23 agosto - 1° settembre)

12 

27 

61 

424 

176 

10 

35 

287 

20 

20 

44 

313 

76 

Medio Stol - Sedula - Podbela - Stanovisce - Natisone - S. Volario - Potoki - Carnizza - Dignano - Tagliamento (23 ottobre - 12 novembre) (a) 

394 

10 

313 

22 

549 

Totale anno 1917 12  27  11  61  424  570  10  11  35  287  333  20  22  44  313  625 
1918
Basso Piave - S. Donà - Oderzo - Villanova - (4 febbraio - 4 novembre)(b)

 /

 2

 /

Totale anno 1918

 

 
RIEPILOGO GENERALE

Anno 1917

12

27

11

61

424

570

6

10

11

35

287

333

3 20 22 44 313 625

Anno 1918

7

/

/

/

/

/

2

/

/

/

/

/

/

/

/

/

/

/

TOTALE GENERALE 19 27 11 61 424 570 8 10 11 35 287 333 3 20 22 44 313 625

(a) Questi dati possono ritenersi i più vicini alla realtà perchè desunti dagli elenchi della C.R.I. Servirono alla commissione di cui al R. Decreto 12 gennaio 1918, n. 35.
(b) Per tale periodo non si conoscono le perdite subite dalla brigata. Solo per le operazioni sul Basso Piave dal 15 al 22 giugno, i diari danno, complessivamente: Ufficiali 70, Truppa 2511.


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